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dawnraptor

Volumi letti: 1/1 --- Voto 5,5
Un manga BL peso piuma in volume unico, inedito in Italia, con un paio di scene moderatamente esplicite, ma per il resto praticamente shounen-ai.

Comprende tre storie, di cui la principale composta da 3 capitoli, nella ultra-tipica ambientazione dell’ufficio. Il capufficio (Sakamoto) è un gran bell’uomo di 34 anni, divorziato, e completamente dedito al lavoro. Ma quando beve… Il suo giovane braccio destro (Kurahishi) è costretto a riportarlo a casa, dove il suo superiore gli salta addosso, ma solo per finire comunque nel ruolo passivo.

Da lì si sviluppa il solito trito e ritrito balletto della relazione cominciata per caso, magari anche un po’ non-con, che diventa più solida passando per le solite circostanze che si riscontrano in tutti i manga simili: i piccoli malintesi, le situazioni solo vagamente divertenti, i presunti rivali, le piccole difficoltà e i soliti successi finali. Il tutto mantenuto in un contesto di minima caratterizzazione, sia dell’andamento dell’ufficio che delle persone che vi lavorano. D’altronde, in così poco spazio non si sarebbe potuto approfondire di più e non è certamente l’approfondimento lo scopo di quest’opera.

E’ un tipo di svolgimento che può andare bene per lettori giovanissimi, o che comunque si stiano approcciando al genere e ancora non siano annoiati dalla ripetitività di certe situazioni. Anche le due brevi storie a fine volume seguono lo stesso filone dell’ambientazione/situazione ultra-canonica, senza un guizzo di originalità. Ben poco interesse ha suscitato in me la lettura di questo manga, che ho terminato solo perché in volume unico, nella speranza di trovare almeno una scintilla in una delle due storie brevi. Speranza disattesa.

Buono il chara, specialmente dei due protagonisti principali, anche se un po’ semplificato, mentre gli sfondi sono mantenuti veramente al minimo.

Il problema di quest’opera è che, presa in sé, potrebbe essere senza infamia e senza lode, ma quando la si confronta con la mole di opere tutte similari che ci sono in giro diventa veramente noiosa e non invoglia alla continuazione della lettura.
La completa mancanza di originalità e l’assenza di qualsivoglia punto di forza non mi consentono di assegnare la sufficienza.