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sarti02

Volumi letti: 24/24 --- Voto 8
"Cavalier of the Abyss" è il seguito di "Immortal Regis" e si svolge diversi anni dopo la fine di quest'ultimo, parto subito con il dire la cosa più dolorosa e che non mi aspettavo, ovvero che una volta conclusa la lettura ho scoperto che anche "Cavalier of the Abyss" è solo una parte del racconto (seppur più corposa rispetto alla sua prima parte) e non ci porterà alla fine del viaggio dei vari protagonisti, ma anzi si concluderà con un colpo di scena che rimetterà tutto a un eventuale seguito.
Premetto che non sono un gran amante di queste "divisioni in stagioni" ma apprezzo di più che una volta iniziata poi si continui fino alla fine, anche per evitare spiacevoli sorprese e tempi indefiniti per vedere poi come proseguirà la storia.

Tralasciando questo punto però, con la speranza di poter leggere prima o poi la conclusione della storia, per concentrarci con quello che "Cavalier of the Abyss" ci racconta, come detto la storia parte subito con un salto temporale e ci viene raccontata inizialmente tramite altri personaggi, che piano piano andranno a conoscere i volti noti che già si erano incontrati in "Immortal Regis", la cosa seppur usata anche in altre opere, qui non viene gestita propriamente nel migliore dei modi, perché per tutta la durata della storia ci si ritroverà a chiedere come mai un personaggio è cambiato in quel modo, dove è andato a finire quel personaggio o come mai quell'altro ha fatto determinate cose, rivelazioni che continuano fino all'ultimo capitolo quindi passerà parecchio tempo da quando uno si farà le domande a quando avrà effettivamente delle risposte.
Nonostante questo difetto però "Cavalier of the Abyss" non annoia mai e porterà il lettore a voler sempre proseguire la lettura per vedere cosa succederà più avanti nella storia, merito anche dei nuovi personaggi introdotti, che seppur alcuni più riusciti di altri riescono a non sfigurare quando poi ricompaiono i personaggi della prima parte, ma mantengono il loro ruolo di attori principali.

Buoni anche i disegni, che seppur non siano niente di particolarmente eccezionale hanno il loro tratto distintivo, e risultano sempre sufficientemente chiari anche nei momenti più caotici.
Per concludere l'opera vale sicuramente di essere letta, nella speranza che più avanti potremo assistere alla degna conclusione dell'avventura dei vari protagonisti che si è imparato a conoscere.