Ambassador Magma
Non tutti i lavori di un genio possono essere capolavori ma nel caso di Tezuka possiamo dire che quasi tutto quello che ho letto di Tezuka merita la sufficienza, compreso questo Ambassador Magma uscito originariamente in tre volumi e raccolto da Jpop in un unica opera.
Quando si parla di super robot si tende ha considerare la prima opera di successo moderna ad occuparsene Tetsujin 28 – Go di Mitsuteru Yokoyama, pubblicato per un decennio a partire dal 1956.
Naturalmente Tezuka vedendo il successo di tale opera non può non provare con il genere e inventa Magma, sua moglie Moll e il loro figlio Gum… come? Una famiglia di super robot?
In realtà loro sono Rocketoniani nati dalla terra: il loro creatore è Earth il creatore del nostro pianeta e ha utilizzato le rocce come fa presumere il nome. Inoltre sono capaci di parlare e di pensare!
Tezuka da loro le sembianze di robot ma in effetti dice e spiega che sono altro.
Il protagonista poi accanto a Magma è un bambino, Mamoru, che lotta per salvare la terra da Gore e dai suoi scagnozzi. Gore sarebbe una lucertola, forse un dinosauro che regna su milioni di pianeti e che ha preso una forma umanoide in quanto ciò è più incline al suo gusto.
Nei pianeti che domina Gore fa il deserto e lo chiama pace (oh! Mi è scappato Tacito…) ma nessuno è stato così ostico da conquistare che il nostro mondo, per qui le inventerà tutte dai sosia allo scatenare Black Garon (personaggio che avrà poi anche lui un fumetto – pubblicato anche esso da Jpop), un altro robot non robot!
Insomma ci sarà lotta, suspence, piani malvagi tutto ben dosato ma che purtroppo risente degli anni e che fa pensare quest’opera come ormai destinata ad un pubblico di bambini o di fan estremi di Tezuka (come – nonostante tutto – il sottoscritto).
Vi ricordo che da Ambassador Magma e il successivo stadio dei super robot Mazinga Z ci sono solo sette anni, ma che l’opera di Go Nagai è stata un opera seminale e pur non apprezzandone le prime versioni cartacee si vede in esse qualcosa di più moderno, destinato a durare, e riproposto in più occasioni (God Mazinger, Mazinsaga) e versioni simildiverse (Grendizer, Jeeg, Getter Robo…).
Magma invece se non fosse marchiato Tezuka non avrebbe probabilmente avuto spazio nelle librerie non solo italiane ma occidentali in genere.
Quindi alla fine gli assegno un sette, ma riconosco che in quest’opera Tezuka non spicca non tanto in originalità quanto in qualità. Magma non riesce a diventare Atom, il robot creato nel 1952 che ha tanto influenzato i giapponesi (però io considero i super robot solo quelli giganti). Atom è forse il robottino con più storia in Giappone e viene spesso riproposto con storie ed autori nuovi. Ambassador Magma no...
Quando si parla di super robot si tende ha considerare la prima opera di successo moderna ad occuparsene Tetsujin 28 – Go di Mitsuteru Yokoyama, pubblicato per un decennio a partire dal 1956.
Naturalmente Tezuka vedendo il successo di tale opera non può non provare con il genere e inventa Magma, sua moglie Moll e il loro figlio Gum… come? Una famiglia di super robot?
In realtà loro sono Rocketoniani nati dalla terra: il loro creatore è Earth il creatore del nostro pianeta e ha utilizzato le rocce come fa presumere il nome. Inoltre sono capaci di parlare e di pensare!
Tezuka da loro le sembianze di robot ma in effetti dice e spiega che sono altro.
Il protagonista poi accanto a Magma è un bambino, Mamoru, che lotta per salvare la terra da Gore e dai suoi scagnozzi. Gore sarebbe una lucertola, forse un dinosauro che regna su milioni di pianeti e che ha preso una forma umanoide in quanto ciò è più incline al suo gusto.
Nei pianeti che domina Gore fa il deserto e lo chiama pace (oh! Mi è scappato Tacito…) ma nessuno è stato così ostico da conquistare che il nostro mondo, per qui le inventerà tutte dai sosia allo scatenare Black Garon (personaggio che avrà poi anche lui un fumetto – pubblicato anche esso da Jpop), un altro robot non robot!
Insomma ci sarà lotta, suspence, piani malvagi tutto ben dosato ma che purtroppo risente degli anni e che fa pensare quest’opera come ormai destinata ad un pubblico di bambini o di fan estremi di Tezuka (come – nonostante tutto – il sottoscritto).
Vi ricordo che da Ambassador Magma e il successivo stadio dei super robot Mazinga Z ci sono solo sette anni, ma che l’opera di Go Nagai è stata un opera seminale e pur non apprezzandone le prime versioni cartacee si vede in esse qualcosa di più moderno, destinato a durare, e riproposto in più occasioni (God Mazinger, Mazinsaga) e versioni simildiverse (Grendizer, Jeeg, Getter Robo…).
Magma invece se non fosse marchiato Tezuka non avrebbe probabilmente avuto spazio nelle librerie non solo italiane ma occidentali in genere.
Quindi alla fine gli assegno un sette, ma riconosco che in quest’opera Tezuka non spicca non tanto in originalità quanto in qualità. Magma non riesce a diventare Atom, il robot creato nel 1952 che ha tanto influenzato i giapponesi (però io considero i super robot solo quelli giganti). Atom è forse il robottino con più storia in Giappone e viene spesso riproposto con storie ed autori nuovi. Ambassador Magma no...