Su Weekly Shonen Jump, e anche in lingua inglese su MangaPlus, ha recentemente debuttato Astro Royale (Negai no astro), il nuovo manga scritto e disegnato da Ken Wakui.

Ricordiamo che Wakui aveva iniziato a serializzare la sua opera precedente, Tokyo Revengers, sulla rivista Weekly Shonen Magazine di Kodansha, nel 2017, per poi concluderla nel 2022, per un totale di trentuno volumi. In Italia la serie è stata pubblicata da J-POP Manga.

Vi ricordiamo che potete leggere Astro Royale cliccando QUI. Di seguito la trama e le nostre impressioni, contenenti SPOILER.
 
Mentre la battaglia per decidere il prossimo capo della gang Yotsurugi che controlla Asakusa si fa sempre più intensa, l'impatto di un meteorite risveglia improvvisamente superpoteri nelle persone del Giappone. Come ne uscirà Hibaru Yotsurugi, il figlio del precedente capo della gang?
 
Astro Royale
 
In un'unione sorprendente tra persone coi superpoteri e fuorilegge, Astro Royale getta fin da subito il lettore in un turbinio fatto di mistero e azione.

La storia segue Hibaru Yotsurugi, erede della famiglia Yotsurugi, alle prese con le intricate dinamiche di successione dopo la morte del padre, Kongo.
Tuttavia, dopo aver annunciato inaspettatamente il fratello Terasu come successore durante le cerimonie funebri dell'ormai defunto capo famiglia, la storia prende una svolta inaspettata e l'equilibrio narrativo iniziale lascia spazio ad una serie di eventi che cambieranno per sempre il destino della famiglia Yotsurugi e del mondo intero: una pioggia di meteoriti si abbatte sulla terra, portando con sé un potere misterioso e inspiegabile. Questo episodio estremo diventa il punto di svolta per Hibaru, che si trova ora a dover affrontare un destino che va oltre le sua immaginazione.

Tra i vari personaggi che ci vengono presentati (alcuni a mio parere veramente simili a quelli di Tokyo Revengers), facciamo la conoscenza soprattutto di Hibaru e Terasu, immergendoci, se pur inizialmente, nei loro caratteri distintivi e nelle loro storie, mentre per quanto riguarda le altre figure, l'autore si limita a rivelarci giusto il loro nome e poco altro, senza approfondirle più di tanto. Sicuramente le rivedremo più avanti.

Ci sono ancora molte cose da scoprire, ma già dopo questo primo capitolo, Astro Royale sembra avere tutte le carte in regola per diventare un'ottima serie, combinando una narrazione avvincente, bei disegni e un giusto pizzico di mistero. Un connubio unico di elementi yakuza e supereroi per un'opera che si prospetta essere ricca di sorprese e colpi di scena.
 
Quanto è difficile raggiungere la notorietà con una serie? Ma ancora più difficile, una volta realizzata l’impresa, è provarci una seconda volta. Il confronto è inevitabile.

Ken Wakui è un professionista e non ha timore di questa sfida, sa bene come costruire una storia ed è capace di attrarre l’attenzione del lettore in poche pagine come ha fatto con il suo nuovo lavoro, Astro Royale.

In questo capitolo, prettamente introduttivo, l'autore si impegna a promuovere al meglio la propria opera. Con chiarezza e abilità narrativa, trasmette al lettore le sue idee fondamentali, delineando il carattere del protagonista, il contesto in cui si colloca la vicenda e i suoi possibili sviluppi, aggiungendo anche una giusta dose di mistero. Tranquillizza il lettore fornendogli molte certezze, incuriosendolo, e al tempo stesso ponendogli anche qualche dubbio. In una rivista veloce come Weekly Shonen Jump è l’incipit perfetto.

Lo stile di disegno è molto curato, alcuni personaggi come aspetto ricordano anche troppo quelli visti in Tokyo Revengers per quanto era difficile non trovare tali similitudini.

Una nota positiva è il carattere del protagonista, suggerendo che probabilmente anche l'autore stesso era stanco dei continui piagnistei di Takemichi. Questo si riflette nella caratterizzazione di Hibaru Yotsurugi, che si distingue nettamente dal suo "predecessore".

Una volta si sognava di diventare eroi, agenti segreti, paladini della giustizia, mentre ora questo voler considerare positivi elementi negativi lascia a mio avviso un'amarezza di fondo.

Concludendo, Astro Royale ha tutte le carte in regola per diventare un pilastro della rivista. Gli si auguroAsoltanto, ricordando come la parte finale di Tokyo Revengers abbia deluso molti lettori, di riuscire a stupire e a convincere fino alla fine.
  
Superpoteri e mazzate, cosa può andare storto? Sì, tutto in teoria, ma qui abbiamo a che fare con Ken Wakui, non esattamente uno nuovo del mestiere.

E che si abbia di fronte il lavoro di un autore con esperienza lo si nota sin da subito: nei disegni riconoscibilissimi, nel suo stile ormai ben noto; nella struttura delle tavole ben articolata, anche con illustrazioni a piena tavola e su due pagine d'impatto, sia di combattimento sia con scene apocalittiche; nel potere del protagonista, reso immediatamente distinguibile a livello visivo, anche con una catchphrase che entra subito in testa, "My fist is a bullett!!"

Per ora, l'autore ha lanciato diversi spunti, approfondendo naturalmente nulla dato che si tratta di un primo capitolo, anche se un flashback ha già permesso di avere un po' di contesto a disposizione.

Ken Wakui è arrivato su Jump, e come direbbero gli anglosassoni "He means business", fa sul serio. Approda sulla rivista ammiraglia di Shueisha dopo aver concluso il suo manga più importante sulla portabandiera shonen di Kodansha, e sembra deciso a rimanere a bordo a lungo. Che vi riesca o meno, sta a Wakui stesso e ai lettori stabilirlo.