Aoki Umi no Torawarehime
Avrei dato un voto più alto se la storia fosse stata leggermente più lunga o più approfondita, tuttavia nel complesso è piacevole e apprezzabile, ma andiamo con ordine.
La trama è più originale di tre quarti degli shojo che solitamente ci vengono proposti, il che è un punto a favore. Gli eventi si sviluppano senza intoppi lungo un arco narrativo che si lascia leggere piacevolmente senza troppo soffermarsi su excursus descrittivi o filler. Non mancano colpi di scena, sebbene fin dall'inizio sia intuibile che qualcosa non quadri e che ci sia molto di più dietro le azioni dei personaggi. Unica pecca, forse, la mancanza di approfondimenti che avrebbero reso più coinvolgente il tutto e avrebbero evitato quel senso di leggera insoddisfazione, come a dire che manchi qualcosa. Forse la colpa però è semplicemente da imputare alla brevità dell'opera. In due volumi è difficile scrivere un'Odissea.
Parlando dei personaggi, la protagonista è una dolce e delicata principessa che si trova improvvisamente a bordo di una nave pirata e di fronte alla prospettiva di diventare un sacrificio umano per esaudire un desiderio di cui ovviamente non è a conoscenza. Fortunatamente il suo personaggio matura gradualmente fino a diventare forte abbastanza da fare qualcosa di buono per sè e per gli altri! Ci vuole solo un po' di pazienza.
Il protagonista maschile è il tipico bishonen, dal passato oscuro e lo sguardo misterioso, con un obiettivo ben preciso da raggiungere. Inutile dire che anche il suo personaggio sarà soggetto ad un'evoluzione che non sarà priva di risvolti romantici.
L'antagonista è facilmente intuibile sin dalle prime pagine, sebbene sotto mentite spoglie, e probabilmente non brilla particolarmente per intelligenza nel mondo dei villains giapponesi. Anche qui la trama avrebbe potuto essere più ricca e dettagliata.
I personaggi secondari fanno da sfondo sulla nave di Raju, tre di loro spiccano più degli altri anche se non sono particolarmente approfonditi.
Il chara design è chiaro e pulito, le figure sono longilinee, affusolate, i volti sono belli da guardare sebbene abbiano occhi non particolarmente luminosi. Avrei preferito più chibi ma dopotutto non si tratta di una vera e propria commedia e l'atmosfera rimane comunque poco comica sebbene non manchino momenti di felicità.
Impressione generale in definitiva positiva, sebbene manchi quel qualcosa che mi faccia dire "Wow! Ho adorato questo manga!"
Lo consiglio comunque a chi abbia voglia di passare qualche ora piacevole in compagnia di pirati affascinanti e fanciulle da salvare.
La trama è più originale di tre quarti degli shojo che solitamente ci vengono proposti, il che è un punto a favore. Gli eventi si sviluppano senza intoppi lungo un arco narrativo che si lascia leggere piacevolmente senza troppo soffermarsi su excursus descrittivi o filler. Non mancano colpi di scena, sebbene fin dall'inizio sia intuibile che qualcosa non quadri e che ci sia molto di più dietro le azioni dei personaggi. Unica pecca, forse, la mancanza di approfondimenti che avrebbero reso più coinvolgente il tutto e avrebbero evitato quel senso di leggera insoddisfazione, come a dire che manchi qualcosa. Forse la colpa però è semplicemente da imputare alla brevità dell'opera. In due volumi è difficile scrivere un'Odissea.
Parlando dei personaggi, la protagonista è una dolce e delicata principessa che si trova improvvisamente a bordo di una nave pirata e di fronte alla prospettiva di diventare un sacrificio umano per esaudire un desiderio di cui ovviamente non è a conoscenza. Fortunatamente il suo personaggio matura gradualmente fino a diventare forte abbastanza da fare qualcosa di buono per sè e per gli altri! Ci vuole solo un po' di pazienza.
Il protagonista maschile è il tipico bishonen, dal passato oscuro e lo sguardo misterioso, con un obiettivo ben preciso da raggiungere. Inutile dire che anche il suo personaggio sarà soggetto ad un'evoluzione che non sarà priva di risvolti romantici.
L'antagonista è facilmente intuibile sin dalle prime pagine, sebbene sotto mentite spoglie, e probabilmente non brilla particolarmente per intelligenza nel mondo dei villains giapponesi. Anche qui la trama avrebbe potuto essere più ricca e dettagliata.
I personaggi secondari fanno da sfondo sulla nave di Raju, tre di loro spiccano più degli altri anche se non sono particolarmente approfonditi.
Il chara design è chiaro e pulito, le figure sono longilinee, affusolate, i volti sono belli da guardare sebbene abbiano occhi non particolarmente luminosi. Avrei preferito più chibi ma dopotutto non si tratta di una vera e propria commedia e l'atmosfera rimane comunque poco comica sebbene non manchino momenti di felicità.
Impressione generale in definitiva positiva, sebbene manchi quel qualcosa che mi faccia dire "Wow! Ho adorato questo manga!"
Lo consiglio comunque a chi abbia voglia di passare qualche ora piacevole in compagnia di pirati affascinanti e fanciulle da salvare.
