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Irene Tempesta

Volumi letti: 12/18 --- Voto 7
Per chi è nato negli anni 80 come me, è quasi impossibile non aver passato l'infanzia con il cartone animato Sailor Moon in onda ogni pomeriggio.
Io come tantissime altre della mia generazione, ho adorato con tutto il cuore quest'anime, facendo di Sailor Moon la mia paladina delle elementari.
Con l'uscita di Pretty Guardian Sailor Moon, mi sono riavvicinata con molta nostalgia a questa splendida opera della famosissima Naoko Takeuchi.
Le vicende narrate in questo manga sono in parte diverse, rispetto al famoso anime, ma non per questo meno intense e ricche di significato.
Nel manga le vicende sono raccontate in maniera piuttosto riassuntiva rispetto all'anime.
Usagi è una comunissima ragazza che è molto pigra nello studio.
Un giorno le appare un gatto nero, con una mezza luna sulla fronte, con straordinari poteri e può parlare. Ella le dice che è stata prescelta come guerriera, e con le sue compagne (che troverà in seguito) dovrà rintracciare la principessa della luna. Molti mostri/nemici sono apparsi a tokyo e il suo compito è distruggerli, rintracciare chi li manda e capire che cosa è successo sulla luna molti anni prima. Questa è solo una piccola goccia della lunga trama che si snoda per ben 12 volumi.
Chi non riesce a immedesimarsi in Usagi? la classica ragazza svampita, che odia studiare, che ama divertirsi, e spesso disdegna il suo ruolo di combattente perchè vorrebbe essere una ragazza come tante, desiderosa del grande amore. Una trama emozionante. Ma solo all'inizio.
Devo dire che l'ho trovata interessante fino al quinto volume. Poi la trama comincia ad essere ripetitiva e monotona. I personaggi sono molto statici, non vengono intensificati psicologicamente. Risultano piatti e insignificanti.
Per me è stata una buona lettura, tutto sommato, perchè l'anime negli anni 90 ha influenzato la mia giovinezza.
Saprei dire se il manga mi sarebbe piaciuto comunque se non avessi mai visto l'anime ? Mah, vi dirò, probabilmente no.
Questo perchè la trama in molti punti è carente di approfondimento dei personaggi, nella loro psicologia. Una cosa che mi ha un pò infastidito poi, è l'attenzione asfissiante che viene data a Chibiusa. Si nota benissimo che è uno dei personaggi prediletti dell'autrice, ma a un certo punto stava cominciando a stufarmi, tanta era l'attenzione nei suoi riguardi, con tutte le altre guerriere sailor solo abbozzate nel carattere e nei dettagli.
Ho notato una fortissima componente femminista in questa serie. L'unico membro maschile del gruppo è il famoso Milord /principe Endimion. Che ha il ruolo di salvatore della fanciulla in pericolo, e del fascinoso principe che ama e protegge a costo della vita la bella principessa. Un'idea molto fiabesca direi. E a parte questo, Milord, non ha nessun approfondimento caratteriale. E col proseguo dei numeri, il suo ruolo è tremendamente ripetitivo, e sempre più carente e secondario.
I disegni sono scarsini a mio parere. L'autrice spesso disegna tavole che sembrano abbozzate, prive di dettagli, anche negli sfondi. Spesso le scene sono confusionarie tanto disegnate male.
L'edizione della GP manga è buona, con ottima qualità della carta e rilegatura.
Sinceramente, consiglio questa lettura solo alle nostalgiche come me.
Il mio voto resta comunque 7 perchè la trama è davvero bella nei primi volumi, e i disegni, nonostante la carenza grafica e artistica, sono spesso molto evocativi. Mi ha fatto battere il cuore dalla nostalgia. Un'emozione che solo chi è cresciuto con Sailor Moon può provare.


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Nagisa98

Volumi letti: 18/18 --- Voto 9
"Pretty Guardian Sailor Moon" è il celebre manga scritto e disegnato nel 1992 da Naoko Takeuchi, sequel di "Codename Sailor V".

La trama vede come protagonista la pigra e piagnucolona Usagi Tsukino, che riceve dalla gatta parlante Luna l'incarico di sconfiggere gli emissari del Dark Kingdom trasformandosi nella paladina della giustizia Sailor Moon. Usagi dovrà anche trovare le sue compagne e la principessa che insieme dovranno proteggere.

Il manga ha acquisito un'enorme popolarità nel tempo (cresciuta ancor di più grazie all'anime), anche perché e stato il primo mahou shoujo (che ha dunque delle ragazze magiche come protagoniste) strutturato come un super sentai al femminile: abbiamo dunque cinque guerriere (a cui se ne aggiungeranno altre nel corso della serie), ognuna caratterizzata da un potere - legato ai pianeti - e da un colore diverso.
L'originalità è dunque dalla parte di "Sailor Moon", tant'è che le serie simili che verranno successivamente create verranno considerate "eredi" delle nostre paladine - o brutte copie, dipende dai punti di vista. L'altra novità sta nella modalità in cui viene impiegata la "magia": non abbiamo esattamente innocui incantesimi che fuoriescono da una bacchetta, ma veri e propri combattimenti, un po' in stile "supereroe" appunto, in cui comunque gli attacchi magici fanno la propria parte. A volte ci sono scene abbastanza forti, quindi il manga non è proprio adatto alle bambine, come l'anime che abbiamo avuto qui in Italia farebbe pensare. "Sailor Moon" contiene, infatti, anche elementi che lo rendono un'opera per persone più mature: troveremo personaggi omosessuali, o donne travestite da uomini e viceversa.

Passando alla storia in sé per sé, a volte potrebbe presentare alcune incongruenze - l'autrice stessa l'ha ammesso - ma riesce comunque ad appassionare in tutte e cinque le saghe in cui è divisa, in cui troviamo ogni volta situazioni, sviluppi e personaggi abbastanza diversi, a volte con alcuni elementi in comune (tutti i nemici, per esempio, vogliono conquistare l'universo o appropriarsi del "Cristallo d'argento illusorio"). Sotto questo aspetto c'è una grande differenza tra manga e anime: gli episodi di quest'ultimo, infatti, a partire più o meno dalla terza serie presentano uno svolgimento meccanico e ripetitivo, fino a diventare praticamente autoconclusivi. Aggiungiamoci gli assurdi cambiamenti, veri e propri stravolgimenti, che sono stati fatti, e all'anime devo solo l'avermi fatto conoscere la stupenda opera originale.

Chiudendo questa parentesi che mi sembrava doveroso fare, di "Sailor Moon" ho particolarmente apprezzato la sceneggiatura ricercata e elaborata, ricca anche di termini scientifici, che riguardano in particolare l'astronomia (ovviamente). A colpire sono però gli elementi più semplici, ovvero gli ideali di amore, amicizia, giustizia sempre abbracciati dalle nostre paladine, in particolare da Usagi. La protagonista è il personaggio che più risalta e quello meglio caratterizzato, che vedremo maturato alla fine dell'opera: da ritardataria e fannullona ragazzina, Usagi diventerà una vera e propria donna, anche meno dipendente dal suo Mamoru (che sembrava il centro del suo universo nelle prime due saghe), senza dimenticare le preziose compagne che l'hanno sempre protetta e affiancata, ma soprattutto facendosi carico del proprio destino, a cui non ha mai rinunciato anche se le si è presentata la possibilità di scegliere una strada diversa. Pur rimanendo Usagi il fulcro del gruppo, tutte le altre Sailor sono state approfondite, anche grazie a degli episodi speciali. Particolare spazio si è dato anche a Mamoru, ma soprattutto a Chibiusa, che, come la protagonista, abbiamo visto crescere e cambiare. I nemici, invece, durano il più delle volte il tempo di un episodio, quindi non li reputo così importanti ( i "leader", al massimo, sono quelli più interessanti).

Per quanto riguarda la veste grafica, la Takeuchi imposta le tavole in maniera abbastanza originale, utilizzando anche tecniche diverse e una grande varierà di retini (ricordo con piacere lo "splendore" degli ultimi capitoli). I disegni sono molto migliorati rispetto a "Sailor V", ma subiscono dei cali che non rimangono inosservati alla fine della seconda saga e all'interno della terza. Il tratto della Takeuchi appare infatti molto veloce, non precisissimo, e molte tavole sembrano fatte frettolosamente. Come sempre, però, le copertine e le illustrazioni di inizio episodio sono impeccabili, e in esse la sensei dimostra una grande maestria con i colori.

In conclusione, "Pretty Guardian Sailor Moon" è una splendida avventura, in cui l'amore e l'amicizia prevalgono su tutto. Consigliato non solo alle bambine ormai cresciute che hanno amato l'anime da piccole, ma anche alle adolescenti di adesso (tra cui rientro io) che cercano uno shoujo dolce condito con un po' d'azione. 9.


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Ransie Carter

Volumi letti: 18/18 --- Voto 7
Incredibile come a distanza di pochi anni, l'opinione dello stesso identico prodotto possa cambiare. Per fortuna la mia votazione non era stata davvero il massimo, altrimenti dovrei fare una visita a Chibiusa per rubarle una delle chiavi del tempo per potermi prendere a sberle.
Purtroppo, come spesso accade, quando si tratta di dover valutare obiettivamente un prodotto che ha segnato la nostra infanzia, tendiamo ad essere molto più generosi di quanto effettivamente non dovremmo. "Bishojo Senshi Sailor Moon", ovvero "La bella guerriera Sailor Moon", è uno di quei prodotti che, se non abbiamo avuto la possibilità di vedere, di certo tutti conosciamo.
Tutti conosco la storia della pigra Bunny, che dall'oggi al domani si è ritrovata a vestire i panni della bella guerriera che veste alla marinaretta.
Non solo il manga, ma la serie TV, e tutti gli OAV, film, musical e live (per non parlare di tutta quella paccottiglia di gadget) testimoniano l'immenso successo di questo prodotto.
Nato dall'idea di Naoko Tekeuchi, che ha cominciato a narrarci le gesta di questa insolita ragazzina nel lontano 1992, accompagnandoci per ben cinque anni (la serie infatti ha visto la parola "fine" nel 1997). E dirò, grazie al cielo. I prodotti che si protraggono per intere decadi, dopo un po' stancano (peccato che in pochi lo capiscono, dato che di anime e manga che durano da una vita ce ne sono davvero in abbondanza).
Se da un lato, il manga dà una visione di Usagi più matura e completa, dall'altra diventa Usagi-centrica. Esiste solo Usagi nel manga, il resto serve giusto da contorno. Lo so, l'ho già detto anche nelle altre recensioni relative a Crystal, e alla serie animata.
Purtroppo, per mancanza di tempo e spazio, l'autrice ha potuto delineare bene unicamente la protagonista, e considerando che gli altri personaggi hanno una certa valenza, questo non è il massimo. A dispetto della serie animata, Chibiusa è sopportabile, e la sua storia è parecchio diversa, così come quella del Silver Millennium.
Manga e anime, in quanto a trama, differiscono non poco, a fronte anche della scelta di voler rendere il prodotto interessante anche per i bambini (infatti è proprio da bambina che mi sono avvicinata a SM. Se avessero calcato pari passo il manga, sfruttando anche il vero character design, di certo non mi sarei interessata).
E parlando di character design: la cura per i dettagli c'è, ma io non ho mai sopportato la struttura dei visi (che è comunque andata migliorando di arco in arco).
Non mi hanno mai convinta particolarmente, ma ognuno ha il suo stile, e non è poi così inguardabile.
Bellissime le copertine create per la nuova edizione: questa sì che è armonia!
"Sailor Moon" ha avuto il pregio di aprire poi le porte per questo genere, portandoci a piccole perle (la prima serie di "Pretty Cure" non era malvagia, anzi...), le varie "Doremi", "Mew mew" ecc. così come a prodotti che hanno inspiegabilmente avuto successo, ma che in quanto a stile, per me sono davvero orripilanti.
Una cosa, prima che mi dimentichi, devo proprio dirla: ok prendere buona parte della cultura/mitologia occidentale per "fonderla" con leggende e simili orientali... ma se vuoi farlo, fallo bene. Non è accettabile aver confuso i ruoli e le corrispondenze per Sailor Pluto e Sailor Saturn.
Pluto, cioè Plutone, nella mitologia romana corrisponde ad Ade nella mitologia greca. Ed è il Dio dei morti, e delle ricchezze del sottosuolo ("Pluto" è il ricco). Saturno, o Crono nella mitologia romana, è il Titano che governa il tempo.
I ruoli delle due sailor sono stati invertiti. Ok, non è una cosa poi così grave, ma per un'affezionata alla mitologia come la sottoscritta, è una grave pecca, dato che per il resto, mi pare abbia fatto un ottimo lavoro.
"Sailor Moon" ha tanti pregi e tanti difetti (e il primo, per me, rimarrà sempre la scarsa caratterizzazione degli altri personaggi).
Per gli amanti del genere è sicuramente un'opera da non lasciarsi perdere, perché nonostante tutto, merita. Non è un capolavoro senza pecche, ma di certo ha lasciato un indelebile segno nella storia dei manga.


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Moonlightpower!

Volumi letti: 18/18 --- Voto 10
"Moon Pride, io voglio diventare il tuo potere!"

E' con queste parole che questa leggenda continua a splendere dopo venti anni, nei quali non ha mai smesso di essere amata nei cuori di chi l'ha conosciuta. Perché "Pretty Guardian Sailor Moon" è forse, anzi, è una di quelle opere che, o la si ripugna o la si ama profondamente, senza vie di mezzo, altrimenti finisce per svanire e non lasciare grandi ricordi.

Ma partiamo, brevemente, con quella che è la trama e poi il reale svolgimento di essa. Usagi Tsukino, protagonista della storia, è una ragazza di quattordici anni svogliata e con poco senso pratico, ma così aperta e... umana, che è impossibile non farci amicizia. In un giorno qualunque della sua vita, tutto fuorché entusiasmante, forse un po' noiosa se non fosse per il Game Center Crown, incontra (specifichiamo inciampandovi sopra) una gattina con una strana spelacchiatura da cui il nome, Luna. Questa gatta parlante donerà dei poteri a Usagi: lei è una delle prescelte destinate a essere guerriere e a combattere contro il male per proteggere la Principessa, della quale non si conosce l'identità. "Moon Prism Power, MAKE UP!" ed è così che inizia la storia di Sailor Moon. Di lei, delle sue compagne (o meglio... amiche) e dell'uomo che lei ama da tempi immemori.

[Storia - Parte contente Spoiler]
Io ci provo, spero di non scrivere strafalcioni. In ogni caso, al massimo non leggete. La prima parte della storia, in quattordici capitoli, vede la Terra in pericolo a causa del Dark Kingdom, gruppo di malvagi reincarnati nel presente e il cui scopo, come nella loro vita passata, è d'impossessarsi del "Cristallo D'argento Illusorio". Capitanati da Queen Beryl, la loro sovrana è Queen Metaria, entità malvagia che per risvegliarsi ha bisogno di energia. Per questo motivo, in attesa della pietra sacra, rubano energia ai terrestri. I protagonisti scopriranno quindi che il loro compito di oggi non era altro che il loro stesso destino passato: le quattro guardiane devono proteggere Princess Serenity ovvero Sailor Moon, principessa del regno della Luna, il Silver Millenium, la quale è la custode del Cristallo D'argento. Nella sua vita precedente, s'innamorò di Prince Endymion, il principe della Terra, e fu proprio questo amore a dare inizio alla battaglia che finì con la distruzione e la rinascita di tutti i personaggi coinvolti.

Nel secondo arco, dodici capitoli, sicuramente molto più cupo e inquietante, Usagi e Mamoru, ormai innamorati pure nel presente, fanno la conoscenza di Chibiusa, una bambina misteriosa che porterà scompiglio nelle loro vite. Assieme a lei, subentreranno dei nuovi nemici. Questi nemici però, scopriremo, vengono dal XXX secolo e il loro scopo è riscrivere la storia. Furono esiliati sul pianeta Nemesis da Neo Queen Serenity, Usagi salita al trono, e, soggiogati da Nemesis, decidono di dare inizio alla loro vendetta. Anche Chibiusa, personaggio chiave di questa parte di storia, viene dal futuro ed è la figlia della già citata Queen e di King Endymion. Facciamo poi la conoscenza di Sailor Pluto, la guerriera protetta da Plutone e il cui compito è sorvegliare nella totale solitudine le porte dello spazio-tempo. Sarà determinante negli sviluppi della storia.

Ci troviamo poi con una vera e propria svolta nella serie, che cambia completamente atmosfera. Se quella precedente nonostante il tono decisamente dark, manteneva una lato dolce e ricco di sentimenti, la saga "Mugen" (tradotta come "Infinity") invece è caotica, con colpi di scena a ogni capitolo e vede ogni personaggio maggiormente incentrato sulle vicende. I nemici della saga sono i "Death Busters" che vogliono fare della Terra il loro nuovo insediamento. Subentrano nuove guerriere, ovvero Sailor Uranus e Sailor Neptune, che inizialmente portano confusione nelle loro forme civili tra Usagi e Mamoru, e che risultano molto schive nei confronti delle altre guerriere (un atteggiamento ricambiato eccetto per Usagi, che vorrebbe che tutte fossero unite). Le nuove arrivate però non potranno far a meno di affezionarsi alle loro Principesse: infatti Chibiusa ha preso coscienza dei suoi poteri ed è rimasta sulla Terra del XX secolo per un periodo di addestramento. In questo lasso di tempo si affezionerà a Hotaru Tomoe, la quale scopriremo essere l'ultima guerriera Sailor, quella che sarebbe mai dovuta risvegliarsi: Sailor Saturn.

Dopo la vera e propria apocalisse della saga Mugen, ci ritroviamo a leggere undici capitoli avvolti da un'atmosfera più tenue e morbida, ma assolutamente decisiva per lo sviluppo dei personaggi e le svolte finali delle vicende. Nella saga "Yume" (Dream) vedremo le guerriere, escluse Usagi e Chibiusa, perdere momentaneamente i loro poteri, per poi riacquistarli attraverso una loro crescita interiore: entriamo in diretto contatto con ogni personaggio, ne osserviamo i sogni e le preoccupazioni, comprendendo finalmente quel qualcosa che ci farà dire: "Ora so tutto di loro". I nemici che dovranno affrontare, chiamati Dead Moon Circus, ci riportano indietro alla scoperta della reale distruzione del Silver Millenium, e nel futuro, a conoscere il destino della piccola Principessa del XXX secolo. Questo arco è una svolta nel ruolo di guerriere: ognuna di loro possiede un cristallo fonte di vita, Sailor Crystal, che verrà risvegliato e porterà all'upgrade finale. E' proprio con questo presupposto che inizia l'ultima epica saga di Sailor Moon.

Composta da undici capitoli, denominata "Stars", chiuderà il cerchio della storia, nel quale sarà in gioco il destino ed il futuro non solo di tutte le guerriere protagoniste, che avranno un ruolo principalmente funzionale, ma dell'intera galassia. Usagi si ritroverà ad affrontare una battaglia devastante, completamente sola, inizialmente contro Sailor Galaxia, una guerriera in cerca di luce e speranza accecata dal desiderio di dominio, e Chaos, reale nemico di tutta la storia, in quanto questa entità non era altro che padre di tutte le creature che ha dovuto affrontare Sailor Moon (Queen Metaria, Wiseman, ecc.) e il cui scopo era possedere il Sailor Crystal più potente e luminoso di tutta la galassia: il Cristallo D'argento Illusorio, chiamato ora "Silver Moon Crystal". Ma Usagi saprà fare le scelte giuste, e continuerà la sua vita con le sue preziose amiche, aspettando il futuro che tanto sogno assieme al suo amato Mamoru.
[Storia - Fine Spoiler]

Quello che possiamo tutti notare in Sailor Moon sono i numerosissimi riferimenti culturali, mitologici, astronomici, astrologici, ma anche religiosi-filosofici, inseriti nel fumetto (ma anche nella serie animata): a cominciare dai nomi delle guerriere, dalle loro date di nascita, le loro armi e i loro poteri, i nomi dei nemici e alla storia d'amore di Usagi e Mamoru. Il messia della terza saga, la forme di diamante e fior di loto del Cristallo D'argento Illusorio. Insomma, una vera e propria unione di elementi che non starò qui a elencarvi, i quali rendono la già innovativa storia (il team di ragazze combattenti, vestite alla marinaretta da scuola giapponese, con un tocco forse provocante, e la storia di una Principessa, del passato e del suo futuro) affascinante e amata nel mondo e per il quale è e continuerà ad essere riconosciuta.

Come possiamo dimenticare di parlare i protagonisti di questa serie? Mettendo un attimo da parte la protagonista, così umana ma al tempo stesso impareggiabile per noi, sicuramente troveremo un personaggio che più ci assomiglierà e al quale più ci affezioneremo. Perché la protagonista non è sola, ma è accompagnata da ben otto compagne, tutte bellissime e dalla personalità ben distinta e chiara. Piccola nota prima presentarli: qualcuno dice che sono poco caratterizzati. Siete sicuri di aver letto l'opera come si deve? "Sailor Moon" è un opera che va scandagliata e letta con attenzione superiore rispetto ad altre, va riletta per essere compresa maggiormente, probabilmente influenzato molto del suo tempo e dalle stressanti date di consegna, perché in ogni tavola sono tenuti un sacco di elementi, che possono sfuggire alla prima lettura, ma che amerete se li coglierete con maggiore attenzione. Appunto, è qui, in questi elementi che riusciamo a ricreare le personalità di ogni personaggio.

La prima guerriera, Sailor Mercury, guidata da Mercurio e dotata di notevole intelligenza e poteri acquatici, è Ami Mizuno, ragazza timida e dolce, ma dalla forte volontà, e che imparerà ad essere più sicura di se stessa. Conosciamo poi Sailor Mars, guerriera di Marte e del fuoco, in realtà Rei Hino, ragazza aristocratica ma irascibile. Sailor Jupiter, dotata di poteri naturali riguardo tuoni e piante, dall'animo protettivo e coraggioso. A concludere il primo quartetto c'è la Leader, prima guerriera su tutte ad essersi risvegliata, Sailor Venus, con la protezione di Venere e dell'amore. La sua arma iniziale è una catena (puro riferimento all'entità mitologica di Venere/Afrodite). E' frivola e un po' svogliata, ma dal temperamento equilibrato e all'occorrenza è in grado di prendere una determinata posizione. Loro sono le quattro guardiane divine, le prime che si uniranno alla vita di Usagi, e dalle quali non si separerà mai.
C'è poi il secondo gruppetto. Per la diffidenza, gli scontri iniziali, una missione e una consapevolezza diversa di essa, queste "colleghe" agiranno per conto proprio. Ma poi, nel corso della storia finiranno per formare un vero e proprio team con le altre guardiane. Esse sono: Sailor Uranus, guerriera del vento, alias Haruka Tennou, una ragazza dall'aspetto e i modi mascolini con un forte temperamento ribelle; la sua compagna (in ogni senso) Sailor Neptune, guerriera del mare, la famosa violinista Michiru Kaiou, dal carattere calmo e introverso. Sailor Pluto, guerriera del tempo, di cui abbiamo già parlato. E infine, Sailor Saturn, guerriera che brandisce la sua Silence Glaive per porre fine a tutto, e riscrivere un nuovo ciclo. Questi due personaggi in particolar modo, avranno una notevole maturazione. Sole ed esiliate, si affezioneranno entrambe a Small Lady, Chibi-Usagi, per la quale daranno entrambe la vita.

Quest'ultima come già detto, è la figlia di Usagi e Mamoru dal futuro. Inizialmente soffrirà di solitudine, è un personaggio malinconico poiché non riesce a diventare adulta e risvegliare i suoi poteri da guerriera. Vedremo un suo percorso e una notevole maturazione pari quasi a quella di Usagi. Conosceremo il personaggio nel suo carattere capriccioso, sognatore, desideroso di crescere e di diventare proprio come sua madre. Piccola nota: nel futuro troverà quattro guardiane proprio come per Usagi, il Sailor Quartet, e probabilmente anche il suo amore, Helios. Conosceremo questi personaggi, nella quarta saga.

C'è poi l'unico protagonista maschile della serie, Mamoru Chiba, in veste di Tuxedo Kamen. Lui come sappiamo, è il guerriero della Terra - l'autrice a dichiarato che non esiste Sailor Heart, proprio perché è lui a rivestire il ruolo- e l'eterno amore di Usagi. Nonostante il suo carattere freddo e calmo, ha un temperamento forte, deciso, lo conosceremo con le sue preoccupazioni, sogni e dimostrerà a Usagi di amarla. Nel passato anche lui aveva quattro guerrieri guardiani: essi sono gli Shitennou, i quali non mancheranno di alleviare i suoi dubbi in diverse occasioni.

Ci sono tantissimi altri personaggi di cui non voglio dire altro poiché il loro ruolo per la maggiore serve per creare un background o a far andare avanti la storia. Infine, c'è Usagi la protagonista assoluta, quella di cui conosceremo i pensieri, le sensazioni, ogni attimo di vita. E' lei a cui tutti i personaggi si legano, perché lei possiede una luce voluta dal destino, una luce che nessuno potrà mai eguagliare. E anche noi che abbiamo letto questo mito epico, non potremo far a meno di amarla nei suoi difetti (la gelosia, la svogliatezza, la lacrima facile) e nei pregi (il valore dei suoi sentimenti, dei suoi sogni, la forza ed il coraggio, la speranza in cui crede e che crea lei stessa). La vedremo continuamente crescere, attraversare le tenebre e risorgere nella luce, regalandoci, almeno a me, qualcosa d'insostituibile, che per sempre rimarrà impresso nel mio cuore. In questa storia leggo ogni vola tantissimo sentimento, filosofia e umanità, perché non è solo una bella trama originale e complessa ad avermi fatto innamorare di questa opera: ma è l'atmosfera che l'avvolge, i respiri dei suoi personaggi, un mondo che è diventato il mio, disegni e parole che ho unito al mio animo e che mi hanno insegnato e continuano a insegnarmi molto. Ciò che l'autrice ha scritto e disegnato (i cui disegni, così delicati, espressivi, eterei e decoratissimi, apprezzo tantissimo, e al diavolo l'anatomia visto che è un opera tutta sua e personale, voglio vederla con questo punto di vista) non potrò mai scordarlo. Sarà sempre con me.

Non voglio dilungarmi oltre, anche perché non so più cosa scrivere. O meglio, non voglio ripetermi e dilungarmi oltre; spero che il mio amore per Sailor Moon lo abbia trasmesso in tutte le parole che ho scritto, o almeno sia possibile interpretarlo. Voglio solo aggiungere che Pretty Guardian Sailor Moon, è un'opera amatissima anche dopo venti anni: potrà non piacere, sarà pure ricca d'imperfezioni, difetti, essere criticata... Però di certo... anche se nasceranno nuove storie di ragazze combattenti, che vogliono narrare lo stesso amore e la stessa giustizia... "Sailor Moon" tu di certo... sarai quella che splenderà più bella di tutte... per l'eternità!


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Juri88

Volumi letti: 18/18 --- Voto 6
Prima di iniziare la recensione devo fare un paio di premesse: non ho visto l'anime (E proprio spinto dalla sua fama ho deciso di procedere con l'acquisto di questo manga) e, prima, ho letto Codename Sailor V, seguendo quindi l'ordine cronologico.

Non avendo mai visto il cartone, che spopolava negli anni '90 sulle reti italiane, non sapevo bene cosa aspettarmi dalla storia, sapevo solo dell'esistenza di queste fantomatiche guerriere Sailor che combattevano per salvare il pianeta da forze oscure. Effettivamente la trama, in linea di massima, può essere riassunta in questo modo. La storia si snoda attraverso 5 differenti saghe, apparentemente senza un vero e proprio legame e dai differenti livelli qualitativi. La prima saga ci immerge nel mondo di Sailor Moon facendoci conoscere i protagonisti che ci accompagneranno per i 12 volumi di cui è composta quest'opera. La seconda saga è qualitativamente superiore alla prima anche se ho riscontrato parecchie incongruenze. La terza saga parte male ma, nonostante un'inizio poco interessante, si risolleva nell'esplosivo finale. La quarta permette di caratterizzare maggiormente le guerriere Sailor. La quinta invece risulta a tratti confusionaria ma si salva grazie allo splendido ultimo volume. Per quanto riguarda il finale dico solamente che mi ha deluso, è molto rapido e lascia l'amaro in bocca; in poche parole è un finale che non lascia nulla ed è un vero peccato. Ovviamente le ragazze sono cresciute, sono consapevoli del loro destino, hanno la loro eterna amicizia, la speranza e l'amore che albergano nei loro cuori ma sono cose che si potevano già riscontrare e notare prima del finale, che quindi "aggiunge" poco alla storia. Se il manga si fosse concluso in maniera differente senza dubbio avrei dato un voto più alto.

Passiamo a parlare della narrazione che, dal mio punto di vista, risulta essere scorrevole, avvincente e divertente. L'unica nota dolente è la ripetitività con cui ogni storia viene presentata, le battaglie e le comparse dei nemici avvengono sempre nel medesimo modo e questo rende la lettura, soprattutto se si leggono i volumi uno di fila all'altro, a tratti noiosa. Purtroppo questo è lo stesso problema riscontrato in Codename Sailor V.

Nulla da dire invece sui personaggi, la cui varietà caratteriale permette a chiunque di immedesimarsi in qualcuno di essi. La loro dolcezza e immaturità iniziale permette di affezionarvici subito e, quando maturano, battaglia dopo battaglia, di soffrire e "sudare" con loro. L'unico problema legato ai personaggi, ma che comunque è dovuto a scelte narrative dell'autrice, sta nel fatto che la caratterizzazione di quelli secondari non viene spalmata nel corso dei volumi ma avviene in capitoli ad hoc (Vedi nella quarta saga).

Infine non posso che applaudire la GP per la splendida edizione e Naoko per i magnifici disegni.

Concludendo mi sento di promuovere l'opera con qualche riserva. Tanti sono gli aspetti positivi ma altrettanti sono quelli negativi. Non bisogna approcciarsi a questo manga pensando di trovarsi di fronte un capolavoro; è un manga carino, divertente e avvincente come tanti altri. Ritengo che debba la sua fortuna all'anime, che è stato realizzato al momento giusto.

Fma35

Volumi letti: 12/18 --- Voto 5
Che dire del manga di Sailor Moon... Prima di comprarlo sapevo già che ciofeca stavo per leggere ergo non posso dire che mi abbia deluso. Naoko Takeuchi dovrebbe santificare chi alla Toei animò il suo manga ( invece di prendersela credendo che questi abbiano rovinato il suo capolavoro). Non solo Sailor Moon non è valido come manga in sè, ma è anche pessimo nel proprio genere di appartenenza. Il punto di forza del majokko sentai è quello di mostrare varie combattenti, ognuna con la propria personalità e storia personale. Questo manga invece è un continuo Usagi, Usagi, Usagi e Usagi. Di dodici volumi solo uno si occupa brevemente di raccontare le altre guerriere. A quanto pare poi la Takeuchi ha una passione per le bionde visto che oltre ad Usagi le uniche con una parvenza di caratterizzazione sono Venus e Uranus. Per chi ha amato le Starlight nell' anime sarà felice di sapere il loro ruolo inesistente nella controparte cartacea. Sinceramente, non capisco perchè le ha create vista la loro inutilità e poca personalità. Beh, di certo hanno avuto una sorte migliore dei cattivi. La regola d ' oro per chiunque voglia raccontare una storia incentrata su un dualismo è questa: l'antagonista deve essere carismatico tanto quanto (se non di più) del protagonista. Qui invece non abbiamo altro che macchiette il cui unico scopo è farsi macciullare a turno. Appaiono, si presentano, muoiono. Tutto questo per dodici volumi. Fantastico. Non parliamo poi dei disegni (e il manga che ho letto è pure la versione aggiornata): anatomia inesistente così come gli sfondi, certe scene fanno letteralmente piangere chiunque abbia una minima conoscenza del disegno (la prima apparizione di Neptune su tutti).

ARRIVANO GLI SPOILER
La storia? Le prime due saghe possono ancora andare bene, alla fine non sono che un'introduzione quindi anche la mancata caratterizzazione dei personaggi (tranne Usagi ovviamente) non pesa neanche tanto. Dalla terza saga in poi però la cosa diventa di un osceno indicibile. Ricordate il dualismo che nell'anime era presente tra le Outer e le Inner (le prime pronte a sacrificare vite innocenti per salvare il mondo, le seconde che volevano salvare tutti senza sacrifici umani), dualismo che ha fatto sì che le prime non volessero combattere insieme alle altre? Qui è del tutto assente of course, le Outer vanno contro le Inner perché... perché ... perché sì, ecco, probabilmente avevano le loro cose. Ricordate la toccante storia d'amore tra Sailor Neptune e Uranus, la prima che una volta risvegliatasi è andata in cerca della compagna, combattuta però tra il volerla con sè e il doverla condannare a una vita di sacrifici, la seconda che continuava a fuggire dalle sue responsabilità? Beh, nel manga entrambe sono magicamente già delle Sailor (le Inner almeno hanno avuto il loro momento "oh, ma allora sono una guerriera, devo combattere!!") nessun risveglio per loro, il loro rapporto non è che un centesimo della bellezza del corrispettivo animato, anche perchè Haruka è troppo occupata a flirtare con, indovinate un pò, Usagi!! (ovviamente). Beh, almeno a causa di questo flirt Uranus si accaparra il terzo posto tra i personaggi più caratterizzati di Sailor Moon (versione manga). C'è da dire che nel manga però Hotaru ha più considerazione una volta conclusa la terza saga. Ovviamente deve fare da scorta a Chibiusa, la figlia di Usagi, quindi brilla di luce riflessa. Altra cosa che mi ha fatto imbestialire è la mancanza di un rapporto di amicizia tra le guerriere sailor. Nel manga non sono altro che le sguattere di Usagi ( mentre nell' anime l'han detto chiaro e tondo che la proteggono prima perchè loro amica e poi perchè è la loro principessa), sembrano più i cavalieri con Atena piuttosto che un gruppo di amiche. Chi c'è poi? Ah, Tuxedo Kamen alias Mamoru Chiba. Ovviamente lui rispetto all'anime ha più spazio visto che è l 'innamorato di Usagi. Risultato? Più presenza delle altre guerriere (che hanno verso di lui lo stesso identico servilismo riservato ad Usagi) stessa rilevanza dell' anime dalla seconda saga in poi (sì, anche qui gran parte del suo ruolo è quello di farsi ipnotizzare e rapire). Ah, ma nel manga lui è il detentore del Golden Crystal, il corrispettivo del cristallo d ' argento di Sailor Moon!! Effettivamente sarò molto utile, almeno riuscirà a fare un attacco in dodici volumi. Prima di essere nuovamente ipnotizzato ovviamente. Una cosa sento spesso dire da chi apprezza il manga è "perlomeno ha un finale decente". Finale decente? Finale decente la madre di tutti i plot-hole? Ragioniamo un po'. Il nemico finale risulta essere la " madre " di tutti i cattivi presentati nel corso delle saghe, da lui hanno avuto origine tutti. Il motivo per cui attaccano la Terra è perché attirati dal cristallo d' argento. Sembrerebbe andare bene no? Ma assolutamente no!! Nella seconda saga il nemico viene dal futuro, futuro in cui Usagi ha già sconfitto il nemico finale (difatti nella terza saga Chibiusa mostra ad Usagi e Mamoru una copia in creta della coppa che consentirà poi alla madre la sua terza trasformazione, segno che la Usagi del futuro ha tutti i power up che quella del passato acquisirà). Dunque la Sailor Moon passata ha sconfitto il nemico finale che però dopo essere stato eliminato creerà un ' emanazione nel futuro. Accidenti, meno male che la Takahashi non ha letto Sailor Moon, altrimenti era capace di sfruttare questa idea per far continuare Inuyasha anche dopo la morte di Naraku. Qui c 'è un plot-hole temporale di proporzioni gigantesche. A quanto pare Sailor Pluto non fa bene il suo lavoro. Ma povera, del resto come si fa a non compatirla visto che lei è il secondo più grande plot-hole della saga? È viva? È morta? È morta nel futuro ma non nel passato? È immortale? Ha ricevuto la grazia dopo aver fermato il tempo? Boh. Menzione speciale per i gatti. Dopo aver accompagnato le guerriere per tutta la serie la Takeuchi non si degna neanche di far sapere al lettore che fine fanno dopo che questi sono stati uccisi da Galaxia. Praticamente condividono lo stesso destino delle Starlight però cavolo, almeno loro ce li si portava dietro da un pò, un minimo di considerazione suvvia.
FINE SPOILER

In definitiva, il mio voto è cinque. Sarebbe anche più basso ma dò credito alla Takeuchi di aver creato una bozza per uno dei migliori anime di sempre.


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alida84

Volumi letti: 12/18 --- Voto 10
"Sailor Moon"... Quanto ho amato questa serie! Ricordo che aspettavo con ansia l'arrivo dell'orario di messa in onda ogni giorno e non mi perdevo neanche un secondo di ogni singolo episodio. La serie di Naoko Takeuchi ha segnato davvero la mia infanzia, come potranno sicuramente affermare le mie coetanee.

Il manga però è un'altra storia. Ho avuto tra le mani la versione cartacea di quest'opera meravigliosa soltanto in tempi relativamente recenti, e devo dire che i soldi che ho speso per acquistare la versione deluxe non li rimpiango assolutamente. Il lavoro svolto dalla casa editrice per riportare nelle nostre librerie dopo "secoli" la paladina della luna è stato svolto molto seriamente, con degli ottimi risultati direi.

Ma veniamo alla storia, anche se credo che chiunque conosca "Sailor Moon": Usagi Tsukino è una ragazza che un giorno per caso trova una gattina nera che si dimostrerà capace di parlare e le dirà che potrà, grazie a una spilla, trasformarsi in Sailor Moon, e il suo compito sarà quello di proteggere l'umanità, unirsi alle sue compagne ancora da trovare che una volta insieme a loro dovranno proteggere la principessa Serenity.

Non vado oltre perché non voglio dilungarmi troppo, anche se starei or ed ore a scrivere di "Sailor Moon".
C'è da dire che rispetto all'anime, la storia è meglio caratterizzata, non incentrata soltanto sulle battaglie anche se comunque l'azione non manca; i personaggi sono tutti relativamante, chi più chi meno, approfonditi, soprattutto Mamoru Chiba, il protagonista maschile che nell'anime viene pian piano ad essere sfumato sempre di più fino a diventare quasi una comparsa.
La nostra Usagi nel manga è decisamente migliore che nell'anime in quanto la troviamo più matura, non la solita piagnona a cui eravamo stati abituati nella versione animata, e anche il suo amore è un amore più adulto e meno ingenuo, cosa che mi ha fatto molto piacere, visto che nell'anime troviamo un ragazzo studente universitario, forse un po' troppo timido ed impacciato per la sua età.
I disegni di Naoko sono qualcosa di divino; io adoro il tratto dolce e deciso allo stesso tempo di questa mangaka dalle qualità straordinarie.

"Sailor Moon" è un must per chi ama i manga, oserei dire non solo per chi ama gli shoujo ma in generale per chi è appassionato dell'arte dei fumetti giapponesi; le emozioni che queste tavole riescono a dare al lettore sono tantissime, forse perché io ho amato da sempre la storia della guerriera che veste alla marinara e quindi poter avere il manga tra le mani a distanza di anni mi ha permesso di rivivere tutte le emozioni che da bambina l'anime mi aveva dato, ma non credo sia solo per questo.
"Sailor Moon" merita, e purtroppo ormai non si può dire lo stesso di molti shoujo.


 1
~Bloodrose

Volumi letti: 18/18 --- Voto 9
Sailor moon, questa serie ha segnato la mia infanzia, non mi perdevo una sola puntata.
Passare ore e ore a giocare con le amiche alle guerriere Sailor (e inevitabilmente finire per fare Sailor Venus, che nessuno calcolava XD).

Comunque, cosa posso dire di questa serie? Ha tutto: azione e combattimenti (seppur nel manga siano molto rapidi), sentimento, umorismo ecc.
Qualche anno fa ho finalmente potuto leggere il manga, e mi ha sorpresa parecchio.
Per alcuni versi l'anime lo preferisco, specie per la storia, inesistente nel manga, fra Nephrite e Naru. Confesso che quando guardo la prima serie lo faccio soprattutto per loro.

Aldilà di questo, il manga di Sailor moon ha una trama meglio definita, per me, dell'anime, in cui spesso, troppo spesso, la bontà di Usagi è esagerata, tanto da darmi anche fastidio.
Il manga è più "crudo", e per questo forse, più vero.
Quando anni fa vidi per la prima volta i disegni originali di Sailor Moon ci rimasi davvero male, trovavo bruttissimo il manga, ora invece ne apprezzo maggiormente il tratto. Non posso dire che sia il migliore che abbia mai visto, ma certamente è molto particolare.
Le tavole mi piacciono, non le trovo troppo piene o caotiche, anzi, sono curate al punto giusto, o almeno, a me come impatto piace.
Altra cosa buona del manga, rispetto all'anime; Mamoru... è meno bambolotto, il suo ruolo c'è, si sente nel manga che è importante. Non che nell'anime non sia importante, ma superata la prima, forse anche la seconda, serie, diventa un "niente". Nel manga l'ho rivalutato moltissimo.
Di tutte le saghe, l'unica che non ho mai apprezzato appieno è la quarta, anche se nel manga l'ho rivalutata un po'. Frettolosa è stata frettolosa, ma meno pesante che nell'anime, che è una cosa insostenibile.
A livello di trama, escludendo la prima parte, forse quella che preferisco è la terza.
Non ci sono parole per descrivere quanto la trama sia intrigante, ben sviluppata, l'atmosfera che si respira in questi capitoli è cupa, ma non pesante. Ti prende, semplicemente.

Sailor Moon è molto più di quanto non si possa pensare, non è solo uno shoujo; mi ha regalato tantissimo, mi ha fatto sognare, mi ha fatta emozionare...

Lo consiglio a chiunque abbia amato quanto me l'anime, a chi voglia leggere un buono shoujo, a chi vuole emozionarsi senza rinunciare alla magia.


 4
Mikoto

Volumi letti: 18/18 --- Voto 4
Pretty Guardian Sailor Moon è il manga più importante di Naoko Takeuchi, autrice che ha avuto l'originale idea di unire la magia e l'amore ai combattimenti tipici dei battle shonen, per creare un'opera che avrebbe ridato nuova linfa a un genere che, apparte le dovute eccezioni (come il delizioso Hime-chan no ribbon), sembrava non riuscire più a rinnovarsi o a lasciare un segno indelebile nel cuore dei lettori e nella storia dei manga e dell'animazione in generale. Il risultato è stata una serie longeva, che ha spopolato non solo tra le bambine e le pre-adolescenti (target primario di Nakayoshi, rivista di pubblicazione del manga in Giappone), ma che ha saputo affascinare e appassionare un pubblico ben più vasto ed eterogeneo per genere e fasce d'età.
L'opera continua tutt'ora a godere di ristampe e nuove edizioni in patria, segno che nemmeno il tempo riesce a scalfire la popolarità di questo Sailor Moon.

Ma è davvero tutto merito delle doti dell'autrice? O magari c'è dell'altro?
Nel 1993 questo manga venne trasposto in anime e fu allora che esplose con fragore la "Sailor Moon mania", che ancora non accenna a fermarsi. L'anime riprendeva la trama della controparte cartacea solo in maniera molto molto leggera e blanda, usando gli stessi personaggi, ma dando loro una caratterizzazione completamente diversa e un'importanza maggiore, facendoli diventare tramite di valori universali come l'amicizia e rendendoli più vicini al pubblico, che si è quindi avvicinato anche alla serie su carta.

Ma, ahimè, il manga, pur essendo un classico, presenta difetti enormi e sui quali non è possibile soprassedere solo perché l'opera ha dato nuova vita ad un genere, anche perché essi non sono minimamente correlati alla categoria d'appartenenza.

La prima e più grave pecca dell'opera è la protagonista. E' vero, tutto parte da Usagi e dal suo incontro con Luna, ma è stata una scelta enormemente sbagliata rendere la suddetta un essere onnipotente e onniscente, dal carattere piagnucoloso e anche irritante a volte. Usagi è comunque diventata un'icona e un modello per molte ragazze e alla fine non le si può non voler bene per tutta la sua sbadataggine e goffaggine, ma questo va a discapito dei comprimari.

Comprimari che, salvo in parte Chibiusa e Venus, sono solo elementi scenografici e hanno la funzione di rimpiazzare gli sfondi assenti nelle tavole del manga. La dice lunga il fatto che la saga più coinvolgente sia l'ultima, ovvero Stars, quella in cui Sailor Moon è da sola.
I cattivi non se la cavano tanto meglio. Qualcuno ha detto che i villain in un'opera devono avere più carisma del/della protagonista per farsi amare. Ma come si può amare qualcuno dal carattere stereotipato e abbozzatissimo, carismatico come un comodino, che agisce senza motivazioni valide e che compare al massimo per pochi capitoli?

La trama è ripetitiva, a volte semplice e a volte complicata e confusa e culmina in un finale molto intricato e che necessita di più letture per essere compreso.
Il ritmo della narrazione è spesso troppo rapido, non lascia spazio ai già sacrificati personaggi principali e secondari. I temi trattati, quindi, anche se spesso pesanti e difficili, vengono gestiti in maniera blanda e superficiale, senza il doveroso approfondimento che invece avrebbero richiesto.

La storia, comunque è a suo modo intrigante e coinvolgente. La velocità non compromette troppo il pathos di alcune scene (finale su tutte) e in ogni pagina aleggia un'atmosfera di mistero, fiabesca e con tutto il fascino delle leggende riguardo alla Luna, l'astro di cui Usagi porta il nome. Complici di questo anche i nomi dei vari personaggi, dai significati e dai simbolismi ben precisi, che rimarcano le caratteristiche base di ognuno di loro.
Molto dolce è anche l'amore tra Sailor Moon e il bel Mamoru, che riesce a emozionare, nonostante al ragazzo non venga dato molto spazio.
Peccato che questi pregi non riescano a sopperire alle altre mancanze.

Lo stile di disegno della Takeuchi è spesso abbozzato e confuso, di quelli che o si amano o si odiano. A me personalmente piace: la mangaka realizza figure eteree, leggere e slanciate, indubbiamente fascinose (sia nel caso degli uomini che delle donne). Le guerriere in particolare sono molto aggraziate e, nonostante la divisa, possiedono una bellezza che non sfocia mai nella volgarità. E che dire di Mamoru? Magro, alto, occhi azzurri e capelli neri ma che non perde la propria virilità. La sensei, però, il meglio di sè lo da nelle cover e nelle illustrazioni a colori, presenti in quantità nella nuova e splendida edizione GP Publishing.

L'editore ha pubblicato il manga in doppia veste: una da edicola, con carta bianca e pagine a colori su carta patinata, e una da fumetteria con in aggiunta la sovraccoperta. Rapporto qualità prezzo eccellente, con adattamento e traduzione più che buoni.

Sailor Moon manga, quindi, nonostante la sua grande importanza storica, è un titolo deludente, adatto solo a un pubblico molto giovane di ragazzine e di bambine. Ha comunque il suo fascino e a me personalmente è piaciuto anche. Non mi sento però di perdonargli i suoi difetti, andando oltre il 4 e mezzo. E' una lettura che comunque consiglio a chi ha voglia di scoprire un classico che ha fatto storia. Discorso diverso per l'anime, un gioiellino di amicizia e buoni sentimenti, visione obbligatoria e che vi risparmierà la conoscenza di altre serie fotocopia scadenti e prive di personalità.


 5
sagarasosuke

Volumi letti: 18/18 --- Voto 10
"Correva l'anno 1992, quando un ancora poco conosciuta Naoko Takeuchi, diede alle stampe il primo volume di quella che sarebbe diventata, non solo la sua opera principale, ma anche una tra le opere più riconosciute, influenti e di successo nella storia dei manga.
Leggendolo mi sono accorto di come, pagina dopo pagina, il personaggio di Usagi si è evoluto, ma non solo come guerriera e persona. Infatti, con l'evolversi della storia, l'eroina principale ha assunto sempre di più un ruolo da simbolo, un esempio di come i buoni sentimenti possono avere la meglio sul male. Il suo essere una non violenta assoluta, il suo sacrificare se stessa in nome di valori sacri come amicizia e amore, il suo sapere perdonare, il suo essere meravigliosa e perfetta nella sua imperfezione, sono tutte cose che hanno reso Usagi/Sailor moon il chara in cui milioni di ragazzine nel mondo si sarebbero identificate di li in poi.
Naoko Takeuchi ha saputo tratteggiare meravigliosamente non solo lei, sebbene nel manga più che nell'anime abbia un ruolo dominante, ma anche tutto il mondo che le ruota attorno è stato costruito dovizia di particolari, senza lasciare nulla al caso; dal dolce, protettivo e coraggioso Mamoru/Endymion (eterno amore della protagonista), alla piccola Chibiusa (loro futura figlia) e ovviamente le inseparabili amiche Sailor, ognuna con un chara ben definito e marcato.
I personaggi che la Takeuchi ha creato vivono una storia che si evolve attraverso 5 saghe, che non solo vengono viste come un percorso di evoluzione fisica, ma anche come una crescita interiore, un prendere coscienza di se stessi e il raggiungimento della propria completezza.
Una cosa che mi piace dire di "Sailor moon" è che si tratta di un manga che si può prestare a più chiave di lettura; a una prima occhiata che gli si da, è in grado di conquistare con la sua dolcezza e quel romanticismo di cui ogni singola pagina è permeata,
Romanticismo che non solo viene visto attraverso l'ottica dell'amore in quanto rapporto uomo/donna, ma anche attraverso la figura dell'eroe romantico, ossia colui che è disposto a sacrificare la propria vita, pur di proteggere le persone ad egli care; e Usagi più di una volta arriva a questo gesto, ma come una fenice risorge sempre, ogni volta più forte, ogni volta più consapevole che sono proprio questi ideali la vera magia di cui lei, e in definitiva noi che abbiamo letto questo manga, non riusciremmo a farne a meno.
tornando al discorso delle chiavi di lettura, se lo si osserva più attentamente non si può fare a meno di notare quanto quest'opera sia permea di riferimenti più o meno velati alla mitologia greco romana. Di esempio sono i nomi dati ai protagonisti, ognuno legato al nome di una divinità, come Minako aphrodite o Rei Ares. Altri riferimenti ancor più celati sono legati alla religione giapponese, come la leggenda del coniglio lunare, infatti, se leggiamo cognome e nome della protagonista si ottiene Tsuki no Usagi e cioè coniglio lunare. In Giappone c'è una leggenda in cui si narra che sulla Luna abita un coniglietto con un grande coraggio e capace di un grande sacrificio.
Un vecchio pellegrino, stanco per il suo lungo viaggio, un giorno si fermò nella foresta, incontrò una scimmia, una volpe e un coniglio, che si offrirono di procurargli da mangiare, per saziare la sua fame evitando che si stancasse. La scimmia salì su un albero e portò dei gustosi frutti, la volpe, con la sua astuzia, gli procurò un uccello da cucinare, ma il coniglietto non riuscì a portare nulla. Il vecchio si rattristò, pietoso per la cattiva fortuna del povero animaletto, avrebbe voluto consolarlo. Ma il coniglio intese la tristezza del pellegrino come un biasimo nei suoi confronti, e ne fu così dispiaciuto, che raccolse alcuni sterpi, accese un falò, e si gettò nel fuoco offrendo se stesso in dono al pellegrino. Commosso da quest' eroica azione, il pellegrino rivelò di essere un Dio, e raccolse le spoglie del povero coniglietto, portandole sulla luna, sulla quale da quel giorno in poi riposa il coraggioso coniglio, emblema del sacrificio e del coraggio.

In definitiva, "Sailor moon" non è cosi semplice e leggero come potrebbe sembrare, anche perchè tra le tante si fanno pure riferimenti all'omosessualità, alcuni espliciti, come il rapporto tra Haruka e Michiru; altri molto meno, come la forte caratterizzazione mascolina del personaggio di Makoto e lo stretto (a volte anche molto) rapporto che intercorre tra rei e Minako.
Per tutto questo, e altro, sono felice di averlo letto, perchè ho trovato in esso tante cose, ma alla fin fine mi ha conquistato perchè ha saputo emozionarmi, farmi sognare, e farmi riappassionare a un mondo dalla quale mi stavo allontanando. Si, devo proprio alla dolcissima Usagi se ora sono qui a mettere insieme parole per comporre questa recensione. E' un atto dovuto per quanto ha saputo restituirmi, e cioè il mio amore per gli anime e i manga.


 1
spice_dragon97

Volumi letti: 12/18 --- Voto 8
Da grande appassionato dell anime di Sailor Moon da sempre, non potevo farmi sfuggire anche il manga della magnifica opera della Takeuchi.
Bisogna però premettere una cosa. Chi come me ha visto l'anime e vuole recuperare il manga, deve mettersi in testa che quest'ultimo è abbastanza diverso, anche perchè se termina con dodici volumi ci sarà pure un motivo.
Devo dire che sono rimasto colpito molto di più dal manga che dall'anime. Ma durante questa recensione non riesco ad evitare di fare dei confronti.

-Trama-
La trama principale la conosceranno sicuramente tutti, quindi non mi soffermerò a raccontarla.
Parlerò per lo più di come si sviluppa. Rispetto all'anime, la storia di questo manga è molto più "sbrigativa" in senso positivo, perchè il manga riesce ad evitare la lunga durata degli scontri delle nostre paladine della giustizia contro i nemici che nell'anime potrebbero sembrare molto noiosi. Nel manga, le situazioni sono sempre chiare e dirette senza star troppo a dilungare le varie scene che compongono l'opera. L'unico mio disappunto, e anche motivo per cui non ho dato dieci come mi sarei aspettato, è che la mangaka poteva dilungarsi un pò di più a spiegarci la storia delle altre guerriere sailor. L'unica di cui ha raccontato ogni minimo particolare è stata Usagi (che secondo me è anche la meno appariscente tra tutte le guerriere).
Un altro punto a favore di questo manga è il fatto che, rispetto all'anime, ho trovato la nostra protagonista Usagi un po' più seria e meno goffa.
Al di là di tutto, posso dire che se qualcuno compra questa opera pensando di trovarci combattimenti differenti dal solito, si sbaglia di grosso. I combattimenti durano normalmente si e no due tavole, mentre aumentano di due o tre tavole per i combattimenti "finali" di ogni saga.
I temi trattati maggiormente nelle varie saghe sono l'affetto e l'amicizia di queste ragazze, ma soprattutto l'amore che Usagi prova per Mamoru.

-Disegni-
Oramai il tratto della sensei è conosciutissimo da tutti. Rispetto all'omonimo anime, i disegni sono molto più fini e femminili. Un classico tratto retrò che secondo me non guasta mai. Il tratto che la Takeuchi usa in questo manga rende molto più piacevole la lettura ed anche più scorrevole a mio parere.

Parlando invece dell'edizione, abbiamo una splendida edizione proposta da GP in doppia versione, sia deluxe a 5,90 euro e una da edicola al prezzo di 4,50 euro. Io posseggo l'edizione deluxe e affermo che è una edizione veramente impeccabile con pagine a colori e pagine molto bianche, con in più una sovraccopertina ruvida. GP è riuscita a fare un ottimo lavoro.

Non saprei cosa altro dire di questa opera. Adesso auguro una buona lettura a tutti!


 1
kiby

Volumi letti: 14/18 --- Voto 10
Da grande appassionata, quale sono, dell'anime di Sailor Moon, posso dire di essere stata piacevolmente colpita dal manga. Diversamente dall'anime la storia è appassionante e completa, in quanto se l'anime si sofferma molto sulle battaglie tra le guerriere e i nemici, andando avanti per diverse puntate (che tendono ad essere piuttosto noiose a lungo andare), il manga ha un ritmo molto più veloce raccontando la storia ed i personaggi, senza lasciare dubbi e descrivendoli bene. Per chi non conosce né l'anime né il manga lo consiglio vivamente, adatto a chi sogna e a chi ama la magia. I personaggi sono simpatici e dinamici, hanno una serie di pregi e difetti che si fondono insieme e formano un gruppo molto solido e unito. I temi principalmente trattati sono l'amore, l'amicizia, il senso del dovere e la famiglia (sotto alcuni punti di vista). Personalmente ho trovato i disegni molto belli, mi è stata regalata l'edizione deluxe quindi ho anche le prime pagine a colori che individuano ancora di più i personaggi dandogli quella caratterizzazione che a volte sul bianco e nero manca.


 5
DraconisLuna

Volumi letti: 4/18 --- Voto 5
Quello che dico sempre è di non confondere il ricordo dell'infanzia, e la nostalgia, con la descrizione oggettiva di una cosa. Penso che più o meno tutti quanti abbiano visto "Sailor Moon" da piccoli, tutte avevamo sempre per la testa Marzio, tutte avevamo il vestito di carnevale di Bunny, ma il ricordo del passato e il presente sono ben diversi. Io ho dato cinque a quest'opera per non fare catastrofi dando un voto più basso, ma sarebbe molto più basso.

Innanzitutto l'opera è edita dalla GP publishing in dodici volumi, più due volumi di "short Stories". Io, essendo nata verso la fine degli anni novanta, non ho vissuto pienamente "l'era Sailor Moon" in quanto ero ancora piuttosto piccola, così spinta dalla curiosità per questo "Capolavoro" ho deciso di recuperare i primi sette volumi tutti insieme, non l'avessi mai fatto.
Partendo da una descrizione superficiale, i disegni non mi piacciono proprio: sono confusionari e con un tratto anonimo, quasi privi di inchiostrazione e sembrano bozzetti, per esempio le ciglia degli occhi sono ripassate tante volte e ciò non mi piace assolutamente, per non parlare di com'è disegnata Luna.

Personaggi più piatti penso di non averne mai visti. A parte la caratterizzazione di Usagi, le altre Sailor non si trovano un giusto spazio (ovviamente secondo la mia opinione e secondo la lettura dei primi quattro volumi). Si conoscono in brevissimo tempo e tutto è veloce e superficiale.
Usagi stessa come personaggio non mi piace, non è nemmeno interessante: una ragazza già vista e rivista imbranata, impacciata, stupidina... che diventa la guerriera più importante e salva il mondo? No grazie.
Tutti i personaggi non hanno un profilo psicologico chiaro e delineato, pure la storia d'amore mi sembra davvero banale e "leggera". Già nel primo volume i protagonisti si baciano dichiarandosi il loro amore, si può?

Io ho trovato la lettura davvero pesante, tutte le pagine sono ricche di dialoghi che non centrano nulla, non sono riuscita nemmeno a finire il volume quattro tanto lo consideravo piatto e noioso. La stessa autrice Naoko Takeuchi afferma nelle ultime pagine dei volumi che si vergognava di pubblicare quella storia che aveva fatto parecchi anni prima, piena di errori e non credendo di avere fatto così tante vendite. Perfettamente d'accordo.
Mi dispiace per tutte quelle persone che reputano "Sailor Moon" un capolavoro, un manga bello e ricco di non so cosa. Volevo ribadire soltanto che a voi può piacere perché è stato un cartone della vostra infanzia, ma dovete assolutamente capire tutte le pecche che possiede!
Concludendo per me "Sailor Moon" è un manga da evitare appena se ne sente il nome, consigliato solo a chi lo vedeva da bambino e vuole averlo nella sua collezione. Altrimenti vendetelo come ho fatto io!


 3
Himy86

Volumi letti: 18/18 --- Voto 10
Sailor Moon è tra i miei manga preferiti. L'anime che ne è stato tratto ha accompagnato la mia infanzia e anche la mia intera adolescenza, segnando in maniera positiva la mia personalità e i valori in cui credo fermamente. Penso che sia un'opera eccezionale, con qualche difetto ma pur sempre unica.
Nel novembre del 2010, per la gioia mia e di molte altre fan sfegatate delle guerriere Sailor, finalmente giunge in Italia la ristampa (tanto attesa), edita dalla GP Publishing, in 12 corposi volumi, dalle copertine meravigliose. L'edizione è davvero bella, ne sono rimasta molto soddisfatta, dato che: La carta utilizzata è di buonissima qualità, le pagine sono resistenti e i disegni chiari e ben marcati; ogni volume presenta alcune pagine con disegni a colori all'inizio di ogni episodio, inoltre le traduzioni sono molto letterali, facendo un confronto tra la versione giapponese e quella italiana si può chiaramente notare come i dialoghi si attengano perfettamente all'originale.
La storia la conosciamo tutti a memoria ormai: Usagi Tsukino, una sbadata, svogliata, piagnucolona ma dolce, solare e gentile quattordicenne, un giorno mentre va a scuola, incontra per strada una gatta che ha sulla fronte una falce di luna, aiutandola a liberarsi da una banda di teppistelli che la stanno importunando. La gatta si rivelerà essere capace di parlare, e dichiarerà alla nostra protagonista di essere Sailor Moon, la guerriera della Luna destinata a combattere i malvagi che tentano di distruggere il pianeta Terra. Dopo le sue prime avventure e le battaglie contro i nemici del Dark Kingdom, a lei si affiancheranno a una a una altre 4 guerriere Sailor: Mercury, Mars, Jupiter e Venus, ognuna dotata di un proprio particolare potere donatole dal pianeta protettore, tutte pronte ad aiutare Sailor Moon nella battaglia finale contro Queen Beril e Queen Metaria. Insieme a loro, ci sarà anche un cavaliere misterioso che dice di chiamarsi Tuxedo Kamen, di cui Usagi è profondamente innamorata ma di cui non conosce la reale identità, il quale è intento a voler scoprire la verità sul suo passato e sugli strani sogni che turbano il suo sonno ogni notte. Nemico o amico? Le nostre beniamine lo scopriranno molto presto... e scopriranno anche la verità sulla vera identità della Principessa della Luna, che insistentemente stanno cercando.
Non intendo svelare altro, leggerlo è tutta un'altra cosa, e chi ama questo manga come lo amo io sa quanto sia straordinaria, eccezionale e unica questa storia, quanto ci ha fatto sognare da bambine e quanto ancora ci fa emozionare.

Come è già stato detto, Sailor Moon è un manga davvero molto originale e innovativo, un misto tra avventura, amore, amicizia e senso di giustizia, in cui la lotta tra il bene e il male fa da cornice alle vite e alle avventure delle nostre incredibili protagoniste, normalissime ragazze destinate a proteggere la Terra dai nemici con tutte le loro forze, aiutandosi l'un l'altra al costo della propria vita.
Un manga che però ha qualche difettuccio ( a volte è ripetitivo, altre un po' lento e altre volte abbastanza confusionario, soprattutto per chi -come me- ha visto prima l'anime ). Tutti avranno notato che la differenza tra l'anime e il manga è abissale. Sopratutto nella parte finale ( leggendolo capitere cosa intendo ). Ma a me è piaciuto moltissimo sia l'anime che il manga, nonostante la diversità e il disorientamento da essa provocato, perchè penso che sia comunque uno dei migliori capolavori che siano mai esistiti, un manga che molti altri nel tempo hanno cercato di imitare, non riuscendoci.
La Takeuchi ci ha regalato un vero gioiello prezioso nella storia del Majokko, una leggenda intramontabile che vivrà negli anni, che tutti noi ricorderemo sempre portandolo nel nostro cuore fino alla fine. La ringrazio molto per aver creato Sailor Moon, ha reso la mia adolescenza molto più bella, mi ha fatto sognare, emozionare, sorridere, piangere, gioire e divertire da morire. Mai e poi mai smetterò di rivivere questa impareggiabile avventura, resterà per sempre nel mio cuore.


 2
Akemi_Miyazaki

Volumi letti: 12/18 --- Voto 7
<b>Attenzione. Questa recensione contiene spoiler</b>

Cosa dire del manga di Sailor Moon? Francamente mi ha delusa. Essendo io una grandissima fan dell'anime, una volta saputa la pubblicazione della ristampa, mi sono fiondata in fumetteria, ma l'opera che ho letto non ha soddisfatto le mie aspettative.
Inizialmente, nei primi volumi, la storia coinvolge, intriga, trasportando il lettore in un mondo di paladine della giustizia, regni dimenticati, una principessa sperduta ed una storia d'amore impossibile e meravigliosa.
Immagino di non essere stata l'unica a disperarsi e commuoversi per il tragico esito dell'emozionante storia d'amore tra il principe Endymion e la principessa Serenity, i quali, separati dalla rivalità tra i rispettivi regni, la Terra e la Luna, perdono la vita per la persona che amano, in uno stile che definirei shakespeariano.
Per non parlare della tenerezza che ci regala la saga in cui compare dal futuro la piccola Chibiusa, figlia di King Endymion e Queen Serenity, alias Mamoru e Usagi. Quanti di noi non hanno provato emozione una volta scoperta la sua vera identità?
Detto questo, quello che ne segue, a mio parere, è un ripetersi continuo dei primi episodi e quindi una forzatura che va a condizionare la mia valutazione generale sul manga (arriva un nuovo nemico, viene colpita una guerriera alla volta, qualcuno si sacrifica e poi tutto si risolve).
Un'altra nota negativa va senz'altro ai disegni. A me personalmente non piacciono, sono caotici e poco precisi, tanto che in più di un'occasione mi hanno fatto perdere il filo del discorso e il senso delle vignette.
Tutto sommato la mia valutazione, è una valutazione discreta, perchè nonostante le critiche da me scritte, la storia centrale è senz'altro affascinante ed originale, valorizzata ancor meglio nell'anime, che ha emozionato generazioni di bambine e ragazze.


 3
Oktavia

Volumi letti: 18/18 --- Voto 6
"Sailor Moon" è un'opera che mi ha sempre appassionata fin da piccola. Per questo, quando i diritti sono stati finalmente sbloccati e il manga rimesso in commercio, sono corsa subito a comprarlo. Ho letto tutti i volumi e, a essere sincera, devo dire che mi ha un po' delusa, non era proprio quello che mi aspettavo.
L'incipit del manga non è molto diverso da quello dell'anime, anche se quest'ultimo, già a partire dai primi volumi, inizia a distaccarsi dalla trama originale. E questo, sotto alcuni aspetti è un male, sotto altri un bene.
Partiamo dalle qualità positive.
Ad esempio, la Usagi del manga, pur mantenendo caratteristiche come l'infantilità e la scarsa bravura a scuola, è meno piagnucolosa di quella dell'anime, e questo non può essere che un fattore positivo, dato che quando seguivo l'anime i suoi pianti continui mi avevano sempre irritata parecchio.
In più, la trama originale, sotto certi aspetti, è molto più dura di quella dell'anime. Per citare diversi esempi, molti malvagi come il Dr. Tomoe non si convertono al bene, ma vengono uccisi dalle guerriere Sailor. Inoltre, anche la relazione fra Haruka e Michiru è molto più esplicita. Per tale ragione la versione cartacea è adatta a un target di età decisamente superiore, al contrario dell'anime che può essere tranquillamente visto anche da bambini.

Ciononostante, i lati positivi del manga si riducono solo a questo, perché per il resto è quasi meglio l'anime.
Uno dei problemi principali è rappresentato dai disegni. Le copertine e le tavole a colori sono molto belle e hanno anche una buona colorazione, lo stesso però non si può dire delle tavole in bianco e nero, che sono quasi sempre disegnate in maniera molto frettolosa. I visi sono tutti uguali - mentre nell'anime ogni Sailor aveva i suoi lineamenti -, i corpi sono piuttosto sproporzionati, con gambe e braccia lunghissime, oltre che eccessivamente esili. In pratica, sembra che tutti i personaggi siano alti due metri e trenta...
Il problema dei disegni riguarda anche i vari mostri creati dai nemici, che non sono altro che masse informi con gli occhi luminosi.
Le scene di combattimento sono ridottissime, affrettate e anche piuttosto confuse: certe volte ho fatto una fatica disumana per capire cosa stava succedendo, e in molte di queste occasioni mi sono dovuta arrendere. I nemici "secondari" come gli Shitennou, le quattro sorelle persecutrici, le Witches 5 e le varie sottoposte di Galaxia, che nell'anime avevano almeno un briciolo di caratterizzazione, nel manga sono personaggi estremamente piatti ed insipidi che spesso vengono disintegrati nel giro di mezza vignetta. Nephrite è l'esempio più eclatante.

Nella versione animata era uno degli antagonisti meglio riusciti, in quella cartacea ci ritroviamo davanti una specie di manichino sciatto e stupido che non dice assolutamente nulla al lettore. È vero che nell'anime le loro saghe venivano prolungate fino alla nausea dando inizio a carrellate di puntate tutte odiosamente uguali, ma non va bene neanche liquidarli in due secondi. Questa per me è una dimostrazione della scarsa capacità della Takeuchi di saper trattare i personaggi, perché le guerriere Sailor - eccezion fatta per Usagi e Chibiusa - hanno una caratterizzazione abbastanza ridotta, specialmente Ami, che quasi non viene calcolata. Perfino Mamoru, che dovrebbe essere un elemento-chiave, qui è abbastanza piatto come personaggio.
L'anime, al contrario, dava un po' più di spazio alle altre paladine, perché c'erano alcune puntate quasi interamente dedicate a loro e non solo a Usagi. Il manga, invece parla sempre e solo di lei e Chibiusa - quest'ultima poi è stata resa ancora più irritante che nella serie animata -, le altre sembra quasi che facciano da sfondo.
La trama in generale è frettolosissima, basti pensare che nella nuova edizione del manga una saga da sola occupa meno di tre volumetti.
Le short stories narrate negli ultimi tre volumi sono ancora peggiori, sono quasi tutte banalissime e neanche queste danno spazio agli altri personaggi - se escludiamo quelle dedicate a Rei e Luna -, sempre e solo di Usagi si parla. La peggiore è senza dubbio "Parallel Sailor Moon", dove vediamo le protagoniste sposate - anche se i mariti non si sa chi siano - e con figlie, rigorosamente identiche alle madri, tanto che condividono con loro perfino i nomi. Insomma, una chiara manifestazione di mancanza di fantasia da parte della Takeuchi.

Perciò, mi duole ammetterlo, ma questo manga è abbastanza sopravvalutato. Nonostante tutto il mio voto è sufficiente, perché, come ho detto all'inizio, "Sailor Moon" è un'opera che ha accompagnato parte della mia infanzia, per cui non me la sento di valutarla in modo totalmente negativo.


 2
Swordman

Volumi letti: 14/18 --- Voto 8
Cronache del tempo, della Luna e dell'attesa spasmodica.
Sono essi i principali argomenti che dovrei necessariamente trattare cimentandomi in una recensione di Sailor Moon, argomenti che poi si sintetizzerebbero brutalmente nel dire che cosa tale manga rappresenti per me, con il terzo che si riferisce all'attesa di veder pubblicata in Italia l'edizione definitiva del manga e, ancor prima, di vederne sbloccati i diritti dopo un lungo contenzioso tra autrice ed editore nipponico.
Sarebbe però questa una strada impervia e immersa nei nebbioni (e infatti stiamo già divagando) nonché di poco interesse per molti. Dunque è meglio cambiarla e spostare la concentrazione sull'oggetto della recensione.

Sailor Moon, appunto. Il titolo è azzeccato come non mai e racchiude oggetto e soggetto della storia: Sailor Moon appunto, la bellissima guerriera che veste alla marinaretta e che punirà i malvagi in nome della Luna difendendo così la terra dalla loro minaccia. Un compito che la nostra eroina svolgerà al fianco delle sue compagne guerriere Sailor, ciascuna delle quali avrà un potere legato a un diverso pianeta ed elemento naturale.
Detta cosi però sarebbe anche riduttivo (e per certi versi impreciso) data la particolare origine che ha avuto l'opera. Merito e intuizione dell'autrice, Naoko Takeuchi, è stato quello di unire in un nuovo insieme del tutto originale elementi persi dagli shoujo manga e dalle storie di maghette (i majokko), tipi di opere destinate in prevalenza a un pubblico femminile, con altri presi dagli shonen d'avventura e più ampiamente dai classici "eroi mascherati" molto popolari in Giappone (e trasportati poi anche da noi come i "Power Rangers") . Non a caso infatti si parlerà di quest'opera come il precursore del nuovo genere del majokko-sentai.
Eh, si perché Sailor Moon è uno shoujo, una storia d'amore molto sentimentale e romantica, ma al contempo è anche un avventura in cui si vivranno momenti allegri e rilassati ma anche drammatici fino anche ad altri assai epici. Ed è questa, ritengo, la peculiarità principale ed unica di questa storia.

D'altra parte però nella genesi e nello sviluppo della storia di Sailor Moon manga va considerata anche l'ingombrante presenza della sua controparte animata. Va infatti ricordato che nei piani originali di autore ed editore era prevista unicamente la prima serie ma il duplice successo di anime e manga l'intera opera si trasformò in una serie di cinque saghe.
Nel complesso dunque anime e manga vanno visti come due visioni complementari e non contrapposte della stessa opera. E nel caso particolare del manga la Takeuchi si rivela molto brava a creare e sviluppare un universo autonomo (associabile formalmente, se vogliamo, a quelli dei comics americani) che ha una sua origine, una sua storia e una sua mitologia. Non si sorprenda dunque un lettore che si avvicina al manga perché in passato ha visto l'anime se ritrova una Usagi molto più matura e determinata (per alcuni aspetti quasi eroica) assieme a molti rimandi al fantastico regno lunare di Silver Millennium con i suoi luoghi e la sua cronistoria legata a doppio filo agli avvenimenti che si vivono nel presente, cosa questa un pochino trascurata nell'anime.

Ci sono differenze, come naturale che ci siano tra un anime e un manga, tra l'altro in origine serializzato mensilmente, ma la base è sempre quella.
Ci sono i personaggi ben noti che in molti avranno imparato a conoscere ciascuno dei quali detiene una personalità unica e un percorso di crescita e maturazione che attraversa tutto l'arco del manga.
C'è ovviamente l'eroina principale Usagi aka Sailor Moon che naturalmente gode del maggior spazio di tutti è in lei osserviamo con maggiore evidenza questo percorso evolutivo del personaggio, che da semplice studentessa umana giunge, come figura, a un piano più elevato ed eroico. Ma questo vale, pur con la relativa intensità, per ciascuno degli altri personaggi principali, da Ami/Sailor Mercury a Setsuna/Sailor Pluto volendo fare un metaforico viaggio per tutto il sistema solare.
Ma vale la pena andare anche oltre e dare una menzione a Galaxia, il nemico principale della saga Stars, che ci arriva di fronte già "compiuto" ma dotato di una magnetica personalità che nella sua versione animata si presentava un po' meno marcata. Peccato che la sua saga sia anche la più breve di tutte perché questo personaggio avrebbe meritato maggiore attenzione.

Tutto ciò di cui abbiamo discusso, noi lettori lo osserviamo attraverso lo stile artistico e la narrazione orchestrata dalla Takeuchi.
Il disegno in particolare è ciò che risalta maggiormente: vario e mutevole, possiede una grande quantità di stili che calzano a pennello ad ogni momento della storia. Buffo e morbido nei momenti allegri, dettagliato ed elegantissimo nei momenti importanti, cupo e tetro in quelli più oscuri e nella raffigurazione dei nemici che poi sono masse oscure e informi quasi a simboleggiare il male più oscuro.
Meno variabilità invece arriva dal piano narrativo ove va registrata una certa ripetitività di schema tra le varie saghe, un difetto probabilmente ereditato dai suoi generi ispiratori che di certo non hanno dalla loro una vena originalissima.
Vanno poi registrati occasionali passaggi molto dialogati e un po' pesanti ma questa è una cosa cui si può ovviare evitando di tirare troppo con la lettura se si sente che si è stanchi.

Dopo una lunga gestazione preceduta da un edizione Star Comics anni '90 abbastanza travagliata (capitoli mensili prima adattati come l'anime televisivo, poi in modo fedele e poi ancora racchiusi in quattro ormai cari quanto rari volumetti), Sailor Moon torna in Italia con una (duplice) edizione GP Publishing all'altezza della situazione. In particolare va reso merito all'edizione deluxe, del tutto fedele alla perfect niponica, fatta di 12 (+2) volumi massicci e solidi e di ottimi materiali.
In essa sono poi compresi anche tutti i racconti collaterali vale a dire le short stories sulle compagne di Usagi (gradevolissime), il racconto "L'amante della princpessa Kaguya" da cui fu poi ricavato il film della serie S, e l'interlocutorio "Parallel Moon" che ci mostra un ipotetico (meno male) "what if" sul futuro delle protagoniste.

Questo è Sailor Moon. Un opera figlia del suo tempo, degli anni '90 ma anche dei precedenti '80, profondamente immersa in quelle atmosfere che ne costituiscono l'origine. Come non cogliere ad esempio un palese rimando a Saint Seiya nel viaggio verso il luogo della battaglia finale che ha luogo nell'ultima saga.
Ma soprattutto è un opera molto personale in cui l'autrice mette molto del suo (vedansi le varie note alla sua biografia presenti nei volumetti) per rendere ancor più peculiare e originale la sua storia.
Non è però un opera facile a dispetto del suo successo e della sua fama. Potrebbe anche non piacere specialmente a chi l'ha conosciuto per l'anime che, onestamente, è più orientato al mainstream.
Un manga che, semplicemente, non può mancare in ogni collezione che si rispetti.


 3
Hiroto9

Volumi letti: 18/18 --- Voto 10
Ragazzi... che storia, quando ho preso questo manga la prima volta (il primo numero deluxe) al lucca comics l' ho letto 3 volte, c' è poco da dire... le persone che hanno messo un voto poco più alto di insufficente o insufficente non ne capiscono proprio nulla di manga! E' un manga banale per noi, che comunque siamo stati sotterrati da majokko simili, come mew mew o mermaid melody, ma questo all' epoca era una rarità... una rivoluzione! Perché? Per il semplice fatto che le donne venivano ritenute deboli, ma con questo manga: delle guerriere (tutte donne) che combattono contro i nemici! il mondo si è rivoluzionato e credo che questo manga sia una parte della rivoluzione delle donne, e non solo per questo, il fatto che i disegni siano poco curati, qualche volta, è normale, insomma fare un manga è molto impegnativo!!! E la storia c' è tutta assolutamente, è stato in primo manga con delle ragazze che combattevano per il nostro pianeta, e quindi merita di essere comprato e apprezzato da tutti. A qualcuno potrà piacere a qualcun altro no! Però questo manga vale molto di più di un dragon ball, un death note o un naruto, quindi un 10 se lo merita tutto! ; )


 5
VikingAle

Volumi letti: 12/18 --- Voto 2
Dopo essermi lasciata appassionare da piccola dall'anime, dopo essermi guardata tutti e 200 gli episodi subbati in inglese, non potevo non essere felice della riedizione del manga, così da "completare il cerchio" sul mondo di Sailor Moon. Peccato che sia rimasta profondamente delusa dal manga. Perchè? Perchè togliendo il fatto che "è Sailor Moon", rimane un prodotto mediocre e mal fatto.
Disegni: Sfondi inesistenti e quando ci sono, il 90% delle volte sono retini (negli shojo, di solito gli sfondi veri CI SONO, a dispetto di chi dice il contrario), e personaggi spesso disegnati "incompleti", molto abbozzati, come se i disegni fossero stati fatti in fretta e furie la notte prima della consegna delle tavole.
Storia: ... quale storia? A parte l'incipit iniziale, lo svolgimento è sempre lo stesso: Arrivano i cattivi --> Vogliono il cristallo d'argento --> Per far ciò rubano una cosa che hanno gli umani (anima, cuore, cristalli ...) --> Usagi ferma i nemici minori --> inizia la battaglia finale --> Le altre guerriere vengono sconfitte, rimane in piedi solo Usagi che ha un power up unendo le forze con le altre guerriere --> Usagi vince.
La caratterizzazione dei cattivi poi è a livelli infimi, i nemici minori (tipo l'Amazon Trio/Quartet) non durano più di uno, massimo due capitoli, e quelli principali, beh come ho detto vogliono solo una cosa: potere e/o distruzione del pianeta/galassia. Anche i personaggi principali, salvata ovviamente Usagi, non brillano per caratterizzazione, anzi, compaiono solo quando servono per poi scomparire.
In tutto ciò però un punto positivo c'è: l'edizione della GP. Io personalmente ho preso al Deluxe, che fortunatamente vale quei 5.90 che costa: carta bianca per le pagine in bianco e nero e carta lucida per le illustrazioni a colori ad inizio volume, ed anche la sovracoperta è fatta con carta di ottima qualità. In conclusione, se siete dei nostalgici o dei collezionisti incalliti, allora prendetelo pure, per il resto non ne vale la spesa.

Aki97

Volumi letti: 12/18 --- Voto 4
Da piccola non avevo mai visto Sailor Moon, se non qualche episodio sparso qua e là. Quindi, appresa la notizia di una nuova pubblicazione del manga in Italia, sono andata a leggermi qualche recensione. Erano tutte ottime, e in fin dei conti l'edizione italiana costava 4.50€ ed era grande il doppio dei manga che ero (e sono tutt'ora) solita prendere allo stesso prezzo. Perché no? mi sono detta, in fondo è un classico, questo è il manga che ha dato inizio al genere Majokko-sentai. Bene, dopo aver letto 12 volumi, 7 comprati e altri 5 presi in prestito, posso dire che non ci siamo. Per niente.
Dunque, la storia inizia con Usagi Tsukino, studentessa delle medie impacciata, pigra e affatto brava a scuola. Una mattina di una giornata particolarmente improduttiva, incontra Luna, una gattina che, scoprirà, può parlare, e che le rivela che lei è nientemeno che Sailor Moon, la bella guerriera della Luna che deve trovare le altre sue compari per proteggere la principessa Serenity. Il tutto ovviamente accompagnato da una misteriosa controparte maschile - personalmente non ho mai, e dico mai, smesso di chiedermi cosa ci trovasse un liceale come Mamoru in una pasticciona come Usagi.
Le premesse ci sono tutte, dico davvero. Solo che la storia, al contrario di molti altri manga, è troppo lunga. Per me, ci si poteva tranquillamente fermare ai cinque/sei volumi; approfondendo come dio comanda la parte sul Dark Kingdom e tagliando tutto il resto.
Perché, in effetti, solo quelli del Dark Kingdom sono nemici effettivi. È come giocare a Super Mario: "Your princess is in another castle" , praticamente sconfitta una serie di nemici ne arrivano altri, così, tanto per mettere dei nemici, e tutto riprende daccapo. Cosa fanno? Cercano di riportare in vita il/la loro re/regina. Come? Rubando le anime degli umani. Puntualmente scoprono dell'esistenza del cristallo di Usagi e, puntualmente, lo vogliono anche loro. Le "epiche battaglie" non sono nient'altro che cinque o sei pagine di "combattimenti" dove le guerriere, qui schierate al gran completo, lanciano attacchi dai nomi improbabili, che falliscono il 90% delle volte, finché, magicamente, Usagi trova "la chiave dentro di sé" e tira tutte fuori dai guai. Raggiungendo, per di più, un nuovo livello di trasformazione. Tutto così per dodici volumi. Praticamente, la storia mi scorreva addosso come acqua fresca, una cosa che detesto, in fondo un manga dovrebbe essere un piacevole svago. Quando c'era un "colpo di scena" mi dicevo "toh, è successo questo e quest'altro", ma niente di più. Niente, dopo il quarto volume, è riuscito a risollevare il mio interesse, e arrivare alla fine di ogni volume era sempre più difficile, ma mi ero detta che se dovevo recensire quest'opera, almeno dovevo averla letta tutta.
E questa è la trama, uno solo dei tre punti dolenti del manga. Il secondo? I personaggi. In genere disapprovo la scelta dei due/tre protagonisti, e qua -oserei dire, secondo il mio modesto parere- l'autrice ha avuto il coraggio e, forse, la superbia, di sceglierne cinque, di protagoniste. E già dal primo volume sapevo che, alla fine, l'unica di cui avremmo saputo vita morte e miracoli sarebbe stata Usagi. Quindi il mio stupore, e disappunto, andando avanti nella serie non ha fatto altro che aumentare esponenzialmente, di pari passo con l'aumento dei personaggi nel manga. E il fatto che gli unici nomi che mi ricordi siano quelli di Usagi, Ami e Rei la dice lunga.
Quindi, alla fine, anche volendo descrivere un pò come sono i personaggi, non lo si può fare, perché questi, di fatto, appaiono solo nelle battaglie. Di Usagi, dirò soltanto che il suo modo di fare, soprattutto all'inizio, mi irritava assai. Tutta un "oh Mamoo!" e "No, Mamoo!". Davvero terribile, l'unica persona capace di essere gelosa di una bambina (che poi sarebbe Chibiusa).
Fortuna che, con il passare del tempo, un pò è cambiata.
Il terzo punto dolente del manga sono i disegni. Le tavole sono pienissime, disordinate e molto, molto caotiche. A volte facevo fatica a seguire i discorsi dei personaggi. I disegni sembrano lasciati quasi in stato di schizzo, per non parlare di come sono disegnati Luna e Artemis. Gli unici disegni che ho apprezzato sono state le pagine a colori all'inizio di ogni albo.
Dunque, in conclusione: la storia non va, i personaggi non vanno; i disegni meno che meno... cosa ne resta? Niente. Ecco perché credo che Sailor Moon vada bene per le bambine delle elementari, forse delle medie- sempre secondo il mio modesto parere.
Se volete potete anche dargli un'occhiata, giusto perché è un classico; personalmente io penso di vendere i 7 volumi in mio possesso, che occupano solo spazio nella libreria.
Sarà anche il capostipite del genere Majokko-sentai, ma ci sono state altre serie molto, molto meglio fatte di questa.


 2
Mo_ân

Volumi letti: 49/18 --- Voto 10
Come non parlare del manga/anime più favoloso che abbia mai visto! Se pur a volte troppo ingenua e troppo buona, la bella e generosa Usagi è una protagonista che ha molti valori e ti insegna tantissime cose.
Sailor Moon è una creazione piena di bei sentimenti quali, amicizia, amore, forza, impegno che difficilmente si ritrovano nei manga di oggi.
Usagi è costretta a combattere il male pur essendo una gran fifona e lo fa per le amiche, il suo principe e la sua famiglia. Tiene duro e vince per il bene di tutti.
A questo coraggio da super eroina, non mancano, però, gli errori ed i pasticci com'è giusto che sia. E le risate ed i tanti piante. Chissà quante volte ho pianto insieme a lei e quanto ancora piangerò, perchè Sailor Moon è un mito che non finisce mai!


 8
FairyQueen

Volumi letti: 25/18 --- Voto 10
Se mai c'è stato e mai ci sarà un manga/anime a cui assegno un 10 pieno e meritatissimo (solo perché non posso dargli di più) questo è indubbiamente Sailor Moon di Naoko Takeuchi.
Perché? Non è facile spiegarlo per me, sono secoli che rimando la stesura di questa recensione proprio per questo motivo. E per questo stesso motivo, temo che questa recensione verrà fuori un po' atipica: non posso e non voglio parlare di Sailor Moon in senso "tecnico" o "classico", come farei per un qualsiasi altro manga, analizzando l'opera sistematicamente da cima a fondo; molto in questo senso è già stato scritto sia qui su AC che su riviste, libri e quant'altro. Tutte osservazioni che ho ben presente e che non posso che condividere in pieno ma che non voglio ripetere o non ne uscirei viva (e nemmeno voi!). Più che altro mi limiterò a parlare di quegli aspetti che per me sono importati ma nei quali non mi sono mai imbattuta leggendo qua e là, ma soprattutto vorrei parlarvi della "mia" Sailor Moon, come è apparsa e come appare ai miei occhi e come io l'ho vissuta sulla mia pelle. Lei è troppo speciale per me e non riuscirei a fare diversamente.

Come si può spiegare il perché di un colpo di fulmine?! Semplicemente un giorno incontri una persona e BAM! Ti prende completamente e non riesci più a togliertela dalla testa, tutti gli altri paragonati a lei ti sembrano insignificanti, la tua vita prosegue, tu conosci tanta altra gente, ma quella persona è sempre lì, prepotentemente in primo piano nel tuo cuore, e niente sembra riuscire in alcun modo ad offuscare anche solo minimamente il suo ricordo. Sì, sì: Tizio è carino… Caio è simpatico… ma come Lei... nessuno!!!
Ecco, questo è più o meno lo stato d'animo che alberga in me fin da quando, ormai taaaanti anni fa, mi sono imbattuta per caso, in un, allora, nuovo cartone animato (tanto è così che l'abbiamo conosciuta tutti quanti! Il manga è arrivato dopo). Parafrasando Dante: "Sola ero e senza alcun sospetto (e magari anche con poca voglia di studiare, quel pomeriggio) e da quel giorno (dalla prima puntata!) non ho più cambiato canale".
Qualche anno dopo, con molto ritardo ahimè, grazie alla mia fantastica compagna di stanza all'università, accanita lettrice di manga, ho conosciuto anche la versione cartacea e, come nelle più belle e classiche delle storie d'amore, mi sono innamorata di nuovo della stessa "persona"! Cioè, non che nel frattempo l'avessi mai dimenticata, semplicemente ho conosciuto un nuovo aspetto di lei che me l'ha fatta amare ancora di più.
Purtroppo non riesco a scindere bene anime e manga, se devo parlare di Sailor Moon, per me è tutto l'insieme, i personaggi, la storia, ad avermi conquistato, quindi, anche se ovviamente questa vuole essere una recensione al manga, concedetemi qualche divagazione anche sull'anime o comunque sulla storia in generale, è inevitabile.
Dopo questa mega-premessa, cercherò di fare appello a tutto il mio poco raziocinio per mettere bene a fuoco il guazzabuglio di emozioni che ruotano intorno a Sailor Moon.

Probabilmente una buona parte del mio amore per questo personaggio deriva dalla forte identificazione che fin da subito ho avuto con lei, a partire innanzitutto dall'età: quando è arrivata da noi, nel lontano 1995, ero nel pieno della mia adolescenza (avevo da poco compiuto 16 anni) ma ancora molto "bambina", sempre serena e sorridente (a detta della mie amiche), apparentemente senza un pensiero al mondo (a parte le interrogazioni e i compiti), con poca voglia di studiare ma con tante amiche con cui uscire e condividere le mille emozioni ed esperienze, le piccole cotte e infine… il "Principe Azzurro" (non scherzo, ragazzi, alla fine l'ho sposato!) Insomma "Potere del Cristallo di Luna" a parte, avevamo molto in comune (persino i gatti e il colore dei capelli!), ovvio quindi che l'empatia sia stata immediata e totale!

Ed ecco quindi il primo sapiente ingrediente di questa storia: un'eroina "sui generis", pigra, svogliata e piena di difetti, che, attenzione, non cambierà atteggiamento dalla sera alla mattina solo perché qualcuno le regala un potere magico e la ricopre di responsabilità ma che, al contrario, si trascinerà dietro questi suoi difetti, pur crescendo e maturando, fino all'ultima vignetta e anche oltre. In una parola, questo personaggio racchiude in sé una grande "umanità" nel senso più ampio del termine.
Siamo abituati agli eroi che ci vengono presentati fin da subito come tali o che comunque a un certo punto della storia prendono in mano la propria vita e la cambiano a colpi di sacrificio, impegno, allenamenti e sudore, con la sola forza di volontà (come se fosse facile!). Ebbene, Usagi non fa niente di tutto ciò, viene semplicemente travolta dagli eventi, suo malgrado è in ballo e deve ballare, è una questione di sopravvivenza, ma ne farebbe volentieri a meno e non fa che lamentarsi per buona parte della storia. Anche se poi, nel momento del bisogno, riesce sempre a reagire e a risolvere la situazione, è comunque questione di un attimo, passata la bufera torna la solita vecchia Usagi che si abbuffa di dolci e legge manga invece di studiare.
Come dicevo, il cambiamento e la crescita ci sono, ma in modo molto più verosimile rispetto ad altre storie, sono gli eventi a cambiare lei, gradualmente e lentamente, in maniera quasi impercettibile così come la vita cambia quotidianamente, poco per volta, ognuno di noi.

Secondo elemento: il potere magico in questione è ben diverso da quanto visto fino a quel momento con le altre majokko, non è fine a sé stesso, perché la protagonista è bella, brava, buona o fa qualcosa per meritarselo e va premiata con un "giocattolino" che userà praticamente solo per sé stessa e poco altro (al massimo per aiutare qualche amico). No, qui c'è di mezzo il mondo da salvare, un nemico da combattere, delle compagne da trovare e guidare e una principessa da proteggere. E tra mille piagnistei e lamentele Usagi/Sailor Moon si getterà subito nella mischia, muovendosi in bilico tra fortuna, forza della disperazione, aiuti provvidenziali e, solo in ultimo, vera forza e abilità che cresceranno in lei, prendendo sempre più campo, lentamente ma inesorabilmente durante tutta la storia.

E da chi può arrivare l'aiuto provvidenziale di cui sopra se non da lui, il terzo elemento, il coprotagonista maschile?! Mmmhhh… in realtà non credo sia molto giusto chiamarlo così, io direi che questo ruolo il caro Mamoru/Tuxedo Kamen se lo dovrà decisamente guadagnare con l'andare della storia, per buona parte di essa è in realtà poco più che una spalla per Usagi, arrivando anche a tratti a ricoprire il ruolo di "principessa prigioniera nella torre". Solo dopo mille peripezie arriverà a ricoprire un ruolo un po' più "paritario" al fianco di Usagi.
Bellissima, a questo proposito, è la frase che dice nel manga e che nella traduzione Star Comics suonava più o meno così: "Ma come?! Proprio io che mi sono sempre trascinato dietro di te…". E' forse la frase di tutto il manga che più m'è rimasta nel cuore: l'uomo che riesce a guardare con serenità alla sua donna come al centro del suo universo; non solo la ama ma addirittura la ammira, la stima, è veramente e sinceramente orgoglioso di lei e delle sue qualità (anche se vede e ne ama anche i piccoli difetti); per lui è un esempio da seguire, una meta da raggiungere, tanto da non sentirsi alla sua altezza e non c'è invidia o frustrazione nelle sue parole ma vera e sincera ammirazione; è felice e onorato di poter essere al fianco di una persona tanto meravigliosa, di poterla amare e di essere amato a sua volta, di esserle vicino, di aiuto e di conforto (e non sa nemmeno lui quanto!) nel momento del bisogno. Tutto questo senza perdere un briciolo della sua virilità, ovviamente. Non è affatto un'ameba senza spina dorale che vegeta alle spalle della protagonista, assolutamente no! E' una presenza forte, costamte e rassicurante che con grande orgoglio cammina al suo fianco, anche lui ugualmente amato e ammirato dalla sua compagna. Proprio l'uomo ideale, eh?!

Quanto e quinto ingrediente che mi hanno fatto innamorare di questa storia sono i continui e precisi riferimenti e rimandi all'astronomia e alla mitologia, sia la classica greca che quella, fino ad allora meno nota ai più, orientale. La mitologia, fin da piccola mi ha sempre interessato e affascinato, dai vari libri per bambini/ragazzi che raccontano miti e leggende come fossero favole, fino all'allegra e irriverente versione animata di Pollon. Su questo substrato, crescendo, ha facilmente attecchito anche la curiosità prima e la passione poi, per tutti quei pianeti che da certi miti hanno preso il nome. Ed è proprio a questo punto del mio percorso di vita e di cultura personale che si inserì Sailor Moon, facendo da perfetto trait d'union tra scienza e leggenda, tra logica e fantasia, in un modo tutto suo, presentando una serie di personaggi che racchiudono in sé molte delle caratteriste sia fisiche dei vari pianeti che caratteriali delle varie divinità da cui tali pianeti prendono il nome e annaffiando il tutto con una generosa dose di "magia" (che non guasta mai!).
Non starò a rifare una carrellata su tutte le Guerriere Sailor con relative caratteristiche ma vorrei spendere due parole in più sull'unica piccola incongruenza che, in questo senso, ci ha presentato la Takeuchi e alla quale sono state date mille giustificazioni, tutte più o meno valide, ma per la quale io ho sempre avuto una mia piccola interpretazione: mi riferisco all' "inversione di ruoli" tra Sailor Pluto e Sailor Saturn: Pluto cioè Plutone, Dio dei morti e dell'oltretomba e Saturno cioè Crono, Dio del tempo. Stranamente l'autrice ha scambiato i poteri delle due guerriere in questione dando a Saturn un'arma che ricorda tanto la "falce della morte" e il potere della distruzione "totale" (e della rinascita) e a Pluto un'enorme chiave che apre la porta dello spazio/tempo e il potere di controllarlo, attribuendole addirittura una "discendenza" da Crono stesso. Ma allora perché non dare semplicemente alla bella e misteriosa Setsuna il ruolo di Sailor Saturn e alla fragile e "malaticcia" (a tratti funerea) Hotaru quello di Sailor Pluto?! Non sarebbe stato più semplice e logico?! In quest'ottica probabilmente si, ma a me piace tenere conto del momento e del contesto in cui viene introdotto un personaggio così particolare come Sailor Pluto, la guardiana del tempo.
Siamo all'inizio del secondo arco narrativo di Sailor Moon, in teoria la storia sarebbe potuta tranquillamente terminare con la sconfitta del Dark Kingdom, ma credo che nella mente dell'autrice (nella mia c'era di sicuro) fosse rimasta aperta, tra le altre, ancora una piccola grande questione: ok, abbiamo Mercurio, Venere, (la Terra), la Luna, Marte e Giove… e gli altri?! Nel sistema solare ci sono anche altri pianeti, loro non hanno delle guerriere? E se ce l'hanno perché non sono venute fuori?! O meglio, perché nessuno si è preoccupato di cercarle? Fino a Sailor Venus c'è stata una vera e propria attesa per ogni nuova guerriera da parte dei protagonisti stessi, che è stata magnificamente trasmessa anche al lettore, come un puzzle che si compone piano piano e del quale riesci a intuire quanti pezzi ancora ti mancano anche se non li hai tutti a portata di mano, ma con Sailor Venus, appunto, il quadro sembrava completo, adesso ci siamo tutte! (la famosa "fissa" per il numero 5, che credo sia nota a tutti e di cui non voglio ridiscutere)
Ma ecco che nella saga della Black Moon entra in scena, deve entrare in scena, un'altra guerriera, non una qualsiasi ma addirittura la custode del tempo (è il suo potere che ci serve, a questo punto) e di conseguenza nasce la necessità di giustificare la sua assenza, di più, il suo totale oblio fino a quel momento: quale scusa migliore, allora, se non quella di "relegarla" ai confini del mondo e dello spazio/tempo?! E allo stesso modo è proprio Plutone ad essere relegato ai confini più estremi del Sistema Solare; solo, "dimenticato" nell'oscurità (per molto tempo la sua esistenza è stata solo ipotizzata dai calcoli), lontano dagli altri pianeti come la sua guerriera è lontana e dimenticata delle altre Senshi e solo raramente ha la possibilità di lasciare il suo posto, avvicinarsi alle altre e partecipare attivamente alla lotta. E così come Plutone, che nelle "rare occasioni" in cui si avvicina agli altri pianeti si avvicina soprattutto a Nettuno (e Urano), anche la sua guerriera ha un rapporto più stretto proprio con queste ultime guerriere tanto da arrivare, tutte insieme, a distinguersi dalle altre con l'appellativo di Outer Senshi, le Guerriere del Sistema Solare esterno. Insomma, poteri a parte, anche in questo controverso caso, io direi che le affinità tra la guerriera e il suo pianeta non mancano.

Un'altra cosa che mi ha colpito subito di questo manga è anche il tratto dell'autrice, il suo stile di disegno che molti, purtroppo, non sembrano riuscire ad apprezzare. Per descrivere questo aspetto mi trovo costretta a tornare di nuovo a citare l'anime. Personalmente credo che molto di questo disappunto derivi dal fatto che abbiamo conosciuto Sailor Moon prima come anime e poi come manga: un anime in perfetto stile anni '90 con un character caratterizzato da linee più rotonde, morbide e in generale più "pulito" e semplice, molto diverso da quello dell'autrice che invece è decisamente "shojo", direi "shojo anni '80", con figure longilinee, a tratti spigolose, grandi occhi non proprio "sbrilluccicosi" alla Candy Candy ma quasi, comunque i classici occhi da shojo molto più elaborati di quelli della controparte animata. Con gli shojo più vecchi, a mio avviso, questo stacco si è sentito molto meno credo anche grazie al modo in cui venivano realizzati i cartoni dei primi anni 80, mi riferisco ad esempi come Lady Oscar o Giorgie. Cosa accomuna, secondo me, queste due opere? Beh, a parte l'ovvia differenza nello stile di disegno che si poteva avere già di partenza rispetto a Sailor Moon, una sciocchezza, probabilmente: i fermo immagine. Quella sorta di "camei" sapientemente sparpagliati nei vari episodi, nei momenti salienti e soprattutto sul finale, in cui di colpo vediamo i protagonisti ritratti, quasi come in un quadro, in uno stile molto più shojo-manga di tutto il resto dell'episodio (cioè appunto con i classici "occhi sbrilluccicosi" e robette simili). Questo non è mai successo nell'anime di Sailor Moon semplicemente perché, a dispetto del tratto della sua autrice, quello stile di disegno e quel modus operandi era già completamente sparito dagli anime di quel tempo, con il risultato che noi ci siamo subito abituati al character dell'anime a scapito di quello della Takeuchi, che da noi è arrivato dopo.
Inoltre il tratto dell'autrice, soprattutto nelle tavole, è generalmente piuttosto "grezzo", a volte quasi solo abbozzato, soprattutto negli arti e nelle mani, ricorda un po' i figurini di moda e proprio come una stilista, anche lei si da molto da fare con abiti e accessori; fuku a parte (ma anche lì la varietà non manca) non credo di aver mai visto due volte di fila le Sailor con lo stesso vestito, cosa che in minor misura viene fuori anche nell'anime e che mi colpì subito favorevolmente: da vecchia otaku degli anni '80 ero abituata ai personaggi dei cartoni che indossano sempre lo stesso vestito (Yu Morisawa/Creamy, tanto per citarne una), cosa che m'è sempre sembrata piuttosto innaturale.
Non nascondo che questo modo di disegnare, al primo impatto, fece un po' storcere il naso anche a me ma ci feci subito l'abitudine ed imparai ad apprezzarlo. Trovo infatti che, rispetto a come sarebbe potuto apparire con un disegno più "accurato", queste linee tracciate quasi d'impulso conferiscano a certe scene una dinamicità che altrimenti non avrebbero; trasmettono proprio il senso del movimento, quasi della fretta e della repentinità con cui si svolgono e, a ben guardare, è proprio in certi contesti che l'autrice li usa maggiormente. Velocità, movimento e fretta avvertiti sia fisicamente che emotivamente dal lettore (almeno per me è così) cioè capisci che la scena è veloce e avverti anche quella sorta di ansia che ti fa quasi trattenere il respiro e pensare "E ora che succederà?!"
Ma le capacità artistiche della Takeuchi non si fermano certamente solo a questo, se nelle scene dinamiche appare grezza e approssimativa, sembra dedicare una cura molto maggiore alle scene più "tranquille", e la differenza salta immediatamente all'occhio; cura che diventa poi quasi maniacale in certi primi piani dove persino i capelli neri (che molti altri autori liquidano di solito con una tinta unita o poco più) sembrano disegnati uno per uno. Comunque è inutile dire che il meglio di sé lo da ovviamente nelle copertine e nelle illustrazioni a colori.

Qualcuno sostiene anche che gli sfondi sono spogli o addirittura assenti. Beh, a parte il fatto che questa è un po' una prerogativa dei manga shojo, io trovo che siano invece molto curati, quando presenti, e quando non sono presenti le tavole sono comunque impreziosite e agghindate da ogni sorta di cornice e cornicetta, corone di fiori, pizzi, merletti e chi più ne ha più ne metta. Ma ciò non significa che abbia un aspetto soffocante o che le pagine siano invase da fastidiosa "fuffa". Piuttosto direi che se è vero che curare l'arredamento della sua casa e il suo giardino è uno degli hobby della Takeuchi, lasciatemelo dire, traspare da ogni singola pagina del suo manga! Sfogliando uno qualsiasi dei volumi di Sailor Moon si ha quasi la sensazione di una perfetta padrona di casa che ti apre la porta e ti fa accomodare dicendoti "Benvenuto nel mio mondo! Mettiti comodo che adesso ci beviamo un tè e io ti racconto una bella storia!". Sì, da questo punto di vista oserei definire Sailor Moon un manga caldo e accogliente, che ti coccola e ti mette a tuo agio mentre ti trasporta in un mondo da fiaba.

Altra cosa che sembra aver infastidito molti è la velocità con cui la storia si svolge nel suo complesso, rispetto sempre alla sua controparte animata. Anche questo è un aspetto che a me non dispiace affatto, certo forse un capitolo in più per ogni guerriera avrebbe anche potuto dedicarlo, ma nel complesso sono molto contenta che la storia sia meno "allungata", meno costellata di improbabili comparse, trame parallele o spudorati filler, carini e divertenti quanto si vuole ma comunque non necessari all'economia del tutto (per questo bastano le Short Stories).
Ma la storia non è solo più veloce è anche e soprattutto molto più matura (e questo è anche ovvio) rispetto a quella dell'anime; è molto più complessa la psicologia dei personaggi, anche se può sembrare meno approfondita; sono più forti le emozioni provate (e di conseguenza anche quelle trasmesse) e più complessa è anche la trama in generale, a dispetto della maggiore brevità. Un esempio?! A parte il rapporto tra Usagi e Mamoru di cui ho in parte già parlato, tanto per cominciare i cattivi non sono "totalmente cattivi" ma anche loro sono animati da uno spirito di gruppo, che raggiungerà il suo apice nel finale; non si eliminano l'un l'altro per invidia, vendetta o brama di "carriera", come avviene nell'anime, ma al contrario sono le guerriere a farli fuori senza tanti complimenti e cerimonie per cui si arriva al rovescio della medaglia cioè che anche i buoni non sono "totalmente buoni" (Filosofia taoista?! Mah, chissà?!). Le Guerriere Sailor non sono delle santarelline che vogliono convertire sempre tutti al bene, che uccidono solo "brutti mostri" gregari ma cercano di redimere i nemici "umani" principali con belle parole e tanti discorsetti. No! Sono guerriere e come tali combattono e "si sporcano le mani" con il sangue dei nemici (e a volte anche degli amici) perché questo è il loro compito e non si tirano indietro.
Credo inoltre che buona parte della sensazione di "velocità" della storia sia dovuta anche al fatto che Naoko Takeuchi si è rivelata, almeno per me, un' autrice "ermetica" (nel senso proprio letterario del termine), che spesso racchiude, e ci riesce, in poche vignette un intero mondo che può sfuggire al lettore frettoloso, superficiale e poco attento, quello che si aspetta di vedere tutto spiegato a parole e non capisce che spesso una sola piccola immagine dice molto di più di un intero capitolo, quello che si lascia distrarre da un volutamente repentino cambio di scena e si ritrova spiazzato alla pagina successiva a domandarsi "Ma che cavolo è successo?!"
A chi ha avuto questa sensazione e si è lasciato scoraggiare dico solo: Tranquillo è successo anche a me qualche volta! Mettiti comodo e senza fretta… rileggilo, rileggilo e rileggilo. Vedrai che ogni volta tutto sarà più chiaro, ogni volta noterai qualcosa che prima ti era sfuggito e ti sembrerà di scoprire una nuova storia nella storia e ogni volta Sailor Moon ti conquisterà di nuovo, sempre di più!

Kotaro

Volumi letti: 18/18 --- Voto 9
Ci sono serie giapponesi di cui potrei parlare per ore e ore, per pagine e pagine, senza mai stancarmi, tale è la loro importanza sia per la storia del fumetto e dell'animazione giapponese in generale, sia per quanto riguarda la mia storia personale nel particolare.
Bishoujo Senshi Sailor Moon è senza dubbio una di queste.
E' una di quelle serie di cui, in un modo o nell'altro, chiunque ha sentito parlare. Una di quelle serie scolpite nella memoria collettiva delle persone, il cui nome riecheggia negli anni tingendosi di un'aura leggendaria, ma anche una di quelle serie dai mille volti, sulle quali puoi ottenere un numero di opinioni differenti pari a quello delle stelle nella galassia.
Chi di noi, generazione dei nati alla fine degli anni '80, non sentirà smuoversi qualcosa dentro, al solo sentir nominare Bishoujo Senshi Sailor Moon, sia questo qualcosa un brivido d'emozione dovuto a ricordi d'infanzia o un brivido in altri sensi al ricordare quella che all'epoca gran parte di noi maschietti snobbava per via del suo target femminile? Chi di voi, generazione dei "girellari" nati prima della fine degli anni '80 non ha, anche trasversalmente, sentito parlare di questa serie, che magari ai tempi osteggiava perchè proponeva un tipo di animazione rivoluzionario rispetto ai tradizionali orfanelle e/o robottoni dei vostri tempi? E chi di voi, generazione dei nati fra gli anni '90 e i 2000 e dunque oggi troppo piccoli per aver vissuto o per poter ricordare il boom di questa serie ai tempi dell'uscita, non sente ancora oggi il nome di Bishoujo Senshi Sailor Moon riecheggiare negli ambienti più insospettabili e non si chiede, incuriosito, come mai?
Io sono uno di quelli che fanno parte della prima categoria, di quelli che Bishoujo Senshi Sailor Moon l'han conosciuto fra gli otto e i dieci anni, per la prima volta, di quelli che, lentamente, si son lasciati conquistare da una serie dapprima snobbata e tacciata come "roba da femminucce" e di cui pian piano hanno riconosciuto il gran fascino.

Spiegare il successo di Bishoujo Senshi Sailor Moon è in realtà molto facile. Basta pensare alla scena fumettistica degli anni '80, la decade che lo precedette e dalla quale l'opera si distacca, facendosi araldo di quella successiva.
Da un lato, opere come Saint Seiya e Sakigake Otoko Juku avevano dettato una tipologia di shonen manga fatta di gruppi di amici dai magici poteri o dalle particolari facoltà che si univano per combattere e che vincevano scontri durissimi lottando in nome di un'amicizia fortissima, esasperata, ma anche altrettanto piacevolmente epica. A questo bisogna aggiungere il successo, già da qualche decennio codificato nella pop culture nipponica, dei telefilm supereroistici e dei kaiju eiga.
Dall'altro, gli shojo manga dell'epoca proponevano protagoniste sfortunate, grandi eroine tragiche, che peregrinavano in scenari occidentali fra mille disgrazie, si allenavano indefessamente in svariate discipline sportive sognando le Olimpiadi, vivevano grandi amori fra mille difficoltà, soffrivano, piangevano. Oppure, raccontavano di bambine comuni che, venute in possesso di poteri magici, li usavano per raggiungere la celebrità trasformandosi in stelle dello spettacolo o per risolvere i piccoli problemi quotidiani loro e dei personaggi che le circondavano.
Gran parte di questi topoi, giunti gli anni '90, erano già caduti. All'estetica anni '70 dei Saint di Kurumada, la cui storia si era conclusa proprio all'alba della decade, si andavano già preferendo i più moderni e freschi Saiyan di Toriyama, mentre Otoko Juku e Hokuto no Ken andavano "reincarnandosi" in formato digitale. La grande epopea delle orfanelle tragiche era, di rimando, già terminata, lasciandosi alle spalle i fasti delle eroine di Yumiko Igarashi, mentre il majokko ristagnava, proponendo opere sì gradevoli ma che continuavano a seguire la linea tracciata dagli anime del genere della Toei Animation o dello Studio Pierrot, e lo shojo manga tentava nuove vie, più moderne, quotidiane, con opere come Itazura na kiss e Marmalade Boy.

E' in questo scenario che si innesta Bishoujo Senshi Sailor Moon, opera che riesce a rivoluzionare completamente la scena fumettistica (e, conseguentemente, dell'animazione) degli anni '90.
L'autrice Naoko Takeuchi orchestra un'opera che amalgama perfettamente elementi eterogenei di successo della decade precedente.
Usagi Tsukino, la protagonista della storia, è un personaggio completamente diverso dalle eroine degli shojo precedenti: non è un'orfanella che viaggia in giro per paesi esotici in tempi lontani alla ricerca di un passato e fra mille angherie, nè una ragazza votata ad un sogno o una passione cui dedica tutta sé stessa. Usagi è pigra, svampita, imbranata, golosa e le sue uniche passioni sono bighellonare con le amiche, mangiare e giocare ai videogames (cui si dedica più perchè la divertono e perchè il gestore della sala giochi è affascinante, non è certo una Mimì Ayuhara dei coin op).
Come le ragazzine dello studio Pierrot, anche Usagi riceve da un animaletto parlante (una gattina leziosa di nome Luna, in questo caso) un potere magico che le permette di trasformarsi. Usagi però non è una bambina che userà questo potere per realizzare un sogno, ma per una missione molto più importante e rischiosa. Nei panni dell'eroina Sailor Moon, che trae il suo potere dalla luna, dovrà infatti combattere contro i malvagi che intendono soggiogare la razza umana. Fortunatamente, non sarà da sola in questa arduo compito, ma verrà via via affiancata da un gruppo di fedeli compagne: la dolce, responsabile e studiosa Ami Mizuno alias Sailor Mercury, la sofisticata miko Rei Hino alias Sailor Mars, l'energica e protettiva Makoto Kino alias Sailor Jupiter e l'allegra e frivola Minako Aino, alias Sailor Venus (nonchè eroina di una precedente storia della stessa autrice, Codename Sailor V, che funge da prototipo e da prequel per Sailor Moon).
Come ogni shojo manga che si rispetti, non manca anche un protagonista maschile con cui instaurare una bella storia d'amore. Questo il ruolo di Mamoru Chiba alias Tuxedo Kamen, personaggio dal fascino misterioso che è ora un enigmatico ragazzo un po' antipatico da scoprire pian piano che la storia avanza, ora un fascinoso cavaliere mascherato in smoking di cui non si conosce l'allineamento ma che fa battere il cuore della protagonista, ora un principe solenne e rassicurante.

Quella di Sailor Moon è una tipologia di storia che all'epoca dell'uscita non si era mai vista, e che si vedrà in futuro ma mai con la stessa intensità dell'opera della Takeuchi.
Una storia che, innanzitutto, si dipana su due piani di lettura ben chiari, che si intersecano piacevolmente fra loro mantenendo tuttavia una precisa individualità il più delle volte: quello della quotidianità e quello dell'azione fantastica.
Usagi e le sue amiche sono, aspetto da top model fascinose a parte, delle quattordicenni del loro tempo in tutto e per tutto, che vanno a scuola, si preoccupano dei compiti in classe e degli esami di ammissione alle scuole superiori, perdono tempo nelle sale giochi o nelle caffetterie, guardano i bei ragazzi fantasticando sull'amore, praticano degli hobby, litigano coi genitori o coi familiari, vanno ai concerti, sognano il futuro, portano delle ferite nel cuore dovute ad eventi passati. La loro caratterizzazione è naturalmente un po' esagerata dal momento che si tratta di personaggi a fumetti, ma non sarà difficile per i lettori ritrovare nella vita reale una Usagi poco studiosa e molto pasticciona, una Ami bravissima nello studio ma impacciata nelle relazioni umane, una Rei chiusa in sè stessa, una Makoto allontanata dalla gente perché definita una poco di buono ma in realtà dotata di grande gentilezza, una Minako sempre allegra, modaiola e divertente.
Il mondo quotidiano di Sailor Moon è costruito con grande realismo ed è inaspettatamente facile affezionarsi ai personaggi che lo popolano e guardare con un sorriso alle loro vicende di tutti i giorni.

Usagi e compagne, tuttavia, sono insieme delle adolescenti e delle eroine e l'autrice dedica un grandissimo spazio, togliendolo addirittura, nelle fasi più avanzate della vicenda, all'approfondimento del suo universo di tutti i giorni, agli elementi fantastici della storia, ai combattimenti contro i terribili nemici che vogliono soggiogare gli umani. Di capitolo in capitolo ci mostra come i vari avversari delle guerriere si infiltreranno nel nostro mondo, sfruttando gioielli, doposcuola, concerti di idol, programmi televisivi, videogiochi, tornei agonistici, negozi, mode, spettacoli circensi per perpetrare il loro obbiettivo. Questo sposterà il focus del lettore dalla normalissima narrazione della vita adolescenziale nel Giappone degli anni '90 a una dimensione fantastica, dove avvenenti guerriere in minigonna si scontrano con demoni e mostri con gli attacchi magici più disparati.
L'autrice è molto abile nel fondere le due facce della sua storia, donando ai suoi personaggi una buona introspezione e una certa dose di sentimentalismo. Dal momento che a combattere sono ragazze con la divisa alla marinaretta e non muscolosi marzialisti, i combattimenti non eccederanno mai in dinamismo, risultando simili a quelli che Kurumada raffigurava in Saint Seiya, con vignette piuttosto statiche dove i personaggi sparano i loro colpi e attacchi. I cattivi, purtroppo, va detto che non hanno, salvo rare eccezioni, un grande carisma e che vengono eliminati piuttosto facilmente senza che possano spiccare particolarmente come personaggi, ma è un difetto che perdoniamo volentieri all'autrice. In fondo, è la prima autrice donna a occuparsi di donne che combattono, l'impronta femminile è palpabilissima in quanto i combattimenti di Sailor Moon, più che mostrare concitati scontri di pugni e calci come i colleghi per un pubblico maschile, offrono un'ottima occasione per sondare i sentimenti delle guerriere e per permetter loro di maturare, sia dal punto di vista psicologico che come combattenti acquisendo nuove tecniche, attraverso flashback, incubi indotti dai nemici, visioni, riflessioni e monologhi interiori. E' il fascino pionieristico di chi crea qualcosa di innovativo, prima di Sailor Moon non c'era nessun altro manga di questo tipo e dunque nessun modus narrandi a cui aderire, a parte fuorvianti paragoni con precedenti shonen manga.
I temi espressi sono quelli dell'amore, dell'amicizia, della solidarietà, della fiducia reciproca, della lotta per proteggere le persone care, dell'autoaffermazione. Temi caratteristici degli shonen manga d'azione, ma mai visti, prima di Sailor Moon, in un'ottica femminile in cui le protagoniste combattono e amano allo stesso tempo, con una sensibilità che a volte mancava ai loro colleghi maschi.
Meglio caratterizzati i monumentali combattimenti di fine saga, coi loro nemici giganteschi, oscuri, informi, masse di pura malvagità che fagocitano e distruggono tutto lo spazio intorno a loro, creando l'occasione per battaglie finali di rara epicità, dove il contrasto fra le loro immense tenebre e la bianca luce incarnata dalla pura Sailor Moon rende ancora più emozionanti gli scontri.

Le cinque saghe che compongono la storia hanno una struttura piuttosto simile fra loro, ma l'autrice riesce abilmente a mascherare la ripetitività degli eventi di base cambiando di volta in volta i temi portanti delle varie vicende e facendo sì che ognuna delle cinque parti sia un tassello fondamentale di una storia ancora più grande e profonda.
Sailor Moon è, infatti, come una grande favola moderna, estremamente romantica e profonda.
E' la favola dell'amore di un principe e di una principessa, destinati a stare insieme ma continuamente divisi da mille avversità, i quali si incontrano, si innamorano, vengono ostacolati e divisi, muoiono, rinascono, si incontrano nuovamente e nuovamente si amano, per poi venire ancora separati, ricongiungersi, lottare e amarsi ancora, provando sentimenti che superano il destino, le avversità, il tempo, lo spazio, la vita e la morte. Usagi, Mamoru e le loro vite passate, presenti e future sono il perno di questa storia. Il loro amore, incrollabile per quanto continuamente minato dagli ostacoli più disparati, è il fulcro di tutta la vicenda, una romantica storia d'amore su più livelli che, comprensibilmente, suscitò un grandissimo appeal sulle giovani lettrici a cui la Takeuchi si rivolgeva all'epoca e che poterono rispecchiarsi in una favola dove è la giovane principessa, stavolta, a cercare il fascinoso principe e a combattere dure battaglie per proteggerlo.
Una love story travagliata, struggente, drammatica e ricca di pathos, che si interseca con epiche battaglie, viaggi nel tempo, reincarnazioni, mostri maligni, sacrifici, incontri, apocalissi, viaggi nello spazio.

E' incredibile la quantità di eventi che l'autrice è riuscita a narrare nei soli diciotto volumi (una bazzecola, se confrontati con gli standard di oggi) del suo fumetto. Un universo narrativo che va via via espandendosi diventando sempre più vasto ed epico. La storia di Sailor Moon parte dalla Terra, da una sbadata quattordicenne che salva una gattina da un gruppo di bulletti che la tormentano, e si espande verso la Luna, Mercurio, Marte, Giove e Venere, raccontando di sofferte battaglie, misteri, di un drammatico passato che si riflette in un inaspettato presente.
Se la prima parte parla del passato e ci racconta di come questo si rifletta nel presente, la seconda invece volge gli occhi verso il futuro, consolidando ancora una volta la favola dell'amore di Usagi e Mamoru e minandola con nuovi ostacoli dai quali i due usciranno ancor più rafforzati.
Nella terza parte, il cosmo di Sailor Moon si espande verso i suoi confini più lontani ed oscuri, Urano, Nettuno, Plutone e Saturno, per una storia dai toni drammatici e dalla forte impronta esoterica, dove compariranno nuove guerriere Sailor mature, coraggiose ed affascinanti che daranno nuova linfa alla storia.
La quarta invece torna indietro, alla Terra e alla Luna, esplorando nuovi aspetti del loro rapporto, nel presente come nel futuro, ed estendendo il focus anche agli altri personaggi del cast, sondando i loro dubbi, i loro sogni, i loro ideali, le loro preoccupazioni e i loro sentimenti, in un gioiello narrativo di rara sensibilità che si rifletterà nella parte fantastica della storia donandoci dei combattimenti ottimi dal punto di vista della spettacolarità e dell'emotività.
La quinta ed ultima parte della storia espande ancora di più il viaggio nel cosmo dei personaggi e del lettore, esplorando galassie sconosciute e pianeti esterni al sistema solare, astri di fantasia dove nuovi, strabilianti, personaggi gettano una nuova luce sull'universo narrativo creato da Naoko Takeuchi e dove la dolce Usagi sarà chiamata ad affrontare la più dura delle prove.

Tanti sono i personaggi su cui l'autrice di volta in volta si focalizza, che a rotazione saliranno uno alla volta sul palcoscenico raccontandoci qualcosa di loro. Lo stile narrativo dell'autrice è concitato, veloce, lontano dai ritmi lenti, rilassati e spesso ripetitivi dell'adattamento animato. E' vero, in qualche passaggio un'atmosfera più rilassata forse avrebbe giovato, ma anche così la storia di Sailor Moon riesce ad essere avvincente e ogni personaggio riesce ad avere un suo spazio e a portare avanti un suo piccolo percorso di crescita, imparando ad avere più fiducia in sè o negli altri, a coltivare un sogno e a maturare interiormente, anche attraverso una serie di storielle brevi dedicate ora divertenti ora piacevolmente introspettive, che aiutano il lettore a conoscere meglio i personaggi.
Ogni lettore può dunque facilmente immedesimarsi e, perchè no, anche innamorarsi della dolcissima e insicura Ami, della scostante Rei, dell'energica Makoto, dell'allegra Minako, dell'ambigua Haruka, della nobile Michiru, dell'esotica Setsuna, della triste e tormentata Hotaru o della tenera Chibiusa.
Quest'ultimo personaggio in particolare è particolarmente caro all'autrice (e al pubblico del manga al tempo della pubblicazione) e riesce a donarle un ottimo profilo psicologico, trasformandola da una bambina viziata e capricciosa in una ragazzina tenerissima, dolce e coraggiosa, in un percorso di crescita in tutto e per tutto parallelo a quello di Usagi.

Fra tutti i personaggi della storia, infatti, sarà Usagi quella che spiccherà di più. L'universo narrativo creato dalla Takeuchi ruota appunto principalmente intorno a quella Sailor Moon a cui, non a caso, l'autrice ha dedicato il titolo dell'opera.
Da quattordicenne pasticciona e piagnucolona, infatti, Usagi matura pian piano col passare delle sue avventure, ottenendo sempre nuovi poteri e costumi nei panni di Sailor Moon e una maggiore consapevolezza di sé come guerriera e come donna. Studentessa, guerriera, principessa, mamma, amica, salvatrice del mondo, Usagi in realtà è sempre la stessa: dolce, gentile, amichevole, sbadata, simpatica, ma anche, nei panni della guerriera della luna, decisa, coraggiosa, affidabile. Probabilmente la miglior protagonista femminile mai vista in uno shojo manga moderno, Usagi è perfettamente vicina al lettore, che ne ama immediatamente il suo carattere aperto e gioioso, la sente vicina nei momenti di sconforto, si emoziona con le scene d'amore, sorride e si esalta nel vederla crescere e diventare donna, madre, principessa, guerriera, speranza dell'umanità, pensando che in fondo, sì, è sempre lei, una ragazza pasticciona che non sa scrivere i kanji e combina molti guai, ma che ha un gran cuore e tiene alle persone, facendo di tutto per proteggerle usando nel modo giusto il grande potere che possiede. Un'eroina che riesce ad essere per le lettrici un'amica di cui fidarsi e un mito a cui aspirare allo stesso tempo.
Avvicina a sè gli amici, donando fiducia in loro stesse e in lei a ragazze che per un motivo o per l'altro erano chiuse o isolate; converte i nemici, che ne riconoscono il valore in punto di morte o decidono di unirsi a lei nonostante l'avessero osteggiata in un primo momento. Usagi è la luce che illumina l'universo narrativo di Bishoujo Senshi Sailor Moon, il perno attorno a cui questo gira tutto quanto, al punto che tutti gli altri personaggi dedicano a lei, <i>principessa di un regno che non sa dov'è</i> (come citava la sigla italiana della prima serie animata), la loro intera vita, anteponendo la protezione della loro principessa ai loro stessi sogni "terreni", come esplicitamente detto nelle ultime saghe della storia. Se Ami riuscirà a diventare un medico, Rei una stimata sacerdotessa, Makoto ad aprire il suo bel negozio di fiori o Minako a diventare una idol, una volta sconfitti tutti i malvagi, questo in realtà Naoko Takeuchi non ce lo dice, se non attraverso Parallel Moon, delirante what if che chiude la storia nell'ultima ristampa, ma le guerriere Sailor non hanno dubbi: il loro dovere di guerriere, la protezione dei loro affetti e del mondo in cui vivono è per loro più importante di qualsiasi altra cosa. Non hanno bisogno di cercare l'amore, poichè han votato il loro cuore alla loro splendida principessa, dicono le guerriere nell'ultima saga.
Questo incentrare tutto sulla protagonista, mettendo in secondo piano gli altri personaggi che ogni tanto risultano un po' risicati in qualche punto può dar fastidio, ma l'autrice riesce a regalare comunque diversi spazi, capitoli dedicati o storie brevi, spesso anche di particolare intensità emotiva, ad ognuno dei suoi personaggi, in modo che ognuno di essi possa portare a compimento il suo percorso personale, per quanto questo spesso e volentieri sia comunque legato alla figura di Usagi su cui, come detto, tutta la vicenda è incentrata sin dal titolo del fumetto. E' la storia di Usagi, la sua favola d'amore, la sua crescita personale, ed è lei l'elemento catalizzatore di tutti gli altri personaggi, a cui la versione animata donerà maggiore spazio creando una vicenda più corale ma che in certi punti (purtroppo anche alcuni piuttosto cruciali) manca dell'intensità emotiva e del fascino favolistico delle tavole della Takeuchi.

Bishoujo Senshi Sailor Moon dunque, nonostante non nasconda le sue preferenze per la struggente storia d'amore di Usagi e Mamoru come fulcro di tutta la vicenda, è un manga che va bene un po' per tutti, avendo in sè sentimentalismo, azione, bei personaggi e un'anima più matura, diversi elementi culturali che l'autrice, da laureata in chimica e appassionata di scienza, inserisce nella sua storia. Fra accenni di spiritismo, geologia, esoterismo, astronomia, genetica, rabdomanzia, fantascienza, mitologia greca, astrologia, filosofia orientale, religione cattolica non mancano di certo gli elementi culturali capaci di stuzzicare la mente di un lettore più grande o acculturato, mentre le ragazzine sogneranno con la love story dei due protagonisti e i ragazzi guarderanno con interesse ai combattimenti e alle provocanti mise delle guerriere. Ogni personaggio nasconde in sè numerosi rimandi culturali a partire dai propri nomi fino ad arrivare ai colori dei propri vestiti, al segno zodiacale con relativa data di nascita, alle attitudini caratteriali finanche alla propria situazione familiare: rimandi di cultura tanto orientale quanto occidentale non mancheranno.
Un piacevolissimo surplus che rende Sailor Moon un manga anche inaspettamente profondo e riflessivo, capace di farsi leggere ed amare da un pubblico molto vasto su numerosi livelli di lettura.

Naoko Takeuchi narra la sua favola moderna con uno stile di disegno unico nel suo genere: leggiadro, slanciato, etereo, in certi punti quasi abbozzato. Alterna tavole bianchissime e luminose, con splendide splash pages di grande impatto, a combattimenti oscuri, a tratti confusi, che ben rappresentano la malvagità degli avversari delle sue guerriere Sailor. I personaggi sono alti, affascinanti. Le ragazze e le donne della Takeuchi hanno il fisico di bellissime top model, cosa che le rende decisamente attraenti agli occhi di un lettore maschio, e i personaggi maschili sono quasi tutti di bell'aspetto, idealizzazioni di bei principi azzurri o angeli caduti affascinanti ma virili al tempo stesso. Salvo poi perdere tutta la loro bellezza nelle numerose gags che costellano i momenti più rilassati dell'opera, dove tutti i personaggi vengono deformati in maniera divertente.
E' uno stile di disegno decisamente particolare, di quelli che si amano o si odiano, che ha le sue pecche nelle anatomie dei personaggi non sempre perfette e in certi disegni che paiono quasi abbozzati, ma che comunque non pesano nell'economia della lettura, poichè si è coinvolti dalla storia e non ci si fa troppo caso. Da lode, invece, le illustrazioni a colori in cui l'autrice è di una magistrale bravura e che, fortunatamente, campeggiano abbastanza numerose nell'ultima ristampa del manga.

Ciò che colpisce, nei disegni del manga di Sailor Moon, è tuttavia il percorso evolutivo che attraversano nel corso della serializzazione dell'opera.
Pubblicato dal 1992 al 1997, Bishoujo Senshi Sailor Moon rappresenta infatti anche un ideale viaggio in tutti gli anni '90. Un viaggio che porta il lettore a immergersi completamente nella decade, rendendogli lampante lo scorrere del tempo e degli anni col 9 alle decine, poiché ogni saga del manga della Takeuchi ne simboleggia uno. Da "Street Fighter 2" a "Virtua Fighter 3" passando per "Fatal Fury", "Street Fighter Alpha 2" e "Darkstalkers", da "Somebody dance with me" di DJ Bobo e "Rhythm is a dancer" degli Snap per arrivare a "Uh la la la" di Alexia, con in mezzo "Scatman" di Scatman John, "Moai" dei Mato Grosso, "Memories" dei Netzwerk, "Wanna be with you" di Jinny, "What is love" di Haddaway, "Think about the way" di Ice Mc, "Rhythm of the night" di Corona e moltissimi altri pezzi a cui sarà impossibile non ripensare, Bishoujo Senshi Sailor Moon è un viaggio negli anni '90 anno per anno, un viaggio in un mondo di cinque anni col 9 alle decine che evolve insieme al disegno dell'autrice. Come la musica e i videogames del tempo, al suo inizio in quel lontano 1992 sono ancora molte le influenze stilistiche della decade 1980 appena trascorsa, e lo stile di disegno dell'autrice è molto leggero, con occhioni luccicanti nei primi piani e numerosi rimandi grafici agli stili degli shojo anni '80, ma va via via modificandosi, assorbendo (o chissà, forse, dettando) gli stili dello shojo anni '90. I disegni mutano, diventando più marcati, con un maggior uso dei retini, con espressioni dei volti più decise e caricaturali, con le classiche bocche triangolari, gli occhioni grandi ed espressivi, i goccioloni d'imbarazzo che tanto abbondavano nelle serie di quegli anni di cui Bishoujo Senshi Sailor Moon è un po' il simbolo. Migliora esponenziamente anche l'uso del colore e man mano che la storia va avanti, proseguendo negli anni '90, questa si popola di personaggi dai capelli azzurri, rosa, verde acqua, fucsia, scarlatti, blu, verdi, argentati, in un tripudio grafico che sprizza anni '90 da tutti i pori e che risalta nelle splendide tavole e doppie pagine in policromia che aprono i volumi nella recente ristampa.
Insieme al disegno, muta anche il mondo rappresentato dal fumetto: così le audiocassette e i floppy disk della prima saga lasciano via via il posto ai cd-rom e ai cd delle saghe successive, mentre il nuovissimo videogioco di Sailor V, all'ultimo grido nella prima saga nonché un chiarissimo platform game a due dimensioni di derivazione fine anni '80, lascia poi il posto nella terza ad un più complesso simulatore di Formula 1 con tanto di cabinato a forma di autovettura, tipico degli anni '90.
Dispiace purtroppo che l'evoluzione del disegno nel corso della storia sia un po' compromessa nell'ultima ristampa per via dei ritocchi postumi effettuati dall'autrice in pieni anni 2000, che spiccano immediatamente ad un occhio più attento e in alcuni casi stonano anche (vedasi il succitato floppy disk trasformato in un cd che appare fuori contesto per quel 1992 in cui si ambienta la prima parte del manga).

All'interno della narrativa shojo, Bishoujo Senshi Sailor Moon rappresenta un'immancabile pietra miliare, uno spartiacque fra due epoche e insieme il portabandiera della seconda di queste. Una storia che pone dei paletti ben precisi e presenta un nuovo tipo di eroine al femminile, non più sottomesse, ma attive, che sì sognano e amano, ma anche lottano, non meno dei loro colleghi maschi. Certo, ha i suoi difetti, come dei disegni non sempre perfetti, una narrazione un po' troppo frenetica o confusa in certi punti (lo stesso finale dell'opera, al contrario di quello più limpido e ruffiano della serie televisiva, necessita di un po' di ragionamento per capirne tutti i passaggi e i simbolismi), uno sfruttamento dei personaggi un po' particolare, ma è un'opera che ha in sè i difetti e il fascino pionieristico di chi sta creando qualcosa di nuovo. Prima di Bishoujo Senshi Sailor Moon, non c'era nessun majokko sentai, l'autrice ha portato una ventata di novità nel panorama shojo ponendo le basi per un intero genere che verrà poi imitato a più riprese negli anni. Tuttavia, il fascino delle bellissime guerriere con la marinaretta, della favola romantica di Usagi e Mamoru, del lirismo di certi passaggi della storia, di quel mondo anni '90 che cresce e cambia insieme al lettore e ai personaggi, degli innumerevoli rimandi culturali che costellano la storia nei punti più insospettabili, dello spirito di innovazione che questa storia sprigiona ad ogni vignetta non è stato possibile imitarlo tanto facilmente, e nel suo genere Bishoujo Senshi Sailor Moon rimane imbattuto, a capo di un gran numero di emuli che ne hanno ripreso qualche elemento ma non sono riusciti a correggerne i difetti nè ne hanno i maggiori pregi.

Pur condividendone di base la storia, si discosta in numerosi aspetti, ora in positivo ora in negativo, dal celeberrimo adattamento animato, che a sua volta ha apportato numerosi elementi innovativi all'animazione giapponese. Cominciando a leggerlo, dunque, bisogna essere ben consci di aver fra le mani un prodotto molto diverso dall'anime. Se lì a prevalere era l'azione, il colore, l' animazione per l'appunto, il fumetto ha invece toni più riflessivi, più sentimentali, più tipicamente "shojo", ma non è meno fondamentale nel bagaglio culturale di ogni appassionato di fumetto e animazione del Sol Levante, poichè un po' tutte le eroine coraggiose dai capelli colorati che affollano i cartoni animati e i fumetti giapponesi dagli anni '90 devono qualcosa di più o meno grande a Usagi Tsukino e a Naoko Takeuchi.
Aldilà dell'enorme peso storico, rimane un manga dall'impronta decisamente personale, dalla storia affascinante e dal grande impatto emotivo, con un cast di personaggi fra i più azzeccati mai creati e una protagonista che sa decisamente come farsi amare. E' un'opera che è possibile apprezzare a più livelli, ma che farà innanzitutto la felicità di chi c'era in quegli ormai lontani anni '90 in cui vide la luce e fu portata alla ribalta per la prima volta nel nostro paese, poiché riuscirà perfettamente a calarsi nel contesto della storia e a riconoscerne gli elementi caratteristici di quella decade, ripensandovi magari con un velo di nostalgia mentre si appassiona alla storia di queste bellissime ragazze che, indossando una sobria marinaretta e svolazzanti minigonne, lottano con passione per difendere un amore eterno, incrollabile e infinito come il cosmo stesso che esse incarnano.

Uno degli scopi della narrativa per ragazzi, fumetti giapponesi compresi, è, tacitamente, quello di regalare sogni ai suoi lettori. Come tutte le grandi opere, anche Bishoujo Senshi Sailor Moon è capace di regalare a chi lo legge un grande sogno. Un sogno fatto d'amore, d'amicizia e di eroi. Un sogno dallo squisito sapore degli anni '90, che ha il profumo dell'infanzia e del primo amore, ma che si colora di sensazioni universali, eterne, che dimorano nel cuore dei lettori di ogni sesso, tempo e spazio.
<i>Tutti hanno un astro nel cuore</i>, viene detto alla fine della quarta saga mentre saggiamente e furbescamente si anticipa il tema della quinta ed ultima. E se a dircelo è la meravigliosa Sailor Moon, invincibile eroina dal fascino etereo ma anche così profondamente umana, quasi quasi finiamo per crederci davvero, noi lettori, sognando anche noi di poter diventare degli eroi, nel nostro piccolo, e di poter vivere anche noi un meraviglioso amore e delle insostituibili amicizie che ricorderemo per sempre...

TWINKLE

Volumi letti: 12/18 --- Voto 8
Atteso per anni, conteso tra case editrici, il manga di Sailor Moon giunge in Italia in quel di Lucca Comics 2010 e attira la massa come nessun altro manga vecchio di 20 anni potrebbe fare, numeri da far impallidire le Perfect Edition di Star Comics. La piccola casa editrice GP Publishing, l'ultima arrivata, la sfigata di turno, per dodici mesi ha guardato i colossi dell'editoria dall'alto verso il basso: "Noi abbiamo Sailor Moon", e a ragione - poi sul dopo son problemi loro.

Ma cos'è Sailor Moon? L'Italia ha sempre pensato al titolo come all'anime simbolo degli anni '90, del pomeriggio con pane&nutella e cinque sigle della D'Avena, Game Boat e album di figurine ad accompagnarci per oltre 200 episodi. Quando ancora Dragon Ball era relegato a Jtv i maschietti di allora di fronte a una tale mercanzia in gonnella si ritrovarono catturati anche loro in questo che è a tutti gli effetti uno shoujo, ma non uno shoujo qualunque.

Riguardo all'origine cartacea, è indiscutibile la sua enorme innovazione per il genere al quale appartiene: fondere il majokko con i super sentai (squadre di eroi in costume nati proprio in Giappone negli anni '70) fu con molta probabilità l'idea del decennio. Eppure l'allora giovane Naoko Takeuchi iniziò con l'eroina solitaria, tale Sailor V, ma evidentemente l'idea di affiancare a essa un team di guerriere convinse molto di più gli editori di allora. L'energica ma perfettina Minako divenne una delle cinque guerriere Sailor di "base", Sailor Venus, mentre la nuova protagonista doveva apparire più normale, goffa, scema, ma irresistibilmente simpatica e con una caratteristica acconciatura. Nasce Usagi Tsukino.

Il manga, proprio come la serie animata, si suddivide in cinque saghe ben distinte tra loro. La prima è composta da 14 capitoli. Buona parte di essi ha ovviamente lo scopo di presentare i personaggi principali, e infatti nei primi capitoli si ha la sensazione di leggere un "the best of" dell'anime, sensazione che però sparirà ben presto.
Già in questa prima fase i colpi di scena non si faranno attendere, ma è con la seconda serie Black Moon e con l'apparizione di un personaggio chiave quale Chibi-Usa che la storia entra nel vivo. I primi cinque volumi si leggono con estremo piacere con un certo equilibrio tra capitoli di vita quotidiana e battaglie ai limiti dello spazio-tempo.

La saga Infinity vede l'entrata in scena di altre guerriere. Non starò certo a elencare le - innumerevoli - differenze tra anime e manga; per questo c'è Wikipedia, ma è qui che si nota il maggior distacco tra il Sailor Moon cartaceo e quello televisivo.
Sailor Saturn è sempre stata la mia preferita tra tutte le guerriere Sailor: il suo sguardo profondo e malinconico, il suo corpo fragile unito a un potere enorme hanno da subito catturato la mia attenzione anche in questa nuova edizione del manga, elevando così la terza serie sopra tutte le altre grazie anche a un'atmosfera cupa e cittadina priva di viaggi iper dimensionali e lunari.

Ricordavo la quarta serie di Sailor Moon, "Il mistero dei sogni", come la più brutta, piena di filler e con la storia incentrata principalmente sulla piccola Chibi-Usa. Al contrario nel manga essa si svolge in 11 capitoli con una certa fretta, forse anche troppa. Non mi faccio problemi ad ammettere la mia necessità di rileggere il volume 10 per comprenderlo in pieno.
Ciò non toglie che con la saga Dream il manga perde colpi per coinvolgimento e scorrevolezza, i numerosi dialoghi e i continui cambi di scenario soffocano letteralmente i personaggi, in particolare quelli secondari, e gli eventi di vita quotidiana unita a storie sentimentali tipiche di uno shoujo sembrano un lontano ricordo.

Lo stesso si può dire dell'ultima saga, Stars, incentrata esclusivamente su Sailor Moon e sulla sua battaglia personale con Galaxia. Faranno qui la comparsa una marea di personaggi in soli 2 volumi. Il poco spazio che l'autrice concede a ognuno di loro fa rabbrividire, vanno e vengono come postini del lunedì mattina. Ciononostante il finale è epico e tutto da gustare.

Perfetta è l'edizione GP, curata fin nei minimi particolari in questa che è a tutti gli effetti una nuova versione di Sailor Moon riveduta e corretta dalla stessa autrice, modernizzata dove non serve (il floppy di Ami diventa un cd-rom, nella prossima edizione sarà una penna USB?), dato che esteticamente Sailor Moon è un manga anni '90, arricchito di numerosi particolari in costumi e accessori.
Ma Naoko Takeuchi prima ancora di essere mangaka è un'artista: i suoi disegni sono divini, ogni tavola pare un'illustrazione, ricca com'è di effetti vari, sfumature, lunghi capelli ondulati che sembrano muoversi tra le vignette, magnifico.

Chi si aspetta un manga di battaglie rimarrà deluso: i nemici muoiono con un colpo e i dialoghi-flashback-viaggi mentali durante i combattimenti abbondano. Sailor Moon-manga non ha i ritmi televisivi della Sailor Moon animata, non troverete le pose e le continue trasformazioni che l'hanno resa celebre. Tutto ciò che rimane è una strana storia, assurda ma a tratti avvincente, diversa sicuramente da qualunque altro manga esistente, dove storie di amore e amicizie intergalattiche si fondono in scenari apocalittici popolati da nemici tanto grandi e spaventosi quanto deboli e stupidi. Quasi si dimenticano i difetti e le incongruenze di sceneggiatura dinnanzi a una storia d'amore, quella tra Usagi e Mamoru, che trascende lo spazio e il tempo, oltre i millenni e oltre la vita terrena.
Sailor Moon è questo, un affresco tanto caotico quanto affascinante, di indiscutibile bellezza.
Da avere.


 6
Mitsuki_92

Volumi letti: 12/18 --- Voto 10
Avendo da poco finito di leggere "Pretty Guardian Sailor Moon" di Naoko Takeuchi (1 milione di grazie alla GP Publishing per la nuova edizione), mi sono chiesta: sarò in grado di scrivere una Recensione con la R maiuscola di questo manga? La risposta è stata: proviamoci!
La storia la conoscete tutti, vero? Ecco un input.
Usagi Tsukino è una ragazzina svampita, allegra, che porta gli odango più famosi del mondo. Frequenta le medie, non eccella nello studio, e arriva sempre in ritardo. Grazie alla gatta parlante Luna, scopre di essere designata a diventare Sailor Moon, "la bella guerriera dell'amore e della giustizia vestita alla marinaretta". Il suo compito è, oltre quello di proteggere la Terra dalle forze del male, anche quello di rintracciare le sue compagne e ritrovare la Principessa dell'antico regno lunare, Silver Millennium.

Come ben sapete, e se non lo sapete ve lo dico io, ci sono ben 5 saghe all'interno del manga, scandite in 5 serie dell'anime: Sailor Moon, Sailor Moon R, Sailor Moon S, Sailor Moon SuperS, Sailor Moon Stars.
Della trama non rivelo oltre, poiché è tutto da scoprire. "Da scoprire?" dirà chi ha visto l'anime. Ebbene sì! Scordatevi l'anime durante la lettura del manga! La storia in certi aspetti, se non in tutto, è diversa da quella dell'anime. Le vicende, i finali delle saghe, tutto diverso, persino la bellissima storia d'amore fra Usagi e Mamoru. Nel manga è davvero molto approfondita e romantica. Bellissimo davvero, starei qui a scrivere ore e ore sul loro rapporto.
Un aspetto ben curato da Naoko Takeuchi è la psicologia dei personaggi. Nel corso del manga troveremo tante guerriere Sailor, tanti nemici da affrontare, e tutti, dal primo all'ultimo sono ben caratterizzati e studiati. Non c'è nessuna superficialità nel montare le vicende, è tutto ben architettato. E in più, vi do un consiglio: quando ci sono delle riflessioni, chiudete gli occhi e pensate a quelle parole, hanno qualcosa di moderno, sebbene siamo nel 2011.

Passiamo al disegno: o lo si odia, o lo si ama. Io, sono della fazione "amante stile Naoko Takeuchi". Perché? È davvero un disegno fine, lineare, senza sbavature, molto particolareggiato, delicato. Mi piace davvero moltissimo. Ogni personaggio ha qualche particolare che lo identifica.
"Pretty Guardian Sailor Moon" ed io siamo coetanei. Entrambi del 1992, entrambi dei mitici anni '90 caratterizzati da manga ed anime stile majokko come "Hime-chan no Ribbon", "Fancy Lala", "Luna principessa argentata". Che cosa darei per rivederli tutti in TV dal primo all'ultimo.

Infine cos'altro aggiungere, se non "leggete e comprate questo fantastico manga"! La versione della GP contiene anche le pagine a colori, in cui si può apprezzare ancora di più il lavoro della Takeuchi. Davvero 1 miliardo di grazie a questa autrice che ha scritto e disegnato una storia che fa riflettere, una storia con protagonista una ragazzina qualunque che diventa speciale solo grazie alla sua forza d'animo.
Usagi rimarrà sempre l'eroina della mia infanzia, un modello da seguire nella vita.

GianniGreed

Volumi letti: 12/18 --- Voto 5
Sailor Moon è certamente una delle opere made in Japan più famose degli anni '90, e l'opera più importante di Naoko Takeuchi.
Della storia ricordavo davvero poco, solo qualcosina, dovuta alla visione di qualche sporadico episodio dell'anime. Mi sono avviato alla lettura del manga con delle aspettative parecchio alte, che però sono state tradite.

Della storia di Sailor Moon, oggi si direbbe che è un "classico", ma all'epoca era invece innovativa. Sailor Moon è stata infatti la capostipite di un genere, quello del "majokko sentai" che tanti cloni e emuli genererà in futuro.
Il manga racconta la storia di Usagi Tsukino, una studentessa pasticciona e imbranata, che un bel giorno riceve il potere di trasformarsi nella guerriera della Luna, Sailor Moon. Usagi è la reincarnazione della principessa del regno della Luna, e insieme ad altre quattro guerriere dovrà difendere la Terra ed evitare lo stesso destino capitato alla Luna secoli prima.

Il tutto è raccontato nel manga ad una velocità molto elevata, e nel corso di pochi volumi il fumetto cambia completamente registro, diventando sempre più cupo e drammatico man mano che la storia prosegue.
All'inizio, di Usagi vediamo la vita famigliare e scolastica, con alcune gag, personaggi secondari come i compagni di classe ecc. ma con il proseguire tutto si focalizza solo su Usagi e solo sulle battaglie da lei affrontate nei panni di Sailor Moon, mettendo in secondo piano tutti gli altri. I personaggi secondari spariscono del tutto, le altre guerriere Sailor appaiono principalmente solo nei combattimenti e in poche altre scene, e rimangono "ferme", non crescono, non maturano, se non di poco. E nonostante l'autrice avesse dei personaggi così poco sfruttati, all'incirca metà storia aggiunge altre quattro guerriere, che rimangono poco caratterizzate e che vengono usate solo per creare qualche colpo di scena, senza che la loro presenza sia in qualche modo davvero utile alla storia.
Solo di Usagi viene mostrata un po' di maturazione, dovuta ovviamente al suo ruolo di protagonista e all'amore per Mamoru.
Mamoru che poi è l'unica presenza maschile importante all'interno del manga, il che è abbastanza indicativo. Non è che Mamoru abbia chissà che ruolo all'interno della storia, Usagi è una principessa e lui è il suo principe azzurro. Chi legge sa già che la loro storia si concluderà con "e vissero felici e contenti…", solo che la strada per arrivarci e lunga e impervia.
Una strada costellata di nemici piuttosto scialbi. Se il primo gruppo di nemici aveva un senso, in quanto distruttori del regno della Luna, tutti quelli venuti dopo sono cattivi "perché sì". Questi personaggi, che si rivelano essere sempre entità indefinite e senza corpo, vogliono distruggere tutto, e per farlo hanno bisogno del potere del cristallo magico custodito da Sailor Moon. Tutte le "battaglie" affrontate dalla guerriere Sailor vengono combattute in virtù di questa debole motivazione.
Non ho virgolettato la parola battaglie a caso, perché in questo manga non si può parlare di vere battaglie. Non ci sono dei veri combattimenti, le guerriere e i nemici si limitano ad urlare il nome di un attacco (nomi piuttosto improbabili) e nel giro di poche vignette è già tutto finito.

Per quel che invece riguarda il lato grafico, non c'è nulla di negativo da segnalare, anzi.
I disegni sono ottimi fin dal primo numero, e migliorano costantemente, fino a raggiungere il massimo nell'ultimo volume. Le ragazze sono molto belle, ottime le illustrazioni all'inizio dei vari capitoli, e stupende quelle a colori.

Due parole sull'edizione italiana: ho letto la versione Deluxe pubblicata da GP, che ripropone i volumi nello stesso formato dell'ultima ristampa giapponese, con i volumi che da 18 passano a 12 per il maggior numero di pagine a volume. Un'ottima edizione, con sovraccopertina, una grafica identica a quella giapponese, pagine a colori e buona qualità di stampa ad un ottimo prezzo.

Sailor Moon è certamente un manga importante nel panorama fumettistico giapponese, e capostipite di un genere, ma tuttavia non ne è il suo migliore esponente. Mi aspettavo davvero molto di più. Rimane comunque un manga da leggere per via della sua importanza storica, e in virtù di quello che rappresenta e ha rappresentato, ma bisogna riconoscere che non è privo di difetti.
Come voto ero intenzionato a dare 6, ma ripensandoci, penso che un 5 gli stia più che bene.


 3
Marco23111988

Volumi letti: 12/18 --- Voto 7
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

Sailor moon non è esattamente il mio genere, da piccolo non mi ha mai interessato. Di recente ho visto l'anime e comprato il manga e devo dire che entrambi non mi piacciono più di tanto. Mi piaciono perché le guerriere Sailor sono simpatiche, belle e ben caratterizzate. Alcune cose della trama mi hanno appassionato, ma questo riguarda più l'anime che il manga, perché se all'anime ho dato un 7 più che convinto al manga do un 7 solo perché comunque sia si tratta di un classico. Per i tempi che erano, infatti, Sailor Moon era un manga innovativo: per la prima volta sono delle donne a lottare per salvaguardare l'umanità, al posto dei maschi.

Posso insomma riconoscerne l'importanza storica e poi non lo trovo mica un brutto, semplicemente la storia non mi ha appassionato più di tanto. Anche volendolo, non sarei andato oltre all'8 per alcuni motivi: come già detto da qualcuno, a volte si fa fatica a capire cosa stia succedendo per via dei disegni troppo confusi e la trama a mio avviso è troppo frettolosa. Alcuni punti li ho letti e riletti e non riuscivo a capire nulla delle scene. Poi, rispetto all'anime, i personaggi (a parte Usagi, Tuxedo Kamen e Chibiusa) sono secondo me molto trascurati. Vero che nell'anime certi episodi sulle amiche di Usagi non mi erano piaciuti, ma almeno si dava più spazio agli altri. L'unica che mi piace di più nel manga è Rei, nell'anime se la tirava troppo secondo me.
Poi, questo forse perché sono un maschio, non ho amato lo stile, troppo shoujo.
La storia, più o meno, è quella dell'anime, ma se la trama è la stessa cambiano i risvolti, certi eventi sono totalmente diversi e perciò si possono considerare manga e anime due modi diversi di narrare la stessa storia. Per esempio:

- è totalmente diverso il modo in cui Usagi e Mamoru (Sailor Moon e Tuxedo Kamen) vengono a conoscenza delle proprie identità;
- nel manga, alla fine della prima serie, le guerriere Sailor non perdono la memoria e Chibiusa appare nelle ultime vignette alla fine della serie;
- nella seconda serie le guerriere Sailor vengono catturate dal nemico e Mamoru non molla Usagi come nell'anime;
- nella terza serie le Sailor Neptune e Uranus sono già in possesso dei talismani mentre nell'anime ne sono alla ricerca.
In più vi sono tantissime altre differenze che rendono una storia la versione alternativa dell'altra.


 2
tidus

Volumi letti: 12/18 --- Voto 10
Forse esagero, ma per me questo manga rappresenta il trionfo del genere fantasy per eccellenza. Adoro tanto l'anime fin da piccolo, ma questo manga per me lo ha schiantato: la trama è strutturata molto meglio, migliore e più emozionante rispetto all'anime. È stato un vero shock, man mano che lo leggevo, rendermi conto di quanto questo manga differisca in meglio dall'anime. Soprattutto l'ultimo volume, il 12, mi ha emozionato tanto, con un gran finale. Non mi aspettavo una trama così traboccante di colpi di scena, sorprese e tanti altri effetti che non mi sarei mai aspettato nell'anime. Piccole incongruenze a parte, la trama è perfetta.
Però un punto a favore dell'anime ci sarebbe: forse non guastava un "allungamento" della storia con qualche volume in più. Così com'è, infatti, sembra dare l'impressione di una trama sintetica ed affrettata, ma la bellezza della trama stessa compensa questo aspetto.

I disegni della Takeuchi sono splendidi e molto eleganti: forse l'unico difetto è che le scene spesso non sono ben distinte e possono mandare il lettore in confusione.
Ottima la versione Deluxe del manga, molto pregiata, elegante e curata. Complimenti a GP Manga, ogni tankobon vale il prezzo.
Di sicuro rileggerò Pretty Guardian Sailor Moon, Usagi e compagni per me sono sacri. Già mi mancano tanto! Una grande lode alla Takeuchi che ha partorito Sailor Moon e sarebbe bello se si mettesse all'opera per eventuali nuove avventure di Usagi. Consigliatissimo a chi ama gli shoujo ed a chi ha amato ed ama il mitico anime.


 1
Lunashinigami

Volumi letti: 12/18 --- Voto 8
Da piccola adoravo Sailor Moon ed ero curiosa di leggere il manga, e a dirla tutta mi aspettavo qualcosa di veramente spettacolare, anche se alla fine mi ha un po' delusa. La mia delusione nasce soprattutto dal fatto che per evidenti ragioni di spazio la trama, che tutti conosciamo e che non differisce di molto da quella dell'anime, è notevolmente condensata e proprio per questo motivo alcuni passaggi risultano poco chiari e anche piuttosto noiosi. Ciononostante, finita la prima saga, quella del Dark Kingdom, le cose migliorano un po' e la trama diviene più fluida e scorrevole. Nulla da ridire sui personaggi e sui disegni meravigliosi della Takeuchi. Consigliatissimo a tutti, sia a coloro che come hanno amato l'anime sia a quelli che ancora non sono entrati nel mondo delle guerriere che vestono alla marinara.


 3
Turboo Stefo

Volumi letti: 18/18 --- Voto 8
Nel 1991 Naoko Takeuchi si diletta nella pubblicazione delle avventure di Sailor V, una ragazza che combatte il male vestita alla marinaretta. L'anno successivo torna sul genere majokko, o maho shojo, con un'idea simile e che si ricollega alla precedente serie dando vita ad una delle opere più rappresentative del genere, che unisce i classici tratti del genere con quelli del sentai, un sotto-genere al maschile come ad esempio "Saint Seiya" o "I Cinque Samurai", andando così a creare un manga relativamente originale ed innovativo che in breve tempo, grazie soprattutto alla trasposizione animata formata da un cast formidabile. Successivamente sono nati diverse opere sulla scia di "Sailor Moon", come "Tokyo Mew Mew" o le "Pretty Cure", ma nessuna e mai riuscita a cavalcare l'onda del successo come l'opera della Takeuchi, nonostante il lungo blocco dei diritti durato quasi sei anni.

Usagi Tsukino è una ragazza semplice e a tratti infantile, si lascia prendere facilmente dai sentimenti e vive ogni giorno sull'onda dell'entusiasmo. Un giorno trova una piccola gattina con una cicatrice a forma di Luna sulla fronte e questo sarà il primo segnale del potere sopito dentro di lei, infatti nel suo cuore giace la forza della guerriera Sailor Moon, la protettrice della Luna che combatte le forze del male e del caos.
La serie si divide in saghe dove l'andamento è pressappoco schematico e ripetitivo, l'inizio mostra la protagonista ed i suoi problemi che guideranno e si legheranno alla storia, poi tocca alle amiche che la affiancano. Nella prima saga queste otterranno gradualmente il potere formando il team di eroine, mentre nelle altre vengono quasi sempre separate o divise da Usagi con biechi mezzi che mettono in mostra i diversi aspetti delle ragazze come i sogni, le speranze, le paure o le fobie, dando così alla caratterizzazione sempre più differenza e rimediando così alla semplicità che sembra dominare questo aspetto. Ovviamente proseguendo ci saranno sempre più personaggi, che fortunatamente si differenziano in misura maggiore.

Sotto l'occhio del lettore maturo e navigato si presentano numerosi difetti difficili da sopportare, oltre alla storia dalla narrazione ciclica e alla caratterizzazione che migliora procedendo. Prima di tutto la narrazione delle prime avventure alterna fasi fin troppo rapide e confuse ad altre eccessivamente dilungate, risparmiando numerosi particolari sui poteri delle guerriere, alle quali spunteranno anche ali e voleranno nello spazio senza il minimo senso temporale per coprire le grandi distanze, e non mancheranno numerosi paradossi temporali nati da una cura semplicistica di questo aspetto, e il tutto sfocia anche in situazioni sentimentali che non tutti possono gradire, come la figlia che viene dal futuro che litiga con la madre ed è fin troppo affettuosa con il futuro padre, oppure dialoghi altalenanti che passano da introspezioni fitte a banalissime sequenze di nomi, come per paura che il lettore se li dimentichi (a proposito dei nomi ci sarebbe da sottolineare anche le discutibili scelte fatte sulle tecniche di combattimento e anche su alcuni personaggi, che spesso sembrano solamente un ammasso di parole inglesi scelte senza alcun senso logico con risultati quasi comici) ed i personaggi dalla sessualità ambigua con amori saffici trattati in modo estremamente banale, senza dimenticare di sottolineare come l'unica figura maschile sia incredibilmente piatta e stereotipata, pare voler incarnare il principe azzurro dell'immaginario collettivo ma nel complesso ha sempre ruoli marginali e finisce con il diventare solamente una figura scenica la cui presenza risulta utile solo per gli aspetti sentimentali con Usagi.

Tanti difetti e numerose scelte discutibili per l'occhio più critico, ma bisogna contare anche la fattura dell'opera. "Pretty Guardian Sailor Moon" non nasce per colpire un lettore attento e maturo, anzi, nasce per sollazzare il pubblico più giovane e prevalentemente femminile e questo porta ad evidenti conclusioni: i poteri che sono influenzati dalle emozioni e dallo stato d'animo dei personaggi, la forza che aumenta quando bisogna difendere gli amici, la famiglia e le persone amate, senza dimenticare i colpi di scena pensati per condire ancora un po' il mondo zuccheroso e sognatore delle giovani fanciulle come appunto il maschio "principesco" e i momenti di amore puro e casto mostrati esattamente come li immagina il pubblico più giovane, senza tralasciare le rivelazioni come la figlia venuta dal futuro o un finale che conia la classica conclusione delle favole "felici e contenti" anche se in modo precipitoso e fin troppo rocambolesco. Inoltre le saghe proseguendo diventano sempre più mature ed interessanti grazie anche agli argomenti trattati come detto in precedenza, come le paure ed i sogni, e soprattutto l'ultima storia denota una svolta decisiva dove vengono affrontare situazioni molto più dure che comporteranno anche sacrifici per ottenere il risultato tanto agognato.

I disegni di Naoko Takeuchi si notano per il relativo "caos" che regna sulle tavole, nato principalmente dalle tante vignette inserite nelle tavole e dalle atipici cornici che talvolta regala alle stesse. Nei primi volumi questo stipare le tavole unito alla narrazione veloce generano qualche tavola confusa, proseguendo però anche in questo campo si ha un netto miglioramento, che va non solo alla regia e alle gradevoli impostazioni delle tavole ma anche nelle scene d'impatto e più evocative che talvolta occupano anche l'intera pagina, sfoggiando così labile pennino dal tratto sottile e morbido dell'autrice. Gradevole anche l'uso dei retini, inizialmente pesante ma che trova un giusto equilibrio nell'uso delle sfumature andando ad arricchire il tutto ma senza esagerare con gradevoli risultati.
Il character design di primo impatto pare relativamente scarno quanto alla caratterizzazione, non fosse per le capigliature e le divise diverse il volto delle cinque eroine pare poco diversificato. Come per le personalità, anche l'aspetto dei personaggi futuri è più vario e gradevole.

In Italia il manga era stato pubblicato dalla Starcomics in un'edizione semplice e banalissima che divide i 18 numeri originali in 49 volumetti minuscoli. Nel 2010 dopo lo sblocco dei diritti il manga arriva tramite la GP Publishing in una doppia edizione di 12 volumi, come l'ultima prestigiosa edizione originale con alcune tavole ritoccate dalla stessa autrice. È stato fatto un ottimo adattamento dei dialoghi e nel lettering, lo stesso per entrambe, e la versione standard e deluxe si differenziano per piccoli particolari: la prima è pensata per la distribuzione in edicola con materiali più economici, eliminando anche la sovraccoperta e le pagine a colori e inserendo anche della pubblicità in fondo all'albo. Per pochissimo in più quest'ultime vengono eliminate, si aggiunge la gradevole sovraccoperta e le pagine a colori patinate, il tutto con un'ottima stampa su carta splendidamente bianca.

Se si è dei lettori di manga da tempo, navigati ed estremamente critici, oltre che poco avvezzi al genere, indiscutibilmente "Pretty Guardian Sailor Moon" può deludere enormemente sotto molteplici aspetti, ma va vista nella giusta chiave di lettura, ovvero una lunga fiaba dedicata al pubblico più giovane che dona il giusto risalto a valori che è sempre bene narrare, ovvero il rispetto e la forza che nasce dall'amicizia e dall'amore, senza perdere mai la speranza nei momenti più bui, questo è in linea massimale l'intendo di Sailor Moon, che riuscirà a emozionare anche il lettore più sensibile.
Quindi se si ha la mente aperta e disposta a vedere l'opera sotto un diverso punto di vista si può godere di una bella storia ricca di valori e sentimenti, oltre che ad una pietra miliare nel mondo dell'intrattenimento cartaceo e giapponese che ha aiutato enormemente nell'espansione internazionale di quest'ultimo, affiancandosi così ad altre pietre miliari come Dragon Ball e Saint Seiya, che hanno rivoluzionato (e in alcuni casi condizionato) l'immaginario collettivo mondiale sull'intrattenimento "made in Japan".


 2
Tsugumi

Volumi letti: 7/18 --- Voto 7
I disegni sono belli, le copertine sono colorate bene, le pagine a colori pure. La lunga trama è carina però ci sono tante pecche, tutto (intendo tutto: i combattimenti, le indagini...) accade in Giappone! Il bello è che questo succede anche con gli altri majokko. Possibile che i nemici non sappiano che esistano altri stati oltre il Giappone? Vabbè, vado avanti, passiamo alla capigliatura: gli odango, questa capigliatura compare su tutti personaggi lunari e alcuni nemici; cara Takeuchi, d'accordo che gli odango li portavi quando eri all'università e ti piacono, ma non puoi mettere gli odango a tutti personaggi lunari e a gran parte dei nemici, basta solo alcuni, poi la cosa che tutti i personaggi hanno solo la frangetta verso destra, va bene che ti piace mettere la frangetta verso destra, però è irreale che la gente abbia solo la frangetta verso destra (sarà assurdo ma per me conta anche la capigliatura), dovresti mettere anche gente con essa verso sinistra, e anche la cosa degli orecchini: non puoi mettere a tutte le guerriere sailor gli orecchini, solo ad alcune basta e avanza.

Altra cosa è la scena dei personaggi: si dà troppa scena ad alcuni personaggi (Sailor Moon, Venus) e poca scena ad altri (Sailor Mercury, Mars, Jupiter); altra cosa i nemici sono nemici, non hanno un passato triste e Sailor Moon li sconfigge e basta senza purificarli per far capire i loro sbagli (da quel lato l'anime era decisamente meglio), ma la più grande pecca è il discorso che si capisce poco o nulla per via delle parole straniere: va bene lasciare in originale le trasformazioni e gli attacchi, ma lasciare in inglese parole come princess, prince, lady, castle, che sono traducibili, è esagerato, ci sono troppo parole straniere, d'accordo le parole in prestito, però mica usiamo tutte 'ste parole nella vita quotidiana! Non è che per caso la GP non può tradurle per ordine dell'editore giapponese?

Vabbe, comunque dalla Takeuchi mi aspettavo di più, comunque è proprio vero che, come ha detto qualcuno, tanto successo non significa massima qualità.


 6
buiocomeilsole

Volumi letti: 10/18 --- Voto 6
Pretty Guardian Sailor Moon; è difficile pensare che qualcuno non conosca questo titolo ed è difficile pensare che nessuno vi abbia mai dato un'occhiata seppur sommaria. Il manga si differenzia dall'anime, questo lo si capisce già leggendo il primo volume. Che si differenzi dall'anime credo sia in un certo senso un bene, questo perché rende più piacevole la lettura, almeno in un caso come il mio che conosce l'anime piuttosto bene. Tuttavia non basta questo a dare il massimo dei voti a questo manga, per vari aspetti.

Nota dolente, dolentissima, è il disegno. Naoko Takeuchi ha seri problemi nel suddividere le tavole, per non parlare delle proporzioni. Ho letto due volte la fine della terza parte (quella su Pharaon 90), sarò io, ma non si capisce assolutamente nulla, è confusionale, le tavole non mostrano particolari che invece dovrebbero risultare chiari e i dialoghi sono veramente senza capo né coda. Il tutto migliora, comunque, col partire della saga Dream (è evidente che abbia cambiato gli assistenti) dove le tavole e i disegni risultano più puliti e meno confusionali, piacevoli. Da questo punto in poi, il manga è strutturato piuttosto bene nella forma e nella storia, che si amplia in modo piacevole (peccato ridursi agli ultimi cinque volumi). Non basta a renderlo una manga di successo, quello che ha reso realmente questo manga un successo è stata la serie animata, senza la quale non avrebbe avuto lo stesso immeritato successo.

Le mie parole potrebbero risultare contrastanti con il voto che sono andato a mettere all'opera, ma per un mero motivo affettivo non riesco a darle di meno, tuttavia non riesco a definire questo manga un capolavoro perché no, non lo è.
La storia potrebbe essere la migliore da decenni se però fosse disegnata in modo decente.
È sconvolgente come la Takeuchi se ne infischi (perché devo pensare sia questo il motivo) di dare alla luce qualcosa di almeno sufficiente, sarà che l'enorme successo della serie le consentiva di consegnare anche tavole in bianco perché poi, tanto, avrebbero avuto successo comunque. Mi fa rabbia perché è stato distrutto tutto il potenziale di questa saga che ha del potenziale da non sottovalutare.
Le copertine, e in generale le illustrazioni a colori sono davvero belle, i colori sono ben sfumati e nonostante sia palese che le copertine della riedizione siano colorate al computer (cosa che di solito stona) anche quelle non dispiacciono.

In definitiva, credo che ci sia del bello e del brutto in questo manga, la quarta parte (quella su Nehellenia e Pegasus per intenderci) è molto più piacevole e strutturata meglio dell'anime. Tuttavia non basta, come già detto, a renderlo un manga di gran successo.
Naoko Takeuchi dovrebbe imparare a coccolare i suoi fan, a rispettarli nei soldi che vanno a spendere per comprare la sua opera (e potrebbe anche riprenderla tra le mani con spin off ecc, invece di continuare a guadagnarci senza dare nulla in cambio) e, viceversa, i fan, dovrebbero essere un attimino più critici e non dare tutto per bellissimo e perfetto cosa che, obiettivamente, non è.
Consigliato ai fan della serie, a chi non lo conosce consiglio l'approccio con la serie animata. Peccato perché Sailor Moon è una delle serie che più mi stanno a cuore.

solerena

Volumi letti: 49/18 --- Voto 10
Sinceramente, non credo che Sailor Moon sia un capolavoro. Ci sono un'infinità di manga disegnati e sceneggiati meglio. La storia, poi, non brilla certo di originalità: il gruppo di guerrieri (in questo caso guerriere) che combattono per la salvezza della Terra, una leader carismatica, la principessa che ama ricambiata il principe, osteggiata da un destino infausto... No, non sono impazzita, né ho sbagliato a dare il mio voto. Penso davvero ciò che ho scritto. E allora vi chiederete: perché caspita gli hai dato 10? Semplice: perché per me Usagi è come una persona di famiglia, una sorella, un'amica preziosa. Da quando l'ho vista per la prima volta a febbraio del 1995 in televisione, mi ha rapita, catturata, conquistata per l'eternità. Ho visto tutte le 5 serie dell'anime, più e più volte, imparato a memoria tutte le sigle, in italiano e giapponese, scaricato migliaia di immagini e di video sul mio computer, letto il manga nella vecchia versione Star Comicis di 49 volumi, che conservo gelosamente, e ora sto collezionando il manga GP sia nella versione da fumetteria, che compro, imbusto e metto via senza neanche aprirla, sia in quella da edicola, che invece rileggo prima di imbustare. Non c'è nulla di razionale in tutto questo, lo so bene, ma d'altronde è un po' come quando ci si innamora: si agisce d'istinto e la ragione va a farsi benedire.

Non mi interessa nulla, scusatemi, di quello che possono pensare gli altri, della trama a volte banale, della connotazione adolescenziale dell'opera (anche se io adolescente non lo sono più da un pezzo): Usagi non si discute, per me; si ama e basta. Sono cresciuta insieme a lei (nel 1995 avevo 12 anni) e non l'ho più lasciata, mi ha fatto tanto tanto ma tanto ridere, con quella sua tenera goffaggine, la sua lacrima facile, il suo sorriso luminoso; mi ha fatto tanto tanto piangere per la sua incredibile generosità, la sua disponibilità, la sua bellezza angelica. Con lei, ho amato tanto anche le sue compagne: la brillante Ami, la combattiva Rei, la forte Makoto, la dolce Minako, la coriacea Haruka, l'elegante Michiru, la matura Setsuna, l'eterea Hotaru, la piccola Chibi-Usa. Ogni episodio del manga letto, ogni episodio della serie visto, mi ha dato qualcosa, mi ha emozionato. Sailor Moon, per me, è una fede che non si estinguerà mai, una specie di religione. Eccessivo, me ne rendo conto, ma è la verità. Quando mi sono sposata, ho chiamato i tavoli con i nomi di alcune serie animate e ne ho realizzato i segnaposti, mettendo per ciascun tavolo un'immagine a colori della serie in questione. Ovviamente, il tavolo degli sposi aveva una bellissima immagine del matrimonio di Usagi e Mamoru tratta da un artbook a colori di Naoko Tacheuchi.

Mi rendo conto che questa non possa essere considerata una recensione: in fin dei conti, ho parlato solo di cose personali senza analizzare in modo preciso l'opera. Posso solo dire che auguro a chiunque voglia leggere questo manga di provare anche solo un millesimo della gioia che è riuscito a dare alla mia vita. Sailor Moon mi ha insegnato che l'amore è la cosa più importante della vita e che bisogna proteggere le persone che si amano con tutta la forza di cui si è capaci, anche se questo ci causa molte sofferenze. Usagi, ti voglio tanto bene!


 4
Neko-gang

Volumi letti: 9/18 --- Voto 10
il manga che ha dato vita ad una delle opere più importanti del panorama animato giapponese, parlo logicamente di Sailor Moon. Uno dei capolavori assoluti che vanta un successo clamoroso in ogni parte del mondo, nato dalla mitica "mano" di Naoko Takeuchi, che trovo una delle autrici più brave e meritevoli del panorama manga. Nel lontano 1991 la cara Takeuchi diede vita a una sola guerriera sailor - cioè Sailor V, che poi sarebbe Sailor Venus nel manga che diede lustro alla Takeuchi. Vedendo l'interesse del pubblico verso quest'idea, cioè una paladina che difende i propri ideali, ecco che parte l'idea di creare un gruppo di ragazze con poteri magici pronte a salvare il mondo. Munite di una divisa che ha contribuito al successo della serie, la mitica divisa alla marinara, arriva così "l'ondata" Sailor.

Bene, passiamo a parlare del manga. La storia la conosciamo un tutti, almeno la base dell'opera, perché come sappiamo il manga si allontana molto dalla versione anime. Usagi Tsukino è la protagonista, capostipite delle eroine naturali e reali, una ragazza sbadata che odia la scuola, prende voti bassi e arriva sempre in ritardo, che un giorno per salvare una gatta chiamata poi Luna scopre di possedere dei poteri magici. La sua missione sarà quella di trovare le altre Sailor Senshi - o meglio Inner Senshi - ovvero Ami, Rei, Makoto e Minako; tutte con un potere donato da un pianeta diverso, e qui ho raccontato solo la prima parte, sta al lettore scoprire il resto.

Passiamo al mio voto: do 10 perché sono un fan assurdamente fissato con la serie. Anch'io, come molti, quando comprai la versione manga della Star Comics rimasi senza parole perché sia i disegni che la storia erano diversi dal mitico anime, eppure dopo aver lasciato da parte l'amarezza sono riuscito a prendere il meglio del manga. Perché è questo il bello del manga, bisogna lasciar da parte l'amore per l'anime per poter innamorarsi del manga; sembra di conoscere due avventure diverse delle mitiche Sailor e questo da una parte può essere un punto dolente perché chi è cresciuto con l'emozioni dell'anime va incontro alla delusione, però dall'altra i punti deboli del manga vengono riempiti dall'anime mentre i punti deboli dell'anime riempiti dal manga. I disegni poi io li trovo stupendi, saranno anche privi di anatomia e cavolate varie però a me piacciono molto, io penso che il manga debba dare emozioni e non fermarsi a quanti muscoli sono stati disegnati bene. Inoltre Naoko Takeuchi riesce a disegnare delle ragazze in minigonna senza renderla delle prostitute, anzi hanno un eleganza come poche.

Tonzula
Tonzula

Volumi letti: 10/18 --- Voto 1
Benvenuti nel fantastico mondo di Sailor Moon, uscito fuori, purtroppo per noi, dalla matita di una delle autrici giapponesi a mio avviso più sopravvalutate e immeritevoli del successo che hanno. Credo che chiunque da piccolo abbia almeno visto una puntata delle guerriere Sailor in TV. Già da piccolo mi ero reso conto di quanto fosse stupida questa serie, come del resto anche serie irrealistiche come Holly e Benji. Crescendo tuttavia, mi sono reso conto di come alcune serie che all'epoca criticavo per l'assurdità erano in realtà ottime opere, come il già menzionato Capitan Tsubasa; per Sailor Moon invece la mia valutazione è di netto peggiorata ed è proprio per questo che ho deciso di prendere il manga. Ebbene tutto ciò che di male pensavo di SM si è doppiamente rafforzato con la lettura, e i pochi, anzi pochissimi pregi, qui nel formato cartaceo sono inesistenti.

L'anime vantava di bei disegni e ottime musiche, nel manga i disegni sono grezzi e incompleti, caotici e terribilmente sproporzionati, abbastanza brutti, pieni di vignette messe tanto per. Se già trovavo ridicolo e ingenuo lo svolgimento delle situazioni e dell'incipit della trama scopiazzato dai Super Sentai noti a noi come Power Rangers, nel manga è anche peggio: tutto è piatto e privo di emozioni, l'introspezione e la psicologia dei personaggi è proprio inesistente. Molta carne al fuoco nel primo volume e poi ripetitività a non finire. No, non ci siamo proprio! La storia è troppo ridicola ed inverosimile per prenderla sul serio, posso capire se seguito da un pubblico di bambine, ma non da delle ragazze adulte. Il successo assurdo della serie ha portato anche alla nascita di diverse serie "cloni", ovviamente infime come questa. Altro motivo di sdegno di questa serie, è l'abbastanza evidente fanservice di ragazze scosciate che ha attirato un tripudio di maschi arrapati che ne hanno così dilatato vergognosamente il successo.

Per quel che mi riguarda il fumetto di Naoko Takeuchi non merita minimamente il successo che ha avuto e sembra che oggi, perlomeno in Italia, la giustizia divina ha dato a Cesare quel che è di Cesare, infatti il rilancio di Sailor Moon si è rivelato un flop degno di quello di Dragonball Evolution. Giustizia è fatta!


 3
roByna

Volumi letti: 8/18 --- Voto 7
Mi spiace non poter dare più di 7 a un'opera che ha segnato la mia infanzia, ma d'altra parte questo manga non mi sta trasmettendo le stesse emozioni che al tempo mi aveva suscitato l'anime. Partiamo dal principio: Sailor Moon è un'opera nata dalla matita di Naoko Takeuchi nei primi anni 90' che fu considerata innovativa per presentare per la prima volta un gruppo di ragazze a cui venivano affidate le sorti del mondo, minacciato per tutto il corso dell'opera dal nemico di turno che vuole distruggerlo/conquistarlo.
Come ogni opera di successo che si rispetti il manga ha avuto una degna se non superiore trasposizione animata che, seppur censurata qui in Italia, ha arricchito la nostra infanzia e ci ha fatto sognare e fantasticare su come bello potesse essere trasformarsi in una Sailor e combattere contro i cattivi.

Appena è uscita la nuova edizione sono subito corsa a prenderla, ero molto curiosa di conoscere la storia originale senza dovermi sorbire tutte le mutilazioni a cui avevo assistito da parte di Mediaset, tuttavia l'entusiasmo iniziale è andato scemando dopo aver letto il primo volume: la storia è davvero troppo veloce, si susseguono un sacco di avvenimenti già nel primo volume in cui veniamo a fare subito la conoscenza di quasi tutte le Inner Senshi!
È inutile dire che nel corso della storia (almeno dei primi 8 volumozzi che ho letto) l'introspezione dei personaggi è pressoché inesistente, possiamo percepire qualche caratteristica di Sailor Moon, Chibi-Moon, Venus e delle Outer Senshi ma le altre (anzi gli altrI includendo Mamoru/Tuxedo Kamen) non trasmettono molto al lettore.
I cattivi non sono memorabili e benché sembrino accattivanti e minacciosi nell'arco di due pagine si presentano, combattono e vengono fatti fuori, e molti di loro riempiono i baloon con dialoghi ricchi di parole come "conquistare la Terra", "cristallo d'argento illusorio" appiccicate senza un nesso logico e condite da qualche vocabolo straniero usato dall'autrice per ostentare il suo inglese maccheronico.

I disegni, nonostante vengano molto criticati per le anatomie, a parer mio sono davvero belli ed eleganti e fanno salire di parecchio la media complessiva che do all'opera, che nel suo complesso a mio avviso rimane confusa e mediocre presentando spunti narrativi mal orchestrati da Naoko Takeuchi, a cui rimango lo stesso grata per aver creato questo manga che ha dato il via alla realizzazione di uno degli anime più belli che abbia mai visto.


 5
MaviEnry

Volumi letti: 7/18 --- Voto 9
Quando il manga e l’anime di Sailor Moon uscirono per la prima volta in Italia io non c’ero ancora. E a dire la verità, quando qualcuno mi nominava Sailor Moon io non capivo mai di chi si stesse parlando. Poi cercando su Internet ho visto, e ho capito. C’erano immagini di strane combattenti dette ‘Sailor’ tutte molto belle, ognuna che aveva poteri diversi, fuoco, acqua… E da lì capii subito che si trattava di una bella serie dato che i personaggi mi ispiravano particolarmente, soprattutto Sailor Mars. Ma non guardai subito gli episodi sul computer o lessi il manga, primo perché a 10 anni ero ancora poco tecnologica e secondo perché odiavo leggere libri o qualsiasi altra cosa del genere. Poi mi dimenticai quasi di Sailor Moon per più d’un paio di anni, finché non venne quel giorno, il 23 agosto dell’anno scorso, in cui la serie in questione sarebbe ricominciata. E così da quel momento iniziai a immergermi nelle avventure della famosa guerriera vestita alla marinaretta. Intanto avevo già avuto delle esperienze per quanto riguarda i manga, e quando uscì una nuova edizione del manga di Sailor Moon ero al settimo cielo. Ero decisa sin da subito a comprarlo dato che l’anime mi è piaciuto dall’inizio. E direi che ho fatto proprio bene.

Si tratta di un ‘maho shojo’, o meglio conosciuto come ‘majokko’, quei manga sentimentali e fantastici dove vengono introdotti poteri magici, o comunque qualcosa che esseri umani normali non sono in grado di fare. La trama vede come protagonista Usagi, all’apparenza una normale ragazza, ma un giorno viene a conoscenza da una gatta parlante del fatto che lei non è ciò che crede: nel suo corpo si è reincarnata Sailor Moon, la paladina della giustizia, che ha il compito di preservare la pace nel mondo. All’inizio non prende la cosa molto sul serio, anzi le pare quasi un fatto bizzarro. Ma presto si troverà a dover affrontare molti nemici insieme ad altre guerriere che faranno la loro prima comparsa nei primi due volumi. Loro sono Sailor Mercury, la combattente della saggezza che ha la protezione del pianeta Mercurio, Sailor Mars, la combattente della guerra che ha la protezione di Marte, Sailor Jupiter, la combattente della difesa che ha la protezione del pianeta corrispondente Giove, e Sailor Venus, all’inizio conosciuta come la misteriosa Sailor V, la combattente dell’amore che ha la protezione di Venere. Ma loro non saranno le uniche guerriere Sailor, infatti arriveranno Sailor Chibiusa, la figlia futura di Usagi e Mamo, l’affascinante Tuxedo Kamen, Sailor Uranus, Neptune, Pluto e infine Sailor Saturn, che è la combattente della distruzione protetta da Saturno.

Ho trovato molto curata la presentazione dei volumetti da parte della GP Publishing, sono piuttosto ‘densi’ di pagine, infatti spesso ci metto più del solito a leggerli. Ma i disegni sono impeccabili e puliti, sembra ombra di dubbio. Per non parlare delle copertine, che sono davvero SPLENDIDE! Ormai ho iniziato a prendere la versione Deluxe del manga, e non ho intenzione di passare a quella normale sebbene costi di meno. Penso che la copertina in versione Deluxe renda il manga ancora più bello. Purtroppo però non sono riuscita a finire di vedere la 4° e la 5° serie in TV di Sailor Moon e a maggior ragione mi affido nelle mani del manga. Dato che non so di cosa trattano le ultime due serie, mi piacerebbe che il manga mi stupisse con dei colpi di scena o con momenti che non mi sarei mai aspettata. Tuttavia, nonostante sia l’anime che il manga mi piacciano molto, in alcune vignette di quest’ultimo lo trovo pesante, ad esempio quando si vede che i nemici discutono tra di loro di inventare non so cosa che serve a fare questo e quest’altro. Credo che sia l’unica cosa che non mi piace perché la trovo un po’ noiosa. Però il nove come voto ci sta, ci sta tutto.


 6
LukaMegurine

Volumi letti: 8/18 --- Voto 10
La trama e la storia credo che la sappiano tutti, grazie all'anime giunto qua in Italia, che ha riscosso un grande successo. Nel novembre del 2010 giunge qua in Italia la ristampa di Sailor Moon, edita dalla Gp Publishing. L'edizione è ben fatta, e credo che non mi dilungherò molto su questo. Ogni volume presenta qualche pagina colorata all'inizio, e le traduzioni sono ben fatte, attenendosi all'originale. Sailor Moon è un manga originale e innovativo, che molti altri manga e anime hanno cercato di imitare, ma che non riuscirà mai e poi mai ad eguagliare lo splendore dell'opera originale. Certo, Sailor Moon non è perfetto, ma io credo che rendano più speciale e unica, l'opera sia per i suoi pregi e difetti. Il tratto della Takeuchi mi piace moltissimo; delicato, poco delineato e molto dolce. Questo, inoltre è un manga che può essere apprezzato da tutti: maschi e femmine, bambini e adulti... Sicuramente a tutti lascerà qualcosa dentro.
La Takeuchi è riuscita a creare un'opera corale, complessa, ma allo stesso tempo piacevole, dolce, divertente e originale.
Consigliatissimo.


 5
GIGIO

Volumi letti: 5/18 --- Voto 7
Il manga di Sailor Moon deve il suo acclamatissimo successo grazie soprattutto alla serie animata andata in onda in tutte le salse negli anni '90 e ripescata poi recentemente. La storia di quest'opera è stata più che mai travagliata a livello cartaceo, dapprima Star Comics ne acquistò i diritti, lo pubblicò in un formato rivista piuttosto orribile. Il manga andò subito ad esaurirsi in quanto i diritti furono bloccati fino agli anni recenti. Voluto a gran voce da migliaia di fan delle guerriere Sailor la GP ne acquista i diritti e nel 2010 lo pubblica astutamente in due versioni. La prima a prezzo popolare di 4,50 euro, la seconda più raffinata a 5,90, ossia la versione Deluxe.

Sailor Moon, alias Usagi Tsukino, è una ragazza come tante che un giorno viene arruolata da una gattina parlante di colore nero di nome Luna che la seleziona per combattere il Dark Kingdom, che vorrebbe prelevare all'umanità la sua energia vitale. Diventerà quindi una guerriera che combatte sotto il segno della luna, Sailor Moon, e incontrerà piano piano altre guerriere selezionate come lei e assieme combatteranno per salvare la Terra dalle minacce di Queen Beryl.
Ovviamente sintetizzare in poche righe una trama così ampia e divisa tra l'altro in saghe è difficile, Sailor Moon incontrerà sul suo cammino anche l'amore, questo farà diventare questo manga uno shojo d'azione abbastanza piacevole, senza grossi acuti a mio avviso.
La storia è semplice, niente di trascendentale o eccezionale, le protagoniste come nella più classica storia d'azione inizialmente in difficoltà trovano alla fine le vittorie attraverso forza d'animo e coraggio, oppure grazie all'amore e all'amicizia. L'unione fa la forza insomma.
Mi piace l'idea, tra l'altro innovativa, di creare un gruppo di ragazze a fare tutto ciò, probabilmente se fossero stati ragazzi il manga sarebbe finito nell'oblio, diciamo che la forza sta appunto nel fatto di aver creato l'idea del potere femminile non dato solo esclusivamente dalla forza bruta.

I disegni non mi piacciono, fanno perdere almeno 1 punto alla mia valutazione. Caotici, a tratti incomprensibili, pieni zeppi di forzature, caricature, grechine, baloon inutili. Diciamo che sono proprio il genere di disegno che più detesto.
Finalmente si possono leggere le avventure delle guerriere Sailor, restati ormai alle versioni iper censurate e martoriate della TV era più che lecito chiedere la versione originale cartacea. GP ci ha accontentato e per questo consiglio a tutti la versione Deluxe più della standard. Un manga che consiglio a tutto il popolo femminile sopratutto. Voto 7.

Lost!

 2
Lost!

Volumi letti: 6/18 --- Voto 8
Non mi piace regalare i voti quando si fa una recensione. Qui ne vedo parecchi di voti regalati. Sailor Moon è un'opera che seguo da quando negli anni 90 fu trasmesso per la prima volta in mediaset ed ho tutta l'edizione Star Comics del manga.
Credo che l'opera in se sia ben congeniata ed è anche il mio manga/anime favorito assieme a Saint Seiya. Tuttavia, non credo che quest'opera sia impeccabile. Tanto per cominciare trovo gradevole il tratto di Naoko Takeuchi, tuttavia non è soddisfacente. Soprattutto nella seconda parte (Black Moon) da il peggio di se come disegnatrice. Le sceneggiature delle tavole non si capiscono, le vignette sono veramente troppo abbozzate e le proporzioni non sa cosa siano. Per alcuni versi credo che l'anime sia meglio fatto (a parte alcuni episodi che sono fatti per allungare la storia), ma è piacevole anche il ritmo serrato del manga e alcune idee che invece, purtroppo, non sono state sfruttate nell'anime (non ultimo il fatto che l'ultima trasformazione viene concessa solo a Sailor Moon nell'anime quando nel manga avviene per tutte). Da questa serie, proprio come Saint Seiya, potrebbero venir fuori tantissimi spin off e continui (per esempio la storia di Silver Millennium, Nehellenia, o ancora l'invasione di Black Moon nel 30° secolo), ma sembra che l'autrice oramai, e malincuore devo dirlo, goda semplicemente degli incassi che la guerriera che veste alla marinara continua a ricevere e non pare proprio averne voglia.
Tornando a noi, l'edizione della GP Publishing è veramente molto buona, sia nella carta usata, sia nel fatto che, per esempio, la Deluxe Edition non contiene neanche le pubblicità, per cui il volume è pressocché identico all'originale.
A parte queste breve parentesi di anatomie completamente sbagliate (soprattutto le mani, quelle proprio non ci riesce a disegnarle), vignette troppo confusionarie e poco spazio dato, spesso, agli altri personaggi che non siano Usagi, Chibiusa e Mamoru, questo manga io lo consiglio vivamente. Non faccio distinzioni tra Shojo e Shonen, non mi piace (e lo trovo anche stupido, una serie può piacere a prescindere.) ed è vero che è adatto a qualsiasi pubblico.
Spero vivamente che, l'autrice, cerchi di darsi da fare e riprendere quest'opera in mano. Dato il grande successo mondiale nel suo ritorno, un pensierino potrebbe anche farcelo!


 4
kikkokat

Volumi letti: 18/18 --- Voto 7
Come voto metto 7, anche se in realtà sarebbe un 6,5 Perché? Perché è davvero inferiore all'anime, dove anche le altre combattenti erano molto protagoniste. Nel manga invece le protagoniste sono Sailor Moon, Sailor Venus e... stop! dove sono Mars, Mercury, Jupiter? Va bene che la protagonista principale agli occhi dell'autrice doveva essere Sailor Venus, ma non puoi fare un manga e chiamarlo "Sailor Moon" e fare personaggi secondari che sembrano delle comparse (mi riferisco appunto a Mars e le altre, che nell'anime invece hanno una bella caratterizzazione). Nel manga invece Sailor V è una spanna sopra le altre e dire che comunque lei il suo manga come protagonista l'aveva già avuto! Trovo molto ingiusto il comportamento della Takeuchi nei riguardi delle altre protagoniste.

La storia è abbastanza diversa dell'anime e ovviamente è molto accelerata. Chibiusa per fortuna nel manga è meno odiosa in confronto all'anime e Usagi, a parte i primi volumi, diventa molto matura mentre invece nell'anime il suo lato goliardico è sempre ben sottolineato.
Insomma, per capire bene bene il carattere di Rei, Ami e Makoto ho dovuto aspettare di leggermi il volumetto con le storie speciali e autoconclusive, ma non mi sembra giusto. Molto ma moltooo meglio l'anime secondo me, sotto tutti i punti di vista!

Franzelion

Volumi letti: 3/18 --- Voto 7
Comprato tanto per conoscere l'opera originale di questo osannato Sailor Moon (di cui da piccolo guardavo il "cartone"), devo dire di non esserne rimasto deluso, ma neanche pienamente soddisfatto.
Come potete notare dai volumetti letti mi sono fermato alla conclusione della prima saga, e c'è da dire che la trama è piuttosto buona, epica, romantica e profonda al punto giusto per un prodotto di questo genere. Purtroppo però ci sono dei MA, che non sono neanche pochissimi.

La storia è bella e a suo modo affascinante, sì, ma a volte è troppo lineare, banale, prevedibile e campata per aria.
Soffre inoltre di una certa incoerenza narrativa, risultando a tratti piuttosto frettolosa, in alcuni casi sembra quasi voler dire al lettore "Adesso stupisciti con questo colpo di scena!" e in altri noiosa o comunque superficiale. Non solo, la sceneggiatura è anche fin troppo disordinata, spesso e volentieri non si capisce il soggetto di un discorso, e i disegni non aiutano di certo, essendo troppo abbozzati e grezzi, privi di qualsiasi fondale o di varietà (i volti sono tutti uguali, se non fosse per le capigliature sarebbe davvero molto difficile distinguere tutte le protagoniste) che non siano fiorellini ed effetti vari palesemente inseriti con programmi stile photoshop.
I personaggi inoltre sono abbastanza piatti, d'accordo che siamo ai primi volumi, ma ho letto altri manga che in tre tankobon hanno saputo fare di più.

Alla fine da come ne ho parlato sembra quasi che sia un brutto manga, invece considerando che è stato il primo nel suo genere e che per questo è anche molto originale risulta un'opera nel complesso abbastanza buona, ma che nel 2011 non viene digerita facilmente, per via dei diversi cliché e situazioni emozionanti un po' troppo ricercate (belli i sentimentalismi e le scene d'azione, ma troppo sceniche e poco realistiche).
Consigliato agli amanti del genere, non agli altri, a meno che vogliate farvi un'idea di questo titolo storico.


 4
_Setsuna_

Volumi letti: 4/18 --- Voto 8
Finalmente in Italia è tornato il manga di Sailor Moon, una delle serie che più ho desiderato avere fra le mie mani, e l'attesa non ha deluso le aspettative. Trovo la trama del manga più matura rispetto all'anime, a differenza della serie TV non si perde in mille episodi sempre uguali a se stessi, infatti ci vengono presentate in pochi capitoli tutte le guerriere Sailor per procedere poi con i vari nemici.
L'edizione italiana ci viene proposta in due versioni: una da edicola a 4,50 euro senza sovracopertina, ma con le pagine a colori, e una deluxe a 5,90 euro con sovracopertina e pagine con qualità migliore.
Consiglio il manga a tutti, perché è un classico, e andrebbe letto almeno una volta.

Yuuki.chan

Volumi letti: 3/18 --- Voto 9
Io di Sailor Moon ho letto i 3 volumi usciti fino ad ora. Lo aspettavo con tanta ansia e finalmente ce l'ho.
Che dire è un'opera stupenda secondo me, amabile da tutti, sia ragazze che ragazzi. È l'anime/manga che mi ha fatto fissare con le super eroine vestite in modo carino e grazioso.

Il manga è bello e lo stile di disegno è molto particolare, ricco di retini e sfondi. Inoltre, i personaggi qui sono più svegli rispetto all'anime.
Apprezzo l'edizione anche per il fatto che non ha un prezzo elevato ed ha pagine a colori.
La trama stringe molto di più rispetto all'anime che tutti conosciamo. Questo potrebbe essere un punto a sfavore visto che accade tutto in modo così veloce, sembra quasi frettoloso se confrontato con la versione animata, mentre a me piace molto di più perché cosi evita di stancarmi.

keiko-chan

Volumi letti: 2/18 --- Voto 9
Aspettavo questo manga con trepidazione e finalmente è tra le mie mani.
La storia la conoscete tutti quindi non mi divulgherò troppo su questo. Posso solo dire che il manga è completamente diverso dall'anime e questo mi piace anche se mi lascia spesso disorientata perché ormai nella mia testa c'è la storia dell'anime.
I disegni mi piacciono e non capisco perché tutti se ne lamentano. Assenza di sfondi? Perché, negli shojo ce ne sono? Gli sfondi non sono molto presenti nei manga! Inoltre, c'è da dire che la GP ha fatto un'edizione favolosa. Consiglio altamente questo capolavoro.


 6
Rebecca B.

Volumi letti: 2/18 --- Voto 6
È a malincuore che do un voto così basso e una serie che è stata, fin da quando ero bambina, una delle mie preferite. Quando seppi la notizia della pubblicazione in Italia del manga in versione riveduta e corretta, non stavo più nella pelle. Finalmente! La vecchia stampa targata Star Comics lasciava molto a desiderare, mentre quella GP è veramente impeccabile. Quindi non mi dilungherò oltre a parlare di questo aspetto.

Ora, leggere Sailor Moon dopo anni, mi lascia una delusione. La storia, che da piccolina mi sembrava stupenda, ora è solo ingenua, troppo ingenua. Gli eventi accadono troppo velocemente, soprattutto nelle battaglie. Insomma, alcune cose non stanno né in cielo né in terra, anche per il genere al quale la serie appartiene. I disegni sono molto belli nelle parti a colore, ma spesso sono lasciati a metà, dando comunque una sensazione di "non finito" e "frettoloso" (comunque l'autrice si scusa di questo nelle "4 vignette" alla fine del secondo volume). Le proporzioni, seppure, d'accordo, è un manga, sono campate in aria in molte parti, in particolar modo i due micetti, Luna ed Artemis, sono spesso disegnati davvero male.

Ma, comunque detto questo, Sailor Moon non merita l'insufficienza. È un manga che ha dato via ad un filone, innovativo, con immagini poetiche. Anche se prima ho contestato i disegni, questo non significa che alcune tavole sono ben eseguite. È comunque una pietra miliare nella storia dello shojo, compresa la buona versione animata. Insomma, con tutti i difetti che ha, resta un'opera apprezzabile sotto vari punti di vista, che ancora oggi non smette di influenzare le serie majokko e shojo.


 5
Desեiɴу

Volumi letti: 1/18 --- Voto 7
Come moltissime persone anche io sono cresciuta con l'anime di Sailor Moon. Ci giocavo da piccola, mi guardavo un sacco di volte gli episodi. Era il mio anime preferito. Sono corsa a comprare il primo volume della ristampa GP appena ho saputo che sarebbe stato ripubblicato qua in Italia. Tuttavia sono rimasta molto delusa dall'edizione.

Entrambe le edizioni proposte non valgono la metà del prezzo di copertina: la deluxe costa quasi sei euro ma è piccola, le pagine sono spesse come qualsiasi altra edizione GP (forse un pelo di più, ma nulla di eccezionale), e per il resto possiede le medesime caratteristiche che ha l edizione da edicola, cioè pagine a colori, introduzione e riadattamento ai dialoghi.
La versione economica è praticamente identica a quella deluxe, ma nemmeno essa vale il prezzo di copertina di 4.50 euro.
Possiedo altri manga della GP normalissimi che costano 3.90 e sono qualitativamente meglio, ad esempio copertine più rigide e un pelo più grandi. Si è fatta una pubblicità esagerata, Sailor Moon ora è un fenomeno,la gente lo compra ma non sa nemmeno cosa porta a casa. Non si rende nemmeno conto del valore effettivo di questa storia.

Ho un sacco di volumi della primissima edizione italiana (anni '90) e ho intenzione di integrare questa edizione con quella di adesso, coprendo le eventuali mancanze.
Per il resto, è molto meglio l'anime. C'è meno accanimento e più storia, anche se non ho di certo aspettato quest'anno per rivedermelo. Ora Sailor Moon ha perso la sua spontaneità. Sono molto delusa. Inoltre la storia originale, chiacchieratissima, non è poi questo granché. Certo, meglio dell'anime italiano che è stracensurato da cima a fondo (anche se affettivamente sono legata di più a quest'ultimo che al manga), ma davvero, ora c'è un boom esagerato.

Le vicende narrano la storia di questa ragazza timida, pasticciona e sognatrice di nome Usagi Tsukino che di punto in bianco di trova a dover combattere i malvagi in compagnia di altre 4 amiche e un gatto. La storia si mantiene sulla stessa linea, almeno per ora, dell'anime, con variazioni non indifferenti, ma è molto infantile. È il classico Maho-Shoujo, forse con un tocco in più di romanticismo, ma staremo a vedere come si evolve la storia, non voglio dare giudizi affrettati.

Comprerò il manga e lo leggerò di sicuro (integrandolo con i volumi della vecchia edizione). Io amo Sailor Moon ma non ho intenzione di rendermi schiava del "Fenomeno-Sailor Moon".

Utente6677

 3
Utente6677

Volumi letti: 1/18 --- Voto 8
Finalmente in Italia in un'edizione degna di questo nome, il più famoso manga di Naoko Takeuchi. Lo shoujo che ha forse creato il genere majokko (ragazzine apparentemente normali che grazie a manufatti/animali parlanti acquisiscono poteri sovrannaturali trasformandosi in eroine), arriva grazie alla GP Publishing in 12 volumi più Sailor V e 2 volumi speciali. Il primo volumetto - versione deluxe - è sontuoso dal punto di vista dell'edizione, se si pensa che costa 5,90€: pagine a colori in carta patinata lucida, rilegatura solida e flessibile, sovracopertina a prova di usura.

La storia si dipana veloce, vengono presentate in rapida successione le varie protagoniste - Sailor Moon, Sailor Mercury, Sailor Mars e Sailor Venus - capitanate da una splendida gatta parlante - Luna - che spiega loro per sommi capi chi siano e lo scopo della loro missione.
Il tratto della Tacheuchi è molto versatile, spazia dal tipico stile shoujo al deformed (molto usato soprattutto per la protagonista, con esiti esilaranti), ad uno stile più "serio" e "oscuro" nel rappresentare i nemici delle guerriere. Un po' strano è - dopo una vita a sentire Bunny, Ubaldo, Amy, Marzio, Rea, Morea, eccetera - leggere i nomi originali quali Usagi, Umino, Ami, Mamoru, Rei, Minako, eccetera, ma ci si fa l'abitudine molto in fretta.

In sintesi, un manga che nonostante sia "anziano" in quanto risente dell'atmosfera ani '90, rimane godibilissimo ancora oggi. Per ora il voto è 8, vedremo se la storia decollerà - come promette di fare - nei prossimi volumetti.


 3
Surymae

Volumi letti: 18/18 --- Voto 8
Essendo nata nel 1993, posso forse dire di aver visto l'apice del fenomeno Sailor Moon in Italia. Tutte le serie animate erano costantemente trasmesse in televisione e i gadget spopolavano (ricordo che avevo almeno tre bambole delle guerriere Sailor); persino i corredi di scuola raffiguravano le celebri eroine. Nonostante tutto, però, non ricordo praticamente nulla dell'anime (anche se mi ricordo alcuni episodi con una nitidezza per me inusuale); e forse questo è un bene, viste le pesantissime censure che purtroppo hanno fatto storia. Un altro motivo in più per leggere il manga, anche considerando il recente ritorno di Sailor Moon sia nelle televisioni che nelle edicole e fumetterie. Ho quindi cercato di impormi una lettura scevra di pregiudizi, come se fosse un'opera che non conoscevo. E probabilmente questo è stato l'atteggiamento migliore, perché mi ha consentito sia di vedere i pregi che i difetti della serie.

La trama la conoscono anche i sassi, ma presenta delle trovate genuine e fantasiose. L'idea delle combattenti donne, ad esempio, o la figura di Chibiusa, per non parlare poi della relazione tra Haruka e Michiru. Purtroppo, però, nel corso delle serie la fantasia dell'autrice sembra esaurirsi, e alcune dinamiche tornano diverse volte, come la figura che non si sa se sia buona o cattiva o il personaggio che viene plagiato dal nemico di turno. Ciò non toglie che il manga sia bello da leggere, ma così alcuni colpi di scena non rendono bene, perché si sono visti prima.
Il tratto non è il mio genere, ma mi piace: si adatta alla storia come un guanto, e alcuni disegni sono davvero belli. Consiglierei però a Naoko Takeuchi di esercitarsi nel fare gli animali: i poveri Luna e Artemis sembrano sempre schiacciati e sproporzionati.
Per quanto riguarda i personaggi, invece, sembra di vedere una boyband. Ogni protagonista sembra studiato apposta per piacere ad una determinata categoria di persone e spingerle ad immedesimarsi in loro, e probabilmente è così. Essendo tantissimi, soprattutto le Sailor, alcuni vengono caratterizzati bene ed altri male. Ad esempio: a che serve il personaggio di Makoto, alias Sailor Jupiter, se non fa praticamente niente? Però ci sono anche altri personaggi caratterizzati molto bene, come le sopraccitate Chibiusa e Minako. E il loro scopo nella storia è perfino definito!
Menzione di onore per Mamoru. Come personaggio in sé non è niente di speciale, ma la sua condizione di schiacciante minoranza merita a mio parere un paio di parole. La sua funzione è ben chiara, almeno questo, ma è pur sempre l'unico protagonista maschile in mezzo a tantissime donne. Poveretto... o forse no?

In sostanza, alla fine non mi sono pentita di leggere Sailor Moon. È un manga probabilmente sopravvalutato per colpa dell'anime, ma si fa leggere con piacere anche a distanza di anni, cosa non da poco. Credo che lo consiglierei, ma ad una condizione: che lo si legga dimenticandosi dell'anime e del merchandising folle a cui è stato sottoposto negli anni. Solo così si può valutarlo giustamente.


 3
Kaori

Volumi letti: 49/18 --- Voto 9
Sailor Moon sotto forma di anime ha accompagnato tutte le mie elementari, ci giocavo con le amiche ed era semplicemente fantastico. Arrivata ad un età più adulta ho comprato il manga, purtroppo l'adattamento italiano ha imposto che Usagi venisse chiamata Bunny nei primi giornaletti (si perché è stato pubblicato su giornaletti non volumetti) e che Mamoru venisse chiamato Marzio, inoltre il formato lascia molto a desiderare.
Spero che la ristampa, che sono sicura arriverà un giorno, renda giustizia ad una storia che è davvero molto bella e intensa. Insomma vi consiglio di leggerla anche se con questi piccoli difetti, che non dipendono assolutamente dall'autrice.


 3
maru_chan

Volumi letti: 49/18 --- Voto 9
Sono lieta di poter dare la mia opinione sul primo manga che abbia mai letto.
L'edizione italiana è puramente per bambine nelle prime due serie (i nomi sono quelli dati dalla TV, non gli originali).
Le pagine sono in bianco e nero con inserti gioco e schede personaggi a colori.
Si ha un netto miglioramento dalla terza serie in poi, dove vengono adottati i nomi originali della serie!
La trama è grosso modo quella dell'anime, nonostante il manga risulti più adulto e la nostra eroina Usagi Tsukino sia decisamente un personaggio in crescita, che dalla prima alla quinta seria dimostra di diventare sempre più adulta lasciando il suo lato infantile (sia nelle scelte che nei modi di fare).
Consigliato perché: L'anime è stato fin TROPPO censurato, la storia è andata a farsi friggere, il manga riporta fedelmente l'idea della Takeuchi (come scrivevo sopra l'edizione italiana è valida dalla terza serie in poi).
C'è la possibilità di conoscere una protagonista eroina che se nell'anime dimostra fino alla fine un attaccamento morboso al suo lato di bambina, nel manga riesce ad emergere e farsi amare.
La serie riesce ad unire i generi Shoujo e shounen, risultando gradevole sia per ragazzi che per ragazze.
Il tratto migliora di volumetto in volumetto, sempre più piacevole ma senza mai perdere il gusto tipico della Takeuchi per figure allungate e, nel disegno, i personaggi protagonisti più che gli sfondi.
Una storia che appassiona e lascia un vero messaggio: anche gli adolescenti possono sognare un mondo migliore, impegnarsi per salvare il prossimo con tutte le loro forze, sbagliando, soffrendo, amando ma di sicuro con la speranza nel cuore.

usako_90

 2
usako_90

Volumi letti: 49/18 --- Voto 10
Assegno 10 solo per la storia che è fantastica e mette d'accordo sia ragazzi che ragazze, in quanto per la prima volta compaiono delle ragazze a salvare il mondo e non dei maschi. Nella prima serie a volte la qualità del disegno è davvero scarsa, e ci sono dei piccoli buchi nella storia ed ache la versione italiana fa davvero pena. Andando avanti il disegno migliora notevolmente e anche il modo di raccontare dell'autrice.
Anche in Italia ci si rende conto che questo non è un fumetto per bambine ma è una cosa più seria.
Spero proprio che un giorno se ne realizzi una nuova edizione migliorata.


 1
Yati89

Volumi letti: 49/18 --- Voto 8
Mi sono avvicinato al manga solo molto tempo dopo l'aver visto l'intera serie televisiva, e per poco non lo stavo per abbandonare subito. Il primo impatto, infatti, era stato negativo, con uno stile troppo shoujo e poco curato(che però migliorerà in avanti) e una storia abbastanza breve e con diversi buchi narrativi. Ma questi sono difetti solo della prima parte. Andando avanti il bug con l'anime verrà colmato da una trama, si più breve, ma meglio costruita e molto più adulta, con veri combattimenti e vere morti dei nemici (cosa sempre mitigata nell'anime). Per il resto Sailor Moon rimane un'opera molto innovativa, capace di unire il genere Shoujo allo shounen mettendo così d'accordo entrambi i sessi. Piena di tematiche importanti, quali il destino, il dovere, la solitudine. Ottime le caratterizzazioni principali, meno per i personaggi di contorno. Menzione d'onore poi per il finale, un finale vero con un filo conduttore che ricopre l'intera serie e una battaglia degna di questo nome. Un manga che tutti dovrebbero leggere (o almeno seguite l'anime^^).


 2
Hachi84

Volumi letti: 18/18 --- Voto 10
Non è il primo manga che ho letto semplicemente perché riuscire a trovarlo è stato quasi come cercare un ago in un pagliaio, ma alla fine ci sono riuscita e non ho potuto fare a meno che leggerlo praticamente ininterrottamente.
I disegni sono meravigliosi e qualitativamente migliori di quelli dell'anime, a volte è addirittura difficile credere che i personaggi siano gli stessi. I personaggi sono ben strutturati e ognuno di essi è approfondito nella maniera giusta.
Ricordo che non vedevo l'ora di portarmi avanti nella lettura ma, al tempo stesso, man mano che mi avvicinavo alla fine della storia, iniziavo a percepire un po' di rammarico per essere vicina ad "abbandonare" l'eroina che mi aveva tenuto compagnia con le sue appassionanti avventure.
Non vedo davvero l'ora che i diritti vengano sbloccati così da poter acquistare il manga in una versione decente e degna e rileggerlo tutto d'un fiato ancora una volta.


 3
Laurelin

Volumi letti: 5/18 --- Voto 7
Belli e molto fluidi i disegni. Il manga a livello di trama risulta essenziale per comprendere fin dove è arrivata la censura imposta da Mediaset; infatti molte scene sono state decisamente ridimensionate durante la trasmissione dall'anime su Italia 1. Insomma uno shoujo che presenta dei contenuti decisamente più adulti della media, che almeno ci risparmia un po' di quelle tante gag esagerate che caratterizzano la serie animata.


 3
Hadrill

Volumi letti: 49/18 --- Voto 7
La caratteristica più interessante di questo manga sta nell'essere un incrocio tra il genere shojo e il fumetto d'azione, prettamente destinato, in Giappone, a un pubblico maschile.
Infatti, insieme a un tratto grafico delicato, alla cura estetica dei personaggi, all'inserimento dell'elemento romantico e scolastico, tipici dello shojo, in Sailor Moon leggiamo anche ottime scene di combattimento, e una trama solida, ricca di colpi di scena.
Sailor Moon è dunque un manga che può piacere a diverse tipologie di lettori, e che vi consiglio se cercate una lettura avvincente, bei disegni e sentimenti.
Peccato che l'edizione italiana presenti un adattamento poco convincente, e un formato editoriale destinato ai bambini, che potrebbe non invogliare lettori più maturi.


 1
Angel_Vegetto

Volumi letti: 49/18 --- Voto 10
Una mattina come tante Usagi Tsukino si alza come al solito tardi per andare a scuola, si veste si lava i denti di corsa ed esce di casa come una furia. Nel tragitto per arrivare a scuola calpesta una gatta disorientata, Usagi si ferma e raccoglie la povera gattina che aveva un cerotto in fronte. Togliendolo scopre una spellacchiatura a forma di luna crescente, ma il suo stupore viene frenato dal suono dell'ultima campana della scuola. A scuola oltre a dover stare nel corridoio per il ritardo scopre di aver preso l'ennesimo 30 in un test. Tornando a casa si ferma con Naru Osaka, la sua migliore amica, presso la gioielleria della madre di quest'ultima. Uscendo vede uno strano ragazzo alto, con i capelli neri, con gli occhiali da sole e nonostante fosse giorno indossava uno smoking. Usagi classificandolo come uno snob, torna a casa e la madre gli chiede il test ricevuto la mattina e alla vista del voto caccia fuori di casa la figlia che rimane davanti alla porta piangente dopo un vano tentativo di imitare la sua eroina, Sailor V. Riuscita ad entrare in casa va subito nel suo letto dove si addormenta, verrà svegliata dalla stessa gatta che la mattina aveva calpestato e proprio la gatta, entrata dalla finestra, si presenta con il nome di Luna. Ovviamente Usagi è incredula e crede di dormire ma Luna riesce a convincerla a non dormire regalandole una spilla, e con essa gli annuncia che lei è la guerriera prescelta per sconfiggere il Dark Kingdom che sta cercando di conquistare la terra, ritrovare la Principessa della Luna e il cristallo d'argento. Per fare tutto ciò dovrà anche rintracciare le sue compagnie, all'improvviso la spilla si illumina e finalmente Usagi inizia a dare un pò retta a Luna che le dice di urlare "Moon Prism power make up". Con suo enorme stupore Usagi si trasforma e sente la sua amica Naru gridare per la paura, togliendosi la maschera la vede in pericolo allora corre da lei e così iniziano le avventure della bella combattente che veste alla marinara!

shanahmeh

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shanahmeh

Volumi letti: 49/18 --- Voto 10
FANTASTICO! Conoscevo solo l'anime passato in tv tante volte e già l'amavo immensamente, ma il manga è superlativo! I disegni sono fantastici, spiega benissimo tutti i particolari e il finale è un milione di volte meglio di quello dell'anime! Bè non vedo l'ora che la Star Comics si decida per una nuova edizione perchè quella italiana, tipo giornaletti per bambini, è davvero penosa.

bishg

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bishg

Volumi letti: 20/18 --- Voto 6
Quando acquistai per la prima volta il manga di Sailor Moon ero ancora alle elementari e, come il 99% delle mie coetanee, avevo un'autentica adorazione per il cartone animato... quando trovai il giornalino in edicola ne fui felicissima, anche se all'epoca ignoravo cosa fosse un manga e non capii bene se il fumetto fosse stato tratto dal cartone o viceversa. Non capivo perchè ci fossero così tante differenze tra la versione animata e quella stampata, soprattutto per quanto riguarda certe parti della trama. Comunque, iniziai ad acquistare i volumetti, arrivai a un numero imprecisato e poi con il calare dell'interesse vero il cartone smisi di comprarli. Un paio di anni fa, spinta dal desiderio di riaverli, ho comprato su Ebay un lotto di circa 20 numeri del manga, in ordine sparso, e ho potuto fare un'analisi più approfondita di quando non avessi 10 anni! Il manga è indubbiatmente bello e avvincente, ma è stato a dir poco massacrato dall'edizione italiana. E' vero che quando fu pubblicato per la prima (e unica) volta ancora il genere manga non era così diffuso e popolare, e nessuno poteva sapere che la Star Comics stesse spezzettando ingloriosamente 18 volumetti in 49 giornalini-sogliola... e poi il tutto fu confezionato alla maniera di un Corriere dei piccoli molto infantile... con articoli e approfondimenti che non c'entravano niente! (ricordo quello su Baywatch...). Non posso immaginare l'ansia infinita che proverebbe un lettore oggi se un manga venisse centellinato in questo modo!

moonlight

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moonlight

Volumi letti: 49/18 --- Voto 10
Ho letto tutti i volumetti del manga, è stupendo ho dato 10 solo perchè è il massimo,ma merita molto di più. Il manga a differenza dell'anime è completo, spiega chiaramente tutta la vicenda. La Takeuchi ha fatto un ottimo lavoro, iniziando dai disegni studiati nei minimi dettagli, la trama, le varie mitologie, i nomi stessi ognuno dei quali racchiude un significato. Il manga in se ideato da Naoko è stupendo, avrei da ridire sull'edizione italiana della Star Comics... ma come fa a cambiare i nomi? Prima da nomi italiani e per cognomi i nomi giapponesi, poi nomi e cognomi giapponesi, bisognava essere più coerenti con un simile capolavoro già tartassato dalle censure della Mediaset... Spero che Naoko abbia buon cuore e sblocchi questi diritti, perchè un simile capolavoro deve essere internazionale...

Eriol

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Eriol

Volumi letti: 49/18 --- Voto 10
Che dire, Sailor Moon è un mito, un'opera che ha segnato l'animazione giapponese e l'ha esaltata a livello globale. Il manga che ha ispirato l'anime non fa eccezioni, la trama è nettamente migliore di quella della controparte animata, ricca di riferimenti estremamente interessanti sulle varie culture e religioni, i personaggi sono curati e ben caratterizzati, l'autrice non ha certo lesinato sul design delle protagoniste e dei loro avversari, abiti e divise sono stati realizzati con un gusto che raramente si puo' vedere in altre opere, simili (dove ultimamente si scade nel pacchiano vero e proprio) e non.
La crescita della protagonista durante l'arco della storia è ben studiata, ci si commuove e si ride in sua compagnia. Insomma, un manga che mi sento di consigliare a chiunque e al quale dò il massimo dei voti.

SilverMoon

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SilverMoon

Volumi letti: 49/18 --- Voto 10
Il manga Italiano ha una struttura piuttosto approssimativa: i primi 45 volumi in formato giornalino per ragazzi (spillato), i restanti 4 formato manga normale, quindi rilegato. Leggendo il manga sempre di avere davanti a se un'opera del tutto diversa: i nomi sono un po' italiani un po' originali, idem per gli attacchi. Comunque un bel 10 non glielo si nega, è pure sempre un capolavoro d'accellenza, è pur sempre Sailor Moon!! X=)

Hara92

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Hara92

Volumi letti: 48/18 --- Voto 7
Abituato ha bei manga come Rayearth, One Piece, Rave, sono rimasto molto deluso dal manga di Sailor Moon, saga che ho adorato come anime (e soprattutto come live-action).
Leggendo il manga mi sono accorto di molte pecche:
- la grafica: le tavole sono praticamente bianche, le linee non sono ben definite e tutto sembra evanescente. Secondo alcuni questo è un pregio, per me no! Assolutamente!
- i retini: sono molto carenti, soprattutto nella seconda e nella terza serie.Dove si alternano tavole spoglie a tavole così zeppe che sembra di essere in un campo di prezzemolo.
- i PARTICOLARI! Questa è una cosa che non sono riuscito a mandare giù per molto tempo come l'assenza dei nasi delle persone ele orecchie soprattutto quelle di ChibiUsa, ma non solo, disegnate in modo tale che sembrano quelle di Dumbo! Ma soprattutto! Come fa una persona ha dimenticarsi le differenze di ogni personaggio che ha creato lei stessa?!; es. gli orecchini di Mercury, nel manga fin dalla prima serie ne ha tre per orecchio, a seconda dei capitoli si alternano a 1 sia a DX che a SX, poi 2 a DX, 1 SX, poi tre da entrambe le orecchie, ecc, sempreper quanto riguarda Mercury, nel manga il suo fuku (vestito scolastico da combattimento, il suo vestito alla marinara) non ha le coprispalle, ma ecco che queste appaiono e scompaiono fino alla terza serie!
Passiamo a Mars nella sua prima apparizione ha un gioiello sulla cintura (come si vede nel Live), dopo 2 capitoli scompare definitivamente dalle scene, chi si è visto si è visto!
La "Love-Me-Chain" per Venus scompare poco dopo il suo esordio nel manga.
Solo Jupiter e Moon si salvano dallo scempio, di poco.
Credo anch'io che l'autrice si potesse impegnare di più per disegnare. I combattimenti sono superveloci, e proprio durante i combattimenti la grafica cala a picco.
Ho visto e letto il primo volume, i primi capitoli del secondo volume e visto il 6° volume della ristampa e devo dire che non sono del tutto soddisfatto.
L'autrice con Photoshop ha aggiunto delle palline nere per fare la catena di Venus e quella di Jupiter (assente nel manga fin dall'inizio, ma presente nel Live), il gioiello di Sailor Mars sulla cintura è stato anch'esso aggiunto con Photoshop, certe volte con risultati pietosi.
Alcune cose positive sono l'aggiunta di retini e il rifacimento di alcune immagini(soprattutto di Sailor Moon) e nella 3° serie l'aggiunta di vari nasi(secondo me poteva sprecarsi e rifare anche le orecchie).
Fortunatamente, come manna dal cielo, la grafica, il riempimento di tavole e i particolari vanno migliorando dalla fine della terza serie fino alla fine.
Anch'io metto voto 7, perchè SailorMoon è SailorMoon! E' la capostipite di tutte le nuove ragazzine che si trasformano e combattono in gruppo... in pratica è un, anzi il mito che non tramonterà mai.
Ps. Molti lati negativi del manga sono stati assai influenzati da una pubblicazione italiana a dir poco orrenda. Spero che appena ci sarà lo sblocco dei diritti, in una ristampa fedele fin dall'inizio all'originale e che le pagine non sembrino le fotocopie ingrandite delle pagine giapponesi!

angela79

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angela79

Volumi letti: 49/18 --- Voto 7
Ha conquistato i cuori di tutti negli anni 90, la sua immagine impazzava ovunque sebbene l'anime non meritasse tanta dedizione. Il manga non è diverso la storia non è accattivante, ma almeno i disegni sono gradevoli. Bunny o Usagi,come vi pare, è davvero una bella ragazza e non bisogna fare sforzi di fantasia per vederla tale! Merita uno sguardo.

Ringo

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Ringo

Volumi letti: 49/18 --- Voto 9
Perchè non dò un meritato 10 a Sailor Moon L'anime mi ha accompagnata sin da giovane... e aspetto ora la serie in DVD, ma a parte questo... PERCHEEEEEEEEEE' Semplice! L'edizione... fa schifo. Ma a quei tempi andava il magazine che ci vuoi fare, anche se 2 euro per 10 pagine, vabè, ma è come Naoko , sia sbrigativa nel risolvere i combattimenti e qualsiasi cosa, e da far comparire subito un altro casino , che non ti fa capire più nulla. Ovvio non sarà eterno come l'anime, ma un po' più di voglia di far tavole non sarebbe stato male. Spero in un ritorno , come era stato detto , della ristampa. Riveduta e corretta dall'autrice... e anche che la casa che ha i diritti per l'anime si dia una mossa e la smetta di cambiare nomi 40mila volte... e di far ricominciare le serie ogni volta. Vogliamo Sailor Moon! Senza intoppi! E vai NAOKO, impegnati

Kazuhiko

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Kazuhiko

Volumi letti: 49/18 --- Voto 10
Che dire... mi divido in due voti. Per quanto riguarda l'edizione italiana, caliamo un pietoso velo. 18 volumetti diventati 49, edizione da "giornalino dei bambini" (capisco l'adattamento mirato al target però questo è troppo!), adattamento pessimo, onomatopee pure, cambio dei nomi... poche cose si salvano nell'edizione italiana, uno su tutte il poster all'interno. Se invece consideriamo il manga disegnato dalla bravissima Naoko Takeuchi... un pieno 10, con un aggiunta di lode grazie alla recente ristampa. Storia, personaggi, disegni... tutto mi ha affascinato incredibilmente e continua a farlo ogni volta che lo rileggo. E anche questo secondo me dimostra quanto vale un opera: emozionarsi ad ogni "ri" lettura. La grafica di Naoko, per chi come me è appassionato alle sue opere ed è riuscito a vedere o avere le sue precedenti opere, è molto particolare: linee libere, a volte appena accennate, tratto chiaro, figure snelle ed allungate. Con Sailor Moon che l'autrice concretizza e pone le basi del suo personale stile, e riesce a crescere ad inventare, come ormai il mondo ha saputo scoprire, un nuovo genere che unisce il combattimento alla magia sotto il nome dell'amore e dell'amicizia. Insomma... Sailor Moon. Non serve altro.

vale4ever

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vale4ever

Volumi letti: 22/18 --- Voto 9
Uau che onore sono la prima (non diciamo sciocchezze)... comunque io non sono mai riuscita a leggere tutto il manga, anche perchè quando l'ho trovato in fumetteria erano già finiti da un bel pezzo, però non posso negare che sia fantastico!!! Anche l'anime è molto bello anche se, da come ho potuto constatare da quei pochi numeri che possiedo, è molto diverso dal manga, non solo per le immagini, ma anche per la storia... apparte questo lo ripeto e lo ripeterò all'infinito: E' fantastico!!!!!!!