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npepataecozz

Volumi letti: 0/0 --- Voto 6
Questo "prologo" è davvero troppo breve per poter esprimere un giudizio attendibile anche se lancia alcuni segnali facilmente interpretabili e che lasciano ben sperare, specie perché il suo autore è un italiano e quindi va incoraggiato a prescindere.

Non sapevo fossero presenti anche titoli nostrani qui, credevo che animeclick fosse al 100% made in Japan. Se la cosa da un lato mi ha fatto molto piacere, dall'altro pone seri problemi di valutazione per questo lavoro, anche non considerando il numero davvero esiguo di pagine di cui è composto; questo "Flathead", infatti, ricorda nello stile maggiormente un fumetto della Bonelli che un manga giapponese. Cioè parliamo di due scuole di disegno agli antipodi.
Forse il legame potrebbe essere ricercato nella sua somiglianza a Claymore da cui, dicono, sembra aver tratto la sua ispirazione; in realtà non ho ancora visto Claymore e non so dire se è così. Ma anche se fosse così poco cambierebbe: "Flathead" segue certamente dei canoni che sono certamente occidentali sia nel disegno che nella breve evoluzione della trama.
Abituato a commentare lavori che seguono, invece, canoni orientali (ovviamente), vengono meno gran parte di quei parametri che uso normalmente per dare un giudizio; fortunatamente quelli rimasti son più che sufficienti data il numero davvero esiguo di tavole che compongono questo lavoro.
Tutto a colori, questo fumetto racconta le vicende di due guerrieri-cacciatori reclutati per dar la caccia ad un selvaggio che si nasconde su una montagna. Uno dei due, però, è stato palesemente ingannato.
La trama non è niente di particolarmente originale, però non è male. Apprezzabile è anche la scelta di produrlo tutto a colori (il connubio tra gli occhi azzurri e i capelli rossi della ragazza è davvero ben riuscito), vorrei vederne altri così, anche se temo possa essere troppo costoso.
Gli do' la sufficienza, nell'attesa di nuovi capitoli. Non ho grandissime aspettative ma non si può mai sapere.


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Shimazu

Volumi letti: 0/0 --- Voto 6
Sono assolutamente convinto che si possa giudicare un'opera anche da poche pagine, perché sin dalla prima pagina risultano evidenti moltissime caratteristiche dell'artista. Questo banalmente perché lo scrittore mette tutto sé stesso in quello che produce sin dalle prime battute.
Flathead è il grido di battaglia dei suoi autori, ovvero un "Voglio essere diverso!" che spunta fuori sin dal font del titolo. Già solo per questo dovremmo lodare gli autori, visto che al giorno d'oggi creare qualcosa di originale è davvero difficilissimo.
La trama tuttavia non è originale. Ricorda molto Claymore (dalle ambientazioni, dalla presenza femminile, dal duetto bella-guerriero, dai nemici-mostri) e fa posizionare il fumetto fra gli shonen. Seinen? Questo si vedrà nei prossimi numeri, se usciranno.
Il disegno, invece, è molto bello, curato. Soprattutto mi sono piaciuti i colori degli scenari. Il contrasto fra il rosso dei capelli della protagonista e l'azzurro degli occhi fa molto effetto.

I dialoghi, ecco, non li ho sopportati. Non perché i personaggi dicano qualcosa di sbagliato o lo dicano male, oppure dicano le cose utilizzando un linguaggio incoerente con l'ambientazione: se c'è una cosa che odio nelle persone che producono contenuti su e per il web è la convinzione secondo la quale scrivere bene in italiano significa scrivere come un poeta del 1500.
Non è vero: scrivere bene in italiano significa, banalmente, rispettare le regole della grammatica italiana e fare scelte di registro coerenti. Per cui, che il guerriero-barbaro che gira a petto nudo per le lande desolate, vestito solo della sua forza bruta e della spada, mi parli con dovrebbe fare un giovane uomo istruito, mi spezza la coerenza del racconto. Quindi no, non è giusto.
Creare un'opera ricercata è da apprezzare, ma diventa un fallimento quando l'eleganza stilistica si sostituisce alla sostanza e questa è l'impressione di queste poche pagine di Flathead.
Spero che gli autori capiscono la grandezza dell'opportunità e si rimettano a lavoro per smentirmi.


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Eretria90

Volumi letti: 0/0 --- Voto 9
Ho letto solo il prologo, che poi è l'unica parte della storia attualmente disponibile, ma mi ha incuriosita molto e azzardo un voto alto perché ha un'immagine molto "filmografica". Richiama alla mente film di genere storico, guerriero, avventuroso. Ha il sapore delle leggende selvagge e coinvolgenti.
Pochi dialoghi, ma storia veloce ed intuitiva, paesaggi stupendi. La trama seppur accennata mi fa confidare molto. Dà buone sensazioni in sole 24 pagine, tutte a colori e con un tratto molto originale. Spero continui perché ci vuole talento a delineare trama e personaggi in sole poche vignette.


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Hanatazaro

Volumi letti: 0/0 --- Voto 7
Breve. Troppo breve. Ma interessante.
Sono solo 24 pagine, e neanche troppo intense come scritte, anzi tutt'altro. Troppo poco per definire una linea generale a quanto pare, e anche per definire la personalità dei personaggi. E anche troppo poco (al momento, anche se sembra che non sia stato più aggiunto niente dal giugno 2008...) probabilmente per poter avere forti informazioni sui personaggi e sul loro carattere. Due dialoghi e pochi volti, a volte neanche troppo espressivi e differenti da una vignetta all'altra. Anche se forse è quanto basta per lasciare al lettore l'idea di poter essere ricordato e di poter valere la pena di sperare in un seguito, per quanto forse risulti improbabile vedendo i tempi passati. Ma soprattutto la cosa che maggiormente incuriosisce è che mai avevo visto in un'opera una maggiore connotazione estetica del vuoto tipicamente orientali con largo uso dei silenzi, e pochissimi discorsi, seppure riescano a definire quel minimo necessario per spingere a continuare la lettura e far sì che l'interesse sia ancora vivo anche dopo concluso.
I paesaggi valgono veramente la lettura. Sul genere fantasy, anche se fantasy è una parola grossa, temo. Al momento, nessuna magia, nessuna arma magica, solo dei bruti umanoidi un po' più grossi, ma potrebbe essere un semi-storico in stile 300.
Ottima l'idea di utilizzare il cimbro (la cui discendenza ancora prospera nelle valli lessine) e l'idea di ambientare il tutto su paesaggio italiano.
Peccato il fatto che il combattimento non sia estremamente entusiasmante, una certa inespressività in alcune scene e soprattutto il fatto che la serie rimanga (per il momento) senza effettivo finale, lasciando con un prologo che apre a molte possibilità di proseguimento.


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oberon

Volumi letti: 0/0 --- Voto 8
Un opera indubbiamente pregevole, che non ha poi troppo da invidiare (almeno potenzialmente) a titoloni blasonati del genere fantasy.
Certo un solo capitoletto decisamente non può considerarsi una buona base di partenza per sbilanciarsi più di tanto nel giudizio, soprattutto riguardo la capacità narrativa dell'autore e le sue possibili evoluzioni in questo contesto; sempre che ci sia un seguito ovviamente.
Le atmosfere le ho trovate abbastanza azzeccate, il character design è gradevolissimo (anche se poco volumetrico quello dei due protagonisti), può vantare un buon compromesso tra realismo e idealizzazione fumettistica, con un paio di picchi degni di nota che denotano anche una buona conoscenza dell'anatomia.
Anche l'uso del digitale è ben ponderato, soprattutto perchè vanta un utilizzo discretamente "pittorico" che pone questo fumetto sicuramente una spanna più in alto rispetto alla media costituita dalla gran massa di dilettanti, che utilizza generalmente Photoshop come una scorciatoia, accontentandosi di riempire, con poche ed essenziali campiture, dei disegni tutto sommato elementari, magari scopiazzati qua e la (scusate la durezza, ma vuol essere una critica costruttiva).
Purtroppo le scene movimentare risultano troppo statiche, vista la totale assenza di linee cinetiche ed un'occasionale e lieve legnosità di alcune pose.
Inoltre si poteva forse bilanciare un po' meglio la tavolozza, in modo da rendere più armonica la convivenza dei personaggi principali e i contesti che li accolgono. Gli incarnati dei due protagonisti, soprattutto, li trovo troppo grigiastri (mi rendo conto che si tratti di una scelta voluta, ma non funzionano benissimo) specialmente se si rapporta quello della ragazza con il colore dei suoi capelli. Inoltre spesso i due protagonisti non si amalgamano benissimo con gli scenari costituiti da fotografie (ben) ritoccate in digitale con tonalità naturali.
Diciamo che bisogna lavorare un altro po' sull'uniformità e la coerenza stilistica, ma le premesse sono ottime.
Ovviamente queste ultime note non diranno nulla ai più, diciamo che sono osservazioni tecniche per "addetti ai lavori". Nel complesso comunque considero questo un buon lavoro, ed auguro all'autore di trovare il tempo, la voglia ma, soprattutto, i fondi e le attenzioni editoriali che gli permettano di per poterlo continuare, pubblicando magari un bel volumetto autoconclusivo che sicuramente acquisterei.
Un bell'8 di incoraggiamento.


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Assenzio

Volumi letti: 0/0 --- Voto 6
Immergersi in una lettura ha sempre, in bene e in male, una dissidenza metaforica; da un lato il lato emozionale, dall'altro quello freddamente critico, ancor di più se si tratta di una sperimentazione italiana.
Un presupposto negativo quindi, non va interpretato come denigrare il lavoro di un individuo, ma come un aspetto intrinseco dell'apprezzamento e dell'attenzione spesa. Cos'è? e purtroppo qui, si langue.
Un Nouveua minimalista compreso in un respiro più ampio di linguaggio, come ci viene esplicitamente definito, immagini simbolo sollevate nell'etere; un opera di nicchia insomma, insolita e che "scardina i cliche'". Fardello inutile ed aulico, l'arte non è di nicchia, l'arte non è di pochi, l'arte è e basta. Fare un'introduzione del genere, per modestia o presunzione, sottrae qualsiasi spontaneità, e quindi qualsiasi possibilità di attingere ad un linguaggio nuovo.

Torniamo all'opera
A mio avviso sono di buona fattura i paesaggi e gli sfondi, soprattutto per la scelta terrosa dei colori che mi ricorda magnifiche opere fumettistiche di artisti sudamericani. Qualità del disegno non male, scelta delle posizioni discreta, molto meglio il ritratto statico che dinamico, il movimento e' assente e si rischia d'incorrere in una frammentazione della fluidità, incattivita dalla troppa omogeneità dei tagli "fotografici" in sequenza;poca cura per il panneggio delle vesti, un peccato perché i giochi di luce e le ombre danno un bel volume. Piccola remora sulla scelta dei font.

Per il filone narrativo intrapreso, di buon gusto, peccato per la premessa del sito stesso, che strizza l'occhio a conoscitori del fumetto anche mediocri, ma comunque in grado di notare la grande e difficile affinità a tante serie autoprodotte. Un 6 di rabbia, per un Italia che non disegna e narra a carponi, ma solo e sempre in piedi, e in abiti talari.


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Z_is_Z

Volumi letti: 0/0 --- Voto 7
Mah, sinceramente mi è difficile giudicare questo progetto.
Vuoi per un risicato numero di "pagine" virtuali, vuoi perché si tratta di un prologo, vuoi perché fino ad ora non sono più' usciti altri capitoli... anzi, la storia vera e propria, a ben vedere, non è ancora cominciata!

<b>[Attenzione Spoiler]</b>
La storia si svolge in un paesaggio italiano del 1400. A Yung il Cimbro e ad una ragazza, che per ora rimane senza nome, viene affidato il compito di eliminare un cannibale. Nel giro di poche vignette i nostri eroi trovano la minaccia e, in un batter d'occhio, Yung uccide la bestia, in una scena di Berserkiana memoria (ma neanche tanto ^_^). Fin qua stareste pensando che si tratti di un canovaccio trito e ritrito, vero? Ed è qua che vi sbagliate: A seguire la donna si risveglia, incontra il suo "alleato" (tra virgolette, visto che il povero Yung deve aver passato il resto della sua vita veramente da solo, non fidandosi delle donne e/o di nessuno in generale) e quest'ultimo le svela un inaspettato segreto...
<b>[Fine Spoiler]</b>

Questo è ciò' che abbiamo letto fin'ora, e non si sa ancora come andrà a finire. La premessa comunque sembra interessante, d'accordo, riprende certi elementi da Berserk e Vagabond, ma l'autore, se ne ha voglia, potrà sviluppare in seguito la trama partendo da queste basi.
Curato l'uso dei colori ed il chara design; quest'ultimo di primo acchito potrebbe apparire un filino sporco, ma ci si fa l'abitudine; buona anche la sistemazione delle vignette. Voto generale: 7 almeno, per ora.


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RyOGo

Volumi letti: 0/0 --- Voto 8
Forse è presto per affrettarsi a dare un giudizio sull'opera, essendo ferma al prologo, eppure non posso non consigliarne la lettura a tutti i fans di Tsutomu Nihei e di Vagabond di Tahehiko Inoue, visto che sembrerebbe prendere gli stilemi di entrambi pur rimanendo altamente originale...
In questo incipit vediamo Jung incaricato di cacciare un uomo selvaggio cannibale, accompagnato da una ragazza, detta così potrebbe essere la storia più banale possibile, e invece il colpo di scena è dietro l'angolo.
Ottimi i disegni, ma ancor di più i colori, senza dubbio un'opera dall'impatto grafico notevole.