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Smooth Criminal

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
Ho comprato questo manga solo perché opera di Yuko Osada, uno degli autori che preferisco per quanto riguarda lo stile grafico e di disegno, ma che non sopporto quando lascia incomplete la maggioranza delle sue storie, fortunatamente non è questo il caso.
In C-The Will of the Child, infatti la storia, pur essendo semplice, è molto gradevole e mi è piaciuta parecchio, proprio perché di facile comprensione. Questo manga infatti può essere letto anche dai ragazzi più piccoli.
Unico difetto, se proprio si vuole cercarlo, è la poca caratterizzazione dei personaggi, in particolare quelli secondari, anche se neppure il protagonista ne possiede molta. Di C infatti gradisco solo il character design, e non il suo carattere.
Consiglio a tutti questo manga per la sua semplicità, a chi vuole semplicemente leggere una bella storia breve, che non terrà impegnati a lungo la pazienza e il portafogli.
Buona l'edizione italiana di Star Comics, anche se il formato non è quello standard per questa ottima casa editrice. Infine non mi è piaciuta la scelta di Star Comics di cambiare colore tra la copertina del primo volumetto e quella del secondo.


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Lybra

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Per me è stato il primo manga di Osada e ammetto che ero un po' diffidente, ma mi sono tutto sommato ricreduto.
Certo il manga è banalotto e i personaggi abbastanza stereotipati, ma Osada, tramite la storia, tocca il tema della droga in un modo particolarmente adatto per interfacciarsi coi giovani... S', perchè tutti gli autori di manga sono sempre bravi a parlare di bontà, giustizia e rettitudine, ma nessuno ha quasi mai avuto la volontà e il coraggio di lanciare messaggi chiari, cosa che Osada ha fatto facendo parlare i propri personaggi e lanciando un chiaro messaggio: "Non ci serve affatto quella roba per divertirci", nulla di più vero! Solo per questo fatto non bollerei questo manga come "il solito shonen", perché se superficialmente l'impressione può essere quella allora bisogna sforzarsi a leggere tra le righe i tanti messaggi che l'autore ha disseminato.

Ho apprezzato anche molto la scelta di usare dei bambini (nemmeno dei veri e propri adolescenti) come messaggeri di certi sentimenti e certi messaggi, dipingendo invece gli adulti come come "vigliacchi" o come delle marionette, segno che l'autore e comunque tutti noi dovremmo sempre avere più fiducia nei giovani e nelle generazioni più nuove perché non sempre il loro punto di vista differente è un punto di vista negativo e perdente.

Insomma io lo consiglio, certo lo si legge in mezz'oretta o poco più ma ne vale la pena, sopratutto per chi come me ha voglia di uno shonen d'azione ma non ha la minima intenzione di leggere opere da 50 albi di cui il 90% sono combattimenti.


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RyOGo

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
Non so mai come valutare un'opera che non è proprio nel mio genere ma che mi è piaciuta molto...
Cominciamo con la trama: forse saprà in parte di già visto, ma mi sembra che bene o male tutta la narrativa moderna sia così, quindi cercherò di spiegare perché questo manga mi è piaciuto tanto: l'idea di bambini come protagonisti può sembrare stereotipata, ma visto cosa combinano e in che modo, direi che invece aggiunge originalità, soprattutto in un'ambientazione di questo tipo, ovvero un vero e proprio ghetto. Forse è banale il fatto che il nemico sia la solita organizzazione criminale, ma ciò che fanno e il modo in cui agiscono è decisamente credibile, pur essendo uno shonen manga, e l'assurdità dei combattimenti è comunque garantita della spettacolarizzazione. Ecco un elemento che mi è piaciuto: i protagonisti non sono violenti, semplicemente hanno degli ideali e li difendono, senza voler far male a qualcuno, nemmeno ai nemici, se non per stretta necessità.
Il tratto non è male, ma quel che mi ha colpito è la fluidità del racconto, e di come mi abbia tenuto incollato agli albi... difficile che un manga riesca a fare ciò, eppure è successo proprio così.
Concludendo: se volete uno shonen un po' atipico e corto, è una scelta più che consigliata, se non amate gli shonen, beh... è appunto atipico, non si basa sui combattimenti, ma su ben altri valori.