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kirk

Volumi letti: 10/10 --- Voto 6
Come avrete notato più che concentrarmi su manga in corso cerco di leggere opere di cui avevo sentito parlare nel fandom negli anni ‘90 e che all’epoca, per mancanza di soldi o di edizioni italiane, non avevo potuto avere tra le mani. "Dragon Head" è una di queste, forte di un successo di critica enorme nella terra del Sol levante, ma ne vale la pena?

Non dico aver perso tempo leggendolo, ma come diceva qualcuno, per leggere cose buone occorre non sprecare il tempo e le forze (io direi anche i soldi) con cose cattive. Pochi mesi fa ho dato come voto nove alla storia "Survival" di Takao Saito, autore da me molto apprezzato, per quanto tenuto ai margini dall’editoria italiana. queste due storie hanno molte cose in comune: un disastro, dei sopravvissuti, un viaggio alla ricerca dei propri cari, ma tutto si ferma qui.
Saito punta sull’avventura e sull’ingegno del protagonista che si attrezza a sopravvivere. Minetaro Mochizuki decide di puntare sui risvolti psicologici: angoscia, paura, follia… una scelta che non lo premia perché la storia non colpisce la mia fantasia, pur non essendo insufficiente, resta mediocre.

I primi volumi sono i peggiori: un tunnel, un treno deragliato, tre sopravvissuti in preda all’inquietudine, ma accade ben poco… poi di colpo l’azione si sposta all’esterno con un viaggio che in parte è più interessante ma il cui ritmo, il ritmo degli episodi di cui è composto, resta lento… sì la lentezza dovrebbe farci sentire il malessere, il panico, i cattivi sentimenti dei personaggi ma tutto ciò va ha inficiare con lo svolgersi dell’azione, rendendo questo survival (o disaster) manga decisamente meno avvincente senza riuscire a controbilanciare con l’aria l’assenza di grandi colpi di scena.

Anche poi il disegno non brilla come quello di altri autori e dunque mi chiedo grazie a quali raccomandazioni abbia vinto il Kodansha award o il premio culturale Osamu Tezuka.
Voto? Sei.


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Focasaggia

Volumi letti: 10/10 --- Voto 6
«Dragon Head» è un manga, scritto e disegnato da Minetaro Mochizuki che parla della paura dell'incognito, con una narrazione inizialmente claustrofobica e volutamente tetra.

Una gita scolastica termina e si deve tornare a casa, durante il tragitto di ritorno in treno, mentre si entra a tutta velocità dentro uno dei numerosi tunnel qualcosa succede. Un incidente, un grave incidente. Si ignora cosa sia successo, si cercherà solo di uscire da quella che sembra diventata una trappola mortale e di comprendere cosa sia accaduto.

Vedremo tutto con gli occhi di Teru Aoki, il protagonista, uno dei sopravvissuti all'incidente, vivremo le sue paura, i suoi timori, faremo i suoi incontri, conosceremo altre persone fra tutte Ako Seto, mentre una citazione a parte merita Nobuo Takahashi che ben incarna lo spirito dell'opera.

Un viaggio in treno, un'ambientazione suggestiva, un luogo comune, frequentato da tutti, che facilmente può diventare straordinario, grazie ad eventi o personaggi insoliti e affascinanti, ma non siamo in un film con Poirot, le ambientazioni cambiano, da un luogo all'altro, si sfugge da un luogo chiuso, claustrofobico, ma quello che ci accompagnerà per tutta la lettura del manga sarà il senso di inquietudine dal quale non si riuscirà mai a liberarsi.

La paura dell'ignoto, che quasi prende forma e sussurra al nostro cuore, alla nostra anima spingendoci sull'orlo della follia, questa l'essenza dell'opera che provoca, soprattutto all'inizio, un maggiore impatto emotivo sul lettore grazie ad alcune trovate ben riuscite. Per quanto l'opera prenda spunto da concetti cari a H. P. Lovecraft i risultati sono modesti, riusciti in parte, l'opera si concentra sulle sensazioni dei ragazzi protagonisti che vivono una situazione incomprensibile, e anche con i vari chiarimenti successivi ci sarà sempre qualcosa di incomprensibile, di spaventoso, all'orizzonte. Le motivazioni, le spiegazioni sono marginali rispetto all'obiettivo, all'intento dell'autore.

Vincitore di numerosi premi (nel 1997 il premio Kodansha per i manga nella categoria generale e nel 2000 il premio per l'eccellenza al quarto Premio culturale Osamu Tezuka), la storia poi è stata adattata in un live action del 2003.

In definitiva lo si consiglia a chi cerca una storia horror ben raccontata, basata maggiormente sulle sensazioni che si provano rispetto a qualcosa di concreto, di tangibile.


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Zerusen

Volumi letti: 10/10 --- Voto 5
Un manga che mi ha profondamente deluso e di cui sconsiglio vivamente l'acquisto. Nonostante non fosse malaccio a livello tecnico, la delusione che ho provato a livello di contenuto è qualcosa che non perdonerò mai al suo autore. Andiamo a vederne il motivo.

Un aggettivo per descriverlo è: tetro. Il manga parte col narrarci di tre studenti rimasti bloccati in un tunnel a seguito di un disastro ferroviario (a parte loro tre sono tutti morti). L'inizio del manga, vale a dire i primi due/tre volumi è veramente bello: il tratto vecchio e direi quasi sporco del mangaka è stato descritto benissimo dalla premessa di Planet Manga, che definisce «Dragon Head» come "un film horror in chiave manga", perché ricorda più un film che un fumetto. La sua atmosfera, abbinata al fatto che io non sia un appassionato/cultore del genere, mi ha davvero sorpreso nelle fasi iniziali, mantenendo una costante sensazione di paura, sconforto e dubbio. Tuttavia, questa fase iniziale incentrata sul disastro va via via dissolvendosi, dal momento che la scena cambia e la storia prosegue. Se, da un lato, questo è un cambiamento positivo, perché non si tratta di dieci volumi incentrati sullo stesso ambiente, d'altro canto il proseguimento della vicenda è abbastanza noioso: la storia inizia ad incentrarsi sulla situazione del Giappone (che onde evitare spoiler non specifico ma che, in realtà, meriterebbe qualche parola in più per un giudizio più argomentato), i protagonisti si spostano, ottengono nuove informazioni dopo il tempo passato bloccati nel tunnel ed incontrano nuovi personaggi, tutto finalizzato al loro ritorno a casa.

Una trama a mio avviso abbastanza originale, un disegno anch'esso originale (o che quantomeno considero tale visto che manga vecchiotti non ne ho mai letti, così come gli horror). Dov'è il problema? Il problema è che non succede niente. Inizialmente la prima fase della storia è resa affascinante dalla costante angoscia che si prova, da ciò che accade nel tunnel e via dicendo, una fase in cui il pericolo e la paura ci tengono il fiato sul collo. Ma poi niente: cambia il focus, cambia l'ambientazione, la vicenda prosegue, qualcosa di degno di nota accade ma non ci viene data nessuna soddisfazione, un po' come se lasciassimo una persona su un'isola senza cibo e acqua e la guardassimo camminare nella sua agonia, non se ne ricava niente, non si vede nessuno sorridere se non forse, ma dico forse, nel ricordi di qualche personaggio (e non ne sono nemmeno tanto sicuro). La vicenda si conclude dopo tante peripezie lasciandoci con l'amaro in bocca e con un fumetto incentrato sullo studio della paura nell'essere umano e su un gruppo di disgraziati che tenta di trovare qualcosa in un mondo che non ha niente da dare. Nessuna vicenda amorosa, nessun obiettivo raggiunto, nessuna lotta e nessuna trovata originale. Più penso a tutto il tempo perso a leggere all'interno del manga robe sulla paura, dialoghi infiniti di personaggi inutili e via dicendo, più mi chiedo a che diamine stesse pensando il mangaka mentre lo disegnava/scriveva, perché ho seriamente bisogno di capire che bisogno ci fosse di rovinare tutto così, sia considerando che il manga non porti da nessuna parte, sia considerando che l'inizio meriti senza dubbio.

Un fumetto, alla fine della lettura, così vuoto che mi sono persino chiesto perché si chiamasse «Dragon Head», visto che se il suo obiettivo fosse stato quello di incentrarsi sulla dinamica dei dragon head, presenti nella storia ma pressapoco inutili e per nulla interessanti, direi che sia stato come scrivere un libro di cucina e chiamarlo "La gamba del tavolo". Insomma, sono rimasto veramente a bocca asciutta e veramente deluso. Mi brucia molto giudicarlo così, proprio perché la partenza è ottima e le potenzialità ce le aveva tutte. Inoltre il fondo toccato inizialmente, inteso come tristezza dovuta ai vari disastri e difficoltà, sembrava un'ottima base per risalire e concludere la vicenda con un lieto fine meritatissimo da questi disgraziati e una conclusione decente, invece di parlare a non finire del senso della paura, dell'essere umano, del mondo e via dicendo.
Ma, come dicevo, questa scelta narrativa che non porta da nessuna parte e si incentra su dialoghi senza fine (fine sia al maschile che al femminile) è stato, per me, nient'altro che uno spreco. Ahimè, devo essere io stupido a non aver capito la profondità di questo manga, o forse non ci è stata esposta come si deve... Oppure semplicemente il fumetto e la sua finalità sono pressapoco inutili.

Con rammarico è un fumetto che sconsiglio assolutamente di acquistare, specie considerando che ogni albo costa la bellezza di 6,50 euro senza essere particolarmente voluminoso, dotato solo e solamente di una copertina che comunque non ne giustifica il prezzo.

DENISE DISCA

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DENISE DISCA

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
Lo lessi per la prima volta alle medie, a metà, e mi rimase in testa.

È assai interessante, anche se il disegno non è il massimo. La storia verte principalmente su due ragazzi liceali i quali, durante il rientro da una gita in treno, sono vittime di un incidente ferroviario. Interessante l'approccio: non ci sono troppi giri di parole! È subito chiara la situazione e anche la storia ha un ritmo relativamente veloce. Anche i tempi "morti" di spiegazione della trama sono assai interessanti.
L'ho trovato molto realistico e riflessivo, soprattutto per la crescita dei vari personaggi, sia principali che non. Il lettore può facilmente empatizzare con essi e provare con loro le stesse paure dato che ... (non lo scrivo perché sarebbe uno spoiler!).

Lo consiglio, ma lo trovo comunque una lettura "impegnativa" dal momento che bisogna prestare attenzione alla trama e al susseguirsi degli avvenimenti.


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Rumiko

Volumi letti: 4/10 --- Voto 1
Una scolaresca in gita scolastica sullo shinkansen è vittima di un terribile incidente che causerà la morte di gran parte dei suoi membri. I sopravvissuti si ritroveranno in un mondo post-apocalittico, costretti a sopravvivere ai pericoli più disparati per poter tornare a casa.

Teoricamente un survival horror dagli ottimi spunti, questo manga si rivela in realtà una cocente delusione.
Le tematiche affrontate vorrebbero essere profonde: la paura come vero nemico dell'umanità, che fa emergere in noi gli istinti più bassi e meschini, azzerando in pochi secondi la nostra supposta civiltà.
Il risultato è tuttavia pessimo: la totale ed innaturale lentezza nello scorrere degli eventi, il protrarsi per vari volumetti di situazioni inconcludenti, la piattezza dei personaggi rendono Dragon Head una copia mal riuscita de "Il Signore delle Mosche" di Golding.
E così lo spettatore continua a leggere in cerca di un colpo di scena, un guizzo nella trama, una spiegazione che non arriverà mai.
A ciò si aggiungano dei disegni pessimi e una delle solite traduzione Planet Manga che appesantiscono ulteriormente la già non leggerissima lettura. Edizione, peraltro, con un costo alto e non giustificato nemmeno da pagine a colori (assenti) o una cura particolare nei tankobon.

Un manga noioso e malfatto sul quale davvero non vale la pena perdere tempo.
Spendete meglio i vostri soldi.


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Sasshi

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
"Dragon Head" è un manga seinen di genere horror-psicologico con ambientazione post-apocalittica disegnato e scritto dal buon Minetaro Mochizuki, pubblicato dal 1995 al 2000 sulle pagine di Young Magazine della Kodansha. In Italia è stato prima pubblicato e interrotto dalla Magic Press e in seguito per fortuna ci ha pensato la Planet manga a dargli una nuova pubblicazione e questa volta fino alla fine.
Tanto per iniziare con la trama, come detto poco fa essendo di ambientazione post apocalittica leggendolo ricorda molto uno dei tanti disaster movie che almeno una volta nella propria vita abbiamo visto ma aggiungendo anche un pizzico di "Final Destination", dato che i due sventurati protagonisti Teru e Ako dall'inizio della storia si ritroveranno a dover passare sempre tante situazioni pericolose sul filo del rasoio sfuggendo per un pelo alla morte che si trova sempre li li dietro l'angolo pronta a colpirli.
La storia inizia con il protagonista Teru, di ritorno da una gita scolastica in treno che appena entrato in una galleria un fortissimo terremoto lo farà deragliare, bloccando entrambi i lati d'uscita del tunnel con detriti e macerie. Ripreso coscienza Teru si accorge subito che tutti sono morti, tutti tranne Nobuo e la sua futura compagna di viaggio Ako. Qui inizieranno ad avere a che fare con la prima di una lunga serie situazioni pericolose e del perché è successo tutto questo, immersi in quel tunnel buio a contatto con l'oscurità totale e le loro mille paure e ansie. Per una serie di eventi e catastrofi varie tra cui la lotta contro lo psicopatico Nobuo, ormai con il senso della ragione perso, i due protagonisti riescono ad uscire dal tunnel e da qui inizierà il loro lungo viaggio verso Tokio incontrando sul cammino personaggi altrettanto bizzarri, psicopatici e fuori di se, molti dei quali ormai scoraggiati dalle varie circostanze con zero voglia di vivere.
Perché è successa questa catastrofe a cosa è dovuto? All'infuori di questo maledetto tunnel stanno tutti bene? Se queste sono le domande che ci porremo nella lettura dei primi volumi poi poco a poco, con lo svolgere della storia la nostra attenzione e domanda principale sarà: cos'è la paura?? Si esatto la paura, perché questo poi diventerà uno dei punti cardini della storia. Infatti sicuramente uno dei punti forti di questa serie sono la caratterizzazione e la psiche dei protagonisti unita ai personaggi di passaggio che la circondano aggiungendo anche quel senso di ansia, angoscia e tristezza che pochi altri seinen mi hanno saputo trasmettere durante la lettura. Altro punto forte sono sicuramente i disegni e il tratto dell'autore, pulito e perfetto con scene e situazioni ben disegnate e chiare.
Per quanto riguarda i difetti, be' dopo un po diventa ripetitivo in certe situazioni ma questa tutto sommato gliela perdono data la brevità della serie. Altro noto difetto quando i personaggi in più occasioni si butteranno in quei mega discorsi complessi sul senso della vita che ricicleranno più volte nel corso della serie, ok capisco il contesto in cui è ambientato e la loro disperazione, ma non credo era necessario farglielo ripetere più e più volte.

ATTENZIONE SPOLER
Sul finale, be', anche io come molti altri lettori sono rimasto un po con l'amaro in bocca per come si conclude, o più che altro lascia aperto dato che su molte cose e situazioni non vengono proprio date spiegazioni. Ok, viene appurato che si tratta di un cataclisma naturale ma c'è dell'altro? Il nucleare e i politici di mezzo? Qualche esperimento pericoloso che hanno voluto fare ed è fallito? Solo il Giappone o anche in altre nazioni sono avvenuti gli stessi cataclismi? E più che altro come domanda finale mi chiedo, come cavolo ha fatto un altro monte Fuji ad apparire così di colpo nel bel mezzo di Tokio facendo sparire quello vecchio?
FINE SPOLER

In conclusione (finale a parte), mi sento lo stesso di consigliare questa bella serie perché merita, mi ha soddisfatto per i pregi elencati sopra e poi dopo tutto sono solo 10 volumi, quindi non è neanche una serie lunga e impegnativa da recuperare, poi l'edizione italiana targata Planet manga è fatta molto bene con materiali di ottima qualità. Come voto finale mi sento di dargli un bel 8.


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FAWKES33

Volumi letti: 10/10 --- Voto 6
Vincitore del Kodansha Manga Award nel 1997? Miglior disaster manga mai scritto? Queste sono le premesse con le quali ho deciso di leggere questo manga che in 10 numeri doveva soddisfare grandi aspettative.Inizia la lettura con un primo numero incredibile, lasciatemelo dire: un disastro ferroviario all'interno di una galleria, una scolaresca decimata a soli tre superstiti, buio, freddo, la paura di non trovare una via di fuga, ignari di come tutto ciò sia potuto succedere. Disegni cupi che rendono perfettamente il buio della galleria e la paura dei ragazzi.
La mia lettura è continuata repentina e in breve ho letto la prima metà dei volumi cercando di arrivare curioso al finale dove tutti gli enigmi si sarebbero sciolti. Ma proprio qui è il problema: un finale scialbo e veramente noioso. Tutta l'opera gira attorno ad un gigantesco "perché" che non arriva con chiarezza nemmeno nel finale. Nonostante l'impeccabile stile grafico che perfettamente riesce a rendere i toni cupi di una catastrofe, la narrazione non lascia minimamente colpiti.
Personaggi banali, visti e rivisti in tanti altri manga, e dialoghi anch'essi privi di spessore.
Sicuramente una cosa va detta: questo manga è stato scritto nel 1997 e da lettore ultra aggiornato mi trovo oggi ad aver letto altre opere più recenti secondo me migliori seguendo questa chiave di lettura.
Se vogliamo invece analizzarlo in maniera più profonda il manga diventa una metafora perfetta della paura umana, un mostro senza fine e vero nemico dell'uomo. Questa seconda chiave di lettura riesce a rivalutare fortemente l'opera e ne è secondo me il motivo di tanto successo.
Per questo sconsiglio il manga a chi vuole una lettura leggera, o semplicemente dalle tinte horror. Chi riesce ad andare oltre alla narrazione e vuole un prodotto maturo e riflessivo può invece certamente correre in fumetteria ad acquistarne il primo numero.


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GuardianTomberry

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
Vincitore del "Kodansha Manga Award" come miglior manga nella categoria generale nel 1997 e del "Tezuka Osamu Cultural Prize" per l'eccellenza nel 2000, questo fumetto del 1996 di Minetaro Mochizuki (già autore di Phantom Stalker Woman: Incubo Metropolitano, volume singolo edito da Star Comics) parla di un'eventuale disastro di proporzioni bibliche, con origine su di una delle maggiori isole del Giappone.

Tutto inizia in una giornata qualsiasi in cui una classe di ragazzi è di ritorno dalla gita di fine anno scolastico su uno Shinkansen (treno giapponese ad alta velocità). Nei pressi dell'entrata in una galleria, Teru, giovane studente di quella scolaresca, nota un bagliore nel cielo. Poco dopo la terra viene scossa da un'enorme esplosione, il treno deraglia e rimane intrappolato nell'oscurità del tunnel con il suo carico di morti dovuti al tragico incidente. Da quel momento il ragazzo dovrà sopravvivere nell'oscurità che lo accompagnerà per tutta la vicenda.

L'edizione Planet Manga è ottima, sovraccoperta e carta di buona qualità, prezzo di 6,50 euro per 10 volumi, formato standard. Attualmente disponibile già la ristampa del primo volume. Precedentemente questo fumetto è stato proposto da Magic Press che però l'ha interrotto a circa metà opera.

Cosa dire di questo manga, in giro ho letto critiche e lodi, ma a mio avviso i lettori che si sono focalizzati su quello che per me è il vero oggetto della storia ossia che Dragon Head vuole esporre il vero concetto di paura facendo perno su una calamità che si abbatte su una nazione, ma che potrebbe interessare qualsiasi parte del mondo. Paura come elemento necessario alla vita infatti neanche nel finale viene svelato il reale motivo che ha scatenato tale cataclisma proprio a rimarcarne la non necessità visto che il fulcro è tutt'altro. La stessa rappresentazione delle "dragon head" intese come persone (discorso che verrà affrontato soprattutto dalla seconda metà dell'opera) dovrebbe spingere il lettore a riflettere sul concetto di terrore che stimola alla sopravvivenza e come la sua assenza possa comportare un deficit enorme per una specie che seppur evolutasi enormemente, senza questo elemento essenziale e primordiale, non riuscirebbe a sopravvivere.

Questo aspetto viene metaforicamente espresso in maniera decisa con la descrizione "meramente" scientifica della perdita della paura nell'uomo definita dall'asportazione di parte del cervello (l'amigdala per la precisione, centro che gestisce le emozioni ed in particolare proprio la paura) espressa anche in forma simbolica ed artistica come il drago che fuoriesce dal monte Fuji e che caratterizzerà una sorta di setta nelle battute finali della storia oltre che la possibile causa del cataclisma.

In sostanza non deve essere preso alla lettera come un survival horror classico (anche se il genere è quello per ovvi motivi) a mio avviso, ma ci si dovrebbe focalizzare maggiormente sull'aspetto psicologico che l'autore tenta di sviscerare e portare alla luce a tal punto da disinteressarsi quasi della sorte dei protagonisti.

Personalmente la giudico come una buona lettura, probabilmente vittima di pregiudizi e/o aspettative differenti che hanno indotto molti lettori a dare giudizi troppo estremi sia da un lato che dall'altro.


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Rampage_Onizuka1349

Volumi letti: 8/10 --- Voto 9
Personalmente, qualsivoglia tipo di aggettivo per questo "Dragon Head" sarebbe riduttivo. Da amante del genere distopico, non ho potuto non amare le atmosfere claustrofobiche, desolanti e folli che Minetaro Mochizuki è riuscito a trasmettere con quest'opera a mio avviso di enorme caratura. Uno dei peggiori scenari immaginabili viene introdotto con un semplice quanto monotono rientro da una gita; il nostro protagonista, Teru, un ragazzo come tanti, assisterà direttamente ad un evento fulmineo che in pochi attimi trasformerà radicalmente la sua esistenza. Solo, al buio, e con la sola paura al fianco, muoverà i primi passi in quella nuova realtà, ove, solo la morte sembra attenderlo. In quella galleria, sembra essere solo, immerso fra i cadaveri dei suoi compagni, ma è proprio in questa prigione che farà conoscenza di due nuovi volti, volti che rasentano la purezza e la completa follia: Ako e Nobuo, la prima una terrorizzata ragazza, il secondo un coetaneo di Teru che ben presto darà sfogo all'oppressione che quella galleria emana. Il terrore esercitato dal buio e le energie che di ora in ora vengono sempre meno, porteranno una serie di conflitti che termineranno nel peggiore dei modi. Ma tutto ciò è solo l'inizio, sì, perché una nuova strada si è aperta, una strada per l'esterno, una strada che permetterà loro di realizzare la gravità della situazione, ben al di là delle loro preoccupazioni. Il mondo che li attende è duro, troppo per due ragazzini, un mondo le cui regole sociali non contano più, ove solo l'isterismo è il padrone indiscusso delle menti dei superstiti. Sono tante le domande che l'autore porta a noi lettori nel corso dei numeri, prima fra cui: cosa ha causato tutto questo? È chiaro sin da subito che non si tratta di una semplice combinazione di terremoti e tsunami ma che qualcosa di più grande si è verificato all'orizzonte, tutte domande che avranno una risposta nelle fasi finali dell'opera.

Tecnicamente parlando l'opera è ben realizzata, il tratto anatomico è atipico ma gradevole, complessivamente le tavole sono ben pulite e le proporzioni più che discrete, il lettore non avrà mai un senso di confusione nell'elaborare le sequenze. Il tratto paesaggistico sarà parte preponderante dell'intera opera, ove l'autore riuscirà a riprodurre ottimamente anche nel dettaglio, ambientazioni devastate da cataclismi di ogni sorta; così come anche le intere sequenze in galleria, grazie ad un buon disegno, risultano essere incalzanti e dirette.

Manga ottimo come pochi.


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Tatsuna

Volumi letti: 10/10 --- Voto 8
Nel mio incentrarmi sul frugare nell'underground degli anime e manga, mi sono imbattuto in questa piacevolissima sorpresa, che prende il nome di Dragon Head.

La trama è piuttosto semplice, non offre particolari spunti di riflessione, e non spicca d'originalità - c'è da dirlo: mentre il nostro protagonista, Teru Aoki, è di ritorno a Tokyo, su un treno ad alta velocità, poco prima di entrare in un tunnel, intravede un qualcosa di simile ad un'eruzione; quando egli si sveglierà, troverà d'innanzi a sé una visione scioccante: bloccato in quello stesso tunnel, il treno è deragliato, e lui pare essere l'unico superstite. Inizierà, quindi, la sua missione alla ricerca di un modo per tornare in superficie.

Il suo piano, però, viene interrotto molto velocemente dalla presenza di due nuovi personaggi: Nobuo Takahashi, e Ako Seto. Inizialmente, i tre si metteranno d'accordo per trovare una soluzione al loro problema, decidendo di collaborare per ritornare a casa.

Nel frattempo, però, nel manga comincia a farsi strada la chiave di volta dello stesso: la paura. La paura sarà una costante di questo manga, un qualcosa di ricorrente, che partirà da Nobuo. Il ragazzo, spaventato a morte da quel posto buio, impregnato di sola oscurità, perderà il senno, cominciando a fidarsi solo di sé stesso e sfociando in seguito in istinti omicida sugli altri due compagni.

Ciò nonostante, la presenza di Nobuo non ostacolerà poi tanto Teru e Ako, che riusciranno a superare la sua minaccia e continuare col loro tragitto; ed è qui che parte un altro fattore importantissimo del manga: il mistero. L'autore ha impregnato la sua opera con un mistero - quasi irrisolto neanche alla fine -, e cioè quello delle condizioni disastrose in cui pare essere caduto il Giappone. Quando infatti i due usciranno dal tunnel, scopriranno che il loro paese è caduto in rovina: nubi oscure, fulmini, tornado, eruzioni, innumerevoli terremoti, città distrutte, macerie e maremoti ovunque; l'oscurità regna sovrana anche di giorno, il sole si vede a malapena, e polvere nera che cade continuamente dal Cielo. Ci troviamo, perciò, di fronte ad un vero e proprio cataclisma, a cui però il mangaka non darà una vera e propria spiegazione: i personaggi della serie, cercheranno di dare qualche ragione ai fenomeni, e la più gettonata è quella di un meteorite che pare essere precipitato contro il Monte Fuji, finendo per far riattivare il vulcano, con una devastante eruzione, che hanno in seguito provocati i temporali e i vari terremoti. Non è da escludere, però, l'alternativa spiegazione delle armi nucleari: ad un certo punto del manga, propriamente verso la fine, viene infatti raccontato di come sia possibile che, alcune armi nucleari depositate e nascoste in GIappone, possano essere esplose con conseguenze gravissime sull'ambiente circostante.

Considero questo manga davvero ben fatto per la storia coinvolgente e il tema trattato: tornando sulla paura, i personaggi principali verranno a contatto, molte volte durante la serie, con personaggi che hanno perso il senno: Teru e Ako, però, non riusciranno mai a prendere il sopravvento su di loro, anzi, verranno più volte demoralizzati e sconfitti dalle parole di quelli che, proprio come Nobuo, hanno perso la testa dal panico. E qui entriamo in un altro grande punto a favore di questo manga: i protagonisti.
I protagonisti sono personaggi per niente scontati, per niente supereroi che salvano il mondo, anzi: essi quasi paiono agire passivamente sulla storia. Sono esseri umani, perfettamente come noi, impotenti contro le catastrofi che la natura può generare. I loro pensieri, le loro paure, i loro sogni distrutti, i continui paragoni sulla vita che conducevano prima, e sulla loro definizione di "incubo" e "paura", vengono realizzate e riprodotte benissimo dall'autore, che mette in'evidenza come l'umanità non possa che inginocchiarsi d'innanzi a madre natura. Ricorrente sarà, da parte di Teru, il continuo ricordo di Nobuo: il ragazzo infatti si sente in colpa per averlo lasciato morire, per non aver realizzato la sua paura e per non essere riuscito ad aiutarlo, ed anzi, abbandonandolo al suo destino nel tunnel.

Ciò nonostante, il manga soffre di una pecca particolare: la fine. Okay, forse mi sono illuso un po' troppo io che in questo manga ci potesse essere una fine dettagliata e articolata, ma... Perché farlo terminare così? Ci ritroviamo in una nuova Tokyo, la meta che i nostri protagonisti hanno cercato di raggiungere per tutto l'arco della storia, e d'innanzi a noi un "nuovo" Monte Fuji, che erutta. Teru, che intanto pare aver iniziato a relazionarsi sentimentalmente con Ako, comincia a realizzare che non importa quanto grandi siano le nostre paure: esse non svaniranno mai, saranno sempre nascoste negli angoli più profondi del nostro cuore, pronte a tornare quando meno ce l'aspettiamo. Quel che si deve fare, però, è essere audaci e combattere quelle paure per ottenere creatività e una nuova linfa: solo in quel modo si può ottenere un mondo migliore. Ed è in quel momento, che, mentre i due siedono insieme, la lava del vulcano imperversa per la zona circostante, mettendo fine al manga.

Un vero e proprio capolavoro, a mio parere. Intenso, intenso, intenso. Ovviamente questo manga non dev'essere letto da chi cerca una lettura leggera, ma bensì chi vuole andare alla ricerca di un "lato nascosto" di questo fenomeno degli anime e manga. I ragionamenti, i pensieri, e le vicissitudini di "Dragon Head" sono a dir poco fantastiche. L'opera ti fa ragionare, ti permette di scoprire lati dell'essere umano terribili, ma che purtroppo sono una realtà. L'autore, inoltre, durante la serie, evidenzia molto come la tecnologia, paradossalmente, pare averci trasformato in macchine insensibili alla vera paura.

In sostanza, è un manga che consiglio assolutamente. Non merita un 10 a causa del finale, non chiarissimo, seppur straordinario; non merita un 9 pieno a causa della narrazione un po' lenta, che preferisce mettere a fuoco le immagini del mondo apocaliptico in cui vivono i protagonisti... E allora? 8.
È davvero una vergogna che in Italia questa serie non sia stata completata, e tra l'altro quei pochi volumi pubblicati in Italia, sono pure di qualità discutibile, nonostante il prezzo. Confido che un giorno questa serie troverà nuova linfa nel paese nostrano, poiché correrò sicuramente ad acquistarla.


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synyster93

Volumi letti: 4/10 --- Voto 4
Il primo aggettivo che mi viene in mente pensando a quest'opera è noioso.

Le premesse c'erano tutte, anche se per nulla originali: un treno deraglia a causa di un tremendo terremoto, uccidendo tutti i suoi passeggeri tranne 3 ragazzi, che restano rinchiusi in una galleria a causa delle macerie che hanno bloccato le possibili vie d'uscita.

La trama è un pretesto più che lecito per presentarci situazioni viste e riviste in una moltitudine di opere: è il caso di lotte per la "leadership" del gruppo, di momenti di pazzia pura improvvisi ed inaspettati, e soprattutto di un regresso psicologico tale da portare i personaggi in questione a diventare selvaggi e senza pietà, come ci dimostra il tentato stupro ai danni della ragazza di turno, ovviamente sola (era necessario soffermarci per un intero volume su questo? non penso).

A tutto quanto detto aggiungeteci una narrazione lenta, dei dialoghi scialbi e dei disegni grezzi e a tratti "fastidiosi" per la troppa oscurità, e avete il voto finale del prodotto. Insufficiente, non fatevi ingannare dalle premesse. Ve lo sconsiglio.

Etherchild

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Etherchild

Volumi letti: 6/10 --- Voto 10
Dragon Head è un capolavoro! Riesce a coinvolgere il lettore tanto da farlo vivere nella sua atmosfera! E perchè capolavori come questo e Kiseju L'ospite indesiderato (secondo me ancora più bello di Dragon Head) devono subire un trattamento così indecente! Quando vedremo i volumi conclusivi di queste due serie! Menomale che intanto sono riuscito a vedere il film che è stato tratto dal manga (l'ho anche sottotitolato). Non piace moltissimo in giro, ma secondo me è fatto molto bene! Rende merito al fumetto!

Tacchan

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Tacchan

Volumi letti: 5/10 --- Voto 8
Dragon Head, 200 pagine, con sovracopertina a 6 EUR: immaginatevi di essere su un treno e di entrare in un tunnel. Ad un tratto la fine del mondo... vi risvegliate al buio e doloranti, e intorno a voi solo distruzione e cadaveri. Cercate dei sopravvissuti, ma nulla. Uscite da quel che ne e' rimasto del treno, per fortuna non ci sono incendi, ma solo buoi pesto. Vi dirigete verso le entrate della galleria... entrambe sono crollate, siete intrappolati. Che fare? I soccorsi per qualche motivo non sembrano arrivare, per fortuna trovate un altro paio di soppravvissuti, ma siete feriti, in trappola, al buio piu' completo, tra centinaia di cadaveri. Questo e' Dragon Head, e si preannuncia davvero interessante :)
Dopo un inizio molto interessante tuttavia il manga cala un po', con l'arrivo della luce la situazione si fa un po' troppo caotica.
Comunque un titolo atripico, da assaggiare, sicuramente.

commander

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commander

Volumi letti: 8/10 --- Voto 9
Dragon head è un opera complessa, articolata claustrofobica, in seguito ad un incidente di treno, ci troviamo di fronte ad uno scenario apocalittico, seguendo il percorso di questo ragazzo che scampato ad un incidente nella metropolitana attornato dalla polvere e dai cadaveri della gente, cerca la via verso casa, tutto l'opera trasuda angoscia c'è il fascino dell'ignoto e la curiosità legata al sapere cosa sia successo al mondo() in una situazione crepuscolare!