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Ninfea

Volumi letti: 18/18 --- Voto 7
'Otomen' è un manga shojo di Aya Kanno, serie in 18 volumi pubblicati da Goen, a cui ho voluto avvicinarmi dopo la lettura di un'altra opera della stessa autrice, 'Requiem of the rose King' dramma diverso, di molto superiore per complessità della storia e virtuosismo grafico.
In 'Otomen' si avvertono le tracce e si gettano i semi, perfino l'ambiguità, affrontata in modo più ironico e giocoso, ma è innegabile che alcuni elementi sono ancora acerbi, come il tratto esteticamente bello e fine, ma più rigido, meno espressivo e privo di quella sensualità che si troverà nell'opera sopra citata.

'Otomen' è una storia particolare e insolita, a suo modo originale per il modo che ha di affrontare in chiave parodistica al limite del surreale, quelli che potrebbero essere tutti i modelli tipici del genere: protagonisti romatici e positivi, buoni sentimenti, rossori e batticuori, fiori e atmosfere dolci, ribaltando le figure caratteristiche che incarnano questi stereotipi; così gli otomen, sono quei ragazzi, come il protagonista Asuka, che seppur virili, hanno una particolare sensibilità tutta femminile che li porta ad amare cose come il cucito, la cucina, il make up, i peluches o i manga per ragazze.
Per la legge degli opposti, Asuka s'innamora di Ryo, una ragazza dal temperamento mascolino, forte e coraggiosa, negata per qualsiasi tipo di attività domestica al limite dell'assurdo, ma educata dal padre alle arti marziali.

La storia d'amore molto edulcorata e casta, non è l'elemento centrale della trama, è semmai un filo comune che passa attraverso molteplici situazioni autoconclusive, sempre diverse, a volte surreali, divertenti, che non annoiano mai, che citano perfino altri manga famosi (uno su tutti 'La maschera di vetro'), benchè alcune potrebbero essere decisamente superflue o poco riuscite; accanto ai due innamorati ci sono una serie di altri personaggi maschili, otomen con caratteristiche differenti, vite e vissuti personali che gravitano attorno al protagonista, amici come Juta, mangaka che sotto psudonimo pubblica uno shojo ispirandosi ad Asuka e Ryo, O Hajime Tonomine, avversario con la segreta passione di truccare le donne, o ancora, un ragazzo con la passione per i fiori, un altro dall'aspetto femmineo che vorrebbe disperatamente essere più virile.

La lettura è leggera e piacevole, a volte molto divertente, ma non aspettatevi una trama lineare nè uno sviluppo che vada in crescendo; a dispetto di questi limiti, tutta questa apparente leggerezza potrebbe nascondere sottili chiavi di lettura differenti, riguardo la questione seria di certe tematiche affrontate, come l'accettazione del proprio vero io all'interno della rigida società giapponese, che pone l'individuo sotto pressione, problema tutt'altro che banale.

A questo scopo, per cogliere queste dinamiche, la serie va letta fino alla fine, perchè solo negli ultimi volumi si affrontano i contrasti e si può apprezzare davvero l'opera nella sua interezza, per quanto, un paio di volumi possano risultare superflui.
I personaggi non hanno quasi evoluzione; sono sempre uguali a se stessi, crescono poco o nulla e il più grande conflitto che si trovano a vivere, è dover nascondere a parenti e amici la loro vera natura; solo verso gli ultimi volumi, forse i più intensi, migliori anche nella grafica che si fa più morbida, le maschere iniziano a cadere e incrinarsi, e più o meno tutti si troveranno a dover affrontare se stessi e la realtà che sta loro intorno, in un confronto perfino doloroso, che li oppone a chi li vorrebbe diversi da ciò che sono.

Così troviamo la madre conservatrice di Asuka, (in palese contrasto col singolare padre del ragazzo) donna ancorata a vecchi concetti di femminilità e virilità, che sembra incapace di accetattare un figlio tanto particolare, dall'animo di fanciulla, fondamentalmente buono e dolce, pronto a soffrire per proteggere i suoi amici.
Direi che è proprio la madre di Asuka, il personaggio più sfaccettato della serie, un volto fatto di luci e ombre, pure lievemente inquietante e irritante nel modo di porsi, una donna pronta a tutto, come certe figure materne che troviamo in 'Requiem'.

Il gran finale mi è sembrato adattissimo, originale, ironico quanto basta e fuori dagli schemi consueti; inaspettato nella forma, divertente e gioioso, ma non melenso, vale da solo tutto il manga.
Una lettura godibile, ma non la consiglierei a chi certa trame più articolate e sviluppi armonici delle vicende e dei personaggi; per tutti gli altri può andare bene.


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Pannero

Volumi letti: 5/18 --- Voto 8
Dalla storia editoriale italiana assai travagliata (ne parleremo meglio dopo), "Otomen" è l'unica opera ad essere stata pubblicata in Italia di Aya Kanno.

Asuka Masamune è all'apparenza un esempio di virilità: bello, alto, forte, campione del club di kendo, spartano e inflessibile. Peccato che in realtà Asuka sia ben diverso, infatti in segreto adora le cose carine e luccicanti, ama cucire, cucinare e riordinare; è un cosiddetto "Otomen" (unione delle parole "otome", fanciulla e "men" uomo, un uomo con l'animo di una fanciulla). Le cose cambiano quando Asuka si innamora follemente della sua compagna di scuola Ryo, che è il suo opposto: Ryo infatti è cresciuta da sola col padre, e non è in grado di cucinare o svolgere alcun lavoro manuale, mentre si dedica con passione alle arti marziali. Riuscirà nonostante tutto ad accettare Asuka per come è realmente?

"Otomen" segue le vicende di un gruppo strampalato di personaggi, che raramente sono davvero come sembrano, prendendo in giro tutti e proprio tutti gli stereotipi dei manga per ragazze.
Le gag sono ottime e sempre ben studiate, e sono rese ancora più efficaci dall'abilità grafica della Kanno, che spesso cambia tratto per scimmiottare quello dei manga anni '70 o di altre categorie di shoujo manga, per prenderli in giro.
Se a volte alcuni spunti della love story principale vengono lasciati un po' appesi o abbandonati a loro stessi, le parti comiche sono sempre valide, e più siete profondi conoscitori dei manga per ragazzi più riuscirete a cogliere le citazioni.
Insomma "Otomen" rientra nella categoria di quegli shoujo manga un po' demenziali come "Heroine Shikkaku - Sogno d'amore" di Momoko Koda e "Switch Girl" di Natsumi Aida.

Per quanto riguarda i disegni essi sono uno dei punti di forza, assieme alle gag, di "Otomen". Nonostante qualche imprecisione nell'anatomia i volti dei personaggi sono sempre strepitosi e le tavole risultano sempre chiare e piacevoli da leggere.

Per quanto riguarda l'edizione italiana, inizialmente il manga veniva pubblicato dalla Pianeta De Agostini, in un'edizione piacevolmente fedele all'originale (all'interno era riprodotto persino il logo dell'Hakusensha, la casa editrice giapponese, esattamente come nell'originale), fino al sesto volume, che ha coinciso con la chiusura dell'editore. La serie è stata fortunatamente ripresa dalla GOEN, che, con una periodicità come tipico dell'editore non proprio rigorosamente puntuale, la sta tuttavia portando a termine.
Sarebbe stato un vero peccato che la serie non vedesse mai una conclusione in Italia.

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p4r4n014-321321

Volumi letti: 6/18 --- Voto 4
Che noia che barba, che barba che noia.
Basterebbe dire questo per recensire un manga del genere.
L'avevo preso con aspettative medio-alte visto che la trama si presentava come potenzialmente molto interessante, ma è un complimento dire che il suddetto potenziale non sia stato sviluppato.
Un ragazzo che in apparenza è l'uomo perfetto, forte e virile, ma in realtà ha "il cuore di una fanciulla" ed ama tutto ciò che è rosa, profumato e grazioso. Una ragazza in apparenza perfetta, bellissima e aggraziata, ma che in realtà è una campionessa di arti marziali negata per la cucina, per il cucito e per tutte quelle arti che ai tempi di mia nonna erano considerate prerogativa femminile.
Una coppia scoppiata insomma, che avrebbe potuto generare una storia quantomeno degna di interesse. Invece i personaggi risultano a malapena abbozzati ed anche così banalmente stereotipati. Non solo i due protagonisti sembrano gusci vuoti ma anche tutti i vari comprimari che appariranno: il ragazzo che nascosto dietro uno pseudonimo scrive sdolcinati manga d'amore, il ragazzo forte & fico che ama truccare le donne, quello altrettanto alto & tosto che vive per creare composizioni floreali e parla con le piante come neppure Candy Candy farebbe.
Lo sviluppo della trama poi è talmente lento ed inconcludente che farebbe venire il latte alle ginocchia ad un bradipo arteriosclerotico. Ho letto sei numeri prima che la casa editrice decidesse di sospenderlo ed ancora sto cercando di capire cos'è accaduto tra il primo ed il sesto numero. Il nulla più totale: tante piccole vicende autoconclusive che non smuovevano nulla della storia e sembrava fossero state piazzate lì a caso. Lui ama lei ma non riesce a dichiararsi, e nel frattempo compaiono tutti questi altri personaggi maschili già citati che condividono l'immancabile bionomio di apparenza da macho + indole da fanciulla.
In sostanza "Otomen" è il classico esempio di un'idea originale che tuttavia è finita in mano ad un'autrice che ha dato l'impressione di non sapere lei stessa cosa farci.
I disegni quantomeno sono gradevoli, anche se un poco troppo rigidi e freddi. Anche in questo caso mi hanno trasmesso la sensazione di un profondo distacco da parte del disegnatore.

La Goen ha appena preso i diritti del manga ed ha intenzione di riprendere la pubblicazione sin dal primo numero, ma sconsiglio chiunque di avventurarsi in questa impresa.
Ci sono decine, decine e decine di manga infinitamente migliori di questo. Continuo infatti a rimanere basita nel notare quante opere decisamente mediocri e banali vengano tradotte in italia (nel caso di Otomen addirittura ripreso da un'altra casa dopo il fallimento della prima) mentre molti manga mille volte più meritevoli non vengono presi in considerazione per la pubblicazione.


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__HellGirl__

Volumi letti: 4/18 --- Voto 6
Otomen è una serie shoujo di 14 volumi editi dalla defunta Planeta De Agostini Comics. Purtroppo, a causa del fallimento, la pubblicazione è stata bloccata verso il sesto volume, obbligando così i lettori a proseguire la serie online. Peccato, perché mi sarebbe piaciuto possedere anche i restanti volumi. L'edizione proposta non era della migliore qualità, nonostante presentasse una sovracopertina, le pagine rischiavano spesso di staccarsi e la carta era scarsa, per non parlare della pessima rilegatura della costina.

La storia ci mostra la vita perfetta e virile di Asuka, dedito alle arti marziali e campione nazionale di kendo, che però ha dovuto reprimere la sua indole femminile amante dei pizzi e merletti così che la madre potesse andare fiera di lui. Durante un giorno scolastico, però, incontra una ragazza dai modi piuttosto burberi, un vero e proprio maschiaccio, e se ne innamora: riuscirà mai a reprimere la sua indole fino alla fine, anche di fronte a colei che ama? E, soprattutto, lei lo accetterà per come è veramente?

Aya Kanno, l'autrice, ha ideato le basi per un'opera che avrebbe potuto, se ben sviluppata, solcare le vette delle classifiche delle storie d'amore nipponiche, ma per una pecca che definirei la sua "tomba", Otomen non può aspirare che a un voto discreto. Il manga si sviluppa in capitoli autoconclusivi diventando monotono e prevedibile, con scene che vengono spesso accompagnate da gesta impossibili e prive di logica. Altro lato carente è la caratterizzazione dei personaggi, che purtroppo, viene accennata e buttata lì, giusto per fare. L'autrice non riesce a donare ai personaggi lo spessore necessario per farli divenire dei veri e propri protagonisti.

Se da un lato ritroviamo il rosa, i confetti e i cioccolatini, dall'altro scopriamo in Otomen una dose di humor veramente efficace; grazie alle gag derivanti dai vari vizi dei personaggi, riesce a dare una carica interna sufficiente per proseguire a volontà. Il disegno, nel suo complesso, è di gradevole impatto, ma poca importanza viene data ai luoghi e agli sfondi; d'altra parte sono molto curati e dettagliati sia i personaggi principali che secondari.

La lettura è stata di mio gradimento per le gag, per l'ironia in essa contenuta, ma spesso mi sono trovata irritata da questa necessità di reprimersi per compiacere il prossimo. Essere se stessi, colmi di rispetto verso il prossimo, e soprattutto sinceri con il proprio cuore premia più di qualunque altra fortuna, e questo aspetto in Otomen non è sufficientemente presente.

In conclusione, consiglio la lettura, e forse anche io potrò imparare dal protagonista a preparare magnifiche torte alla frutta e deliziosi bento per gli amici.
Voto: 6 1/2


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Usagi85

Volumi letti: 1/18 --- Voto 4
Sulla recensione di questo manga sarà particolarmente veloce e stringata e me ne dispiaccio, io per prima, perché la trama mi aveva incuriosita molto e ho cercato questo manga a lungo. Quindi cosa c'è da dire? Droppato al primo numero. Ed è un peccato perché c'erano tutte le basi per un buon manga, ma solo questo.
Probabilmente è troppo sbrigativo archiviare la faccenda al primo numero, ma d'altro canto se una storia non colpisce, non colpisce e io, che sono una piuttosto impulsiva e che dà molto credito al primo approccio che sia ha nei confronti di un manga, non potevo fare altrimenti.

La lettura di questo titolo non mi ha lasciato nulla, non mi fa fatto sorridere né interessare, ero abbastanza annoiata mentre sfogliavo le pagine e nemmeno per un secondo, terminato il primo volume, mi è venuta la minima voglia di prenderne un altro.
Il disegno è normalissimo, nulla di diverso dagli shojo, permettetemi di dire, di medio-bassa categoria che hanno in comune in primis proprio il tratto delle varie autrici, sempre lo stesso, nulla di personalizzato. Se poi ci mettiamo che anche la trama è sviluppata in modo piuttosto banale, il mix diviene letale.

Magari l'anime lo guarderei, qualora lo facessero, ma nonostante la sovracopertina e il prezzo non molto alto, dati anche gli standard attuali, non me la sento di continuarlo, anche scoraggiata da una casa editrice particolarmente instabile.
Un'occasione mancata! Peccato.


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Hisoka

Volumi letti: 6/18 --- Voto 9
Prima di tutto, che cos’è un Otomen? Beh, comprate il manga e lo scoprirete! Scherzo, un Otomen è un ragazzo al quale piacciono le stesse cose che piacciono alle ragazze, ma in maniera esponenziale. Ovviamente non sto parlando di gay o roba simile, nel manga non ci sono rapporti omosessuali, ma solamente ragazzi (e perché no, anche ragazze) un tantino eccentrici che a ogni pagina vi faranno sbellicare dalle risate.
Fin da subito abbiamo la possibilità d’immergerci nel quotidiano di Asuza, il quale sembra proprio essere il tipo di ragazzo ideale, bello, sportivo, intelligente... e potremmo fermarci qui, se non fosse che il nostro bellimbusto ha anche dalla sua il fatto di saper cucinare, rassettare e cucire divinamente. Da questo punto di vista ritengo che la scelta sia stata eccezionale, poiché al giorno d’oggi un numero imprecisato di donne vorrebbero un compagno capace, non solo di portare a casa il pane quotidiano, ma anche di farsi carico della faccende domestiche.
Purtroppo però, la madre del nostro Asuza non la pensa allo stesso modo e il ragazzo deciderà di sopprimere la sua vera natura... ma quanto potrà mai durare questo stato di cose? Solo qualche paginata ovviamente! Per fortuna Asuza troverà nel corso della storia amici eccezionali, quasi quanto lui, e potrà provare la felicità di essere apprezzato per quello che è... forse troverà anche l’ amore?

Se vi aspettate però il solito shoujo romantico, vi sbagliate, passerete sicuramente più tempo con le lacrime agli occhi... dal ridere, più di quanto crediate, poiché, in questo manga, ogni situazione all’apparenza semplice o scontata gronderà humor e anche un po’ di pazzia. Ma non intendo dare 9 a questo lavoro solo perché lo trovo divertente e interessante, possiamo infatti sicuramente esaltare il disegno pulito e dettagliato per niente piatto o stereotipato. I personaggi sono disegnati tenendo conto delle proporzioni, cosa che in genere tendo ad apprezzare, e dal punto di vista caratteriale risultano innovativi e piacevolmente misteriosi, fintanto che si svelerà la loro vera indole nell’avvicendarsi della trama.
Otomen probabilmente è stato creato per gettare sarcasmo su chi crede che un uomo non riuscirà mai a fare meglio le cose che al sesso femminile dovrebbero venire naturali e a chi crede che i ragazzi romantici e perfetti siano solo una leggenda metropolitana.


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Shiva

Volumi letti: 6/18 --- Voto 7
Purtroppo Otomen è uno di quei manga che vengono presentati come qualcosa di originale e innovativo, ma che alla fin fine cadono nel banale.
Il soggetto è senza dubbio interessante e "alternativo": Asuka è un otomen, ossia coltiva passioni tipiche da ragazza (ama cucinare, cucire, leggere shoujo manga e adora le cose carine e luccicanti!), ma deve tener nascosta questa sua passione per via di sua madre. Quest'ultima, infatti, è rimasta traumatizzata dal fatto che il padre di Asuka li ha abbandonati per inseguire il suo sogno, ossia diventare donna, e così obbliga il figlio a mostrarsi virile, un vero uomo. Asuka, però, fortunatamente stringe amicizia con Ryo, una ragazza-maschiaccio di cui si innamora perdutamente, e Tachibana, un donnaiolo della sua scuola, che nasconde un segreto molto particolare. Successivamente Asuka verrà a conoscenza che altri studenti della sua scuola sono otomen e grazie a questo riuscirà ad accettarsi per quello che è, pur non riuscendo ancora a confessarsi alla madre.

Secondo il mio modesto parere, la storia doveva essere sviluppata in modo più graduale e, purtroppo, spesso l'intreccio narrativo risulta banale e prevedibile, certe scene le definirei addirittura infantili. È un manga che per la storia dovrebbe essere realistico, ma che per le situazioni è assolutamente demenziale; certe scene sono impossibili e, anche se a volte ti strappano una risata, spesso ti viene da pensare che la mangaka avrebbe potuto trovare spunti migliori. Per di più spesso e volentieri il tutto è farcito con una buona dose di buonismo, spesso esagerato.
I disegni sono graziosi, ma li trovo freddi, non trasmettono emozioni.

L'edizione della DeAgostini non è delle migliori, errori di traduzione e d'ortografia abbondano, e la paura che nel prendere in mano il volume le pagine svolazzino da tutte le parti è alta. Unico lato positivo dell'edizione è la sovra-copertina e il prezzo abbordabile di 3,90 euro. Le uscite sono irregolarissime, in patria sono arrivati al volume 10, in Italia siamo fermi ormai da un pezzo al sesto volume. Insomma, lo consiglio solo a chi ha voglia di leggersi una storia semplice e spensierata, condita da un bel po' di puro romanticismo, senza troppe pretese.