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oberon

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Ho amato Blade of Phantom Master (Shin Angyo Onshi) degli stessi autori, Youn In-wan e Yang Kyung-il, e avevo già avuto modo di leggere e gradire qualche anno fa la prima delle due storie contenute in questo volume, Burning Hell appunto. Questa sostanzialmente tendo a considerarla più una sorta di episodio pilota che però non si è visto concretizzare/proseguire in una serie vera e propria. Infatti il finale è aperto, ma non per questo si tratta di una lettura malvagia, anzi. I due protagonisti poi - un istintivo cannibale e un flemmatico scuoiatore - li ho trovati davvero interessanti e bene assortiti, soprattutto il loro interagire, il loro rapporto allo stesso tempo caratterizzato da letale avversione e opportunistica complicità. Sinceramente mi sarebbe piaciuto molto poter leggere una serie con questi protagonisti, avrebbero fatto faville assieme. A fine lettura infatti son rimasto con quella sana voglia di fantasticare su "quel che avrebbe potuto essere".
La seconda storia invece, Il regno di Dio, è un po' più conclusiva, nonostante il piccolo cliffhanger finale. I toni son più drammatici, meno fracassoni e si notano di più (anche se sempre solo in germe) gli elementi più gravi che han caratterizzato Shin Angyo Onshi, come l'orrore, le ingiustizie sociali e il sacrificio.
I disegni sono come sempre favolosi, e l'edizione (un bel volume cicciottello) merita ed è fatta bene.
Voto tra 7,5 e 8 perchè si tratta pur sempre di una lettura piacevole e con un bel potenziale, anche se rimasto in parte inespresso.


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Northensnow

Volumi letti: 1/1 --- Voto 4
Non ho molto da dire riguardo a questo volume.
È il secondo manhwa di Youn In-wan e Yang Kyung-il che compro nella speranza che il fulmine "Shin Angyo Onshi" possa cadere di nuovo, ma si vede che la scintilla si era già esaurita dopo il primo colpo.

Entrambe le storie sono ricche di violenza e dettagli macabri, e i disegni salvo alcune eccezioni rimangono fenomenali come sempre, ma tolto tutto ciò sembrano sostanzialmente storie e personaggi usciti da un concept scritto per Shonen Jump. I personaggi non vanno oltre lo stereotipo più superficiale, e nel caso della prima storia la trama termina sostanzialmente dove dovrebbe cominciare.

Non so davvero cos'altro aggiungere, perché francamente c'è davvero poca carne al fuoco. A chi raccomanderei questo volume? A chiunque abbia molto poche pretese, ma forse nemmeno a loro.