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kirk

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
In me è rimasto vivo e piacevole il ricordo di "Haikarasan ga tooru" di Waki Yamato, bellissimo shojo comico-sentimentale, una della prime opere che ho recensito.
Ciò mi ha fatto sorgere il desiderio di leggere qualcos’altro di questa autrice, sperando in qualcosa di simile e diverso allo stesso tempo. "Lady Mitsuko "è solo diverso, via i personaggi buffi e le situazioni divertenti, l’aria è molto più seria.
Perché?
Perché è una biografia di una donna che è esistita realmente e nella vita ha trovato difficoltà ma anche successi.
Mitsuko è la figlia di un antiquario giapponese che lavora come domestica nell’ambasciata austriaca di Tokyo e sposa l’ambasciatore Heinrich di Coudenhove-Kalergi, un giovane diplomatico boemo di nobile sangue blu.
Questo matrimonio è osteggiato dalle famiglie ma alla fine viene accettato a malincuore da entrambe. Ricordiamo che le principali famiglie nobili europee avevano parenti in tutta Europa e che l’Impero Asburgico in particolare era un melting pot di razze e nazioni diverse: li il problema era che Mitsuko non aveva una sola goccia di sangue blu ma la famiglia alla fine la accetta commossa dai suoi sforzi per diventare una perfetta principessa.
Quindi abbiamo conosciuto nel primo capitolo Mitsuko come donna, nel secondo come sposa, nel terzo la conosciamo come signora vedova di un grosso feudo e madre.
In tre capitoli di sessanta pagine ciascuno abbiamo la sua biografia.
Nell’ultimo in particolare assistiamo alla sua lotta interiore per accettare che il figlio diciannovenne si metta con un attrice ebrea. Ida Roland, divorziata e di tredici anni più vecchia di lui… devo ammettere che io la storia la sapevo già e mi ricordavo che l’attrice fosse la divina Sarah Bernard… ma sbagliavo.
Comunque questo ragazzo, Richard, figlio di un conte austriaco/boemo e di una giapponese e marito di un’ebrea è il principale esponente del movimento pan-europeo, movimento importantissimo che propugnava la fondazione di una confederazione degli stati d’Europa ma non è questo il posto per approfondire.
Ritornando all’opera: il tratto è simile a quello di altri autrici degli anni settanta, è un po’ datato ma piacevole. La storia poteva diventare un pippone pieno di dramma e lacrime invece dura un solo volume senza eccedere in niente. L’autrice è considerata ancora oggi un mostro sacro: soprattutto per la sua opera sul principe Genji.
Tutto ciò mi porta ad un voto sopra la sufficienza, direi un sette: perché comunque la storia io l’avrei narrata diversamente, il tratto è carino ma “comune” a tanti autrici, la Yamato è una grande autrice ma io voto l’opera non l’autrice.


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Ais Quin

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Dicono che dietro a ogni grande uomo vi sia una grande donna, ma anche tralasciando le implicazioni del caso risulta evidente che, tra santificazioni, riabilitazioni e retrocessioni varie, non a tutte la Storia ha riservato il medesimo trattamento. Mitsuko Aoyama, contessa di Coudenhove-Kalergi, è una di quelle donne dalla vita straordinaria di cui non si sente parlare molto spesso qui in Occidente, ed è un peccato perché è proprio nel cuore del Vecchio Continente che è nata la sua leggenda. Lungi dall'essere soltanto una biografia per immagini questo manga di Waki Yamato ne racconta l'incredibile storia con garbo ed intelligenza, riuscendo nel non facile compito di trovare il giusto equilibrio tra informazione ed intrattenimento.

Giappone, 1892. Heinrich Johann Maria von Coudenhove-Kalergi, diplomatico austriaco di stanza a Tokyo, convola a nozze con Mitsuko Aoyama, governante diciottenne dell'ambasciata asburgica senza una goccia di sangue blu nelle vene. Entrambe le famiglie si rifiutano di considerare valida la loro unione, che disapprovano a causa delle differenze sociali e culturali fra gli sposi.
Quattro anni dopo, quando il marito è costretto a rimpatriare per assumere il controllo delle terre lasciategli in eredità dal padre, Mitsuko dovrà dimostrare di essere degna del titolo di Gräfin ("contessa" in tedesco) e del posto che le spetta in seno all'alta società austriaca, che la disprezza a causa della sua nazionalità e dei suoi umili natali. Sola in un paese che le è avverso fin dal primo giorno, si ritrova infine a dover subentrare ad Heinrich nell'amministrazione dell'immenso patrimonio di famiglia, allevando nel contempo i sette figli avuti da lui. Muore nel 1941 dopo aver passato gran parte della sua vita da adulta a combattere per il suo onore e per il buon nome dei Coudenhove-Kalergi, che nel frattempo l'hanno finalmente accettata come signora del casato.

Pur prendendosi qualche comprensibile licenza - il conte era già un abituale frequentatore del negozio di antiquariato del padre di Mitsuko quando avvenne l'incidente che gettò le basi del loro amore, inoltre i personaggi del precettore Ernst e dell'ex fidanzata di Heinrich sono, con tutta probabilità, un'invenzione dell'autrice - il manga ripercorre fedelmente le tappe salienti della vita di Mitsuko, dando eguale risalto alle sue tre anime di donna, moglie e madre. Non è difficile immaginare quanto dev'essere stato duro per lei riuscire a guadagnarsi la stima dei parenti acquisiti e dell'élite, né quante umiliazioni deve aver patito prima che i suoi sforzi portassero a dei risultati concreti. Manca, tuttavia, quella tendenza all'autocommiserazione tipica di certe eroine degli shoujo degli Anni Settanta che, in alcuni casi, rende difficile simpatizzare con l'infelice di turno. Allo stesso modo l'amore tra i protagonisti, quantunque di rara dirompenza e figlio di circostanze a dir poco eccezionali, viene spogliato della sua aura fiabesca per meglio metterne in luce la bellezza priva di retorica. Si riscontra in fine un utilizzo della cosiddetta "prosa viola" - vale a dire la propensione ad indulgere nel lirisimo gratuito - molto più contenuto rispetto agli standard dell'epoca.

Dal punto di vista introspettivo i personaggi risultano curati fin nei minimi dettagli, compresi i comprimari e quelli che, di primo acchito, si potrebbero scambiare per delle semplici macchiette. La differenza tra una semplice biografia e una storia basata su eventi realmente accaduti sta proprio qui: non sono i fatti a prendere vita tra una pagina e l'altra, bensì i loro risvolti umani. Ciò fa sì che il manga risulti perfettamente accessibile anche a coloro che non hanno familiarità con la storia di Mitsuko, che magari ne approfitteranno per approfondire il discorso con l'aiuto di altre fonti considerate più convenzionali. Vale inoltre la pena estendere un ipotetico campo di ricerca all'intera famiglia Coudenhove-Kalergi, che tra i suoi più illustri esponenti annovera anche Richard, secondo figlio di Heinrich e Mitsuko nonché padre del cosiddetto Paneuropeismo, un movimento liberale da cui, nel 1929, Aristide Briand trasse spunto per sottoporre alla Società delle Nazioni il suo progetto di Unione Europea.

Il tratto di Waki Yamato è conforme ai canoni estetici in voga nei manga per ragazze di quel periodo, quantunque le tavole risultino meno cariche di orpelli di varia natura e, in generale, più intuitive. L'anatomia dei personaggi presenta delle imprecisioni, ma personalmente le considero come un valore aggiunto e non come un vero e proprio difetto in quanto l'insieme risulta molto ben bilanciato nella sua disarmonia.

"Non rivela immediatamente tutta la sua bellezza, né permette di essere trattato in maniera sbrigativa. Inizialmente si palesa quasi con distacco per poi travolgerti con la sua intensità". Questa è la definizione dell'aroma di "Mitsouko", il profumo di Guerlain che, si dice, è ispirato proprio alla signora di Coudenhove-Kalergi - al contrario vi è chi sostiene che l'essenza debba il suo nome all'eroina di "La bataille", un romanzo francese ambientato ai tempi della guerra russo-giapponese. La disputa è probabilmente destinata a rimanere aperta, ma quale che sia la verità trovo che questa descrizione calzi come un guanto sia a "Lady Mitsuko" che all'idea che esso ci comunica del suo eponimo. Arrotondo a 9 l'8,5 da cui sono partita perché mi sembra giusto premiare l'autrice per aver saputo coniugare alla perfezione realtà e finzione, nonché per l'evidente impegno profuso nella resa dello spirito del periodo storico preso in esame.


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emilissa15

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
La storia, ambientata all'inizio dell'epoca Meiji (1800, per intenderci), narra la storia di una giovane ragazza giapponese, nata in un'antica bottega. Sul palmo della sua mano c'era un neo a forma di stella, tutti dicevano che era un segno degli dei e che quella bambina avrebbe avuto un grande destino. All'età di 18 anni, Mitsuko conosce un giovane austriaco di famiglia nobile, Heinrich, in viaggio in Giappone, di cui ben presto si innamora. I due decidono di sposarsi; purtroppo né la famiglia di lei, né quella di lui danno la loro approvazione: per questo loro non sono sposati davanti alla legge.
Da qui si dipana la storia dei due giovani innamorati, prima in Giappone, poi in Austria, dove Heinrich è costretto a tornare a causa della morte del padre. Sarà una dura lotta per Mitsuko, che deve farsi accettare in un paese straniero in un'epoca in cui la globalizzazione ancora non c'era.

La vicenda, tratta da una storia vera, è ben narrata e coinvolgente; la biografia di Mitsuko Coudenhove-Kalergi è stata trasformata in una dolcissima storia d'amore e i sentimenti hanno la maggior importanza in questa storia.
Il disegno è semplice e pulito, senza nulla di eccessivo, ma allo stesso tempo ben curato. Unica pecca è forse la parte iniziale, poiché non è ben definita la parte in cui i due giovani si innamorano l'uno dell'altra.
In conclusione, lo consiglio a chi cerca una storia sentimentale e seria, e a chi piacciono le storie ambientate nel passato, che dopotutto il loro fascino ce l'hanno.


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micheles

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
"Lady Mitsuko" è stato pubblicato negli anni 1975-1976 e ciò è evidente sia nel tratto grafico luminoso che nella cura della ricostruzione storica, tipici del periodo. I lettori meno giovani saranno senz'altro colpiti dall'effetto nostalgia, perché è impossibile leggere "Lady Mitsuko" senza che tornino in mente gli shojo di quegli anni, in primis "Lady Oscar" e "Candy Candy". "Lady Mitsuko" regge bene il confronto: è un peccato che non sia conosciuto in Italia. Probabilmente l'unica ragione è che non esiste un anime corrispondente. Mitsuko Aoyama è infatti molto conosciuta in Giappone ed esistono musical e film ispirati sua alla vita. Vale la pena riportare alcuni fatti tratti da Wikipedia, perché questa è una storia vera cui la realtà supera l'immaginazione.

Il protagonista maschile del manga è il conte Heinrich Johann Maria von Coudenhove-Kalergi (1859-1906), discendente dalle nobilissime famiglie Coudenhove e Kalergi. I Kalegi in particolare hanno ascendenti dalla nobiltà veneziana e sono discendenti diretti dal generale bizantino Nikeforo Phokas, nonno di Nikeforo Phokas II imperatore dell'Impero Romano d'Oriente negli anni 963-969. Si parla quindi di una famiglia di altissimo lignaggio. Nel 1892 il conte si trova in Giappone in qualità di ambasciatore dell'impero austro-ungarico ed incontra la protagonista femminile, Mitsuko Aoyama (1874-1941), in circostanze romanzesche: ha un incidente a cavallo di fronte alla casa di Mitsuko e rimane ferito leggermente. Mitsuko cura il conte e tra i due sboccia l'amore. Le famiglie rispettive naturalmente sono contrarie al matrimonio. Tra l'altro, Mitsuko non è neppure nobile: suo padre possiede un semplice negozio di antiquariato. Nonostante l'opposizione paterna Mitsuko fugge con Heinrich e i due si sposano. Mitsuko viene diseredata e cacciata dalla casa del padre. Passano gli anni, nascono due figli e finalmente Mitsuko viene perdonata dal padre che riconosce il matrimonio. I problemi però sono solo all'inizio: muore il padre del conte, il quale è costretto a tornare in Boemia come erede dei Coudenhove-Kalergi, portando con sé moglie e figli. Mitsuko lascia il Giappone per sempre e si trova a vivere una vita durissima in Europa, perché tutti i parenti non la riconoscono come moglie legittima e la trattano come un animale esotico. Occorrono anni prima che Mitsuko riesca a guadagnarsi il rispetto di tutti, e proprio quando sembra che le cose stiano per mettersi bene rimane vedova. Nel terzo capitolo viene narrata la continuazione della vita di Mitsuko e la storia dei suoi figli, su cui si potrebbe fare un libro.

Consiglio vivamente di leggersi la pagina di Wikipedia sul secondo figlio di Mitsuko, Richard Nikolaus Eijiro, che diventa il nuovo conte Coudenhove-Kalergi ed uno dei diplomatici europei più influenti di quegli anni. È il padre del concetto di Paneuropa ed uno dei fondatori del parlamento europeo. La sua attività antinazista e a favore del popolo ebraico lo costringe a fuggire dall'Austria negli anni dell'invasione nazista. Pensate che il personaggio di Victor Laszlo in Casablanca è direttamente ispirato a lui! Anche la vita personale di Richard è romanzesca, perché si sposa con un'attrice ebrea, divorziata e di tredici anni più grande di lui. Cito questo evento perché il manga ne parla in dettaglio. Nonostante la cura meticolosa nella ricostruzione storica il manga è ben lungi da essere un'arida biografia: è una invece una storia molto romantica raccontata tutta dal punto di vista di Mitsuko.

In conclusione: un manga consigliato a tutti gli appassionati di storia e di storie romantiche che non hanno bisogno di essere verosimili perché sono veramente accadute.