Sekai de ichiban oppai ga suki!
Può capitare che, a prima vista, la premessa sembri una scemenza o una forzatura totale: dopotutto il titolo stesso lo ammette senza mezzi termini! Eppure Sekai de Ichiban Oppai ga Suki! si rivela sorprendentemente carino e divertente. Personalmente ho trovato geniale l’idea di base – un vero tributo ai seni in salsa comico-romantica – e apprezzo che l’autrice non ci si limiti solo al fanservice, ma inserisca gag ben calibrate e una crescita del rapporto fra le protagoniste. Le differenze caratteriali tra Chiaki e Hana creano tanti siparietti esilaranti: l’una irriverente e sfacciata, l’altra timida ma coccolona sotto sotto. Il ritmo è leggero e mai noioso; le gag sono ripetitive nella meccanica di fondo (palpare o non palpare), ma Konbu riesce a variare ambientazioni e battute per rimanere fresco.
Dal punto di vista puramente estetico, i disegni sono adorabili: i seni sono sicuramente protagonisti, ma sono resi con cura e allegria (a volte esagerando volutamente la fisicità, altre volte riducendoli quasi a giocosissime “poffi” nell’angolo delle vignette). I pannelli fanservice sono tanti e spesso piccanti (specialmente nelle versioni tankōbon senza censura), ma mai volgari; la posa di copertina dell’ultimo volume per esempio è sexy ma dolcissima allo stesso tempo. Quello che più conta, comunque, è la simpatia della coppia: non è un hentai con protagonisti iper sessuali, ma due amiche che si vogliono bene – nonostante o forse proprio grazie alle loro fisse bizzarre. Insomma, se vi piacciono le commedie scolastiche un po’ sboccate con un tocco di tenerezza, troverete questo manga sorprendentemente “tenero” sotto la superficie irriverente. Non sarà certo alta letteratura, ma è un guilty pleasure che sa conquistare, e chi è nel pubblico target lo ricorderà con un sorriso.
Dal punto di vista puramente estetico, i disegni sono adorabili: i seni sono sicuramente protagonisti, ma sono resi con cura e allegria (a volte esagerando volutamente la fisicità, altre volte riducendoli quasi a giocosissime “poffi” nell’angolo delle vignette). I pannelli fanservice sono tanti e spesso piccanti (specialmente nelle versioni tankōbon senza censura), ma mai volgari; la posa di copertina dell’ultimo volume per esempio è sexy ma dolcissima allo stesso tempo. Quello che più conta, comunque, è la simpatia della coppia: non è un hentai con protagonisti iper sessuali, ma due amiche che si vogliono bene – nonostante o forse proprio grazie alle loro fisse bizzarre. Insomma, se vi piacciono le commedie scolastiche un po’ sboccate con un tocco di tenerezza, troverete questo manga sorprendentemente “tenero” sotto la superficie irriverente. Non sarà certo alta letteratura, ma è un guilty pleasure che sa conquistare, e chi è nel pubblico target lo ricorderà con un sorriso.
