Bandai Namco Holdings ha annunciato giovedì di aver siglato un accordo di alleanza strategica con Sony Group Corporation, con l’obiettivo di rafforzare l’engagement con i fan di anime e manga a livello globale. Nell’ambito dell’intesa, Sony acquisirà 16 milioni di azioni Bandai Namco da azionisti esistenti, per un controvalore di circa 68 miliardi di yen (pari a circa 464,5 milioni di dollari). Questo porterà Sony a detenere circa il 2,5% del capitale totale del gruppo Bandai Namco.

L’alleanza punterà sull’espansione della fanbase internazionale legata alle IP (proprietà intellettuali) di anime e manga, e sul rafforzamento del coinvolgimento emotivo dei fan, con un focus particolare sul settore anime. Le due aziende metteranno in sinergia le rispettive competenze per creare nuove esperienze immersive e coinvolgenti, con l’obiettivo di massimizzare il valore delle IP.
Tra le iniziative previste rientrano:
A maggio, Sony e Bandai Namco avevano già compiuto un passo importante in questa direzione investendo congiuntamente 10 miliardi di yen (circa 68,3 milioni di dollari) nella startup giapponese Gaudiy, attiva nei settori Web3 e intelligenza artificiale.
Fondata nel 2018, Gaudiy si propone di creare delle “fan nation”: comunità digitali basate su blockchain e AI generativa, pensate per permettere ai fan di esprimere e condividere la propria passione. La sua piattaforma Gaudiy Fanlink è già sostenuta da importanti partner del settore, tra cui Sony Music Group, Bandai Namco, Sanrio, Aniplex, Shueisha, TOHO e ComicSmart. Inoltre, tramite la divisione Gaudiy Financial Labs, l’azienda sviluppa servizi finanziari basati su Web3, tra cui NFT e partnership in ambito crypto.
Proprio lo scorso maggio, Gaudiy ha acquisito il sito MyAnimeList dalla Media Do Holdings, rafforzando ulteriormente la propria posizione nel panorama globale delle community anime.

L’alleanza punterà sull’espansione della fanbase internazionale legata alle IP (proprietà intellettuali) di anime e manga, e sul rafforzamento del coinvolgimento emotivo dei fan, con un focus particolare sul settore anime. Le due aziende metteranno in sinergia le rispettive competenze per creare nuove esperienze immersive e coinvolgenti, con l’obiettivo di massimizzare il valore delle IP.
Tra le iniziative previste rientrano:
- Lo sviluppo e la diffusione di opere, prodotti e servizi basati sulle IP di Bandai Namco.
- L’utilizzo delle competenze Sony nella produzione, distribuzione e merchandising anime.
- Collaborazioni tecniche per esperienze di intrattenimento interattive.
- Supporto congiunto ai creatori attraverso tecnologie e servizi dedicati.
- Investimenti condivisi e ulteriori alleanze nel campo dell'engagement dei fan.
A maggio, Sony e Bandai Namco avevano già compiuto un passo importante in questa direzione investendo congiuntamente 10 miliardi di yen (circa 68,3 milioni di dollari) nella startup giapponese Gaudiy, attiva nei settori Web3 e intelligenza artificiale.
Fondata nel 2018, Gaudiy si propone di creare delle “fan nation”: comunità digitali basate su blockchain e AI generativa, pensate per permettere ai fan di esprimere e condividere la propria passione. La sua piattaforma Gaudiy Fanlink è già sostenuta da importanti partner del settore, tra cui Sony Music Group, Bandai Namco, Sanrio, Aniplex, Shueisha, TOHO e ComicSmart. Inoltre, tramite la divisione Gaudiy Financial Labs, l’azienda sviluppa servizi finanziari basati su Web3, tra cui NFT e partnership in ambito crypto.
Proprio lo scorso maggio, Gaudiy ha acquisito il sito MyAnimeList dalla Media Do Holdings, rafforzando ulteriormente la propria posizione nel panorama globale delle community anime.
Essere azionista non significa mica "adesso qui comando io" 😅
L'unico dubbio potrebbe riguardare un discorso di esclusività nel comparto VG, ma la percentuale dell'azionariato e i bilanci fanno dissipare questo dubbio.
Spero invece che magari dia una svegliata a Bandai(Namco) che per prodotti di merchandising, modellismo, collezionismo ormai ha una discutibile (per non dir pessima) politica di esclusive nipponiche o riservate a pochi mercati esteri, politica commerciale peggiorata non poco nei ultimi anni.
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