logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
GianniGreed

Volumi letti: 3/3 --- Voto 5
"W's" è il primo manga scritto e disegnato da Kouji Seo, autore noto per "Suzuka". Si tratta di una miniserie in tre volumi di genere sportivo, incentrata su quello sport noioso che è il tennis. Non me ne vogliano gli appassionati di questo sport, ma io non lo reggo proprio. Se ho letto il manga in questione è stata solo per curiosità circa la prima opera dell'autore e non verso la trama in sé.

La storia, comunque, ha per protagonista un ragazzino, Tsurugi, figlio di una coppia di grandi tennisti giapponesi. Il suo defunto padre è stato l'unico giapponese ad aver vinto il prestigioso torneo di Wimbledon, ma la madre per qualche motivo preferisce tenere il ragazzo all'oscuro della carriera del marito.
Tuttavia, come si dice in questi casi, "buon sangue non mente", e il ragazzo inizia a giocare a tennis per conto suo, mostrando subito un gran talento. Ben presto inizia a vincere nei piccoli tornei e ad essere notato.

Nel corso dei tre volumi la storia procede spedita, senza momenti morti, e tiene bene fino alla fine.
Tante sono le partite giocate, tutte molto veloci e dinamiche, e Tsurugi cresce e matura come personaggio, nonostante la sua giovane età. Anche i personaggi secondari non sono da meno, così come gli avversari e rivali che affronta, per quanto un po' banali in alcuni aspetti della loro caratterizzazione. La storia ha uno o due colpi di scena al momento giusto, e il finale chiude degnamente il fumetto nonostante ci sarebbe stato ancora tanto da mostrare se l'autore avesse voluto.

Per quel che riguarda i disegni, lo stile di Seo è immediatamente riconoscibile; i personaggi hanno i suoi soliti volti, che chi legge i suoi manga sa ormai riconoscere, su tutti quello di Kasumi, l'amica del protagonista presente anche sulle cover, che è identica alle future Mitsuki di "Cross Over" e Suzuka del titolo omonimo.

A differenza dei successivi "Cross Over" e "Suzuka", in "W's" non ci sono gli aspetti da commedia sentimentale, e la parte dominante del fumetto è tutta dedicata allo sport. Le partite però non sono molto avvincenti, almeno per me che trovo noioso il tennis, e di sicuro sono poco realistiche dato che tutti i giocatori sono capaci di colpire la palla mandandola a velocità mach o farla curvare in traiettorie impossibili grazie a vari tiri speciali. In generale comunque sono abbastanza difficili da seguire.

Nonostante questo, che forse è secondo me l'unico vero difetto dell'opera, "W's" è una buona miniserie, con una buona trama, che risulta abbastanza appassionante fino alla fine. Per essere la prima serie di un (all'epoca) esordiente, il risultato finale è più che sufficiente. Insomma, qualche difetto ce l'ha ma non è molto lunga, quindi vale la pena leggerla, specialmente per gli appassionati dello sport in questione e i fan dell'autore.


 0
npepataecozz

Volumi letti: 3/3 --- Voto 4
W's è uno dei primissimi lavori di Kouji Seo, autore che ha poi successivamente raggiunto le luci della ribalta col bellissimo Suzuka.
Così come Suzuka, anche questo è un manga sportivo con la differenza che mentre nel primo lo sport è soltanto uno sfondo su cui poi si muove la storia d'amore dei due protagonisti, in questo, ambientato nel mondo del tennis, esso diventa l'elemento cardine di tutta la storia.
Figlio del primo giapponese vincitore del famoso torneo inglese di tennis tenuto a Winbledon, Okita decide di ripercorrere le gesta del padre, morto proprio al termine di quella storica partita e accusato di doping. E pur non avendo mai tenuto in mano una racchetta prima della fatidica decisione riesce già dopo i primissimi colpi ad affermarsi come grande promessa del tennis, senza neanche il bisogno di un breve periodo di apprendistato. E questo, a mio avviso, rientra in una convinzione piuttosto diffusa, secondo cui l'eredità genetica è un fattore decisivo sul talento di una persona.

La storia, diciamolo francamente, è un vero disastro tanto che lo stesso autore dopo solo tre volumi ha con tutta probabilità deciso di troncarla per dedicarsi ad altro. Le partite sono un campionario di colpi impossibili, recuperi che hanno del sovrumano, palle che schizzano un po' dove gli pare; e pur tralasciando queste esagerazioni tipiche del fumetto sportivo giapponese l'andamento del gioco risulta spesso incomprensibile per il lettore. Si passa poi da game interminabili a set rapidissimi il che rende il tutto abbastanza ridicolo.
Devo confessare che mi sono avvicinato a questo titolo dopo averne visto la copertina in cui appare un'immagine femminile che ricorda tantissimo Suzuka; e se ho avuto ragione sul fatto che trattasi dello stesso autore, meno fortuna ho avuto per i contenuti. Ripeto: una storia bruttina, confusa e, per lunghi tratti, noiosa. Il maestro, fortunatamente riuscirà a rifarsi successivamente; ma quest'opera meglio riporla nel classico dimenticatoio.