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kirk

Volumi letti: 17/18 --- Voto 6,5
Tsutomu Takahashi è un autore che ho da poco rivalutato leggendo prima "NeuN" poi "Riverbero". Perché dico rivalutato?
Perché una ventina di anni fa avevo droppato "Jirashin" e "Tetsuwan Girl".

Premesso questo parliamo dell’opera in questione: "Detonation Island" conosciuta anche con il nome giapponese di "Bakuon Rettou"… Bakuon sta per un rumore esplosivo, un rombo assordante, il rombo assordante dei motori delle moto dei bosozuko che sfrecciano per Tokyo e le città del Giappone.
Premetto che "Bakuon Rettou" non è un capolavoro, anzi ma è comunque una lettura piacevole, che mi ricorda la mia gioventù quando sfrecciavo senza casco e sentivo l’aria dei capelli… probabilmente l’autore che ammette che l’opera è parzialmente autobiografica (bisognerebbe sapere dove finisce la realtà e inizia la fantasia) vuole proprio far capire al lettore qualcosa del genere.

Ci riesce?

Forse con alcuni lettori più acuti, ad altri sembrerà di scorrere delle pagine (molte senza nemmeno una parola di dialogo) in cui un protagonista un po’ insipido si diverte con i suoi amici a fare il teppista con i suoi amici, senza grandi avventure.
Ho letto altri manga del genere bosozuko (uno fra tutti Out) e anche li l’autore spesse volte dice che il manga riguarda il suo passato… ma generalmente arricchiscono la storia con tante botte, scene di violenza e sesso, yakuza insomma adrenalina. Leggendo le pagine di "Bakuon Rettou" queste cose ci sono, ma sembrano essere sullo sfondo anche quando sono in primo piano in quanto sembrerebbe di trovarsi in un ambiente ovattato che allontana i rumori della scena: persino cose come la morte di alcuni teppisti che l’autore fa capire siano cose importanti per il protagonista non riesce ad emozionare.
Un altra scena che poteva sembrare forte (lo stupro di un motociclista da parte di un mafioso) viene così attutita che passa in sordina dopo un paio di capitoli.
Non voglio bocciare quest’opera completamente, perché in poche ore ho letto diciassette volumi (mancava all’appello il numero tre), ma se volete emozioni forti come è capace di dare Tsutomu Takahashi puntate sulle ultime opere di questo autore.


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mrodonto

Volumi letti: 10/18 --- Voto 6
Tsutomu Takahashi è un mangaka raffinato, che ho conosciuto per il bel noir Jiraishin e che ho riscoperto in una veste diversa in ogni sua opera, da Tetsuwan Girl, a Sidooh e, appunto, Detonation Island. In quest'ultimo manga Takahashi dipinge una Tokyo degli anni '80 attraverso le scorrazzate in moto di bande di biker in perfetto stile teppista e "paninaro". L'atmosfera è malinconica e decadente e il punto di forza del manga sta proprio nella raffigurazione grafica suggestiva dello stato d'animo accidioso di un gruppo di giovani che trovano nelle moto lo sfogo alla pochezza delle loro esistenze, alla ricerca di una ribellione e di un'affermazione di loro stessi, nascondendo il proprio animo inquieto ed insoddisfatto dietro l'assordante rombo dei motori. Le bande di bikers serpeggiano nelle notti di una periferia di Tokyo alla ricerca talvolta del puro senso di ribellione e di libertà e in altre occasioni della supremazia nei confronti delle altre gang, il tutto cercando di non finire tra le grinfie della polizia, che rappresenta il rigore di una società nella quale i bikers non riescono a trovare affermazione.
Lo stile grafico di Takahashi è come sempre emozionale e affascinante, sporco e noir. Ma il protagonista del manga è insignificante e deprimente nella sua pochezza. Takashi è un debosciato senza ambizioni che trasmette al lettore solo un senso di apatia, non riuscendo a conquistarlo. La scelta di un simile protagonista invisibile forse è voluta, ma rende il manga piuttosto noioso. Se quello che Takahasi voleva disegnare era un affresco emozionale, bastavano pochi numeri di disegni decadenti. Quello che non si capisce è la necessità di andare avanti per numeri e numeri a raccontare praticamente nulla.

Se penso alla trama di questo manga non riesco quasi ad esprimerla, perché non accade assolutamente nulla. Nei primi numeri Takashi passa a mascherarsi da teppista per sfuggire alla sua insignificanza e per cercare la classica ribellione adolescenziale, ma da questo momento non fa più assolutamente nulla: giro in moto, rissa, accidia, giro in moto, rissa, muore qualcuno che non si ricorda bene chi sia nemmeno in corso di lettura per la scarsa caratterizzazione dei membri della banda, qualche lacrima, giro in moto, rissa, ecc... Metà del manga è una rappresentazione di rombi di moto e di affascinanti scorci di una Tokyo notturna, ma alla lunga il tutto stufa. Credo di aver compreso cosa l'autore volesse comunicare con questo manga, ma lo si poteva a parer mio fare con un personaggio un po' più convincente o comunque presentando una serie di eventi che invogliasse in po' di più a sapere cosa accadrà nel numero successivo, mentre il sospetto è sempre che il volumetto che deve ancora uscire presenterà un giro in moto, una rissa, ecc...il tutto sempre non finalizzato ad alcunché.
Personalmente rimango sempre affascinato dai disegni maturi di Takahashi e apprezzo la poliedricità di questo autore, il che mi spinge ad acquistare e a leggere in maniera incondizionata tutte le sue opere, ma Detonation Island non mi ha conquistato. Mi piacciono i seinen e le storie mature e particolari, ma a questo titolo manca proprio verve, anche se forse l'autore ricercava proprio questo senso di decadenza fine a se stesso nel tratteggiare Detonation Island.
Consigliato solo a chi adora l'autore e il suo stile, per chi non avesse mai letto nulla di Takahashi, invece, suggerisco di leggere altri titoli di questo bravo mangaka! Voto 6.


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Requiem Without Sorrow

Volumi letti: 9/18 --- Voto 9
Tsutomu Takahashi, che ho avuto già modo di conoscere in altre sue opere, non tradisce assolutamente le aspettative in questo manga.
Un grandissimo punto di forza dell'autore sono, come nelle precedenti opere, i disegni realistici dallo stile un po' gotico, che nonostante tutto si adattano perfettamente alla storia.
In breve il manga tratta delle avventure di un ragazzo che, trasferitosi in un'altra città, scopre una passione per le corse di moto clandestine ed entra nel mondo dei cosiddetti "Bosozoku".
La storia, a dispetto delle prime apparenze, è originale e ricca di colpi di scena e attimi di suspance, e coinvolge direttamente il lettore, suscitandogli emozioni durante la lettura.
Altro aspetto da non tralasciare è l'ampia sezione dedicata alla psicologia dei personaggi, i quali sono ben caratterizzati e si evolvono nel corso della storia. In definitiva è un'ottimo manga, che sicuramente verrà ricordato tra le migliori opere dell'autore .


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Dartes

Volumi letti: 5/18 --- Voto 9
"Detonation Island" (Bakuon Rettou) è un manga edito in Italia dalla GP Publishing, che ultimamente importa dei titoli di notevole qualità: e questo ne è la prova lampante. Porta la firma di Tsutomu Takahashi, autore entrato ufficialmente nella mia top list per il suo modo di creare storie particolari, con uno stile tutto suo. Si presenta in un'edizione di qualità notevole, anche se con forse una copertina troppo morbida e delle pagine ingiallite, quasi come se fossero vecchie e trasandate. Posso assicurare che però la cosa non verrà messa in rilievo, vista l'altissima qualità dei contenuti. Rientra nella piena tipologia seinen, e ci mostra una verità nuda e cruda degli "antichi" antri delle vie di Tokyo.

Narra di Takashi, studente appena trasferitosi a causa di sue precedenti cattive compagnie, per scelta dei genitori. Si potrebbe dire che anche lui desiderasse una svolta nella sua vita, che venisse attuata a partire sin dalle radici della sua esistenza. In questa nuova periferia della capitale Giapponese incontra assai precocemente i leader dei gruppi di delinquenti locali, iniziando a condurre la sua precedente vita senza apparenti svolte. Tramite diverse conoscenze arriva dunque a scoprire il meraviglioso ma pericoloso mondo dei Biker, teppisti che si aggirano per corse illegali in città, nelle notti più buie e cupe. Questi percepì immediatamente che quello era il suo destino, e che il suo obbiettivo sarebbe stato quello di avventurarsi in questo mondo barbarico sotto il rombante suono dei motori. Ha così origine la storia di Takashi e i suoi compagni, alla scoperta del mondo delle corse illegali e della vita "da strada", colma di rischi e pericoli.

Premetto che ritengo l'autore un vero e proprio genio dei manga, capace di dar vita ad opere ricercate e particolari, che si adattano per lo più ad un pubblico di soli adulti. La storia in questione potrebbe sembrare banale, ma non lo è affatto. Non è, come molti potrebbero pensare, solo corse e polizia; ma è presente ben più di questo. Vi sono le vite di questi ragazzi sbandati con sogni assai discutibili e i loro problemi, la loro vita amorosa e quella scolastica. Tutte cose più profonde e suscettibili, che si reggono su di un filo non facilmente seguibile che però non viene mai perso del tutto. Tutti i personaggi che compaiono sono ben caratterizzati e si presentano in modo accattivante, dando vita ad un insieme di leggende metropolitane e bande criminali che si evolveranno in qualcosa di coinvolgente ed energico, completamente oltre la banalità della trama di fondo. Proprio per i suddetti motivi è sconsigliato vivamente ad un pubblico poco maturo, ma sopratutto poco preparato al genere in questione, che si discosta profondamente da quelli ordinari che siamo abituati ad incontrare al giorno d'oggi in tutte le più svariate salse. I disegni sono sporchi e lasciano trasparire la mano di un esperto e le emozioni che egli sa dare alle sue creazioni, che sembrano più ricalcare storie vere anziché inventate. Nel complesso un manga meritevole e suggestivo, adatto solo a palati raffinati e comprensivi.


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di$o

Volumi letti: 2/18 --- Voto 7
È un fumetto creato da Takahashi Tsutomu, lo sceneggiatore del bellissimo Muyung e l’autore di Sidhoo e Alive.
La trama non è molto particolare però porta il lettore, attraverso le riflessioni dei personaggi e non solo, a riflettere, pertanto è un manga con molta psicologia. Altra cosa bella di questo manga è che ti prende, non annoia.
Il disegno è particolare, a volte le vignette sembrano incomplete, quasi come se l'autore avesse fatto solo uno schizzo, mentre alcune tavole lasciano davvero con la bocca aperta.
È un seinen davvero profondo a mio parere.