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kirk

Volumi letti: 1/1 --- Voto 6
Conosciuto per aver lavorato al manga AD Police, Tony Takezaki viene proposto in Italia sul magazine "Zero" della Granata Press.
"Zero" era pensato come magazine per giovani adulti e fra le opere pubblicate ricordiamo: "Hokuto no Ken", "Baoh", "Xenon", "Sanctuary", "Appleseed", Alita… alcune ebbero successo, altre furono fortemente criticate. Fra quest’ultime ricordiamo proprio "Sanctuary", che ora è considerato il capolavoro di Ikegami, "Alita", che recuperata dalla Marvel divenne un successo incredibile e, appunto, questa "Genocyber", che nessuno ha neppure pensato di recuperare.
Prima cosa: cos’hanno in comune queste opere? Sono destinate, per davvero, ad un pubblico adulto anche in Giappone quindi vediamo, soprattutto in un'opera breve come "Genocyber", un’estrema violenza.
È questo che ha allontanato i possibili editori?

Ormai della Granata si sono recuperati quasi tutti i titoli, titoli per tutti i gusti, "Genocyber" no: i disegni in sé sono buoni, soprattutto nel primo capitolo dove vediamo un combattimento fra dei cyborg, però quel combattimento può anche impressionare.
Un altro problema è che questo volume era un preludio o un prologo di una storia che sarebbe dovuta andare avanti con altri episodi o tankobon… invece lasciato così, da solo, si sente che è una storia incompleta.
Forse il problema risiede nella mancanza di idee da parte dell’autore, il quale non riesce a creare storie lunghe: neanche quando si butta nel fumetto demenziale/parodistico di capolavori come "Gundam" ed "Evangelion".
Insomma: a me questo fumetto non sarebbe dispiaciuto se l’autore avesse tentato di portarlo a termine... così vale solo un sei stiracchiato.