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Antonio.

Volumi letti: 1/1 --- Voto 6
Probabilmente <b>Dark Angel</b> è il manga più raffinato di <i>Kia Asamiya</i>, autore giapponese noto anche nel campo degli anime come <i>Michitaka Kikuchi</i>. Iniziato nel 1990, è un piacevolissimo fantasy di stampo orientale con pagine ricche di ampi cieli e sconfinati paesaggi di natura selvaggia. In questo mondo fantastico, dominato dagli spiriti della natura e governato dalla magia, vive Dark, un guerriero <i>Suzaku</i>, il clan della Fenice.

La storia è ispirata ai miti e alle leggende cinesi, in un continente suddiviso in quattro nazioni, secondo i punti cardinali, ognuna protetta da un animale totemico. Oltre alla regione della Fenice, c'è quella della Tigre Bianca, quella del Drago Azzurro e della Tartaruga. La regione centrale è la Capitale in cui dimora l'Imperatore.
I guerrieri più potenti dei diversi gruppi, oltre a padroneggiare perfettamente la magia e l'uso delle armi, hanno la capacità di assumere – anche solo parzialmente – le sembianze e la forza del loro animale protettore.

A capo di ogni clan c'è un <i>Gensei</i>, un sommo maestro. Ogni <i>Gensei</i> allena e istruisce i propri discepoli affinché il migliore tra loro possa, un giorno, succedergli... ma solo dopo averlo sconfitto in un combattimento mortale! Come se ciò non bastasse, il nuovo <i>Gensei</i> deve essere anche legittimato dall'Imperatore.

Per vedersi riconoscere il proprio titolo, Dark, dopo aver sconfitto il suo maestro Soo, inizia il viaggio verso la nazione centrale armato della sola spada dell'Ala Vermiglia. E' accompagnato da Kyo, la <i>hoosey</i> guida della Fenice, uno spirito con le fattezze di una ragazza alata grande quanto il palmo di una mano. Purtroppo, il pretendente <i>Gensei</i> dei <i>Suzaku</i> commette subito un grave errore, infischiandosene dei protocolli che regolano i rapporti tra le diverse nazioni, e sconfina in territorio del Drago Azzurro senza farsi annunciare. Iniziano così i guai per l'ingenuo Dark.

Gli altri <i>Gensei</i> mettono in dubbio l’onorabilità della sua vittoria: in effetti, a prima vista, Dark è una figura esile e innocua, di temperamento mite, e per giunta dichiara di non amare combattere. Come avrà potuto, perciò, battere il suo maestro, uno dei più forti <i>Gensei</i>? Forse il ragazzo nasconde un terribile segreto?

Questa la premessa di <b>Dark Angel</b>, il manga di <i>Kia Asamiya</i> pubblicato sulla rivista <i>Newtype</i> di <b>Kadokawa Shoten</b> nel 1992 e chiuso senza un finale nel 1996 dopo soli cinque volumi. In Italia <b>Marvel Manga</b>, divenuta poi <b>Planet Manga</b>, ha ripartito i cinque <i>tankobon</i> originali in dieci volumetti, usando come copertine le splendide illustrazioni dell'autore. Lo stile di disegno di <i>Asamiya</i> è molto caratteristico: i suoi personaggi hanno visi ovali, nasi affilati e larghi occhi lucenti. Le anatomie sono semplicistiche, ma costumi e meccanismi sono ben dettagliati. Il segno del pennino è sottile, rapido e graffiante, specie nelle scene d’azione. Le retinature, poi, sono curatissime: non è troppo difficile riuscire ad immaginare il colore la dove esistono solo tonalità di grigio.

A tre anni circa dalla sospensione del manga (probabilmente per scarso seguito), <i>Asamiya</i> strappa i diritti di <b>Dark Angel</b> al suo editore nella speranza di trovarne un altro. Ma nessuno è troppo entusiasta di proseguirne la pubblicazione. Prova a proporre la serie negli Stati Uniti.
L'americana <b>Image</b> sembra interessata, e le trattative giungono a buon fine. L'autore si trasferisce a New York e inizia <i>la prima serie manga interamente a colori ideata espressamente per il mercato statunitense</i>.

<b>Dark Angel - Phoenix Resurrection</b>, però, non è il seguito del precedente manga, ma un remake che riprende la storia di Dark dall'inizio, variandone in certi aspetti la trama, rielaborando anche graficamente tutti i vecchi personaggi e aggiungendone di completamente nuovi.

Nel 2003 <b>Panini Comics</b> pubblica in Italia il primo (e solo) volume della nuova opera. Il formato delle tavole è quello americano di 17x26 cm e le 120 pagine sono interamente a colori, stampate su carta semi lucida. Il volume sovraccopertinato, proposto a 10 euro, raccoglie le prime quattro (e anche uniche) uscite americane.

Il manga si apre con la frase “<i>Una Fenice non muore mai...</i>”, e introduce immediatamente lo scontro tra Dark Yokuo del Falco, più moderna interpretazione di Dark, e Susa Saiga dell'Aquila. I due sono entrambi pretendenti al ruolo di <i>Gensei</i> dei Suzaku, allievi della Fenice Rossa.
Il loro maestro, Soo-Sama, viene scelto per sostituire uno dei <i>Cinque Dei</i> del concilio di Oukoku, nella Nazione Centrale: è costretto pertanto a designare subito il suo successore. E Sceglie Dark. Differenza: nella nuova versione della storia Soo-Sama non viene ucciso dall'allievo, ma si può tranquillamente dire che... fa carriera.

Kyo, spirito guida della Fenice Rossa al servizio del <i>Gensei</i>, non è per nulla felice di essere costretta agli ordini di Dark, come ha decretato Soo-Sama, ma non ha altra scelta: una <i>hoosey</i> deve servire il <i>Gensei</i>, chiunque egli sia, fino alla morte!

Questo Dark alternativo è arrogante e provocatorio e Kyo, molto meno compiacente della sua precedente versione, è obbligata ad accompagnarlo nel viaggio verso la Nazione Centrale.
Se il pretendente <i>Gensei</i> non raggiungerà la Capitale entro sessanta <i>kyoten</i> (120 giorni), i <i>Cinque Dei</i> emaneranno per lui una sentenza di morte.

La trama rimane la stessa, ma con dettagli e situazioni anche molto differenti dal manga originale, infinitamente superiore sotto ogni punto di vista. Innanzitutto lo stile di <i>Asamiya</i> è peggiorato, influenzato direttamente dai <i>comics</i> americani, e il suo segno appare più approssimativo, meno preciso rispetto alla vecchia serie. Forse, l'autore prevede di affidare al colorista, <i>Jonathan D.Smith</i> (<i>Witchblade</i> e <i>Fathom</i>), il compito – non riuscito – di colmare certe lacune del tratto.
In <b>Phoenix Resurrection</b> la colorazione delle tavole è quella tipica della maggior parte dei <i>comics</i> americani, con colori accesi e contrastanti fatti al computer che paradossalmente, più che dare volume ai disegni, li appiattiscono. Purtroppo siamo ben lontani dalla qualità delle splendide illustrazioni a colori del vecchio <b>Dark Angel</b>...