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Illidan

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7
Mah. Avendo io già letto, di Enjoji Maki, il non troppo brillante "Happy Marriage?!", devo dire che l'autrice si è ispirata molto alla sua opera precedente, “Yoru Café.” appunto, per tracciare quella che sarebbe poi divenuta la sua opera più nota (in Italia, perlomeno). Impossibile negare la somiglianza di Hina, la protagonista, con il personaggio di Chiwa Takanishi. Insomma, già partiamo con il piede sbagliato, rilevando in questo fatto che l'autrice non ha grande originalità.

Fortunatamente, la Maki si rimette in carreggiata presentandoci una vicenda più sostanziosa, sebbene più breve, rispetto a quella di "Happy Marriage?!". Da quel che ho potuto vedere deduco che il problema dei matrimoni combinati - roba che in Giappone si fa ancora, e se sia una cosa positiva o negativa sta solo a voi giudicarlo - sia un argomento molto caro alla mangaka, visto che anche in "Yoru Café." si tratta di questo argomento. Hina, coniugata a Takato, rimane vedova a ventitré anni (e qui penso che l'autrice ci stia un po' prendendo per i fondelli - "Takato" si scrive con i caratteri di "alto" e "lontano", che fantasia per il cognome di un morto...): ereditando il bar del marito, "eredita" anche quei tre bei fustacci dei camerieri (i quali sono presenti, tutti insieme, ad ogni giornata lavorativa, non so se è una svista della mangaka o se in Giappone non esistano davvero i turni) e un affascinante avvocato. Verrà più o meno fornita la spiegazione del fatto che gli uomini di cui Hina si circonda sono tutti belli e perfetti, e questo segna dei punti a favore per la Maki. Quello che non capisco - ma non c'entra nulla con la valutazione - è il perché del nome "Yoru Café." (lett. "Caffé serale", "Caffé notturno") quando il bar di Hina si chiama "Queen's Café", forse sono io che non ho fantasia, boh.

Ah, ma basta critiche, concentriamoci sulla storia. Ciò che più ho apprezzato, e costituisce sia il punto debole che il punto forte del manga, è il fatto che gran parte delle vicende non sia tanto uno sviluppo della storia in corso, quanto piuttosto un'illustrazione dei vari "background" dei protagonisti. È un punto di forza, poiché la Maki ha pianificato bene e messo in atto ancora meglio le sequenze e i tempi, mentre costituisce una debolezza perché, in questo modo, è stato limitato il progresso narrativo: difetto, questo, che in una storia più lunga sarebbe passato inosservato, ma in un manga da tre volumi si sente pesantemente. Sempre con la stessa maestria, però, la Maki attutisce il colpo scegliendo bene le occasioni nelle quali esporre la storia di fondo che caratterizza ogni personaggio, ed è interessante anche trovare come la protagonista abbia vissuto una vicenda piuttosto singolare, nella dimensione dei manga (di solito, di storie come la sua ce ne sono, ma con i ruoli invertiti: mi piacerebbe spiegarmi meglio, ma rischierei di spoilerare).

Credo di aver già menzionato la poca fantasia nei disegni ma, come ho spiegato prima, il fatto che venga almeno data una motivazione per questo character design da principe azzurro cliché dei protagonisti salva il manga anche da un punto di vista grafico. Tutto nella norma, per il resto, ma devo ammettere che "Happy Marriage?!" era migliore, relativamente alle illustrazioni.

Vorrei tanto dire di più, ma non c'è granché di cui disquisire per un fumetto come "Yoru Café.": molte trovate sono buone, la storia è carina e i disegni passabili, ma non è che sia questo capolavoro, se vai a vedere il tutto nel suo insieme. È una storia abbastanza scorrevole e, per quanto riguarda il ritmo, non si ferma mai. La sua valutazione è equivalente a quella che ho assegnato ad "Happy Marriage?!", e mi rattrista che Enjoji Maki non si sia migliorata nel passaggio da un lavoro ad un altro. C'è solo un anno di scarto, però, tra la pubblicazione di "Yoru Café." e "Happy Marriage?!", quindi si può anche perdonare la mancanza di crescita da parte dell'autrice. Giustificazioni su giustificazioni: il manga si salva dalla mediocrità forse più per questo che per i suoi contenuti, ma un sette resta lo stesso il voto più onesto che sia riuscito a trovare. Darò un'altra possibilità alla Maki, e speriamo le riesca di risollevare le sue quotazioni, almeno ai miei occhi. Per ora, e per tutto quello che ho potuto leggere di lei, è però un cavallo su cui non punterei con leggerezza.


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Sichel

Volumi letti: 3/3 --- Voto 9
Eh sì, come ho già detto molte volte, io adoro proprio quest'autrice, che crea ogni volta opere originali e sempre più belle. In questo caso ci propone la convivenza di una giovane vedova con tre ragazzi bellissimi e affascinanti, che hanno in gestione il caffè del defunto marito di quest'ultima.
Fin da subito il manga si pone su un piano comico ed esilarante, seppur partendo da antefatti per niente allegri: Hina, la nostra eroina, si ritrova ad essere la nuova proprietaria del caffè e a dover superare con le sue sole forze la dura perdita.
La senesi è attenta a mettere in luce, come solo lei sa fare, gli stati d'animo e le emozioni più intime dell'individuo, creando una storia appassionante che coinvolge il lettore fino alla fine.
In questo caso ci pone di fronte ad una donna ingenua e dolce, sempre attenta agli altri, di cui si prende cura con devozione e amore. Queste caratteristiche le permetteranno di instaurare un rapporto intimo e molto diverso con ognuno dei tre giovani, accomunati non solo dal lavoro, ma anche da un passato doloroso.
Il tratto della senesi è come sempre impeccabile, abilissima disegnatrice dei lineamenti soprattutto maschili che appaiono appuntiti e ben marcati, ma dagli occhi dolci ed espressivi.
La trama non è mai scontata e passa da un colpo di scena all'altro, sempre sostenuta da una forte e colorita vena comica.
Quindi tra un caffè ed una fetta di torta, non vi resta che immergervi nell'accogliente ambiente dello Yoru Cafe.