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Karkan.Cc

Volumi letti: 34/34 --- Voto 6,5
Introduzione
In un mondo in cui la combustione umana è la normalità, le brigate speciali sono la naturale evoluzione dei vigili del fuoco, e hanno il compito di mettere a riposo le persone che prendono fuoco. Esistono diversi livelli di potere che verranno spiegati nel capitolo pilota, ma in generale ogni persona che lavora nelle brigate speciali possiede uno di quei poteri. Shinra è il nostro protagonista e vuole entrare proprio all'interno di una delle brigate speciali. Questa in linea generale è la trama, che fino a un certo punto viene seguita linearmente per poi toccare livelli di follia e narrazione totalmente folli. Gli spoiler verranno segnalati, ma cercherò di farne pochi.

Stile e narrazione
Lo stile grafico di Okubo è uno dei migliori nel panorama manga moderno, non a caso ha ispirato autori come Horikoshi e Kei Urana (quest'ultima sua assistente), e penso proprio che sia il maggiore punto di forza dell'opera. Il dinamismo, il paneling e lo stile graffiato/sporco rendono la lettura molto scorrevole, inoltre è perfettamente in linea con i temi trattati. La narrazione invece, in modo diametralmente opposto, penso che sia il punto più debole del manga, durante la lettura, per i primi due terzi dell'opera, non ho avuto modo di sentirmi granché coinvolto. Mi pareva di star assistendo a una partita a scacchi di Okubo, in cui io ero lo spettatore quindi non partecipe dei suoi pensieri, pur riconoscendo la storia come molto figa. A partire dal volume 22/23 circa però penso che ci sia un netto miglioramento, questo anche perché l'autore ha gestito il ritmo del manga e del finale in maniera magistrale prendendosi il tempo giusto per rivelazione e proseguo della trama.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

Elementi apprezzati e non
Oltre lo stile, già nominato, ci sono altre cose nel manga che mi sono piaciute, parto chiaramente dalle meno alle più. In primo luogo il tema, che tra le cose piaciuta è la meno semplicemente perché non ho apprezzato troppo il modo di affrontarlo: la religione e quanto essa possa guidare l'uomo, e soprattutto vedere che un personaggio come il profeta dice esplicitamente che è stato l'uomo a creare la religione e non il contrario, porta questo concetto importante al centro di tutto, trovando il suo culmine proprio sul finale, in cui è Shinra a creare un mondo materialmente, ma anche per rimuovere tutti i poteri legati al fuoco. Il finale è proprio uno degli elementi che leggo come più ambigui, perché di per se è molto bello soprattutto come si collega esplicitamente a un elemento molto preciso, tuttavia c'è una delle cose che più odio nei finali delle opere di finzione: questo devo ancora capirlo, perché pur essendo ben contestualizzato non so se riesco a tollerarlo.
Bellissima la dinamica che l’uomo ha avuto sempre più paura della morte quando l’ha tenuta distante vivendo nell’agio e nella sicurezza e questo ha portato alla distruzione dell’uomo. Inoltre seguendo sempre questo filone filosofico, l'opera durante la sua saga finale (ultimi 10 volumi circa) si fa carico di tanti concetti filosofici che meritano un approfondimento pagina per pagina.

Fine parte contenente spoiler


I personaggi
In linea generale Okubo ha fatto un lavoro da 6, c'è solo un personaggio che secondo me spicca irrimediabilmente sugli altri ed è Arthur, è scritto in modo geniale ed è sia comico che serio pur essendo un idiota, inoltre ha uno dei combattimenti più fighi del manga. Si porta dietro diversi concetti che io apprezzo molto tra cui i traumi del subconscio e l'influenza che l'illusione può avere nella vita, tutti arriveranno incredibilmente a compimento. Tutto ciò è bellissimo se non fosse per un neo... ovvero il rapporto con il protagonista che viene abbozzato e mai approfondito, nonostante un (secondo me) goffo tentativo sul finale, gran peccato. Il roster dei personaggi rimane comunque interessante pur avendo un grandissimo potenziale non sfruttato che si può respirare durante tutta l'opera.
Haumea è un altro scritto bene e che ti fa empatizzare con il dolore, il suo rapporto con Charon è bellissimo e ci mostra che farsi carico di cose che non ci riguardano ci danneggia e allontana quelli che invece provano a starci accanto, non dico altro.
Kurono e Takkun sono la mia copia preferita, uno è debole mentre l'altro si annoia ad avere a che fare con gente troppo forte, in una dinamica che si può capire solo leggendo il manga, Kurono permette a Takkun di essere debole rassicurandolo e si instaura un rapporto di sicurezza che poi maturerà in un preciso momento del finale. Tra l'altro la cosa figa di Kurono è che rappresenta l'impiegato medio giapponese e non dico altro, ma insieme a Arthur è il mio personaggio preferito.

Saghe migliori
Qui cercherò di spiegarmi senza fare spoiler. Comunque saga finale a parte che è chiaramente la parte più figa del manga con anche le tavole e le idee più folli. Mi è piaciuta molto la saga della collaborazione tra le brigate, in cui Licht e Maki hanno brillato particolarmente. Ma penso che la mia preferita sia quella del recupero di un certo personaggio, dinamiche e tavole fighissime, vediamo finalmente l'ottava che torna a collaborare con dei momenti di gloria per tutti. Pur avendo una delle cose peggiori del manga, questo arco rimane validissimo e soprattutto pone le basi per quelle che saranno le dinamiche del finale.

Conclusione
Vale la pena leggere "Fire Force" già solo per la qualità grafica di Okubo, nonostante ciò lo consiglio nel suo complesso perché penso che possa piacere a tanti, pur essendoci troppo fan service a sfondo sessuale che spesso stona con alcuni toni molto seri in certe parti.


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__catulla__

Volumi letti: 5/34 --- Voto 4,5
Premetto dicendo che questa sarà una recensione principalmente sui primi volumi del manga perché non ho né il tempo né la forza di continuare a leggere un manga scritto così male.

Storia e narrazione: Il grande problema di quest’opera è l’autore che non è stato capace di portare avanti una narrazione che poteva rivelarsi intrigante o quantomeno piacevole, preferendone invece una pigra, colmando questo handicap con un fan service spudorato che dopo un po' diventa imbarazzante e insostenibile. In generale la premessa della storia non è affatto male, anzi mi ha intrigato fin da subito; quando ho letto la trama su internet. Riassumendo ci troviamo in un mondo distopico non molto diverso dal nostro dove le persone possono diventare da un momento all'altro "inferni", creature di fuoco molto pericolose che vengono represse da diverse squadre di "pompieri". Noi seguiamo le vicende del nostro protagonista, Shinra Kusakabe, e dei suoi compagni nella squadra otto. Da qui si poteva quindi sviluppare una trama molto accattivante con molti misteri da sviscerare, come il motivo della comparsa degli inferni e varie vicende legate al passato del protagonista. L’autore però preferisce cimentarsi in una narrazione lenta e superficiale che finisce per essere semplicemente un susseguirsi di banali e prevedibili cliché. Quando sembra che finalmente stiamo lasciando da parte fan service (fatto male) e un’umorismo fastidioso per entrare nel vivo dell’azione l’autore tira una mazzata sulle nostre aspettative rovinando il tutto appunto o con fan service o battute che dovrebbero far ridere. Il riassunto perfetto per descrivere questo prodotto mi sembra quindi pigrizia: l’autore sapeva che la sua opera avrebbe venduto in ogni caso grazie al suo manga precedente ("Soul Eater", che non ho letto ma so che ha riscosso molto successo) e al nome che si era fatto, penso sia palese che non gli sia minimamente importato di portare avanti una storia carina, usando per vendere altri metodi che l’hanno resa un fallimento (fallimento per quanto riguarda qualità perché invece sia il manga che l’anime da questo tratto hanno avuto un discreto successo).

Personaggi: non mi soffermerò a lungo su questo punto di vista perché presentano tutti lo stesso problema e mi sembra inutile sviscerarli uno ad uno. Sono tutti infatti delle macchiette che non riescono mai a mostrare un minimo di profondità psicologica, ma agiscono tutti secondo come deve procedere la trama. L’autore infatti non si sofferma mai a spiegarci le loro ragioni. Probabilmente qui sono io in torto che non ho voluto finire di leggere il manga, ma trovo questo problema anche nel protagonista, l’unico di cui ho letto la back story, che comunque agisce e si rapporta con gli altri personaggi seguendo lo stereotipo che gli ha affibbiato l’autore, spesso facendo cose che, proprio perché conoscevo il suo passato, non mi sono veramente riuscita a spiegare. La cosa mi è anche molto dispiaciuta, come per quanto riguarda trama, perché le premesse erano buone. Non solo per quanto riguarda la storia del personaggio, ma anche grazie ad alcuni tratti psicologici che potevano distinguerlo dal classico protagonista del genere battle. Troviamo nei personaggi quindi lo stesso problema della storia: diciamo che ha le potenzialità, ma non si applica.

Disegni: sui disegni non ho molto da dire, sono carini, niente di eccezionale, ma neanche terribile, sono sicuramente privi di anima e sembrano la copia di mille altri già visti, ma funzionano per il loro scopo: raccontare una storia a malapena mediocre.

In generale non considero "Fire Force" monnezza, perché le cose orride sono ben altro, ma per me non raggiunge neanche la sufficienza. Diciamo che è un'opera con delle buone premesse ma che si è uccisa con le sue stesse mani, o meglio con le mani dell’autore che ha portato avanti una narrazione pigra invece di sfruttarne il potenziale.