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GianniGreed

Volumi letti: 1/1 --- Voto 5
Il manga di "Final Fantasy Type-0" è un volume unico basato sul videogame dallo stesso titolo, spin-off della lunga e longeva saga “Final Fantasy”. Uscito originariamente solo in Giappone su PlayStation Portable, il videogame è stato reso disponibile nel resto del mondo solo molti anni dopo, in una versione rimasterizzata in alta definizione. In Giappone, Type-0 ha riscosso un enorme successo, e tale successo ha portato alla realizzazione di diverse opere collegate, come ad esempio due manga, quello oggetto di questa recensione e un'altra miniserie di cinque volumi, e una light novel in due volumi, che espandono la già vasta e complicata storia e mitologia del mondo raccontata all’interno del videogame. Nello specifico, questo volume unico è la trasposizione cartacea della prima parte della storia, le prime ore di gioco in pratica.

La storia di “Final Fantasy Type-0” ha per protagonisti quattordici ragazzi, i cadetti della Classe Zero dell’Akademeia di Suzaku, una struttura che funge un po’ da scuola e un po’ da caserma, che addestra dei giovani guerrieri per diventare i difensori del cristallo mistico del regno. I membri della Classe Zero sono ragazzi speciali, più forti dei loro compagni e ai quali vengono assegnate missioni anche esse speciali. Quando Suzaku viene attaccata dal paese confinante, Biakko, tocca proprio a loro mettere fine alla guerra, ma le conseguenze delle loro battaglie avranno ripercussioni sul destino del mondo intero.

Ripercussioni che però sono mostrate solo nel videogame, perché come detto, questo manga racconta solo la parte iniziale della storia, che è molto più lunga, e la lascia dunque incompleta. Tuttavia, nel corso dei quattro capitoli di cui il volume è composto, ci sono diverse scene originali, che aggiungono parti inedite al racconto, rivelando nuovi dettagli sui vari personaggi, ma soprattutto su Ace, Makina e Rem, che qui sono stati resi i veri protagonisti del racconto.

Già nel videogame un cast di quattordici personaggi si è rivelato difficile da gestire, e a parte le preferenze del giocatore, che poteva decidere chi mettere in campo, anche per quel che riguarda la sceneggiatura risultava evidente che dei quattordici protagonisti, alcuni erano solo comprimari, con personalità poco sviluppate e poco approfondite. Nel manga ciò si nota ancora di più perché alcuni personaggi, come Trey, Seven, Sice o Cinque, hanno solo una o due battute a testa. Un vero peccato.

Oltre a questo, un altro difetto è che il manga è pieno della terminologia usata nel videogame, senza che nulla venga spiegato. Chi ha già giocato e finito il gioco non avrà problemi, ma chi magari decide di leggere prima il manga si ritroverà inevitabilmente disorientato e confuso.

Parlando dei disegni invece, si può dire che il tutto è sufficientemente curato, perlomeno per quel che riguarda i personaggi principali. Discorso diverso per i personaggi secondari, che in alcune vignette paiono solo abbozzati. Anche le scene d’azione, le poche che ci sono, sono discretamente realizzate e abbastanza dinamiche, il che le rende facili da seguire. Gli sfondi invece sono spesso assenti, dando l’impressione che in alcune scene i personaggi fluttuino nel vuoto. Generalmente comunque, i personaggi sono tutti riconoscibili e lo stile di disegno del mangaka è abbastanza somigliante a quello degli artwork originali del gioco.

L’edizione italiana del volume, curata da J-Pop è di buona fattura, con sovraccopertina e pagine iniziali a colori. La traduzione però, si rifà a quella italiana del videogame, che a sua volta si rifaceva a quella inglese, e pertanto sostituisce diversi termini originali con altro, ad esempio Arecia, che Ace e gli altri chiamano “mother” con la parola inglese anche in originale, nel manga è “gran madre”, o tutti i nomi dei paesi, tipo Suzaku e Biakko, che diventano Rubrum e Milites. Chiaramente è una scelta fatta per non confondere chi ha giocato il videogame nella versione tradotta, ma avrei preferito una traduzione più fedele all’originale.

Tirando le somme, vale la pena leggere questo adattamento manga di "Final Fantasy Type-0"?
Il videogame ha una bellissima storia, ed è un ottimo j-rpg, uno dei migliori della saga di Final Fantasy. Però qui parliamo del manga, e il manga è solo un volume che racconta appena l’inizio della storia, senza concluderla. Preso come manga a sé, non può essere considerato valido, perché non è capace di reggersi sulle sue gambe, ma è solo un aggiunta, un extra, rivolto solo ai fan che hanno già giocato al videogame e che ne conoscono trama e personaggi.
Pertanto, no, non è consigliabile leggere questo volume come manga a sé, e se non si conosce la storia, è meglio provare prima l’originale versione videoludica, e solo dopo rivolgere lo sguardo a questo adattamento manga per ampliare l’esperienza.