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Enid

Volumi letti: 8/8 --- Voto 6
Venus vs Virus è un manga realizzato a partire dal 2005 da Suzumi Atsushi che vede il suo svolgersi in otto volumi editi in Italia da J-Pop.

La storia ha come protagonista Sumire, una ragazza dotata della capacità di vedere i virus che infestano il mondo e che attentano alla vita delle persone. Da sempre dotata di questa capacità, un giorno la ragazza verrà attaccata da uno di questi e salvata da Lucia – la seconda protagonista della serie – che fa parte della Venus Vanguard insieme a suo padre adottivo Nahashi. Insieme ai due Sumire deciderà di entrare nella Vanguard e di combattere i virus servendosi di una sua particolare capacità che le permette di entrare nella modalità Berserk e di acquisire un potere di molto superiore al normale.
Con il susseguirsi degli eventi entreranno in scena anche gli antagonisti delle due ragazze, che presto si troveranno coinvolte in una battaglia nella quale avranno entrambe un ruolo chiave per la salvezza del mondo.

Sinceramente penso che alcune vicende si evolvano con troppa velocità, così come con troppa rapidità e con quella che io considero leggerezza Sumire cambia idea e schieramento per ben due volte.
Per quello che riguarda i personaggi l'autrice ha fatto quasi sempre un discreto lavoro anche se, ripeto, a volte le scelte delle protagoniste sembrano prese con molta noncuranza, come se fosse urgente la necessità di far terminare il capitolo senza troppe chiacchiere.
Le stesse motivazioni che spingono gli antagonisti a fare ciò che fanno risultano alla fine poco chiare, solo leggermene abbozzate.
Molto più convincenti di Lucia e Sumire sono a mia opinione le due gemelle Laila e Laura, tra le quali tra l'altro può essere avvertito anche qualche accenno a un rapporto dalle tenui tinte shojo-ai. Anche la relazione tra le due protagoniste potrebbe rientrare in questa categoria ma gli accenni, devo ammettere, sono veramente lievi, tanto da poter essere scambiati per un semplice rapporto di amicizia.

Ma dove la trama langue i disegni fanno decisamente una buona figura e riescono più o meno a riequilibrare i piatti della bilancia. Su questo punto non ho nessuna obiezione da fare perché la Atsushi ha decisamente un bel tratto ed in effetti penso che i disegni siano il piatto forte del manga e che l'autrice abbia puntato molto su di essi.

L'edizione realizzata dalla J-Pop è la tipica edizione di questa casa editrice con sovraccoperta e pagine colorate all'interno degli albi, che comprendono l'indice e un'illustrazione del personaggio ritratto in copertina.

In definitiva reputo che in questo lavoro ci siano delle buone basi che però non sono state sfruttate al massimo delle loro potenzialità dall'autrice.


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kill-chan

Volumi letti: 8/8 --- Voto 7
È notizia recente la ripresa, da parte di JPop, di questa serie ferma ormai dall'autunno del 2007. Da qualche tempo avevo comunque recuperato i restanti volumi in lingua inglese, nella convinzione che per l'opera più nota di Suzumi non ci sarebbe stato più nulla da fare. Tra l'altro quando di Venus Versus Virus recuperai i 5 volumi pubblicati finora da JPop, tutto mi sarei aspettato tranne che fosse a rischio interruzione per scarse vendite. Come sapranno i lettori ben più navigati di me infatti casi del genere sono imputabili a molti fattori, non necessariamente legate alla serie stessa: cose che vanno dal disegno fatto male, all'insofferenza del pubblico nei confronti del genere proposto, fino alla situazione economica dell'editore. Ebbene, nel caso di VvV , pur se ci ho messo davvero un po' a farmene una ragione, a mente molto fredda ho concluso che effettivamente qualche motivo plausibile lo si può trovare tra le stesse pagine di questo manga.

Mi spiego. Abbiamo a che fare con una serie in cui domina soprattutto il disegno, bello a vedersi e capace di offrire un'ottima resa delle atmosfere. Abbiamo inoltre i personaggi: il gruppo dei buoni ha una psicologia molto ben tratteggiata e dinamica, quello dei cattivi ha un po' del superficiale, superficialità che però nel caso specifico ha una chiara ragion d'essere, mentre le macchiette che ruotano attorno ai buoni sono... beh, pure e semplici macchiette. A prescindere comunque dalla loro categoria di appartenenza, le loro relazioni sono molto ben orchestrate sia nei dialoghi che nei momenti più introspettivi.

Allora come si spiega un tale insuccesso? Qualche bontempone potrebbe motivare la cosa con la totale assenza di fanservice, dato che, se escludiamo le illustrazioni a colori, la nostra Atsushi si guarda bene da mostrare più pelle del dovuto; tenderei ad escludere la presenza di qualche minima, velatissima, imperscrutabile puntina di shojo-ai dal momento che se nessuno vi dirà <i>"guarda qui c'è un po' di shojo-ai"</i> quasi sicuramente non ve ne accorgereste neanche dopo averne letti tutti i volumi. Non mi resta quindi che pensare che il problema sia effettivamente la storia: questa si basa su una buona (ma non originalissima ma vabbè) idea, ossia quella delle fameliche entità che Lucia e Sumire hanno il compito di sterminare, ed è raccontata in modo tutt'altro che monotono, dato che i mini-archi dedicati esclusivamente ad una singola missione si alternano alle vicende che fanno parte della trama principale che è comunque sviluppata in modo intelligente, dato che l'autrice cerca di innestare momenti introspettivi anche nelle parti che fanno riferimento ai classici cliché del genere (come l'allenamento e simili) che in altre serie si ridurrebbero a qualche scazzottata, un po' di tecnica spiccia per dare un po' di realismo alla cosa e al solito urticante <i>"Buuu! Sono debole! Wooooh! Voglio proteggere tutti! Power-up FTW!!"</i>. In tutto questo mix di cose ben fatte comunque qualche cosa qui e là non l'ho mai vista di buon occhio, a partire dalla quella specie di potenziamento ("trasformazione" nell'edizione italiana) che Sumire effettua ogniqualvolta decide di andare in modalità berserk, e a dirla tutta anche la faccenda legata all'infanzia di Lucia ha un non so che di fumoso, ma per il resto in questa serie ci vedo ben poco da buttare.

In ultima analisi è un titolo che si distacca decisamente dai soliti manga fatti d'azione, mistero ed atmosfere horror che potrebbe sì sorprendervi, ma che allo stesso tempo ha un soggetto sulla cui efficacia non mi sento di mettere la mano sul fuoco. Tra le altre cose questa serie è un oggetto misterioso anche nella carriera stessa di Suzumi, dal momento che le serie da lei proposte prima e dopo Venus Versus Virus sono storie molto più leggere e spensierate di questa e, nel caso delle sue serie più recenti, ben più grondanti di fanservice.