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DJYUKI

Volumi letti: 1/1 --- Voto 4
Personalmente, di questo manga di Rei Hiroe, non salverei quasi nulla.

E' vero che è un volume unico, quindi già da questo non c'è da aspettarti una trama approfondita. Però vi posso assicurare che io di manga a singolo volume ne ho letti tanti e questo è veramente fine a sé stesso che non ti lascia manco l'interpretazione finale poiché l'autore riporta chiaramente la scritta FINE a fine manga.
Nel senso non è un volume che rimanda a un'altra opera di Rei, non è uno spin-off, non è uno di quei manga volume unico che ti lascia con una sensazione di mistero oppure che il finale te lo devi immaginare/interpretare tu. No, nulla di tutto questo. Semplicemente una volta finita la lettura rimarrete con la sensazione "Ho finito di leggere questo manga" e basta.

Fatta questa premessa passo al lato tecnico.

REGIA
La regia della tavola fa perdere tempo al lettore. Avete presente quei manga con vignette ogni 2cm? Con i ballon di testo che sono più grandi del personaggio stesso e che lo coprono quasi del tutto? Bene, Shook UP! è uno di questi. Per finire di leggere una tavola ci metterete almeno 30 secondi in alcune parti. Personalmente ritengo che non ci sia uno schema di regia, ma il tutto sia a caso (e davvero la sensazione delle volte è proprio questa).

STORIA
L'idea di una bambina modificata geneticamente dal governo a scopo militare, capace di trasformarsi in qualsiasi animale desideri ma che viene messa in un contesto adolescenziale dove deve affrontare, appunto, i tipici problemi degli adolescenti è accattivante e dà l'idea di un opera davvero interessante. Purtroppo nelle mani di Rei quest'idea è stata sprecata.
Come già scritto la storia è fine a sé stessa poiché non richiama nessun'altra opera e il finale è anche esso fine a sé stesso oltre che banale.
Magari qualcuno si chiederà "Ok, ma i personaggi sono belli? Interessanti?" la risposta è no. Ripeto ancora, è tutto fine a sé stesso. Tutti i personaggi sono dimenticabili, protagonista femminile compresa.


DISEGNI
Probabilmente l'unica cosa che salverei. L'anatomia dei personaggi di Rei si fa apprezzare, questi ultimi mai disegnati male e pose che ho apprezzato. Il problema è tutto il resto...

Non ho altro da aggiungere su questo manga. Sicuramente non è per me ma per i più giovani di me, e con i più giovani intendo che abbiano 13 anni poiché anch'io sono giovane. Magari se lo avessi letto a 13 anni lo avrei apprezzato, ma non oggi.

Per i motivi che ho scritto sopra, non lo consiglio se desiderate un volume unico bello, Shook UP! non è uno di quei manga interessanti a singolo volume.


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Tacchan

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
Shook Up! È un volumetto autoconclusivo firmato Rei Hiroe, autore noto per Black Lagoon. Prodotto nel 1998, mostra gli anni che ha sulle spalle e finisce per essere un prodotto appena discreto, orientato verso l'azione, ben resa, ma dal finale debole. Inoltre presenta molti stereotipi e la stessa trama è lineare e piena di clichè.

La protagonista è una ragazza scontrosa e poco propensa a farsi delle amicizie, ma tanta freddezza è dovuta al segreto che nasconde: è in realtà un'arma segreta in fuga con il padre. Può infatti trasformare il proprio corpo e acquisire sembianze e capacità tipiche degli animali, rendendola una terribile combattente. Nonostante tutto un paio di ragazzi insistono nell'offrirle la loro amicizia, ma l'idillio durerà poco visto che i cattivi, ovvero l'esercito degli Stati Uniti, non si è certamente dimenticato di lei.

Come vedete, la formula è collaudata e ricca di cliché. Si sposa bene con i prodotti in voga negli anni '90, risulta decisamente antiquato al giorno d'oggi. Nei primi capitoli le pagine sono dedicate principalmente al rapporto che va a formarsi tra i ragazzi. Vi è qualche occasione di scontro, dove traspare sopratutto come la protagonista si senta diversa e creda di non poter essere accettata dagli altri. Nella seconda parte del volumetto si passa all'azione, che è ben resa, ma risulta prevedibile e, sopratutto, sfocia in una bolla di sapone. Il finale è davvero ridicolo.

Nel complesso è un prodotto discreto, può valere la pena di dargli una letta, se amate il genere.


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vgotho

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
Essenziale solo per i fan di Hiroe, godibile ma non imperdibile per gli altri, Shook Up! (1998) è un'opera dalla sorte travagliata che ne ha portato una definitiva stroncatura dopo vane riprese.
Innanzitutto è impossibile non venire catturati dalla magnetica copertina, degna di un artbook, e dalle forme sinuose ed eleganti della protagonista.
Questo manga ha il merito di illustrare i pregi, ma soprattutto i difetti dell'autore, che poi verranno levigati con la presentazione di quella che sarà uno tra i più riusciti manga d'azione post-duemila, Black Lagoon.
Il divario di qualità che c'è tra queste due opere è incredibile, e sia l'analisi che la critica di Shook Up! risultano un compito facile visto che il prodotto è lontano dall'essere un capolavoro, nonostante le ottime potenzialità dimostrate inizialmente.
Il disegno è lo stesso al quale ci ha abituato l'autore, non eccessivamente elaborato, ma d'impatto e dal tratto ben definito. Suoi punti forti sono le espressioni, che pur non essendo maniacalmente realistiche rendono bene lo stato d'animo dei personaggi, e il senso di movimento che traspare dalle tavole rende la lettura più scorrevole.

Nagato e Akihiko, in una giornata come tante, si ritrovano per puro caso nell'abitazione di un professore esperto di ingegneria genetica, appena trasferitosi lì. In questo luogo fanno la forzata conoscenza di sua figlia, Maria Crandall, un esperimento del governo americano evaso dal laboratorio, che tramite un determinato dispositivo ha la capacità di cambiare forma a piacimento, ma che normalmente conserva le fattezze di una bella ragazza. L'autore deve sicuramente avere un'infatuazione per le redheads dal carattere forte, visto che almeno inizialmente questa ricorda molto Revy in alcuni modi di fare. L'integrazione di Maria nella vita scolastica non mancherà di risvolti comici ed azione uniti ad altri più intensi e drammatici, basati sul triste passato della protagonista, ancora vivo e nitido nella sua mente.

Nonostante non riesca a togliermi quest'idea che la sceneggiatura sappia di già visto, Hiroe riesce, soprattutto grazie all'impostazione delle tavole, alla bravura nel creare il giusto ritmo narrativo e a un occhio da regista a rendere il composto dinamico e coinvolgente. Non saranno esenti però momenti che lasciano piuttosto perplessi, per esempio quando avvengono alcune trasformazioni, grottesche e non troppo essenziali ai fini della trama, ma nemmeno così comiche, in sostanza evitabili. La vicenda entra nel vivo e dà il meglio di se solo quando il clima si oscura ed entra in gioco il governo, desideroso di riprendersi l'esperimento fuggito.
Anche qui l'esercito americano è rappresentato in maniera fortemente stereotipata, ma ancora una volta l'abilità del mangaka rimedia alle lacune della sceneggiatura non convincente. Da riconoscere però il buon tempismo: mentre la protagonista si è finalmente integrata con i suoi amici, e ha accettato la spensierata vita normale, che va a creare un apparente stallo, irrompe l'esercito. Dopo questo scontro ben riuscito mi sarei aspettato una risoluzione matura, e invece il finale è qualcosa di assolutamente ridicolo, che distrugge tutto il pathos creato nella parte buona del manga, ma d'altronde sono felice che questa serie non sia proseguita oltre.

Analizzando brevemente i personaggi, la vera e unica protagonista della vicenda è innegabilmente Maria. Ogni momento importante è caratterizzato dalla sua presenza o da un riferimento ad essa, tutto gravita intorno a lei e obbligatoriamente risulta quello più caratterizzato, sebbene si riproponga in me la sensazione del "Ma io questo l'ho già letto" quando questa subisce un crollo psicologico, con conseguente forzato isolamento dagli altri e dialoghi abbastanza scontati del tipo "Guardatemi, sono un mostro" - "A noi va bene così, resteremo al tuo fianco".
Trascurabili quasi tutti gli altri personaggi, da Nagato a Kuwao, completamente inutili, alla bella Hermes, caratterizzata in maniera insufficiente, ma dalla notevole veste grafica. Anche Kitsuka si salva per alcune buone iniziative, nonostante il suo design, sia l'unico che lasci a desiderare.

Dovendo esser onesto, nonostante il voto, sono rimasto insoddisfatto da questo manga. Mi aspettavo una storia completamente diversa e non pensavo che mi avrebbe fornito così tanti spunti di critica. Va oltre la sufficienza per l'eccellente gestione del ritmo, del tratto e del coinvolgimento derivato dalla vitalità delle tavole; avrebbe potuto esser gestita meglio, ma il target shonen ha imposto troppe scelte banali, personaggi mal caratterizzati e una confusione di fondo che conclude in maniera insipida. Sarebbe stato opportuno sviluppare maggiormente il lato dei flashback, inserire personaggi più carismatici e approfondire il chara di Hermes, che ho veramente trovato sprecato in questo contesto.

Come è stato ribadito dallo stesso Hiroe a fine volume, per fortuna si impara dai propri errori, e se Shook Up! è servito a capire i propri limiti e creare Black Lagoon, l'impegno ha dato i suoi frutti.

Per i fan come il sottoscritto questo manga potrebbe rivelarsi una mezza delusione, utile però a capire il percorso e i punti sviluppati dal Sensei con l'altra sua creatura; per tutti gli altri è piacevole alla lettura, ma lungi dall'essere un opera indimenticabile.