logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
Shiva

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Secondo volume dopo "Juliet" dedicato alle avventure del conte Cain e, a differenza di quest'ultimo, tutte le storie del volume lo vedono come protagonista.

Anche questo, come Juliet, non mi ha deluso; storie tra il mistery, il giallo e con sfumature anche horror, originali e assolutamente intriganti (e con note anche morbose in alcuni casi), me le sono gustate dalla prima all'ultima.

Inoltre vediamo anche il primo incontro tra Cain e il suo fedele e affezionato maggiordomo Riff, con la sorellastra Mary e veniamo a conoscenza anche del suo passato... non vedo l'ora di proseguire la lettura dei prossimi volumi (Kafka, Il sigillo e poi God Child)!


 0
nena_ES

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Suoni è il terzo volume della collana "Kaori Yuki presenta" e il secondo, dopo Juliet, a narrare le vicende del conte Cain Hargreaves. Tutti e cinque gli episodi che compongono l'albo sono dedicati a questo personaggio: non parlerò della trama altrimenti vi rovinerei la lettura, ma in generale si può dire che nelle storie che riguardano il conte Cain ci sono sempre degli omicidi, in cui lui indaga per trovare l'assassino. Molto interessante è il secondo episodio "Suoni": qui viene raccontata l'infazia non certo felice di Cain e il rapporto con i suoi genitori; da questo racconto vengono compresi molti aspetti della sua personalità.
Suoni, ma in generale tutta la raccolta, è davvero un must per tutti i fan di Kaori Yuki; in questa serie dà completo sfogo al suo genere preferito, la favola gotica, piena di misteri e di morti violente e che raramente giunge ad un lieto fine. Nonostante questi aspetti cupi ci sono sempre dei sentimenti genuini e puri all'interno delle varie storie, che rendono la storia leggermente più "umana".
Il disegno è come sempre molto curato. I vari episodi non sono stati disegnati tutti nello stesso periodo, come la stessa autrice racconta nei free talk, infatti si notano delle lievi differenze nei personaggi, ma il tratto rimane quello inconfondibile della formidabile Kaori Yuki.
Piccola nota a sfavore dell'edizione italiana è l'assenza di tavole a colori, presenti invece nell'edizione originale.
Dato lo stile particolare dell'autrice non è un manga che consiglierei a chiunque, poiché bisogna essere amanti del genere gotico per poterlo apprezzare veramente. Sicuramente però tutti coloro che hanno letto e apprezzare altre opere della Yuki lo troverebbero piacevole, come anche gli appassionati delle storie del mistero e di gialli.


 0
Enid

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
<b>[Attenzione, possibili spoiler.]</b>

Collocato cronologicamente come seguito di Juliet, Suoniè un volume che raccoglie al pari del precedente cinque racconti che questa volta riguarderanno esclusivamente le vicende del Conte Cain Hargreaves.

In “L'appeso” un misterioso assassino attenterà alla vita del Conte utilizzando come arma uno dei preziosi veleni della famiglia Hargreaves. Impegnato nel capire chi possa essere Cain farà la conoscenza di Maryweather,una giovane cartomante, che risulterà essere la sorellastra del Conte.

Nel secondo racconto al quale preferisco riferirmi, come nella versione inglese, con il titolo ”Sound of a boy hatching” ovvero “Il suono di un ragazzo che nasce” ci viene narrato l'incontro con Riff avvenuto quando Cain aveva circa dodici anni e gli eventi che lo hanno portato a succedere al padre come Conte e quindi a distaccarsi dall'ingannevole figura paterna che, sin dalla sua infanzia, lo aveva sempre segretamente odiato. Il “nascere” del titolo a mio parere si riferisce proprio a questo tipo di nascita che è mentale, come un risvegliarsi, e attraverso la quale il bambino inizia a percorrere la via che lo porterà a essere il ragazzo che è a diciassette anni. Scoperta più importante di questo racconto è la vera identità della madre di Cain attraverso la quale si spiegano molti dei comportamenti del padre, il tentato omicidio della matrigna nei suoi confronti e la particolare sfumatura color oro dei suoi occhi. Figura chiave per la narrazione di questa analessi è quella del maggiordomo Riff, delle quali riflessioni il lettore si servirà per comprendere il rapporto che sin dall'inizio lo ha legato al Conte dei Veleni. Ultima nota riguardante il titolo: vorrei infatti far capire perché io preferisca il titolo inglese – che è poi la traduzione più appropriata del giapponese “Shōnen no Fukasuru Oto” - rispetto a quello italiano. Il verbo 'to hatch' in inglese si riferisce, per ciò che riguarda la nascita, a quella di un pulcino e questo spiegherebbe quindi il perché dell'illustrazione scelta per la copertina.

“Chi ha ucciso il pettirosso?” è una storia che si legge in mia opinione molto più velocemente delle altre due, forse anche per l'argomento trattato che oltre al classico omicidio comprende la narrazione di un rapporto tra un uomo adulto e una bambina, e per l'omonima e famosa filastrocca inglese scelta come gioco dai bambini protagonisti di questo terzo racconto che poi porterà alla morte degli stessi.

In “La tragedia di Miss Pudding tagliata e mangiata” il Conte Hargreaves si troverà ancora di fronte a relazioni di tipo adulto/bambino che, al contrario del “pettirosso” nella quale si poteva comunque scorgere l'ombra di un qualche tipo di sentimento, quelle del giovane Radcliff obbligato a vestirsi da bambina è la narrazione di una storia di prostituzione e uso di droghe che segneranno il protagonista a tal punto da spingerlo a compiere omicidi all'apparenza quasi disumani.

“Una fiaba ritorta” è il quinto racconto che considero il meno pregiato e che potrebbe considerarsi più una bozza che una vera e propria storia. Va comunque premiata la presenza di una delle classiche fiabe popolari dei fratelli Grimm che contribuisce a immergere ancora di più il lavoro della Yuki nel contesto storico nella quale è ambientata. Ma se in questo caso è “Il ginepro” (“Vom Machandelbaum” il titolo originale tedesco più comunemente conosciuta come la macabra “My mother slew me, my father ate me”), nel caso di Radcliff era una delle fiabe di Mamma Oca. Così come protagonista di una delle filastrocche di Mamma Oca è Humpty Dumpty, uovo del quale triste destino siamo messi a conoscenza all'inizio di questo volume (all the king's horses and all the king's men couldn't put Humpty together again), e che potremmo collegare al Conte Cain di “Sound of a boy hatching”.

Concludendo Suoni risulta per me un volume più ricco e completo di Juliet, che consiglio di leggere per gli affascinanti racconti, il tratto caratteristico e pulito e le atmosfere impregnate di mistero e sangue.


 0
Turboo Stefo

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Dopo aver scoperto in Juliet quella che secondo me è la miglior versione di Kaori Yuki, ovvero quella fatta di storie brevi e oscure dove l’autrice non si dilunga troppo né forza troppo gli eventi, mi son fiondato volentieri su questa seconda raccolta di ministorie dedicate al Conte Cain, uno strano ragazzo che coltiva un’insana passione per i veleni.

Questo volume si preannuncia imperdibile per ogni fan del Conte, visto che le prime due storie rappresentano una svolta decisiva in questo piccolo universo. Ne “L’appeso” ci troveremo di fronte ad un avvento importante, mentre in “Suoni”, la storia che dà il nome all’albo, avremo un corposo Flashback sull’infanzia di Cain, quando arrivò il maggiordomo Riff nella sua vita. Solo queste due storie soddisferanno già l’appetito dei fan, ma fortunatamente la cornucopia è ancora piena di delizie!
Le tre storie rimanenti saranno sempre collegate alla prima e in minor modo alla seconda, e offriranno delle storie che legano, come sempre, il giallo con il mistery e l’horror in un’epoca vittoriana, senza dimenticare le storie sempre originali, intriganti ed oscure, con il consueto finale agrodolce che non guasta mai!
Per i fan dell’horror segnalo soprattutto “La storia di miss Pudding tagliata e mangiata”, una delle più cruente mai lette in un manga della Yuki, dove trova posto perfino la violenza minorile, giusto per appesantire i toni, un argomento visto anche in “Chi ha ucciso il pettirosso”, una storia toccante dove l’argomento viene trattato in maniera completamente diversa.
Ovviamente la narrazione non è sempre perfetta, vista la brevità dei racconti non si può pretendere di meglio, anche certi avvenimenti sembrano troppo fortunati o forzati, ma nel complesso rimangono storie godibili e fluide, senza intoppi o errori di sorta, mantenendo una certa completezza nella descrizione degli avvenimenti, una qualità difficile da trovare nelle storie brevi. Inoltre i personaggi sono anche ben caratterizzati, che si può volere di più?
L’unica nota veramente dolente sono i finali, il fatto che non siano mai solo “happy ending” è una carta a favore, per chi, come me, non vuole vedere tutto bianco o rosa, ma il modo in cui si svolgono potrebbero risultare monotoni, anche se perfettamente in linea con la personalità del Conte.

Sui disegni c’è poco da dire, si sente solo la mancanza delle pagine a colori, veramente stupende ma assenti nell’edizione italiana.
Le tavole in sé sono impostate bene, con una buona regia, inoltre la qualità è la solita della Yuki, oramai una garanzia, anche se in questo volume si avvertono alti e bassi, raramente percettibili, ma lautamente spiegati dall’autrice (in realtà se non lo dicesse nei suoi Wild Talk non ci si accorgerebbe di nulla).

Tirando le somme, consiglio questo manga alle stesse persone a cui consiglio Juliet, il primo volume dedicato al Conte Cain, ovvero a chi piacciono storie tristi, oscure ma anche dolci e romantiche. In verità questo manga è più consigliato a chi ha letto Juliet, proprio per capire meglio la figura del Conte Cain, altrimenti si perderebbero piccole sfumature e rimandi, oltre che a non comprendere appieno la personalità del protagonista, quindi se vi sentite attratti da questo manga correte a prendervi prima Juliet!

L’ultima nota la dedico alla scelta dell’autrice, che ci ha abituato a scegliere come base per le storie alcune leggende, anche di vari paesi ma intrecciate da loro, come in Angel Sancutary, dove unisce varie credenze sugli angeli e sulla struttura del paradiso e dell’inferno, oltre ad alcuni personaggi della letteratura conosciuti in tutto il mondo come il cappellaio matto, ed in Fairy Cube, dove ci offre un’ampia panoramica sulle leggende delle fate nordiche.
Questa volta decide di basare le storie sulle oscure canzoni de “la mamma oca” scritte dai fratelli Grimm e sulle credenze del quattordicesimo secolo sui tarocchi, un argomento che ancora oggi attrae molti con il suo fascino.
Una scelta veramente particolare che risulta veramente azzeccata.