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Zerusen

Volumi letti: 9/9 --- Voto 5
Una sola parola per descrivere questo manga: noioso. Ancora una volta sono rimasto profondamente deluso da un manga verso il quale mi ero creato delle decenti aspettative, ma niente da fare. Quello che pensavo fosse un manga altamente introspettivo, dal forte contenuto, dalla grande maturità, che fosse in grado di lasciarti un segno, o farti riflettere, si è rivelato una lettura che, se non mi fossi imposto di terminare con tutto me stesso, probabilmente non avrei mai finito.

"Destroy & Revolution" è uno di quei manga che non sapresti se definire "ambizioso", perché si pone l'obiettivo di affrontare degli argomenti con una leggerezza ridicola, o "umile", perché per com'è fatto male da un certo punto in poi sembra quasi chiedere la tua pietà.
In nove volumi che compongono la serie - che mi aspettavo ci mostrassero un'avventura decente, dei ragionamenti particolari, qualcosa che impressionasse o che so io - tutto ciò che il fumetto è in grado di darci sono due protagonisti che condividono un'amicizia e, in parte, delle idee, ciascuno dei quali proseguirà per la propria strada. La differenza tra i due è che uno sarà solo in grado di fare danni, l'altro sarà solo in grado di piangersi addosso. Dall'inizio... alla fine.
Il mangaka cerca in tutti i modi di darci qualcosa di piacevole, nemici, qualche combattimento, qualche messaggio, qualche risposta ai quesiti che albergano in tutti noi (e, precisiamo, sono arrivato al 5 come voto giusto per "empatia" nei confronti del fumettista, che sembra quasi averci provato sul serio in tutto questo), ma tutto ciò che io ho personalmente riscontrato sono stati due volumi iniziali decentemente realizzati, che ho letto in poco tempo, ed altri 7 che, nonostante non abbia avuto alcun impegno per una settimana intera, ho dovuto impiegare tutte le forze del creato per leggere.
Un'avventura, mi spiace dirlo, troppo noiosa, priva di inventiva, ed è un peccato, perché la narrazione, se vogliamo, non è neanche malaccio, ma davvero: questo manga non mi ha lasciato assolutamente niente di niente, se non una serie di inutili e noiosi dialoghi, attenzioni e complimenti spropositati rivolti a personaggi a cui io neanche avrei dato un nome, figurati il ruolo da protagonista, e tanti espedienti per prendere tempo. Quando poi vedi un'avventura che già ha preso una pessima piega trattare argomenti seri in maniera ridicola, ti cadono veramente le braccia, e questo manga parla di terrorismo, non di un gruppo di bambini che va al parco.

Ciò che poi ha più, secondo me, rovinato il tutto, è il disegno. Questa dinamica che io pensavo essere il pezzo forte del manga, che dalle immagini su internet sembrava una sorta di tratto volutamente assurdo, come fosse finalizzato a trasmettere una sensazione di sconforto o qualche profondo significato, si è rivelato essere nient'altro che un semplice tratto da disegno, per lo più brutto. Non c'è un personaggio che abbia un bell'aspetto, nonostante il mangaka sembra essere convinto dell'opposto, visti i mille complimenti rivolti a Yuki. Mi è capitato di osservare altri tratti "insoliti", tipo quello di Kaneko, che certamente non mi è mai parso voler dare fascino ai propri personaggi, però il fatto che un personaggio non sia bello, in questo caso, non ha significato che non mi piacesse/divertisse leggere il manga e le scene in cui apparissero personaggi estremamente fuori dall'ordinario. Nel caso di "Destroy & Revolution", il disegno a mio avviso non ha proprio alcun fascino, non attira, e dopo poche tavole stufa, specie quando quello che ha rappresentato per diversi volumi non è stato altro che un protagonista colpito da tutte le disgrazie di questo mondo che continua a frignare con un'espressione inebetita.

In conclusione: D&R è un manga che ci prova, ci prova tanto nel suo intento, e qualche giusta denuncia nei confronti della realtà la sporge anche, ma che non è, a mio parere, assolutamente in grado di trattare i temi che vuole trattare. E soprattutto, non è un manga in grado di affascinare. Insufficiente.


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FRIZZ90

Volumi letti: 7/9 --- Voto 9
Destroy e Revolution è, in ordine di tempo, la terza opera del mangaka Kouji Mouri. E' un seinen drammatico, un thriller fantascientifico. E' drammatica la realtà della società giapponese afflitta da corruzione e sperpero di denaro pubblico ma è drammatica anche la frustrazione dei personaggi che cercano di reagire a questa situazione. Frustrazione aumentata dalle condizioni personali ed esperienze traumatizzanti vissute nell'infanzia. Il thriller è dato dalle dinamiche della storia, dalla psicologia dei personaggi e dall'instabilità degli stessi. Di fantascientifico c'è solo, per modo di dire, l'aspetto del Superpotere, l'arma ultradimensionale che permette la distruzione. Piccoli pezzi di materia vengono strappati ai totem della finanza e della politica fino al loro totale abbattimento. I totem sono palazzi e infrastrutture create appositamente per essere superflue e fonte di guadagno per speculatori e politici corrotti. Ma la loro distruzione porterà davvero a una rivoluzione?

Yuki la pensa così. Ci vuole una rivolta mossa dal basso per fare crollare il palazzo del Potere. Lui non ne avrebbe bisogno: è ricco, bello, intelligente e ci sa fare con le donne. Perché voler rischiare di perdere la sua vita fatta di successi? A lui non basta, vuole qualcosa di più:
desidera cambiare il mondo, ma non solo, vuole cambiarlo a modo suo e deve averlo alle sue dipendenze. Ma solo l'intelligenza e il carisma non bastano, ci vuole la Forza.
Per avere questa forza si rivolgerà, paradossalmente, a qualcuno apparentemente più debole di tutti: Makoto, classico ragazzo giapponese bullizzato e depresso. Suo padre si è suicidato, sua madre lo ha abbandonato e la nonna che lo aveva cresciuto è venuta a mancare. Solo e poverissimo si barcamena per sopravvivere. Ma è proprio lui ad avere il potere, l'arma di distruzione che innescherà l'agognata Rivoluzione.
Yuki e Makoto si incontrano, si conoscono e concentrano la loro rabbia contro quelli che ritengono la fonte di tutti i mali: la classe politica giapponese. Comincia così l'attività terroristica e anarchica di "Coloro che interrogano". Così si fanno chiamare, in attesa di incontrare "Coloro che rispondono".

I disegni di questo manga sono molto particolari. Se si entra in una fumetteria di solito ci sono centinaia di serie diverse di autori diversi, ma a parte qualche disegnatore bisogna dire che i disegni dei fumetti giapponesi si assomigliano un po' tutti. Invece i manga di Kouji Mouri saltano subito all'occhio: il suo stile è inconfondibile. I suoi soggetti sono molto espressivi e trasmettono al lettore i loro sentimenti senza ambiguità. Forse solo Urasawa e Taniguchi lo superano in questo. L'unica pecca, forse, è che la fisionomia dei volti non cambia molto da un personaggio all'altro e, se non fosse per il taglio di capelli, si confonderebbero facilmente.

L'edizione Planet Manga è molto bella con la sovraccoperta e le pagine robuste. La grafica è molto elegante, e usando tonalità sul grigio e il blu, con sprazzi di colori accesi, viene aumentato sicuramente l'impatto visivo. Dello stesso autore consiglio anche "Suicide Island", opera in corso di pubblicazione per Goen. Buona lettura.


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shamael

Volumi letti: 3/9 --- Voto 9
A mia opinione, uno dei manga più acuti da un punto di vista politico che abbia mai letto. Anzi, dato che Ikigami è basato su un presupposto diverso, ovvero su una società fittizia guidata da un governo dispotico (una sorta di pseudo-Giappone), in cui l'esecutivo manipola le masse con uno strumento di morte assai particolare (chi è interessato al genere distopico alla "1984" è caldamente invitato a leggere Ikigami), di fatto, D&R parla della realtà giapponese contemporanea. E, a quanto pare, il Giappone è afflitto dagli stessi mali che affliggono l'Italia (le similitudini sono così profonde da essere spaventose): una classe politica fortemente clientelare ha portato l'opinione pubblica all'esasperazione e sta danneggiando il paese non solo economicamente, ma su tutti i fronti, specie quello sociale.
Cito il risvolto di copertina dell'ultimo numero uscito, scritto dallo stesso Kouji Mori: "Decisa diminuzione delle nascite, divario sociale, territorialità, mancanza di meritocrazia, debito pubblico, pensioni, istruzione... In più di venti anni niente di questo è cambiato di una virgola. Molte cose sono addirittura peggiorate ed ho una triste certezza: di miglioramenti nei prossimi dieci anni ce ne saranno davvero pochi. In ogni paese, in ogni società (ndr, che poi son sempre moi: perdoni, Mr. Mori, in ogni paese diverso dal suo e dal nostro!), chi non riesce a ottenere determinati risultati professionali viene licenziato senza tanti complimenti. Invece, 'loro', mantengono sempre il posto che occupano. Le persone comuni devono assumersi la responsabilità di ogni singolo errore, 'loro' non lo fanno mai. Restano lì, attaccati alle poltrone".
Quando oggi l'ho letto sono rimasto spiacevolmente allibito: sembrava che si parlasse della nostra "Itagliettabbella". Interessante il manifesto proposto dai "rivoluzionari" protagonisti del fumetto per modificare lo status quo: incredibilmente, ritengo siano le stesse cose che ognuno di noi, in modo consapevole o meno, in maniera così organica o meno, abbia pensato possano essere i modi per risollevarci dalla mer#a in cui siamo (qui, invece, non faccio citazioni, cheppoi mi vedo - giustamente - targare i post come "disturbanti" o con altre tag tipo "attenzione: contiene pesanti spoiler sull'opera!", ma il manifesto di "Coloro che interrogano" andrebbe citato per quanto è interessante!). Attenzione però che Mori è assai obiettivo, e in più momenti della storia sottolinea come il fine non sempre giustifichi i mezzi, e come parte della popolazione viva la propria vita in una sorta di stato di felice ignoranza, da cui pare non voglia nemmeno uscire (del resto, non pochi sono coloro che hanno notato che il grado di depressione che deriva dalla consapevolezza della realtà che ci circonda sia tanto più basso quanto più si è ignoranti). Altrettanto interessante il contenuto metafisico dell'opera e il concetto di "Oneness", potere/status fisico e mentale grazie cui i protagonisti riescono a mettere in seria difficoltà il governo giapponese. Bene caratterizzati i personaggi, circa i quali vi anticipo solo che questo manga è un perfetto esempio di come il potere assoluto possa (e, quindi, non necessariamente, finisca col) corrompere in modo assoluto, e di come di fronte ad un potere assoluto acquisito si possa reagire in maniera diametralmente opposta.
In breve, e perdonate il mio solito sproloquiare: vivamente consigliato!

p.s.: per inciso, non so se ho spoilerato; forse però con questa verrò taggato come "disturbante"! Ragacidi, vi saluto dicendo solo questo: chiunque abbia provato sulla propria pelle l'LSD o altri allucinogeni simili avrà recepito in sé e attorno a sé una sorta di "Oneness", che, a seconda di come avrete vissuto l'esperienza, vi sarà sembrata più o meno reale; per quanto mi riguarda, anche se io l'LSD l'ho utilizzato tre volte in vita mia (e lo sconsiglio assolutamente, perché è una sostanza potentissima), la prima volta che ne feci uso, due ore dopo l'assunzione, sdraiato per terra ad Oulx (d'inverno, nella piazza principale del paese) a contemplare le stelle in una notte così nitida che sembrò che Dio ci avesse spalancato i cieli apposta, mi "sciolsi" letteralmente nel circostante! Indi, per paradosso, da un'esperienza mentalmente brutale quale può essere l'assunzione di LSD vi sarà derivata la consapevolezza che una forma embrionale di Oneness esiste davvero! Mica cotiche!
p.p.s.: un caloroso "ciao" ai ragazzi che gestiscono Anime Click: raga', grazie al vostro contributo e all'ottimo livello delle recensioni (un "grazie" quindi anche ai "colleghi" che recensiscono), per me, che mi sono manghizzato da solo un anno abbondante, siete come la bibbia del manga!
p.p.s.: caaaaaaaacchiaccio, questa voleva essere una recensione breve!