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GuardianTomberry

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Ci son libri illustrati che son stati dimenticati per lungo tempo e che forse non torneranno ala mente per tutta la vita. Per esempio le "Serie di cartoline" di Pierre Probst che sono state fatte per l'adorata figlia. Questo libro non è un ricordo nostalgico del passato, il realtà è vissuto come una delle cellule che ora formano il mio io di adesso...! Io vorrei che questo "Mondo di Coo" diventasse una cosa così per qualcuno, da qualche parte...

Con queste parole Hideji Oda chiude il secondo volume di "Il Mondo di Coo" in cui una moltitudine di elementi vengono mescolati e ridefiniti. Due volumi in cui viene narrata la storia di Renei, una bambina di 12 anni che si trova magicamente catapultata in un mondo bizzarro, alla ricerca prima della sua casa (assieme al fratello defunto), poi di suo padre morto quando lei aveva solo due anni. Tutto parte da un sogno, dopo aver volto il pensiero al fratello (molto più grande di lui), deceduto da poco tempo e che rincontrerà proprio in quel mondo fantastico che visiterà per parecchio tempo tanto da scambiarlo per mondo reale al posto di quello in cui ha vissuto per dodici anni.

L'edizione Coconino Press oramai ha diversi anni, ma mantiene alto il suo valore con rilegatura di classe, non solo a colla, ma anche a filo. Tutto in bianco e nero, presente sovraccoperta, carta spessa. Oramai difficile da trovare a prezzi modici (anche se dopo diversi mesi di ricerca si trova a prezzo decente); come edizione può valere il prezzo di copertina. Nota di demerito sono i diversi errori di battitura e forse anche di traduzione (che in alcuni punti non pare essere molto coerente con quanto accade nei disegni) che si trovano soprattutto nel primo volume.

Il tratto di Oda è, come nel suo stile, dettagliato e soprattutto sempre pervaso da una sorta di coltre nebbiosa che dona sia fascino che insicurezza. Stile che si confronta bene con altri autori come Igarashi che, anch'egli, tratta spesso argomenti tra il mistico ed il fantasy. In sintesi un ottimo tratto, particolare e caratteristico dell'autore, difficilmente lo si potrebbe scambiare con altri.

La prima cosa che mi è venuta in mente quando ho iniziato questa opera è stata la storia di "Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie", molti sono i punti in comune, dal mondo fantastico pieno di logiche proprie ed all'apparenza senza alcun senso, alla storia personale di Renei che si riflette su più punti cardine con quella di Alice. Questo può essere preso come punto di forza? Per me sì, anche se è evidente che il tutto possa passare come una sorta di scopiazzamento, ma in realtà Oda pensa ad altro, non solo all'aspetto grafico e fantastico dell'opera, ma anche ad altre tematiche molto più complesse che vengono, nel fumetto, solo abbozzate, quanto basta a dargli quel tocco di nuovo da rendere "Il Mondo di Coo" un'opera complessa e ben distinta.

Il Mondo di Coo, inteso proprio come spazio fisico, viene definito prima come frutto del sogno di Renei, poi come mondo a parte, quasi parallelo, ma non esiste una definizione soddisfacente e neanche viene ricercata perché questa sorta di regno si può raggiungere sia tramite sogno che tramite celebrazioni religiose (parlando della "festa dei morti" giapponese), per mezzo sia del subconscio che di un portale materiale (nella storia, il tombino di fronte alla casa di Renei).

Ma quali sono le sfumature che Oda riesce sapientemente a miscelare e che caratterizzano questo fumetto? In primo luogo la naturale brutalità delle cose, intesa come susseguirsi di naturali scelte per la sopravvivenza, espressa in più punti (dall'uccidere esseri nel Mondo di Coo al fine di mangiarli, allo sfruttare gli eventi per trarre appunto profitto per la sopravvivenza degli abitanti, come la vicenda di Ippo); le fuggevoli provocazioni a livello della sessualità quando si parla delle relazioni tra protagonisti (da Renei verso il fratello, alla situazione di Kaya nel secondo volume); il rapporto con la religione e la morale, dalla connessione del Mondo tramite funzioni o periodi di festività ben precisi, alla raffigurazione grafica di eventi che accadono nella vita di tutti i giorni sotto forma di spiriti e/o esseri del Mondo di Coo (parlo delle pietre in riva al "fiume" senza spoilerare cosa rappresentano sia loro che il fiume stesso). In sostanza un sacco di citazioni, spunti, riflessioni più o meno evidenti. "Il Re", personaggio che nel primo volume viene poco proposto, torna alla ribalta nel secondo (verso fine volume) e che vi farà ricordare dell'omino di marzapane di Shrek (peccato che il Re nasce prima di lui visto che il film è del 2001 mentre il fumetto è del 2000) per i suoi toni e pensieri talmente naturali quanto sfacciati.

Ho scritto molto, me ne rendo conto, ma l'ho fatto perché tengo a questo fumetto, penso che sia uno dei manga più sottovalutati tra quelli arrivati in Italia, infatti è sconosciuto ai più. Per quanto possa essere bizzarro e difficile da comprendere, lo consiglio a tutti, non lasciate ammuffire le copie della Coconino Press in giro per librerie, scaffali e scantinati, non ve ne pentirete.


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Nakoshi

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
Dopo l'ottimo Dispersion, Oda (che non è quello di One Piece) torna in Italia ancora sotto Coconino, e lo fa con la sua opera più acclamata: Il mondo di Coo. Egli ci trasla all'interno dell'inconscio di Renei, il quale si tramuterà in terapia per la nostra protagonista. Il Mondo di Coo è un mondo onirico ed immaginifico creato dalla sua mente, che vivrà ovviamente sotto la forma più comune della rappresentazione inconscia: il sogno. Qui incontrerà, tra le tante, il suo amato fratello che un anno prima aveva perso.
Questa sorta di viaggio fiabesco, alla ricerca della propria casa perduta, si trasforma in realtà in un'odissea esistenziale tra ontologia e metafisica, dove Renei scoprirà la vera natura dell'amato fratello, che si rivelerà molto diverso dal suo ricordo fanciullesco, ed anche del loro rapporto.
Si porrà anche molte domande (sull'incomprensibile mondo adulto, sulla causa dei suoi sogni, sulla labile differenza tra sogno e realtà etc.), le quali la faranno a poco a poco crescere e maturare. La psicologia dei personaggi non è molto complicata, ma l'autore crea personaggi semplici, coerenti ed empatici ed il tutto è raccontato con piglio leggero ma con freschezza e profondità rara; e sta proprio qui la bravura dell'autore, nel raccontarci una sorta di fiaba in stile Miyazaki; ci fa respirare l'aria rarefatta di questo mondo fantastico ma nel contempo reale, popolato da creature mistiche e personaggi bizzarri, facenti parte di un mondo che vive di vita propria, appunto, Il mondo di Coo!

Se ci fossero i voti intermedi, darei un 8,5 ma non essendoci, il mio voto sale a 9, un vero gioiellino!