logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Utente56749

 3
Utente56749

Volumi letti: 6/24 --- Voto 6,5
Le premesse di questo manga sono tipicamente horror: un'isola priva di contatti con il mondo civilizzato, un assassino con addosso la testa di un maiale scuoiato, dei ragazzini troppo curiosi che finiscono per cadere nelle sue grinfie. Cosa si nasconde dietro tutto questo? Mafiosi? Fanatici religiosi? O solo uno spietato serial killer?
Malgrado gli "anticlimatici" "spiegoni", che sembrano voler portare il lettore per mano, spezzando la tensione e svelando ogni mistero sul nascere, la lettura è scorrevole. Per gli amanti del genere, non si tratta di un horror psicologico, almeno in questi primi numeri, piuttosto sembra giocare molto sullo splatter, senza nascondere un certo autocompiacimento. Deformazioni, scorticamenti, violenza... Non è il classico bagno di sangue abbellito e idealizzato tipico del manga, ci sono denti rotti, labbra gonfie, mascelle spaccate, uomini eviscerati, deformi, scuoiati... Insomma, Hokazono non risparmia niente al lettore, riuscendo nell'intento di impressionare e a tratti disgustare. Il disegno sufficientemente realistico dell'autore aiuta sicuramente nell'intento e, malgrado personalmente trovi insopportabile il tentativo di conciliare un supposto realismo con anatomie completamente sballate, nel complesso il comparto grafico fa il suo effetto.
I personaggi sono i classici horror: piatti, insopportabili, inverosimilmente stupidi. Le loro reazioni agli avvenimenti che li circondano non sono mai plausibili e in generale sono funzionali alla trama. In questo particolare contesto il fatto che siano tutti squallidi aggiunge fastidio al clima generale dell'isola, il che è paradossalmente un bene in questo genere di horror, che punta direttamente allo stomaco e poco a cose come immedesimazione, traumi infantili, disagi del subconscio.
Ok, è un lavoro violento e basta, fatto per creare disagio e disgusto e non vedo perché dovreste perderci del tempo... è probabilmente quello che direi se si trattasse di un film. Trattandosi di un manga il discorso è molto diverso.
Il genere horror, infatti, è (a mio avviso) poco compatibile con il formato cartaceo. Un buon horror ha bisogno di musiche, grida, rumori, luci forti, notturni profondi... Tutti elementi di atmosfera che non possono essere resi dalla carta, per di più in bianco e nero, per di più con lo stile di inchiostrazione manga. L'unico genere di horror nel quale il cartaceo può competere con la pellicola è esattamente questo: violento, brutale, splatter, grottesco e disgustoso, quello in cui il disagio non deriva dalla tensione o dalla paura ma è solo puro disagio, fastidio, quello che si prova vedendo un tacco a spillo conficcato nelle parti basse, per intenderci.
Ancora, cosa c'è d'interessante in questo? Niente. Se avete voglia di stare sul filo del rasoio in attesa dell'ennesimo jumpscare, vi conviene lasciare perdere e aprire la TV, ma se siete amanti del fumetto e avete voglia di provare, leggendolo, quella tensione che solo un horror può dare... beh, probabilmente è la scelta giusta. Potrà non piacervi ma è sicuro che vi scuoterà.

Ora, perché si merita un 6,5? Facciamo un'analisi:
- Disegno: 7. OK, in realtà rispetto ad altri seinen il disegno dei personaggi è piuttosto scarso, direi appena sufficiente, con anche grossi disagi anatomici, licenze che si concedono più volentieri se il tentativo di realismo è meno marcato; però la resa di certe ferite è eccezionale! Il fastidio che suscitano certe immagini è davvero impressionante considerando che sono solo disegni in bn. Al contrario la resa delle espressioni facciali è scarsa, ma come detto nella recensione è impossibile provare empatia per questi personaggi, perciò poco male.
- Sceneggiatura: 5. Lo so, sembra severo, ma gli "spiegoni" sono atroci, i nemici che prima di essere dei violenti assassini sono dei diplomatici che muoiono dalla voglia di parlarti della loro vita e di quella degli altri stanno bene negli anni '80, ma non qui, non ora. Grazie.
- Trama: 6. Isola deserta, killer, horror, ragazzini... non è molto originale direi, no?

La media sarebbe 6. Tuttavia un lavoro non può essere giudicato correttamente se estrapolato dal suo genere di appartenenza, anche perché si rischia di peccare di poca oggettività. Per questo, considerando il genere horror, ostico alla fumettistica, e il modo in cui questo lavoro si inserisce - a mio avviso alla pari, anche se forse ci vuole poco - accanto a pellicole cinematografiche della stessa sotto-categoria (ovvero splatter-grottesco) direi che si merita almeno un mezzo punto di incoraggiamento.