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Irene Tempesta

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7,5
E' il primo volume che leggo di Kahori Onozucca e devo dire che mi ha spiazzato.
Non sono molte le letture dove trovi una donna matura abbordare un ragazzino di direi, 12/13 anni. Sono rimasta stupita.
Si tratta di uno Josei, un manga indirizzato ad un pubblico femminile maturo, un volume unico contenente 5 storie brevi, tutte molto diverse tra loro ma che hanno un punto in comune: la trasgressione sessuale.
Per me leggere questo volume è stato a volte come spiare dal buco della serratura, tanta è l'intimità presente nei volumi, esplicita a volte nel sesso, ma mai volgare.
In tutta franchezza non saprei dire, anzi dubito che le storie trattate possono dare un giudizio più o meno unisono come per altri manga, perchè alcune storie sono davvero molto trasgressive.
Lì dipende molto dalle inclinazioni del lettore, se il volume piaccia o meno.
Per quanto mi riguarda non mi è dispiaciuto, l'ho trovato provocante, arrogante, sfrontato, e coraggioso anche a trattare certe tematiche.
Ne citerò 4, quelle che mi hanno colpito di più.
"Tuo prigioniero" è l'unica storia breve di questo manga che raccoglie due capitoli.
La protagonista è una donna matura sulla trentina (come tutte le protagonisti di questo manga) che trattiene un giovane ragazzo, rendendolo suo schiavo/amante anche se lui non è molto coinvolto, la vive con molta leggerezza.
Si scoprirà poi che questa donna ha adescato il ragazzo perchè fratello maggiore dell'uomo che lei ha sempre amato di nascosto, senza mai svelare i propri sentimenti ai tempi del liceo. In pratica voleva attirare l'attenzione di quest'ultimo sfruttando il fratello minore.
Presto scoprirà che lui non l'ha mai presa in considerazione, nemmeno ora, e che è giunto il momento di lasciar andare il passato e dedicarsi all'amore vero.
"Dov'è andato l'amore" è la storia di una donna matura che cerca di abbordare un dodicenne. Lo porta a casa sua con una scusa e lì, dolcemente, diventerà la prima esperienza sessuale del ragazzo, che all'inizio è confuso sull'esito del loro incontro, ma poi si lascia andare totalmente consenziente, abbandonandosi a quello che diventerà un piacevole ricordo.
Questa è stata la storia che mi ha colpito di più perchè non mi aspettavo tale tematica. Su questo si potrebbe aprire un dibattito su chi lo legge come una cosa non pesante, e su chi invece, lo può leggere come pedofilia. Posso dire che non è raffigurato come una violenza, ma con toni sensuali.
Anche "Boscaglia", l'ultimo episodio, parla di un tema non facile.
La protagonista infatti è stata rapita da un uomo violento, che la tiene in ostaggio e la usa sessualmente. Presto porterà anche un giovane nella sua "tana", ma la protagonista, sebbene non sia un'esperienza divertente, non la vive con terrore o umiliazione, anzi.
Nell'amplesso a tre che il suo aguzzino la invita a fare, lei ne trarrà godimento e piacere.
Un piacere che non ha mai provato con gli uomini tradizionali. E una volta liberata e uscita da quella prigionia ricorderà quell'uomo come una divinità, perchè le ha permesso di conoscersi meglio dentro, di liberare i suoi istinti primordiali, i più profondi e trarne godimento.
Anche qui si potrebbe aprire un dibattito su chi apprezza il modo di narrare dell'autrice, che ti racconta la vicenda in modo sensuale; a chi invece può leggerlo come un insulto per tutte le donne che magari ci sono passate sul serio su questa esperienza ed è ritenuto come un abuso, una violenza fisica e psicologica inaccettabile da vedere sotto altri punti di vista.
Di certo l'intento dell'autrice era quello di dare libero sfogo alle proprie fantasie perverse, dove si sente sempre un'atmosfera sensuale e provocante.
"Addio, addio" è un'altro episodio che genericamente tratta dell'amore sfociato tra due cugini.
I due scoprono di avere gli stessi sentimenti e lei ne è felicissima perchè finalmente non dovrà più mentire, ma lui infine rinuncia a un'ipotetica relazione in nome della morale.
Una storia triste.
I disegni di Kahori Onozucca sono abbastanza approssimativi, tutto è incentrato sui volti e i corpi dei protagonisti (spesso seminudi e a volte abbozzati), gli sfondi poco curati, o a volte assenti. Non mi piace molto questo tratto.
La Goen ha fatto un'ottima edizione, con sovracopertina, prime pagine a colori e ottima qualità carta e inchiostro.
Anche se molto trasgressivo, lo consiglio a tutte le amanti del genere Josei.