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GuardianTomberry

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
La storia principale di questa raccolta è la medesima che gli dà il nome, ossia "Allevare un cane", e sarà anche l'oggetto quasi esclusivo di questa recensione. Importante da sottolineare è l'origine di questo racconto: trattasi di una esperienza diretta vissuta da Taniguchi il quale, poco dopo aver perso il suo cane, ha ricevuto la proposta di disegnare un racconto breve. Nasce in questo modo una delle storie più struggenti, reali e malinconiche che io abbia mai letto. L'ultimo anno di vita del suo cane che volge lentamente al termine con tutti i problemi che lo accompagnano.

Essendo però un albo di raccolta son presenti altre storie comunque di una certa rilevanza; infatti dopo "Allevare un cane" segue una serie di capitoli sulla stessa famiglia in cui verrà adottata una gatta che successivamente avrà dei cuccioli. E' presente anche un capitolo incentrato su una nipote della coppia protagonista ed una storia totalmente slegata, incentrata su un alpinista alle prese con una vetta da 8000 metri su cui in passato ha perso un compagno di scalata. Tutti di buona fattura, anche in questo caso parzialmente autobiografici (infatti Taniguchi stesso in fondo al volume parla della storia del proprio cane e di aver successivamente vissuto con tre gatti e ringrazia lo scalatore per avergli raccontato la sua storia e fornito il materiale per la riproduzione grafica), ma che non raggiungono i livelli della prima storia.

L'edizione recensita è la prima, con formato diverso da quello adottato in seguito da Planet Manga per la serializzazione delle opere del maestro. Carta bianca, buona qualità complessiva, non presente sovracoperta. Questa edizione è stata venduta al prezzo di 7,50€, successivamente le altre partiranno da 14,90€.

Il tratto di Taniguchi è indistinguibile, pulito e fine, dona un velo di calma in ogni situazione. Sempre dettagliato e realistico.

Detto francamente, ho pianto, "Allevare un cane", in sole 45 tavole, inonda il lettore di tenerezza, umiltà, umanità (intesa sia come capacità dell'uomo di provare sentimento che di impotenza nei confronti di eventi imprescindibili), angoscia, malinconia, tristezza, ma anche amore verso un compagno fidato. Chi ha avuto un cane non potrà fare altro che farsi colpire da questo racconto, chi invece non ne ha mai avuto uno proverà comunque delle emozioni forti che lo investiranno in tutta la loro semplicità e realtà.

Inutile dire che le storie a seguire vengono recepite meno, un po perché, probabilmente, veramente inferiori, ma è anche vero che vengono messe in ombra da una storia troppo forte e che facilmente segna il lettore.

Un volume assolutamente da prendere per questo racconto, che poi le altre storie siano di minore importanza / qualità non deve mettere il dubbio l'acquisto, neanche per un secondo.


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Atom

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
"Allevare un cane e altri racconti" arriva proprio quando ero ormai certo della totale assenza di empatia tra il sottoscritto e Jiro Taniguchi.
Finora, a parte "L'uomo che cammina" che reputo quasi sperimentazione, avevo letto unicamente racconti di cui Taniguchi era illustratore, ma non ne ero stato particolarmente colpito, rimanendone a volte deluso.
Essere un mangaka, a mio avviso, non vuol dire essere soltanto un bravo disegnatore, presuppone anzi la capacità assai rara di raccontare una storia, caratteristica essenziale se si vuol riuscire a suscitare emozioni; affinché parole e disegni si fondino alla perfezione.
Taniguchi, con questa raccolta di storie, mette a nudo la propria anima condividendola con i suoi lettori ed il risultato è semplicemente sorprendente.
Leggerlo è stato come avvicinarsi per la prima volta ad un suo lavoro; la dimostrazione tangibile che un artista, se è davvero tale, non può spossessarsi della propria arte.
Proprio "Allevare un cane", il racconto più autobiografico e apparentemente tra i meno avvincenti, è quello che riesce a coinvolgere ed appassionare maggiormente il lettore, donandogli momenti davvero intensi e toccanti.
Anche un racconto più dimesso come "Le giornate in tre" nasconde una grandissima capacità di analisi psicologica, oltre che tanta sensibilità racchiusa in meravigliose sfumature.
Altro racconto davvero degno di nota è "Terra promessa", che narra la passione e l'amore di un alpinista per la montagna. Taniguchi riesce a sviscerare alla perfezione questo attaccamento profondissimo, che nulla e nessuno riesce a scalfire.
Probabilmente l'unico "intruso" all'interno della raccolta è "La spada nell'ombra, la luna del mattino", ambientato in Alaska a fine ottocento in un paese di cercatori d'oro. La tipologia di storia si discosta sicuramente dalle altre, ma non vuol dire che sia stata realizzata con minor cura.
E' certamente meno intimista delle altre, ma possiede un notevole impatto scenico e una grande atmosfera da western classico fusa alla perfezione con la più consona tradizione giapponese.
Ho trovato molto toccante anche "Pedigree centenario" in cui Taniguchi pone nuovamente un animale al centro degli avvenimenti. Il secondo conflitto mondiale è il crudele sfondo del legame tra una bambina ed il suo amico a quattro zampe. Una narrazione molto ben congegnata a cavallo tra presente e passato ed ancora tante emozioni.

I disegni, per ciò che ho letto sinora, sono i migliori visti.
Tratto pulito e preciso come sempre, ma molto più disinvolto.
Traspare tutto il sentimento ed il coinvolgimento emotivo dell'autore nei confronti degli avvenimenti narrati e, cosa determinante, riescono ad "abbracciare" il lettore invitandolo a partecipare a questo tripudio di sensazioni ed emozioni che è "Allevare un cane e altri racconti".

L'edizione è quella della "Taniguchi collection" edita da Planet manga.
Il volume non presenta sovraccoperta bensì solamente i risvolti della copertina, in cartoncino ruvido, utilizzati per una stringata biografia dell'autore, il riepilogo dei volumi già pubblicati e la pubblicità dell'albo in prossimità di pubblicazione.
L'edizione è assai curata e finalmente il verso di lettura è stato lasciato quello originale.
Il prezzo è abbastanza alto, ma il volume è davvero corposo.


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Mikymate

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Allevare un cane e altri racconti è sicuramente una delle migliori raccolte di racconti brevi scritte e disegnate da Jiro Taniguchi. In questo volume l'autore ci fa partecipi della sua sensibilità e del suo modo di provare emozioni, in una maniera tanto semplice quanto disarmante.
I vari capitoli hanno come tema conduttore quello degli animali; ricordo che in un'intervista Taniguchi disse che gli piace molto disegnarli, ed infatti nella sua produzione ci sono diverse opere con comprimari degli amici a quattro zampe.
La storia che apre il volume e gli dà il titolo, Allevare un cane', è sicuramente quella più d'impatto, e parla del lento declino di un cane nella sua vecchiaia.
Come spiega Taniguchi nelle note a fine volume, il racconto è in buona parte autobiografico, e nasce dopo la perdita del suo amato animale. Tutte le sue sensazioni sono state trasferite nella storia in maniera magistrale, riuscendo a far commuovere il lettore, a farlo sentire partecipe, quasi come se quel cane fosse stato il proprio.
Mi ha stupito come una storia con una trama così poco avvincente' possa venir fuori in una potenza tale.
I successivi capitoli, 'Vivere con un gatto', 'La vista sul giardino' e Le giornate in tre' proseguono la storia, narrando la storia dei nuovi compagni animali della coppia protagonista, tre gatti persiani. Probabilmente questi sono i capitoli più deboli del volume, ma forse perché vivono nell'ombra del primo; in ogni caso sono molto ben realizzati e si leggono con leggerezza.
Il quinto capitolo, Terra Promessa', cambia completamente ambientazione e ci porta tra le avventure di un gruppo di alpinisti sulla catena montuosa dell'Himalaya, e dell'incontro col leopardo delle nevi che è l'incarnazione della divinità della montagna.
Anche questa storia ha una forte potenza empatica: la maestosità della montagna, la difficoltà della scalata, il mistero del leopardo, sono resi con una tale forza da trascinare il lettore in un vortice di sensazioni.
Il penultimo capitolo è un po' infiltrato, infatti non ha niente a che fare né con gli animali né coi capitoli precedenti. È ambientato in Alaska nei tempi della corsa all'oro; rimane comunque interessante.
Infine 'Un pedigree centenario' ha come sfondo la seconda guerra mondiale. Anche qui le vicende della separazione di un pastore tedesco dalla sua famiglia e i successivi avvenimenti rendono la commovente storia una delle più riuscite del volume.
In definitiva quest'opera di Taniguchi mi ha sorpreso e colpito: non mi sarei mai aspettato la partecipazione che hanno suscitato in me queste storie, anche perché il tema degli animali non è che mi sia caro in modo particolare. La consiglio sicuramente, è un'opera che va letta con calma e in un momento meditativo se si vuole afferrarne tutta la poesia.


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Evangelion0189

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
È ormai risaputo che Jiro Taniguchi abbia il pallino per gli amici a quattro zampe, sia di quelli selvatici (come ad esempio in Seton), sia degli "spiriti liberi" (vedi Blanca e I cani degli dei) sia degli animali domestici. A questi ultimi il maestro dedica un'intera raccolta di racconti il cui titolo, Allevare un cane, anticipa già alcune delle tematiche trattate. Centro del volume in questione edito in Italia dalla Planet Manga per ben due volte (personalmente ho letto la seconda edizione in versione "Collection") sono le vicende di alcuni animali e delle persone che vivono, amano, piangono e soffrono insieme a loro, sia che si tratti di cani o di gatti.

Il primo racconto è probabilmente quello che lascia più degli altri un segno particolarmente indelebile, a maggior ragione se si ha avuto in casa un animale con problemi simili: da notare tra l'altro che la triste vicenda occorsa al cane protagonista di questa storia ricalca quanto accaduto allo stesso Taniguchi nella sua giovinezza. Con grande dovizia di particolari, i quali a volte costituiscono un vero e proprio pugno nello stomaco per il lettore, l'autore narra magistralmente l'agonia che tormenta l'animale sempre più giorno dopo giorno e della difficoltà incontrata dai suoi padroni nell'accettare l'inevitabile: la morte del loro fedele amico. Il racconto successivo è un po' più positivo: gli stessi padroni dello sfortunato cane decidono di adottare un nuovo inquilino peloso e in particolare un gatto, naturalmente con tutte le difficoltà che questo comporta (un gatto infatti necessita di attenzioni e cure piuttosto diverse rispetto a un cane). Tra i racconti che più mi sono rimasti impressi si annovera quello che vede protagonista un pastore tedesco e il ricongiungimento con la sua padroncina dopo una lunga serie di disavventure e peripezie.

L'abilità narrativa ormai assodata di Taniguchi riesce a commuovere gli amanti degli animali e non solo. Dal punto di vista del disegno, il tratto è sempre pulito e ricco di dettagli: non si potrebbe pretendere di meglio nella rappresentazione degli animali e della loro complessa anatomia. Forse non siamo di fronte al capolavoro assoluto del maestro di Tottori, ma sono piuttosto sicuro nell'affermare che Allevare un cane e altri racconti sia una delle sue opere più riuscite. Consigliatissimo.


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Doll_in_the_Hell

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
"Allevare un cane e altri racconti" è un volume unico seinen scritto e sceneggiato sa Jiro Taniguchi nel 1992. Arrivato per la prima volta in italia grazie a Planet Manga nel 2003, ha visto poi ulteriori ristampe negli anni successivi per il grande successo. Il volume si compone di quattro storie aventi come protagonisti una coppia giapponese e i loro animali. Il tankobon è classificato come genere Sentimentale e Slice of Life, ed è un opera che ha vinto anche lo Shogakukan Manga Award. Le quattro storie si intitolano:
- Raising a dog (Allevare un cane)
- Caring for a cat (Prendersi cura di un gatto)
- View of the backyard (Vista del cortile)
- Three people's day (La giornata di tre persone)
Il primo racconto parla di come la coppia protagonista della storia si prenda cura del loro attempato e malato cane, Tum, che avendo circa 15 anni ha problemi articolari e legati all'età. Il racconto è dolce, dall'atmosfera un po' malinconica e via via drammatica, ma comunque sempre piacevole. Meravigliosi i disegni del cane e la narrazione di come man mano l'animale combatta più strenuamente contro la morte. Splendide poi le prime tre pagine in bianco, nero e rosso.
La seconda storia, Prendersi cura di un gatto, narra di come la coppia si ritrovi in casa più o meno volutamente una gatta persiana, precedentemente abbandonata dai primi proprietari. All'inizio la convivenza sarà un po' strana, ma poi ovviamente la micetta diventerà parte integrante della famiglia.
Verso la metà del racconto poi verrà fuori che la micina è incinta, e quindi vedremo la gravidanza e la nascita dei cuccioli. Storia più leggera per via dell'atmosfera rilassata e meno malinconica, ma comunque toccante e gradevole.
Vista del cortile è invece la terza storia, che mostra come i micetti crescono e di come nella gatta di casa si risveglia e si mostra l'istinto materno. Disegni sempre bellissimi e dialoghi piacevoli, in un atmosfera serena e piena di amore per le piccole vite degli amici animali.
Infine La giornata di tre persone tratta l'arrivo improvviso della nipotina della coppia, che fa una sorta di fuga da casa, per riflettere sul futuro secondo matrimonio della madre, vedova da diversi anni. Anche questa "cucciola d'uomo" deve crescere e imparare molti aspetti della vita, ma a sua volta mostra anche a gli zii quanto l'adolescenza può essere travagliata ma bella. Tutto rigorosamente incorniciato da gatti ormai adulti che popolano la casa e spendono le loro giornate fra le coccole dei padroni e i loro giochi. Anche quest'ultimo capitolo è leggero e gradevole, e quindi bello sia a livello grafico - stilistico che narrativo.
Tavole pulitissime, volti e corpi anatomici, cura degli sfondi e dei particolari e impeccabile impaginazione rendono la lettura scorrevole, rilassante e godibilissima. Non riesco proprio a trovare un difetto a quest'opera, se non per gli alti costi dei volumi, che di stampa in ristampa arrivano anche a costare sui 16€, che non essendo nemmeno un artbook, è abbastanza costosa. Comunque la storia merita un 10 e lode, mentre ai disegni va un 9 pieno (perfetta e impeccabile l'impaginatura), e 9 abbondante anche alla caratterizzazione di personaggi e luoghi. In sintesi l'opera sta a mio parere sul 9 abbondante. Pubblico consigliato: qualsiasi persona che voglia godersi una raccolta di storie dalla qualità più unica che rara, intrisa di emozioni e valori veri (tutti dovrebbero comportarsi verso gli animali come fa questa coppia) e dalle atmosfere dolci e magnifiche nella loro semplicità. Veramente un piccolo capolavoro senza tempo e dalla rara bellezza.


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TheRolandDeschain

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
Il mio primo approccio all'arte di Jiro Taniguchi è rappresentato da questo interessante volume unico, che racchiude cinque storie diverse tra loro, ma unite assieme dalla stessa tematica, il rapporto tra uomo e animale.
La prima storia vede una coppia alle prese con dei piccoli problemi riguardo al loro vecchio cane: Tam infatti adora talmente tanto i suoi padroni da rimanere ancorato a lungo alla sua vita. Questa storia è sicuramente la più dolce e commovente dell'intero volume: gli accorgimenti attraverso i quali i due padroni si occupano del loro cane in evidente difficoltà - dovute all'età avanzata - strappano lacrime vere al lettore.
La seconda e la terza storia si occupano della stessa coppia, stavolta alle prese con una gatta, Borò, e i suoi simpatici micetti. Le due storie scorrono veloci, e la simpatia dei micetti ne è il leimotiv, simbolo della vita che si perpetua continuamente.
La quarta storia si sofferma solo marginalmente sugli animali, parla infatti del soggiorno della nipotina della coppia presso la loro casa. La quinta storia, sicuramente la più noiosa e la meno appetibile, tratta di una spedizione di scalatori di montagna e di un particolare incontro tra le nevi dei ghiacci perenni.
Il disegno non è il massimo del godimento estetico, ma la profondità dei contenuti supplisce più che bene; le prime tre storie sono molto intense, mentre le ultime due lasciano un pò a desiderare.
Consigliato ad un pubblico molto vasto, sopratutto agli amanti degli animali.


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Kabutomaru

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
La produzione di Jiro Taniguchi è tanto vasta quanto allo stesso tempo interessante e spazia dalle tematiche intimistiche sino al rapporto con la natura e le sue creature. Quest'ultima viene approfondita dall'autore in "Allevare un cane e altri racconti", dove l'autore si dedica al rapporto tra l'essere umano e l'animale. L'opera esauritasi da tempo, è stata ristampata nella collana Taniguchi Collection con la solita copertina cartonata e pagine bianche con ottima rilegatura e tutto al prezzo di 14.90 euro. A differenza della prima edizione, nella riedizione sono state aggiunte altre tre storie slegate dalle prime cinque.

L'argomento della raccolta come si è detto riguarda il rapporto tra l'uomo e l'animale che è sviluppato nel corso delle otto storie che compongono il volume. Le prime cinque sono legate tra loro e ci narrano delle vicende di due coniugi che devono affrontare l'ultimo anno di vita del loro cane Tam. Dell'animale verrà mostrato il decadimento fisico, l'autore mostrerà ogni singolo momento di sofferenza dell'animale in modo impietoso, impersonale e in certi momenti anche con una venatura un po' più sadica. Questo primo racconto crudele, amaro ma allo stesso tempo realistico mostra il sincero legame tra i due coniugi e Tam. Seppur i coniugi tentano in tutti i modi di alleviare le sofferenze del cane, non possono opporsi allo scorrere del tempo e la via d'uscita è solo una...La morte liberatrice di ogni sofferenza.
Le altre quattro storie più felici e quotidiane, vedono incentrati i due coniugi alle prese con un nuovo animale domestico, una gatta, la quale farà superare ai due le sofferenze derivate dalla perdita di Tam. Mentre la quinta storia ci parla della loro nipote, Akiko, ai cui devono badare vista la sua fuga da casa. Insomma banali avvenimenti quotidiani che danno una visione completa dei coniugi ma che nel contesto, fanno meno resa sul lettore. Le altre tre storie restanti, ovvero "Terra promessa", "La spada nell'ombra, la luna del mattino" e "Un pedigree centenario" come già detto, sono slegate dalle prime cinque e per questo sono meno intense. Tranne l'ultima storia che narra del legame che unisce una stirpe di cani ad una famiglia da molti decenni, le altre due storie sono totalmente fuori contesto poiché non narrano dall'argomento degli animali domestici. La prima è incentrata su uno scalatore, mentre la seconda tratta la vendetta e per questa ragione risultano più fiacche e poco incisive.

Il disegno è un gran bel vedere, gli animali anatomicamente ed espressivamente sono rappresentati alla perfezione. Soffriremo con Tam, proveremo un sentimento di pietà nei suoi confronti e tutto ciò è grazie ai lineamenti del viso del cane che riescono a far percepire il suo dolore. Particolare cura grazie allo straordinario uso dei retini, è dato alle pelo degli animali, conferisce a loro morbidezza e allo stesso tempo è sintomo della loro fierezza.

Questa raccolta di storie brevi, seppur abbastanza costosa è l'ideale anche per chiunque voglia avvicinarsi all'autore. La prima storia è presa sputo da un avvenimento accaduto nella vita di Taniguchi e quindi è d'impronta autobiografica, ciò fa quindi capire come la tematica degli animali presente in alcune sue opere è già insita nella sua vita reale. Naturalmente per chiunque ami gli animali, l'acquisto è d'obbligo poiché potreste immedesimarvi nei due coniugi se avete vissuto un'esperienza simile alla loro. L'opera risulta semplice e scorrevole ma visti i contenuti narrati, lascerà un qualcosa nel cuore del lettore.


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riko akasaka

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
"Allevare un cane" è una raccolta di racconti che ha come filo conduttore il rapporto tra l'uomo e gli animali domestici.
Il volume si apre con "Allevare un cane", il titolo mi aveva fatto pensare che si sarebbe trattato della storia di un rapporto cane/padrone dal primo incontro alla morte del quattro zampe, invece il racconto si concentra unicamente sull'ultimo anno di vita del migliore amico dell'uomo. E' quello che io definisco un racconto sleale, scadendo nel patetico con delle scene davvero strappalacrime ci fa assistere alla lunga agonia di Tam; il lettore si ritrova a sperare che questo povero cane muoia presto perché vedere le sue sofferenze fa davvero male al cuore. Sono dell'idea che la morte bisogna saperla accettare perché naturale e inevitabile, ma soffermarsi così in una dettagliata cronaca di un lento declino è esageratamente crudele. Finito di leggere questo racconto mi sono ritrovata in uno stato di malessere tale da chiedermi se fosse il caso di continuare la lettura; se la storia di Tam non vi sconvolge neanche un po' vi informo che avete un pezzo di ghiaccio al posto del cuore, è impossibile rimanere indifferenti alle prolungate sofferenze di un essere vivente.

I racconti che seguono ci mostrano i padroni di Tam alle prese con una gatta indesiderata e successivamente coinvolti nell'avventura della maternità dell'animale. Se il capitolo "canino" era a dir poco deprimente, quelli "felini" tornano ad un registro normale e raccontano la reciproca scoperta dell'altro che avviene nel rapporto animale/padrone, piccoli episodi quotidiani che ha vissuto ogni padrone di animale domestico.
"Terra promessa" narra la passione per la montagna di un uomo, una passione impossibile da reprimere col buon senso e il dovere, una passione che dà senso alla vita solo dall'alto di una vetta irraggiungibile per i più.
"La spada nell'ombra, la luna del mattino" è un racconto di vendetta che mi ha subito ricordato il film "Lo straniero senza nome" sarei curiosa di sapere se è solo una coincidenza oppure se film e fumetto siano stati ispirati dalla stessa fonte.
Se "Terra promessa" e "La spada nell'ombra, la luna del mattino" si discostano dal tema animali domestici, "Un pedigree centenario" ci regala la toccante storia di una bambina divisa per colpa della guerra dalla sua cagna Belle, una storia commovente che ci ricorda come un cane sappia essere fedele e devoto al padrone.
In conclusione posso consigliare questo volume di indiscussa qualità, raccomando la lettura in un momento in cui siete all'apice della felicità (il primo racconto in uno stato depresso può essere molto deleterio) e premunitevi di fazzoletti!


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Turboo Stefo

Volumi letti: 1/1 --- Voto 10
Jiro Taniguchi è senza dubbio il mangaka, anzi, l’artista che più ha influenzato l’espressione fumettistica di quotidianità nell’immaginario collettivo, e tra queste perle regalate a noi fidati lettori si nota come quelle più riuscite e famose siano influenzate dalle esperienze di vita dell’autore: possono essere influenze semplici e basilari come i ricordi dell’infanzia (vedi La montagna magica e Al tempo di papà) oppure più radicate e autobiografiche (Uno zoo d’inverno), ma sempre d’effetto. Allevare un cane ricalca questa scia nascendo dall’idea di voler regalare un ricordo al fidato amico a quattro zampe scomparso, ed insieme alle altre opere va ad infilarsi tra le opere più belle e toccanti, non solo di Taniguchi.

Spesso quando si deve decidere se accudire un animale domestico si pensa prima ai problemi, quali il tempo per portarlo a spasso o le spese mediche e alimentari, ma calcolando la gioia e la vitalità che è in grado di portare sono ostacoli facilmente sormontabili. Il peso più gravoso per una famiglia però è spesso ignorato, si tratta delle difficili scelte che talvolta si è chiamati a compiere che si muovono tra etica e moralità, oltre che buon senso, ed è su questo punto che verte l’intera opera che illustra perfettamente quanto un animale può facilmente inserirsi in una famiglia instaurando un rapporto che va ben oltre l’amicizia, si tratta di una tacita comprensione reciproca difficile spiegare a parole ma che chiunque ha avuto un amico a quattro zampe è in grado di ricordare oggi e per sempre.
Il sole brilla su un greto incontaminato, è il quattordicesimo compleanno di Tam, un cane anziano e malato che i padroni hanno portato nel suo luogo preferito per farlo giocare e immancabilmente riaffiorano i vecchi ricordi legati al posto, dando così vita ad un veloce viaggio nel tempo che ci mostra a grandi linee la vita familiare dopo l’arrivo del cucciolo, soffermandosi maggiormente sulla triste vecchiaia. Una storia malinconica e commovente che mostra perfettamente l’intenso rapporto instaurato.
Dopo questo primo capitolo prosegue la striscia di storie agrodolci dedicate al rapporto con gli animali domestici, chiudendo con una bella storia puramente familiare anch’essa in grado di regalare qualche dolce lacrima.
Come extra, giusto per rinfoltire il volume, sono presenti altre storie. Terra promessa narra le vicende un ex scalatore che decide di compiere un’ultima scalata, mentre La spada nell’ombra, la luna del mattino porta il lettore nel nord dell’America ai tempi delle corse all’oro, dove un samurai in cerca del fratello e compirà una vendetta. Entrambe, per quanto godibili, sono estranee quasi completamente dal concetto principale dell’opera, invece con la terza ed ultima, Un pedigree centenario, si torna nel Giappone dove viene raccontata la lunga stirpe di cani che è rimasta sempre a fianco della famiglia che solo durante la guerra ha rischiato di interrompersi e riesce a ritrasmettere la calda sensazione di affetto vissuta nei primi capitoli.

I disegni maturi di Taniguchi sono come sempre una garanzia, i volti espressivi e gli sfondi accurati e realistici questa volta sono accompagnati da numerose compare “pelose” per ovvi motivi e sarà incredibile come l’autore si è reso capace di trasmettere al lettore numerose sensazioni tramite lo sguardo apparentemente freddo di un animale.

In Italia è stato portato dalla Panini in due diverse edizioni, la prima conteneva “solo” la storia principale, mentre la riedizione nella Taniguchi Collection propone un volume con copertina rigida, dal design fedele alla collana, e soprattutto pagine bianche dalla buona grammatura che evitano trasparenze fastidiose.

Un volume unico che porta un Taniguchi espressivo come non mai, con storie dolci e commoventi che strapperanno più di una lacrima a chiunque ha avuto un amico fedele nella sua vita, e non solo.
Anche se il volume propone un prezzo non per tutti, fatevi un favore, uscite ed andate a comprarlo perché questa è senza dubbio un’opera che tutti dovrebbero “vivere”.


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Tormi

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
La cosa che più amo di Jiro Taniguchi è la semplicità che riesce a raccontare nelle sue opere, e soprattutto in questa "Allevare un cane e altri racconti", edita nel 2011 dalla Planet Manga nella Taniguchi Collection.

Il volume è una raccolta di 4 storie: la prima, la più lunga (4 capitoli), è Allevare un cane, è la storia di una faglia giapponese che non ha figli e dedica le proprie cure agli animali, prima a Tam, un cane, e dopo la sua morte a tre gatti persiani.
La seconda, "Terra Promessa", è la storia di uno scalatore salvato dalla tigre delle nevi che compie la sua ultima scalata.
"La spada nell'ombra" è una storia ambientate nel Canada ai tempi del boom dei filoni d'oro, mentre l'ultima, "Un Pedigree Centenario", è la storia di una ricca famiglia e dei loro cani che si sono fatti onore durante gli anni.
Tutte le storie, tranne "La spada Nell'ombra", pur essendo completamente diverse hanno come filo conduttore gli animali che, con il loro modo di vivere, non sono poi tanto diversi dagli uomini.

9 ai racconti, davvero alcuni dei migliori del maestro, tutti riescono a focalizzare l'attenzione del lettore su una cosa fondamentale: l'amore verso gli animale e la semplicità e la bellezza della nostra vita insieme a loro.
10 ai disegni, perché anche essendo i personaggi quasi tutti uguali, il maestro riesce a dare una vita a parte a ogni personaggio riuscendo ad esprimere, con un tratto delicato e molto espressivo, tutte le emozioni che hanno.
8 all'edizione Planet Manga, davvero ottima a parte il solito prezzo elevatissimo, ma ormai ci siamo tutti abituati a questa casa editrice. Comunque le certa è davvero ottima, molto spessa e lucente e la brossatura è fatta al meglio.
9 alla copertina che riesce a sintetizzare quasi tutto il contenuto dell'opera, cioè la semplicità delle emozioni vissute nella vita quotidiana da persone normalissime.

Voto globale 9, opera davvero superlativa da consigliare a tutti, soprattutto a chi cerca un manga di spessore che aiuti anche a riflettere, dato che ogni tavola è pura poesia. Un must per gli amanti dei buoni titoli.


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Kotaro

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Allevare un cane e altri racconti può senza alcun dubbio essere annoverato tra le opere più riuscite e rappresentative del grande Jiro Taniguchi.
Abbiamo già visto in altri frangenti, come ad esempio lo splendido L’uomo della tundra o il bizzarro e toccante La montagna magica, che il maestro riesce perfettamente a far suoi i meccanismi della short story, riuscendo a veicolare grandissime emozioni nell’arco di una cinquantina scarsa di pagine.
L’argomento centrale di questa raccolta è il rapporto tra l’uomo e gli animali domestici, veicolato attraverso la narrazione di una quotidianità tanto cara all’autore, che rappresenta, come ben sappiamo, il suo punto di forza e il suo marchio di fabbrica.
Quattro dei cinque racconti presenti nel volume condividono gli stessi protagonisti, una coppia di normalissimi marito e moglie giapponesi che abitano in una ridente villetta.
Nella prima storia, quella che dà il titolo al volume, vedremo il rapporto tra i due coniugi e il loro anziano cane, Tam, nella struggente narrazione del suo ultimo anno di vita. Assisteremo alla graduale decadenza fisica e mentale dell’animale e al profondo legame che lo unisce coi suoi padroni, i quali, pur facendo tutto il possibile per curarlo, non possono evitargli di soffrire e morire.
E’ un racconto realistico, a volte amaro, a volte crudele ma indubbiamente di grandissimo impatto per il lettore, pur presentando soltanto la narrazione della vita di una famiglia e del suo cane. Allevare un cane è un racconto che colpisce con la sua semplicità, nonché un’esperienza autobiografica dello stesso Taniguchi che, per sfizio, ha trasposto a fumetti con la sua solita, invidiabile, maestria e poesia.
Altri tre racconti sono dedicati alla stessa famiglia, due dei quali mostrano come i coniugi, un anno dopo la scomparsa del loro amato cane, aprano il loro cuore ad un nuovo animale domestico, una buffa gatta dall’espressione bizzarra che è sempre stata abbandonata dai suoi numerosi e vicendevoli padroni precedenti.
Vedremo come, dalla diffidenza iniziale, i due cominceranno ad affezionarsi alla gatta, a curarla e ad aiutarla nel parto, per poi affezionarsi anche ai cuccioli.
Anche questa serie di racconti è tratteggiata con un grandissimo realismo e con la delicatezza tipica dell’autore.
L’ultimo racconto della serie è invece incentrato su Akiko, la nipotina dodicenne dei coniugi, che, scappata di casa, si rifugia dagli zii nel tentativo di accettare il nuovo marito della madre e riscopre un po’ di sano calore familiare che l’aiuta a mettere ordine nei suoi sentimenti.
Chiude il volume un racconto completamente diverso, che tocca invece un altro tema molto caro all’autore, quello dell’avventura, dell’esplorazione di grandi paesaggi naturali da romanzo d’avventura americano.
Lo scenario sono le elevate ed innevate vette dell’Himalaya, il protagonista della storia un malinconico alpinista, l’animale coinvolto un maestoso felino maculato idolatrato dalla gente del posto che gli si manifesta e lo guida fra la neve evitandogli cadute fatali.
Si tratta di una storia di rara bellezza, che getta le basi per opere successive dove l’argomento verrà trattato con maggiore attenzione, quali Seton, Kamigami no itadaki o L’uomo della tundra. Il lettore si trova talmente coinvolto che quasi sente il vento gelido di quelle cime sferzargli le gote, e si trova a terminare la lettura col volto rigato da lacrime di commozione, cosa che accade assai troppo spesso quando si legge Taniguchi.

Allevare un cane e altri racconti fila liscio liscio, si legge relativamente in poco tempo perché dura di meno rispetto ad altre opere di Taniguchi ma lascia indubbiamente un segno molto potente nel cuore di chi lo legge, soprattutto se questo ha un cane o un animale domestico.
Non è il mio caso, dato che non tengo animali a casa e i cani non sono proprio gli animali che mi stanno più simpatici al mondo, ma non ho potuto fare a meno di restare incantato da questa raccolta di racconti, che, a modo suo, ha contribuito un pochetto ad attenuare il timore che provo nei confronti dei canidi.
Si tratta di un volume che, nell’arco delle sue centocinquanta pagine, pone il lettore di fronte ad una vastissima gamma di emozioni e sarà impossibile, dopo averlo letto, non amare un po’ di più i nostri amici a quattro zampe.
Vi si ritrova la poesia del quotidiano tipica di opere celeberrime e molto apprezzate come L’uomo che cammina o In una lontana città, espressa tramite disegni splendidi come di consueto.
La bellezza di questo volume, poi, è aumentata anche grazie agli splendidi redazionali, cioè l’introduzione di Davide Castellazzi e un’intervista in appendice allo stesso Taniguchi, che ci racconta della creazione dell’opera (cosa presente nel 90% dei fumetti di questo autore, ed è sempre un gran piacere leggere ciò che dice a proposito dei suoi fumetti).
L’edizione è forse eccessivamente costosa per quel che propone e orribilmente impecettata all’interno, ma sono dettagli che non pregiudicano l’esperienza della lettura.

Un volume pregevolissimo nella migliore tradizione di Taniguchi, di cui consiglio la lettura a chiunque, ma in particolare agli amanti degli animali e a coloro che recentemente hanno apprezzato il film “Io e Marley”, la cui storia è molto simile al racconto cardine di questo volume, anche se il "modus narrandi" di Taniguchi rimane unico. E ci piace per questo, in fondo.


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Maison72

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Jiro Taniguchi è un mangaka che in Italia finora ha visto pubblicate moltissime opere: Icaro, Al Iempo di Papà, Un Cielo Radioso, Goumet, etc. Questo è dovuto all'eccellente qualità dei suoi lavori, che non sono rivolti ad un pubblico consumista ma ai cultori del fumetto. Le opere sono in gran parte seinen, rivolte agli adulti e con tematiche profonde e riflessive.
Questa raccolta comprende cinque storie: <i>Allevare un Cane, Vivere con un Gatto, La Vista sul Giardino, Le Giornate in Tre</i> e <i>Terra Promessa</i>.

La prima è incentrata su Tam, il cane di famiglia dei due protagonisti, narra la parte terminale della sua vita con estrema delicatezza e realismo. Molto toccante ed educativo, dovrebbero leggerlo le persone che ogni anno abbandonano gli animali.

La seconda e terza storia sono collegate e trattano l'adozione in famiglia di un gatto di quasi un anno che nessuno vuole avere. Taniguchi, con maestria, alterna i momenti tristi e terribili del primo racconto, al nascere di nuove creature, in questo caso dei micini, che ridanno alla vita il suo aspetto meraviglioso.

Il quarto racconto vede la nipote della protagonista fuggire di casa, e presentarsi in casa della zia per rimanervi sino all'inizio dell'anno scolastico. Questo arrivo è legato alla mancata accettazione del nuovo patrigno da parte della ragazzina. Anche in questo racconto giocano un ruolo importante i tre gatti della famiglia e il calore con cui viene accolta.

L'ultimo racconto è splendido, narra di una spedizione alpinistica avvenuta qualche anno prima dell'Anapurna (8.078 metri) della catena dell'Himalaya. Okamoto, dopo qualche anno a quarant'anni, ritenta l'ardua impresa in solitaria. Bellissime le tavole disegnate, sembrano proprio vere in tutta la loro precisione.

Il volume è edito dalla Planet Manga in una buona edizione con copertina rigida. Ne consiglio a tutti la lettura senza riserve.