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GuardianTomberry

Volumi letti: 1/1 --- Voto 3
Premessa, la sequenza corretta di lettura dei manga riferiti a suddetta "saga" è nell'ordine: Ring (due volumi), Ring 2 (volume unico), Ring 0 (volume unico), Ring Spiral (volume unico) e Ring Birthday (volume unico).

Sequel di Ring, questo secondo capitolo parte subito con una distinzione importante ossia che si basa sul film e non sui romanzi originali come avvenuto per la trasposizione a fumetto di Ring (in due volumi), nota importante da evidenziare in quanto si noteranno alcune contraddizioni in merito nella storia. Questo volume singolo tratta le vicende accadute dopo il primo capitolo, Mai Takano, giovane studentessa ed allieva del professor Ryuji, cerca di scoprire il mistero dietro la morte dell'uomo e la scomparsa di sua moglie Reiko Asakawa, passata protagonista.

Altra distinzione rispetto alla trasposizione manga della storia principale è il cambio di mangaka infatti per questo volume è stato selezionato Meimu. A livello grafico le cose cambiano abbastanza, in meglio per quanto concerne lo stile che ho reputato più adatto alla tipologia di storia (che ricorda a tratti quello di Koushun Takami & Masayuki Taguchi, autori di Battle Royal), in peggio per quanto riguarda la tecnica che non mi ha convinto molto (alcuni volti in prospettiva son fatti a mio avviso molto male).

L'edizione Planet Manga è in linea con i precedenti due volumi, presente sovraccoperta, carta di discreta qualità, prezzo alto (7,00 euro) ricollegabile sempre alla scia della riproposizione americana sotto forma di film.

Personalmente non mi è piaciuto: sebbene il tratto a questo giro fosse più consono, la storia pare abbozzata o comunque "velocizzata" sia nelle tavole che nei contenuti; in sostanza, non si va molto a fondo della question,e tralasciando dettagli che potevano caratterizzare la vicenda donandogli un po' più di profondità; invece, pare quasi certa la volontà di inserire solo gli elementi chiave senza alcun approfondimento, rendendo quindi il lavoro superficiale; e soprattutto... non fa paura.