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Ariadna

Volumi letti: 4/4 --- Voto 6
"Bara no Josephine", in Italia tradotto come "Rose Josephine" è la fatica più recente di Yumiko Igarashi, mangaka conosciuta per shojo di una certa fama quali "Candy Candy" e "Georgie", per alcuni vere e proprie pietre miliari del genere. Tale notorietà, tuttavia, se da un lato ha probabilmente contribuito a favorire l'esportazione di quest'opera in Francia e nel Bel paese, dall'altro ha creato negli acquirenti, a mio avviso, delle aspettative ben presto deluse, e per vari motivi. Partiamo da qualche cenno a proposito della trama.
TRAMA
L'intento delle autrici (Ochiai e Igarashi) è sostanzialmente quello di narrare la vita della prima moglie di Napoleone, Giuseppina di Beauharnais, dall'infanzia alla morte, avvenuta a soli cinquant'anni. Apprezzabile il fine; meno, come si vedrà, il risultato.
DISEGNI
Naturalmente, ancor prima di leggere i dialoghi, ciò che il lettore vede sono i disegni. Se le illustrazioni di copertina fanno ben sperare dal lato grafico, è sufficiente sfogliare poche pagine per accorgersi di una spiacevole realtà: ormai l'età si fa sentire, la mano della Igarashi non è più quella che ci ha regalato campi di fiori, vie cittadine, palazzi nobiliari colmi di dettagli e particolari. Paesaggi, animali e personaggi di sfondo, ad esempio, hanno tutta l'aria di essere stati realizzati in larga parte dalle sue assistenti, e non da lei. I protagonisti stessi, non fosse per gli occhi "al glitter", gli abiti (anche maschili) infiocchettati e l'"accompagnamento" floreale, non ricordano minimamente la bellezza di una Georgie, di un Abel, di un Lowell cui pure sono fisicamente ispirati. Spesso si ha l'impressione di essere davanti ad una sorta di... imitazione di se stessa della mangaka. Il tratto, nel complesso, non è sgradevole, ma non è paragonabile a quello delle opere già citate.
STORIA
Dietro a "Rose Josephine" c'è un attento lavoro di documentazione sulla vita dell'eroina della vicenda e sulla storia francese, e lo si percepisce. Peccato, però, che spesso importanti avvenimenti (la campagna di Russia, la spedizione in Egitto) vengano liquidati in poche pagine, o, peggio, in poche vignette, specialmente nel quarto volumetto, consentendo di capire per bene la situazione solo a chi ha buone conoscenze storiche e, in generale, trasmettendo una spiacevole idea di frettolosità. Un altro difetto sul piano della sceneggiatura è legato all'uso di alcuni personaggi secondari la cui introduzione non toglie né aggiunge alcunché all'economia narrativa e risulta così ingiustificata, o forse, chissà, dovuta a variazioni della trama in corso d'opera.
PERSONAGGI
Tra figure realmente esistite e meri parti della fantasia delle autrici, per un manga di soli quattro volumi il numero di personaggi è assai nutrito: in ogni caso, gli unici di autentica importanza sono Rose (la futura Giuseppina), il suo fratellastro (fittizio) Agathon e, chiaramente, Napoleone. La prima, nome e ruolo a parte, non ha quasi nulla della vera Imperatrice dei Francesi: tralasciata la questione del drastico e immotivato cambio di tinta (da mora a bionda), la "nostra" eroina appare fin troppo idealizzata. Niente rivalità, gelosie, invidie, intrighi amorosi, quando a tutti, o quasi, è noto che i coniugi Bonaparte non erano propriamente la fedeltà in amore personificata. Il medesimo discorso vale per il corrispettivo a fumetti del Corso, che niente possiede del carisma e della personalità dell'uomo che è stato capace, da solo, di sconvolgere gli equilibri dell'Europa intera. Abbiamo infine Agathon (Agatho nella traduzione italiana), narratore della storia e fratello illegittimo-servitore di Rose, il quale, sia moralmente che graficamente, fa pensare ad una miscela composta dai fratelli Buttman con una spolverata di André, miscela però malriuscita, poiché né si comprende se la sua devozione nei confronti della sorella sia puro amore fraterno o qualcosa di più, né lo si può apprezzare per qualcosa che non sia questo suo attaccamento canino verso la donna, dato che per il resto non pare avere altri pensieri o aspirazioni.
GIUDIZIO GLOBALE
A mio giudizio, il voto che questa serie merita è 6: la storia è godibile, i disegni sono graziosi e non mancano le caratteristiche stilistiche per cui la Igarashi è famosa. Ciononostante, sono altrettanto abbondanti le pecche. Consigliato ai fan della mangaka, a chi ha un debole per il "gossip" storico e a chi vuole godersi qualche ora di svago con un'opera non eccessivamente impegnata. Sconsigliato, invece, a chi esige la maggiore accuratezza storica possibile e a chi si aspetta un'altra Candy. Un titolo, in definitiva, senza infamia e senza lode.


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Pannero

Volumi letti: 4/4 --- Voto 4
"Rose Josephine", sceneggiato da Kapru Ochiai e disegnato da Yumiko Igarashi (Candy Candy, La spada di Paros) racconta della vita della moglie di Josephine de Beauharnais, moglie di Napoleone, a partire dalla sua infanzia spensierata fino alla sua morte.

Insomma, sembrerebbe il tipico manga storico, ma la storia è descritta con una tale superficialità e leggerezza da perdere qualunque tipo di carattere davvero storico a mio avviso.
I primi volumi raccontano dell'infanzia spensierata di Josephine, assieme a Agatho, suo fratello illegittimo che il padre ha avuto da una serva. E qui già si parte coi cliché più abusati: il fratello con un attaccamento morboso per la sorella disposto a rinunciare alla propria vita pur di stare accanto a quest'ultima.
Ma vabbè, tutto quello che precede l'arrivo di Napoleone è stato insulso e noioso, aspettavo sempre che portasse a qualcosa che non succedeva mai. Napoleone stesso è ridotto a poco più di una macchietta, e perfino la Rivoluzione Francese è descritta con pressappochismo e un'interpretazione che se voleva essere originale è risultata soltanto fastidiosa: i nobili come vittime innocenti di una rivoluzione ingiusta.
Insomma, tutto abbastanza tirato via.
La sceneggiatura risulta noiosa e un continuo cliché, i personaggi stessi sono stereotipati o ridotti a comparse comiche, e i loro sentimenti continuano a risultare lo stesso poco chiari e innaturali, e male anche dal punto di vista dell'accuratezza storica.

Unico lato positivo (che può valere l'acquisto solo dai più appassionati della Igarashi) sono appunto i disegni di quest'ultima, come sempre morbidi, dolci, e mai fastidiosi. Basta vedere le splendide cover e l'uso che l'autrice fa dei colori per ricordarsi che siamo di fronte a una maestra indimenticabile.
Però i disegni da soli ovviamente non bastano a salvare un manga che non riesce ad essere né un buon manga storico né un buon shoujo manga.


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-Shiho-

Volumi letti: 4/4 --- Voto 7
Ho comprato "Rose Josephine" in seguito alla pubblicità che ne ha fatto la Jpop: in un elegante cofanetto, la casa editrice propone in 4 volumi la storia dell'imperatrice Rose Josephine, moglie di Napoleone Bonaparte. Ad averne realizzato i disegni è la mamma di Georgie o Candy Candy, Yumiko Igarashi, mentre la storia è di Kaoru Ochiai. Inoltre l'ambientazione storica e il taglio biografico della vicenda, nonché la veste grafica di questo interessante titolo, mi hanno subito attratto. Purtroppo però "Rose Josephine" si è rivelato un prodotto mediocre, a partire dai disegni della Igarashi che in genere apprezzo.

Disegno: il tratto appare quasi frettoloso e i volti sono a volte spigolosi. Permane un'attenzione per le vesti sontuose che in genere caratterizzano le opere storiche della Igarashi, ma i personaggi appaiono privi della vitalità che invece è ben visibile in altre sue opere più famose. All'attenzione per le figure femminili, non corrisponde un adeguato studio di quelle maschili, che sembrano piatte e tratteggiate in maniera quasi essenziale (tranne Agatho, voce narrante e coprotagonista della storia). Escluse alcune tavole, altre appaiono spoglie, ben diverse da quelle alle quali la Igarashi ha abituato il suo pubblico.

Trama e personaggi: Agatho è figlio della domestica della casa di Josephine, ed ha seguito quale servitore e amico la futura imperatrice fin da quando era bambina. Il legame fra i due è molto forte, in quanto lui è figlio illegittimo del padre di Josephine. Se inizialmente funge da semplice scudiero, ben presto diventa educatore dei figli di Josephine, oltre che segretario e amministratore dei beni della ragazza. In quattro volumi viene narrata, attraverso lo sguardo indagatore di Agatho, la vita di Josephine dalla fanciullezza alla morte.
Purtroppo la protagonista appare piatta e ha suscitato in me scarso interesse. Vi è un debole tentativo di renderla ingenua e vivace come altre eroine dei manga della Igarashi, ma con scarsi risultati: Josephine appare infatti infantile, lamentosa, frivola e priva di spessore. Manca infatti di quel fascino femminile con cui viene dipinta dalle fonti. Lo stesso Napoleone appare come una macchietta. In generale infatti manca una vera e propria introspezione psicologica dei personaggi e l'opera si riduce ad un semplice susseguirsi di eventi, narrati con superficialità, sopra la quale avrei potuto soprassedere se anche i personaggi non avessero mostrato di essere delle ombre, privi di una degna caratterizzazione.

In conclusione, posso affermare di essere rimasta un po' delusa da un prodotto che si presenta molto bene graficamente ma che non rende sotto il profilo contenutistico. L'edizione Jpop è magnifica sotto ogni punto di vista: il box è molto elegante e delicato, le sovraccoperte sono molto belle e colorate e la carta è bianchissima. Il cofanetto vale infatti i soldi spesi. Però non saprei bene a chi consigliare questa opera. Chi decide di leggerla per la ricostruzione storica potrebbe rimanere deluso dalla velocità con cui alcuni eventi vengono narrati; chi vorrebbe ritrovarvi una novella Georgie (anche perché graficamente le protagoniste dei manga della Igarashi si assomigliato tutte), resterebbe comunque deluso da una Josephine piagnucolante e priva di carattere. Non posso che assegnare quindi un 7 ad un manga passabile, ma povero nel contenuto.