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kirk

Volumi letti: 4/4 --- Voto 7,5
Non ho seguito molto la pubblicazione delle opere del maestro Masaomi Kanzaki in quanto avendo letto Xenon su Zero della Granata Press all’epoca lo avevo trovato non in sintonia con i miei desiderata. Diciamolo pure l’idea che il bel protagonista fosse stato trasformato in cyborg mi dava fastidio cosa che adesso non sento.
Xenon è una delle prime opere manga pubblicate in bianco e nero in Italia sulla rivista che citavo prima insieme a Ken il guerriero e Baoh e possiamo trovare delle somiglianze con quest’ultimo: un’organizzazione malvagia, la trasformazione in qualcosa di “mostruoso” del protagonista eppure oggi posso sostenere che è superiore a Baoh soprattutto per i disegni ma inferiore per il finale, tenendo conto che anche il finale di Baoh ha fatto storcere qualche naso…
Dicono che per leggere un finale alla storia di Xenon bisogna prendere Hagane storia nata dodici anni dopo e composta da sei volumi… il filo conduttore fra le due storie è l’organizzazione Mare di Sangue.
Non so se recupererò quest’ultima storia ma devo ammettere che Xenon è disegnato bene e che poteva durare alcuni volumi in più: in quanto c’erano segreti da svelare ancora e personaggi da decifrare: mi riferisco a Tono che è dipinto come cattivo senza nessuna spiegazione: diciamolo oggi si tende molto di più a svelare i caratteri dei personaggi, una volta erano buoni o cattivi senza un perché.
Forse tra gli artisti della nuova onda anni ottanta legata al mondo dei cyborg, tra cui altri si vede ad esempio Shirow (autore che a me non mai molto piaciuto), Kanzaki avrebbe potuto spiccare maggiormente se non fosse che concluse questo manga in manga prematuro per liti con l’editore se non ricordo male.
Perciò, nonostante il potenziale, l’esecuzione non può avere un voto più alto di un sette e mezzo.
Se volete conoscere altre opere di questo autore non avete che l’imbarazzo in quanto è molto amato dai nostri editori e in genere si tratta di fumetti non troppo lunghi. E’ stata pubblicata in parte da GP una nuova versione di Xenon uscita in Giappone non per la Shogakukan ma per la Tokuma Shoten in otto volumi.


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Matteo91

Volumi letti: 4/4 --- Voto 7
Nel quadro generale del manga giapponese, Xenon si pone in quel filone che viene definito "new wave", ovvero la "nuova ondata" del fumetto. I maggiori esponenti di questa linea innovativa sono ormai famosi anche al di fuori del loro paese, grazie all'apertura mentale di alcuni editori, e annoverano tra le loro file autori come Masamune Shiroo (Appleseed, Dominion), il più celebre Katsuhiro Otomo (Akira, Fireball), e infine Masaomi Kanzaki, creatore di Xenon.
La cosiddetta "nuova ondata" si contraddistingue per uno stile altamente grafico che, coadiuvato da un segno spigoloso e da un ampio uso di retini, rende alle tavole toni freddi espressamente studiati per soggetti inquietanti e scomodi, come nel caso di Xenon, in cui si parla di esseri viventi trasformati in macchine, e quindi privati di quella umanità "fisica" che permette loro di essere uguali a tutti gli altri: un incubo per chiunque quello di sentirsi diversi, figurarsi per un giapponese, che a partire dai primi anni di scuola subisce una sorta di processo di condizionamento all'uniformità.

Il protagonista di Xenon, Asuka Kano, è già di sua scelta diverso dai coetanei e classificabile come "teppistello gentiluomo" che non vuole sottostare né alle regole della scuola - e quindi della società - né a quelle imposte dalla banda dei Cheerleaders di Ryuji Goda, che rappresentano i tipici liceali ribelli, terrore delle scuole e dei quartieri in cui risiedono. Kanzaki sembra tenere in particolare considerazione la psicologia dei soggetti trasformati in cyborg e ne differenzia le reazioni a differenza del carattere e del personaggio in questione; c'è chi prova solo un forte sentimento di vendetta, chi si deprime e cade in un baratro di tristezza senza fondo, chi perde completamente la ragione e chi non si pone problemi e, anzi, si sente migliore. Unitamente alle introspezioni psicologiche, sono da segnalare le straordinarie sequenze d'azione, incredibilmente movimentate, e particolareggiate con grande cura.
È anche interessante notare come Kanzaki preferisca tergiversare un bel po’ prima di fare entrare in scena Xenon, creandogli attorno tutta una complessa situazione dalla quale dovrò districarsi una volta rivelatosi come il potentissimo meccanismo da guerra quale in realtà è.

Masaomi Kanzaki ha iniziato a pubblicare manga nel 1985, all'età di 21 anni, per la rivista quindicinale "Boy's Big Comics (poi divenuta " Young Sunday") dimostrando fin da allora una particolare predisposizione per il genere fantascientifico d'azione. Qualità che il giovane autore ha saputo mantenere, affinandole, in questo ottimo Xenon.

Tielle

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Tielle

Volumi letti: 4/4 --- Voto 8
Xenon è stato fra i primi manga a apparire nel mercato italiano, accostato a un peso massimo come Ken il Guerriero. A fargli compagnia nella rivista Zero della deceduta Granata Press, c'era anche Baoh e probabilmente entrambi sono stati letti per la prima volta come, magari, antipasto prima di gettarsi sulle avventure del Uomo delle Sette Stelle di Hokuto. Che antipasto!!! Fra Xenon e Baoh il primo è stato senza ombra di dubbio quello che mi colpì maggiormente; non me ne vogliano i fan di Hirohiko "JOJO" Araki, ma la sua prima opera era un pò troppo acerba. E poi qui si deve parlare di Xenon.

L' edizione Star Comics ci propone il manga di Masaomi Kanzaki in 4 volumi. Ne è passata di acqua sotto i ponti ma la storia è sempre avvincente. I disegni non sono quelli che trovate su Hagane, anche se qualche vignetta pin-up è stata ritoccata (questa è una delle due note dolenti) e vediamo ad esempio Sonoko ridisegnata nel pessimo tratto attuale. Infatti il design di Kanzaki risultava molto più bello durante la lavorazione di Xenon. Risultava essere promettente ma poi, con il tempo....
I personaggi sono molto belli, ancora oggi i dolori di Asuka Kano ti colpiscono, così come quelli di Yoko. L' ultima pecca si trova nel quarto volume. Per far capire ai lettori che Xenon e Hagane (AArgh!!!) sono collegati fra di loro, l' autore ci presenta un capitolo ponte fra le sue due opere. Purtroppo questo condensato di eventi dura troppo poche pagine e risulta essere tirato via non solo a livello di sceneggiatura ma anche di regia e disegni. Si poteva fare qualcosa di più, ma si è preferito fare poco...
Per il resto quindi è OK!!! Collezionatela. Non ve ne pentirete.

Antonio.

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Antonio.

Volumi letti: 4/4 --- Voto 7
<b>Xenon</b> di <i>Masaomi Kanzaki</i> è stato praticamente il primo manga ad approdare seriamente nel nostro paese accoppiato a <i>Ken il guerriero</i> nella rivista pionieristica <b>Zero</b> di <b>Granata Press</b>. Era il mese di novembre 1991. Titoli come <i>Baoh, Grey</i> e Xenon hanno fatto da apripista al fumetto giapponese in Italia, e meritano ancora oggi tutta la considerazione dei veri appassionati. Grazie a <b>Star Comics</b> possiamo leggere Xenon nella sua edizione definitiva, che comprende anche il finale di cui la prima edizione era mancante.

Asuka Kano è uno studente giapponese delle superiori scomparso da diverso tempo. Un giorno la sua amica Sonoko, segretamente innamorata di lui, crede di riconoscerlo dietro l'aspetto trasandato di un vagabondo apparentemente disorientato. Accompagnata dalla sua migliore amica Risa, Sonoko lo segue fino a un palazzo in demolizione dove il ragazzo sembra aver preso dimora. Ma anche alcuni prepotenti l'hanno riconosciuto e intendono regolare alcuni vecchi conti in sospeso. Intanto un serial killer si aggira per la città. L’assassino uccide per placare le sue fortissime emicranie, che cessano solo dopo il rituale dell’omicidio.

I teppisti affrontano Kano, ma nello scontro hanno la peggio: il ragazzo dimostra una forza e una resistenza davvero fuori dal comune. In realtà Kano è una cavia della Red Sea, organizzazione criminale che l'ha trasformato in un cyborg completo ma, sotto l’indistruttibile corazza di xenonio che forma la sua pelle, conserva ancora il suo cervello umano. Anche l'assassino non è altro che una macchina impazzita della Red Sea.

Nel corso dei <b>quattro volumi</b> che compongono il manga, Xenon dovrà combattere gli emissari dell'organizzazione che vuole recuperarlo e usarlo come arma definitiva, ma il finale rimane aperto. Infatti l'autore aveva in progetto un seguito anche piuttosto lungo, ma dissidi con l'editore portarono la serie a prematura chiusura. Nell’ultima riedizione giapponese del manga, la stessa che ci propone Star Comics, Masaomi Kanzaki ha inserito un episodio finale extra che racconta in un super-condensato la storia completa come l'aveva concepita, disegnata ovviamente col suo stile più moderno.

Nato alla fine degli anni ottanta in un periodo fertilissimo per il genere <b>cyberpunk</b>, Xenon è basato sul dramma dell'eroe protagonista. Nel manga si riflettono attraverso l'autore la paura e l'incertezza di una società giapponese che era al centro del boom economico, ma che già scrutava oltre la crescita e lo sviluppo tecnologico col sospetto e il timore che tali conquiste rappresentassero un’arma a doppio taglio, finendo col trasformare i valori di una società fortemente tradizionalista e contaminando gravemente le risorse ambientali. Probabilmente Kano è lo specchio di quei tempi in veloce trasformazione e delle difficoltà ad accettare gli importanti cambiamenti in atto.
Ma Kano non è solo nel suo dramma: tutti i personaggi principali sono ben caratterizzati, con paure, ossessioni e sentimenti.

Xenon è un manga che ogni amante del genere dovrebbe possedere nella propria collezione. Il prezzo è di 6 euro a volume, ma è anche uno dei pochissimi manga Star Comics dotati di sovraccopertina. La stampa e la carta rientrano, nel bene e nel male, nello standard dell'editore. Da apprezzare le interviste e gli appunti di Kanzaki tenuti a fine di ogni volume. Tenendo conto dello stile un po’ datato, sicuramente poco appetibile per i più giovani, è da considerare però una lettura per veri appassionati.