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StereotypicalKuudere

Volumi letti: 0/1 --- Voto 7
Ne “Il Labirinto dei Rasoi”, edito dall’alternativa ed essenziale “In Your Face Comix”, e costruito dalle attente e “macchiate” dita dell’autore Jun Hayami, nonché uno dei primari esponenti dell’erotismo gore “Guro” (In cui rientra, inoltre, il mio artista preferito Suehiro Maruo, punta di diamante del movimento stesso), vengono mostrate per la prima inedita volta in Italia ben dieci sue intricatissime e malvagie narrazioni caratterizzate dalla totale assenza di empatia, ordine, decoro o buonsenso.

Il Maestro Hayami non perde tempo e con celerità e decisione permette ai suoi lettori di addentrarsi sin dalle sole copertine all’interno di un universo dove la contorta follia e primordialità sessuale prendono il sopravvento dei propri cruentamente edonistici protagonisti, siano essi vittime o carnefici: storie dove la ricerca del piacere assoluto attraverso l’oggettificazione e la deumanizzazione regna sovrana; aspettative sentimentalmente cariche crollano, lasciando in prima linea una desolante, terribile e dura realtà immutabile se non con il suicidio, quale forma più elevata di salvezza dai soprusi subiti o perpetrati… fiducia demolita in mille frantumi di vuotezza, ossessività, adulterio, autoerotismo, provocante distruzione ma soprattutto ode alla “libertà” incontrollabile e recondita dell’animo eros dell’uomo, accompagnato da un costante desiderio implacabile, vile ed a tratti incomprensibile, sono i termini più adatti per descrivere il geniale, malsano, costrutto mentale dell’autore, spruzzato appieno in ogni fibra cartacea di questo fumetto.

Arte simile ad un disegno con carboncino su tela di scarti umani, che non rimane benché minimo spazio all’immaginazione e la quale, in primo piano, analizza e ritrae quasi alla perfezione l’anatomia devastante di delitti efferrati, ingiustificabili e bestiali.

La mia parte preferita di questa grande raccolta per novizi o amanti del genere si ritrova al suo termine con il racconto intitolato “Oltre il Voyeurismo”: metafora pungente, forse autobiografica, mai priva di sesso ed altamente provocatoria della visione dell’intero materialistico Creato agli occhi dell’autore.

Ho avuto l’occasione di acquistare la Variant disponibile in esclusiva alla ventiquattresima edizione del Festival del Fumetto “Napoli Comicon” che presenta una copertina colorata diversa rispetto all’originale più scura, con un soggetto femminile disteso in diagonale su di una svilita spiaggia dalle sfumature desaturate blu, verdi e gialle, con corpo e volto sanguinanti rivolti verso il lettore (Il tomo contiene anche un’intervista al fumettista stesso, davvero criptica ma intrigante).

Consiglio questo prodotto a chiunque voglia intraprendere un’esperienza forte, sconvolgente, a tratti riflessiva e capace di imprimere un tagliente impatto, proprio come i rasoi menzionati nel titolo, nella memoria a tempo indeterminato.


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Bellomo1586

Volumi letti: 1/1 --- Voto 6
"Il labirinto dei rasoi" è volume unico di Jun Hayami, che racchiude 10 storie brevi estreme, non adatte a tutti. È una lettura molto impegnativa. Per per poter affrontare questo volume dovete sgomberare la mente da qualsiasi tipo di pregiudizio ed avere un sufficiente quantitativo di pelo sullo stomaco per riuscire a non chiudere tutto dopo 10 pagine. In queste 200 pagine scarse l’autore ci illustra e ci parla unicamente di sesso ma senza la minima traccia di amore.
Sono tutti racconti disturbanti, basati su stupri, incesti, abusi psico fisici, torture e violenze carnali scaturite da feticismi estremi o da raptus di follia portati avanti da persone totalmente disturbate. Si parla di possesso, di assassinio. Une serie di racconti totalmente disturbanti.
L’unica storia diversa dalle altre è l’ultima, che però ha lo stesso livello di follia.