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Gald

Volumi letti: 4/4 --- Voto 2
Wāq Wāq (ワークワーク) è uno shonen scritto, ideato e disegnato da Ryu Fujisaki, mangaka giapponese autore di diversi altri titoli come il sicuramente più famoso Shi-ki.
I trentaquattro capitoli che compongono l’opera furono pubblicati sulla rivista Weekly Shōnen Jump di Shūeisha, tra il 30 agosto 2004 e il 9 maggio 2005 e successivamente racchiusi in quattro volumi tankōbon.
In Italia l’opera è edita in quattro volumi grazie a Star Comics, che la pubblicò tra il 7 novembre 2006 e il 6 febbraio 2007 per la collana Action.
Ok, proviamo a giustificare questo 2 in pagella.
Tralasciando il riassunto di una banalissima trama che potete leggere sia qui su Animeclick che su altri siti come Wikipedia, andrei direttamente a giudicare il racconto che, più che un racconto vero e proprio, sembra un abbozzo di racconto creato prendendo vari spunti a destra e a manca, spunti poi uniti in un unico titolo a formare un ammasso informe di scontri, amicizie, passioni e trasformazioni. Classiche cose alla Jump per intenderci, ovvie per uno shonen, ci mancherebbe.
Il problema è che in Wāq Wāq il racconto è banale, lento, macchinoso e sopratutto è noioso, ma noioso con la N maiuscola, cosa che più di tutte ha fatto scendere il mio voto. La noia, una noia che sa di già visto tra l’altro eh!
Il protagonista è insulso. Non è brutto, non è nemmeno mal realizzato, sia chiaro, ma è insipido, non sa ne di carne né di pesce. Ovviamente i personaggi, protagonista primo fra tutti, sono stereotipati e banali.
Passando ai disegni che dire? Niente di che: passabili. I disegni non sono brutti, ma non dicono nulla, raggiungono una sufficienza risicata, non sono belli negli scontri, non sono belli nella resa dei personaggi, non sono belli gli sfondi (molte volte assenti o solo abbozzati), non sono belli i particolari e non sono belle le copertine. Sono sufficienti. Punto e stop.
Non trasmettono nulla se non la noia, non hanno forza, non hanno rabbia, non hanno espressività e non hanno vitalità. Quindi sufficienza tirata per i disegni.
L’edizione Star Comics è quella classica. Considerando che l’opera è del 2006 il prezzo di copertina è leggermente alto, ma non importa.
Concludo con il banalissimo consiglio di stare alla larga da questo titolo, c’è molto di meglio.
Ecco, Wāq Wāq mi ricorda molto il Goku del duo Jyoji Arimori-Romu Aoi. Le opere non sono simili, ma ammetto che hanno qualcosa in comune. Ecco, piuttosto leggete Goku, lettura tranquilla, lettura non eccezionale, lettura mediocre, ma sicuramente una lettura più buona di questa.
E nulla, sconsigliato.


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Soobinize

Volumi letti: 4/4 --- Voto 4
La trama è a dir poco banale. Nel mondo chiamato Waq waq vivono gli umani dal sangue nero e le macchine. Fra i due schieramenti vi è una continua lotta. A difendere gli umani dai potenti attacchi delle macchine ci pensano sette uomini chiamati Sakimori, che sono in grado di unirsi a delle macchine, e i Gojinzo, che hanno il potere di contenere i desideri delle persone. Al, uno dei sette Sakimori, nel difendere un villaggio perde la vita e lascia il posto di Sakimori al figlio Shio. Gli affida inoltre una ragazza che scopriamo poi essere il "dio dal sangue rosso", con cui è possibile esaudire un desiderio scelto dal Sakimori più forte. È così che il protagonista di questa storia inizia la sua avventura.
Un manga semplice, banale e senza colpi di scena.
I personaggi sono privi di una propria forza di volontà e di un carattere ferreo e ben definito. Dovevano essere trattati con un po' più di riguardo dall'autore. a mio parere, mentre una nota positiva riguarda il loro character design, che non presenta problemi ed è molto gradevole.
I disegni sono frutto di impegno e sudore da parte dell'autore, ma a mio parere potevano essere realizzati in modo più solenne, poiché sarebbero stati più adatti allo stile del manga.
I combattimenti sono assolutamente assenti non vi è un minimo impegno nell'inventarsi qualcosa di solenne che colpisca l'attenzione del lettore.
Vi sono qualche 'gag' qua e là, ma banalissime e scontate, che io sinceramente avrei tralasciato.
Un manga che non tralascia nessuna emozione, nessun sentimento. Ovvio che da un'opera che al 4 volume viene conclusa non ci si aspetta di certo un capolavoro, ma penso che almeno un sentimento debba procurartelo durante la lettura.
Sono perciò arrivato alla conclusione che non ve la consiglio, e vi invito a puntare su un altro manga.


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Turboo Stefo

Volumi letti: 4/4 --- Voto 7
Ryu Fujisaki è un autore diventato già famoso grazie alla sua esperta matita vista in Hoshin Engi, sempre edito in Italia da Star Comics, e qui ci offre una mini serie di soli 4 volumi molto semplice ma gradevole.

Waq Waq è un mondo ostile, dominato da deserti e macchine dall’aspetto animalesco perennemente in guerra con gli “umani dal sangue nero” che vivono in villaggi roccaforti per proteggere la loro esistenza. Gli unici in grado di sconfiggere tali macchine sono i Sakimori, scelti e addestrati appositamente per viaggiare e proteggere i villaggi insieme ai simbionti Gojinzo.
Questo è lo scenario che si troverà ad affrontare la povera Matsuda quando verrà rapita dalla sua ordinaria vita e scoprirà così di essere “Il Dio Dal Sangue Rosso”.
Questi sono gli elementi iniziali che porteranno Waq Waq ad una rivoluzione e toccherà a Shio, il figlio di un Sakimori che si è sacrificato per salvare Matsuda ed un villaggio, cercare di salvare il “Dio” e decidere così se sarà una svolta positiva o negativa per questo mondo oppresso da infinite ed inutili battaglie.
La trama è semplice e poco strutturata, così come lo sviluppo, lineare privo di grossi colpi di scena, ma allo stesso tempo sempre in evoluzione. Il tutto è unito da un’atmosfera scanzonata e mai troppo tragica o drammatica, ci sarà sempre una piccola vena comica ad alleggerire la lettura. Il finale, per quanto gradevole, risulta abbastanza frettoloso.

I disegni si distinguono più per lo stile che per il tratto, si nota immediatamente la linea guida del tema cibernetico, ricco di effetti spigolosi e figure geometriche. Ottima la caratterizzazione dei Gojinzo elementali, sopratutto quello d’acqua che nasce da un durissimo lavoro di retini.
Purtroppo, anche se originale, il manga soffre le scene d’azione piatte, semplici e talvolta caotiche.

I volumetti che compongono la serie sono della classica fascia low-cost dell’editore, copertina rigida, niente sovraccoperta o pagine a colori, carta tendente al grigio priva di trasparenze significative per un formato flessibile e resistente a maltrattamenti. Ottima la stampa e gradevoli i retini.

Come già detto Waq Waq è un’opera semplice ed immediata, ma non per questo superficiale o priva di significati, infatti basta la sola essenza dei Gojinzo, che ci verrà lautamente spiegata, a dare un senso alla creazione di questo manga.
Consigliato a chi cerca un’avventura simpatica e poco impegnativa ma che risulti gradevole da leggere e da capire.


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Smooth Criminal

Volumi letti: 4/4 --- Voto 4
Questo manga non mi è piaciuto affatto, ed è forse uno dei peggiori, se non il peggiore che abbia letto, e mi dispiace dirlo dato che comunque Ryu Fujisaki, autore dell'opera, ha un buon stile di disegno e riesce a trattare in modo comunque abbastanza accettabile la storia, riuscendo a darle una buona conclusione in quattro volumi. A non piacermi è stata proprio la trama, che ho trovato semplice, scialba e noiosa, così come i suoi personaggi.
Non consiglio l'acquisto anche se l'edizione italiana è buona, così come il rapporto qualità/prezzo, anche se la "qualità", se si escludono i disegni, è davvero poca.

Ciry

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Ciry

Volumi letti: 4/4 --- Voto 8
Questo manga, affatto impegnativo, è adatto a chi cerca una storia diversa che parla di amicizia e del potere che non va sfruttato quando può creare situazioni negative. I disegni a dir poco spettacolari, sono fatti da una mano, aiutata chiaramente dal computer, leggera che sapeva esattamente cosa disegnare. Dispiaciuta che la serie sia finita così in fretta, ma in modo assai esauriente, attendo di avere un pò di tempo libero per rileggere questo fantastico manga...

paradox

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paradox

Volumi letti: 4/4 --- Voto 7
Non è un capolavoro, ma è apprezzabile. La storia, originale ma senza esagerare, si sviluppa fin troppo in fretta, lasciando un po' perplesso il lettore e con la sensazione che magari si sarebbe potuto fare anche un quinto volume. Però a livello grafico si tratta di un manga davvero di alto livello, con immagini che combinano disegno a mano e disegno al computer, dando un effetto che è difficile paragonare a quello dato da un qualunque altro manga. Ci sono anche delle gag simpatiche, ma comunque il suo pezzo forte rimane la grafica.
Un manga per chi cerca qualcosa di poco impegnativo e diverso dal solito.