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GianniGreed

Volumi letti: 2/2 --- Voto 4
“Red Sprite” è il titolo di un poco fortunato manga, scritto e disegnato da Tomohiro Yagi, e pubblicato in Giappone sulla rivista “Shonen Jump” di Shueisha. Iniziato nel 2016, è proseguito per soli quattordici capitoli, raccolti poi in due volumi, prima di essere chiuso forzatamente per scarso apprezzamento da parte dei lettori.

La storia è ambientata in un mondo alternativo, dove in un’epoca simile al nostro fine 1800, la tecnologia si è sviluppata diversamente grazie alla scoperta dei “thunder-core”, strumenti in grado di generare tanta energia elettrica, con la quale azionare e manovrare anche veicoli pesantissimi. L’impiego dei thunder-core ha portato alla creazione di un nuovo mezzo di trasporto: le aeronavi.

Quello che molte persone non sanno, è che la nazione più forte del mondo, una dittatura militare, ha fatto esperimenti e creato un nuovo tipo di thunder-core: degli umani modificati geneticamente. In grado di generare cento volte la potenza dei normali thunder-core, questi umani speciali, vengono usati letteralmente come batterie e impiegati dall’esercito per alimentare le grosse aeronavi utilizzate in guerra, fino a consumarli completamente della loro energia, cosa che li porta alla morte.

Il protagonista del manga è Tatsu, un orfano, che insieme con altri sei bambini, vive in un orfanotrofio sperduto nel nulla. Lui e i suoi compagni sono thunder-core umani, ma non lo sanno, e sono lì perché chi si occupa di loro li ha salvati dall’esercito. Purtroppo, i ragazzi vengono trovati e catturati, tutti tranne Tatsu, che dopo aver scoperto i suoi poteri, decide di rovesciare la dittatura militare e salvare tutti i suoi compagni.

Ci riuscirà? Forse, ma non lo sapremo mai, perché come detto, il manga è stato chiuso dopo solo quattordici capitoli. E non parliamo di un finale forzato o affrettato, no. Il finale proprio non esiste. Dopo quello che può essere considerato l’arco introduttivo, la prima saga del manga, semplicemente tutto finisce. Vengono introdotti nuovi personaggi e nuove situazioni che avrebbero portato a sviluppi futuri, che però, non si verificano. L’ultimo capitolo termina esattamente come un normale capitolo di una serie in corso. Nella versione in volume è stato aggiunto un breve epilogo, quattro pagine, che comunque non cambia il risultato, e non aggiunge praticamente nulla alla storia sé.

Leggendo “Red Sprite” comunque, non è difficile capire perché il manga ha subito questo destino: la storia di base è banale e poco interessante, i personaggi sono stereotipati e simpatici come la sabbia nel costume da bagno, e i combattimenti, i pochi che ci sono, per nulla avvincenti, grazie anche al protagonista overpowered che batte tutti gli avversari senza neanche impegnarsi.

Non si può dire bene nemmeno della parte visiva del manga. Il design dei personaggi è abbastanza standard, come si vede in tanti altri manga shonen d’azione, anche se i personaggi femminili, sono abbastanza gradevoli, pur senza essere originali. Idem, per i macchinari e le aeronavi. Anche sul fronte dei combattimenti, “Red Sprite” non stupisce, grazie a battaglie veloci e confuse, che si risolvono in poche vignette, senza risultare interessanti.

In poche parole, “Red Sprite” è un fumetto poco riuscito. Leggere i due volumi di cui è composto, è una perdita di tempo, visto come finisce, anzi, come non finisce, e non ha nessun motivo per il quale essere apprezzato, perché va male sia come storia sia come disegni.