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Catania Francesco

Volumi letti: 17/17 --- Voto 9,5
"Guarda fuori, sembra tutto bianco"

La figura di una madre, normalmente, è simbolo di calma, tranquillità e protezione, ma non nel caso della madre di Seiichi. Seiko è una madre al cui unico figlio dimostra una eccessiva iperprotettività. Si susseguiranno determinati eventi e azioni della madre che aggraveranno diversi traumi nella mente del figlio.

Sono sempre stato affascinato dal tipo di horror più psicologico, un po' come anche il manga di "Homunculus", ma "Tracce di Sangue" del maestro Oshimi, autore già da me apprezzato in passato per
"Bentornato Alice", di cui ho fatto la recensione, raggiunge dei livelli di orrore psicologico che forse al giorno d'oggi difficilmente si possono eguagliare.

Una madre iperprotettiva, disturbata, maniaca del controllo e che fa fatica a dimostrare l'amore per il figlio.

Disturbi psichiatrici perfettamente raffigurati, sia della madre che del figlio, con tanto di mondo circostante che si deforma col passare del tempo.
"Tracce di sangue" è un'opera che difficilmente non sconvolge l'animo di chi lo legge, sia creando ansia, raccapriccio, paura ma allo stesso tempo riverenza verso la madre che sembra fare il lavaggio del cervello oltre che al figlio anche al lettore stesso.

La parte finale del manga, diciamo da metà volume 15 fino al finale, il 17, è un escalation di evoluzione narrativa e difficilmente non piangerete diverse lacrime come il sottoscritto, portando a un finale che difficilmente si poteva intuire, visto dove la serie semprava voler andare a parare.


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scarlet nabi

Volumi letti: 1/17 --- Voto 8,5
Il manga parla di Seiichi e di sua madre Seiko e del loro strettissimo rapporto. Lei, infatti, è iperprotettiva e non lascia che Seiichi faccia un passo da solo; lui, per contro, è diventato molto attaccato a lei. L’atmosfera è da subito opprimente e si capisce che c’è qualcosa di fragile pronto a incrinarsi, un’ombra nascosta sotto la superficie. I disegni perfetti di Shûzô Oshimi – già autore di «Happiness» – rendono questa sensazione, anche grazie all’uso peculiare e intenso del tratteggio. C’è, in particolare, una scena molto cruda, quando Seiichi ancora piccino trova un gattino morto; l’impatto visivo del corpo inerme del felino mi ha ricordato un momento analogo della serie «Hill House», trasmessa su Netflix.

Sarà durante una gita in montagna con il cugino (un ragazzino sui tredici anni, se non ricordo male) e gli zii che avverrà qualcosa che cambierà totalmente il quadro della situazione. Qual è la cosa giusta da fare? Quali sentimenti prevarranno in Seiichi?

Recentemente è uscito un altro volume sui rapporti madre-figlio: sto parlando della raccolta di storie «Mamma» di Aoi Ikebe. Non ho letto questo fumetto, ma mi pare che lo stile grafico sia molto diverso, più dolce e soffuso, il che mi fa pensare (ma ovviamente potrei essere in errore) che non ci sia morbosità, ossessione o follia nei racconti di questa antologia. Ho invece percepito dei punti di affinità con «Soil» di Atsushi Kaneko, non per i disegni, ma per la sensazione che presto qualcosa, nella famiglia modello, andrà in frantumi.
Una sola nota un po’ negativa: «Tracce di sangue» è una lettura veloce, con baloons brevi per cui la si divora in un attimo. Il lettore si deve controllare per comprendere bene tutto.