La localizzazione dei videogiochi non è sicuramente un lavoro semplice. Non si tratta, infatti, di una semplice traduzione, ma di adattare i testi alla lingua scelta, mantenendo al contempo dei significati coerenti con il prodotto originale.
Eppure, nonostante la pratica sia ormai diffusa, pare che l'ex presidente di Nintendo, Satoru Iwata, non convinto che un'operazione del genere potesse essere applicata a tutte le opere prodotte dall'azienda.
Eppure, nonostante la pratica sia ormai diffusa, pare che l'ex presidente di Nintendo, Satoru Iwata, non convinto che un'operazione del genere potesse essere applicata a tutte le opere prodotte dall'azienda.

In una recente intervista rilasciata al sito TimeExtension, l'ex manager della localizzazione, Leslie Swan, ha discusso delle diverse sfide affrontate nel corso degli anni, citando tra le più ostiche la localizzazione di Animal Forest per Nintendo 64, pubblicato in America, solamente su GameCube, con il nome che tutti conosciamo: Animal Crossing.
A chiederle di occuparsi della localizzazione fu proprio il produttore del titolo, Takashi Tezuka, ma, nonostante Leslie avesse accettato, lui le ribadì più volte: "No Leslie, non credo che tu capisca, sarà difficile", tanto che la ragazza dovette rassicurarlo più volte sul fatto che l'impresa sarebbe stata portata a termine.
Un paio di mesi dopo, durante una riunione con il presidente Iwata, i vari dipendenti condividevano i progetti su cui stavano lavorando: quando lui sentì che Leslie aveva preso in carico quel progetto, scoppiò a ridere e commentò "Non so come riuscirai a farlo". Secondo Leslie, aveva ragione, perché "tutto era così specifico per il Giappone".
"Il team di localizzazione dovette rinominare ogni personaggio, ogni battuta e tutti gli eventi" aggiunge Leslie, "abbiamo cercato di usare termini che fossero utili in ogni contesto e non specifici per una nazione: per esempio 'giorno dei fuochi d'artificio' invece di 'giorno dell'Indipendenza' ".
"Inoltre", aggiunge la Swan, "c'erano così tanti oggetti che non avevano alcun senso. Avevano il loro fascino nella versione giapponese, ma lo perdevano completamente in quella occidentale. Abbiamo inoltre dovuto chiedere al team legale di liberare ogni nome, poiché, se il gioco avesse venduto bene, avremmo prodotto merchandise. Per non parlare della scelta del titolo, ci saranno voluti cinque o sei mesi."
Leslie rivela infine che lei non è stata solamente a capo della localizzazione, ma anche la voce della principessa Peach in Super Mario 64.
Fonti consultate:
Eurogamer
TimeExtension
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Un'alternativa simile e possibile potenziale risposta corrispondente ad Animal Crossing ce l'aveva ed era la serie Boku no Natsuyasumi, che ancora oggi grida vendetta, non li vedremo mai localizzati ufficialmente...
Sia lodata la Swan, non avevo idea fosse la stessa che doppiò Peach in quel capolavoro senza età di SM64.
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