Il mercato videoludico statunitense nel 2025 mostra contraddizioni nette, ma soprattutto drastici crolli: i dati più recenti indicano segnali di difficoltà storici, soprattutto per Xbox e PS5. A fornire questa fotografia è Mat Piscatella, esperto del settore e senior director di Circana, attraverso il suo consueto report mensile e i tweet condivisi su Bluesky.

Videogiochi nel 2025 crollo del mercato e vendite console ai minimi da 30 anni.jpg


Nel novembre 2025, Call of Duty: Black Ops 7 è stato il gioco più venduto del mese, segnando il 18° anno consecutivo in cui un titolo della saga domina le vendite mensili. Tuttavia, considerando l’intero anno solare, il più venduto risulta essere Battlefield 6. Nonostante il successo di alcuni giochi, la spesa complessiva degli americani per videogiochi – hardware, contenuti e accessori – è scesa del 4% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 5,9 miliardi di dollari. Il calo è trainato soprattutto da minor vendite di console, accessori e giochi fisici.

Secondo lo studio di Circana di ottobre 2025, solo il 30% dei giocatori USA acquista uno o due giochi all’anno, mentre il 33% non compra alcun gioco nuovo in 12 mesi. La maggior parte delle vendite è sostenuta dai cosiddetti “hyper-enthusiasts” – appassionati hardcore, poco sensibili al prezzo:

“Solo il 4% dei videogiocatori americani compra un nuovo gioco più di una volta al mese, mentre un terzo non compra nulla,” spiega Piscatella.

Questo fenomeno è in parte legato alla popolarità dei servizi in abbonamento come Game Pass e dei giochi free-to-play come Fortnite e Roblox, le cui microtransazioni non vengono conteggiate come vendite tradizionali.

Fino a qualche mese fa, i dati evidenziavano una crescita significativa delle console, in particolare grazie alla Nintendo Switch 2: la spesa per hardware era aumentata del 20% e la nuova Switch stava superando le vendite della generazione precedente del 77%, nonostante un prezzo di lancio di 499 dollari (+67% rispetto all’originale). Tuttavia, allargando il campo di osservazione, i dati complessivi segnano un netto calo. Secondo Piscatella, negli USA sono state vendute appena 1,6 milioni di console, meno della metà rispetto alle 3,9 milioni piazzate nel novembre 2019, e si tratta dei numeri più bassi dal 1995. Il 2019 è importante come benchmark perché rappresenta l'ultimo anno della scorsa generazione, rendendo evidente il parallelismo con un 2025 in cui l'attuale generazione è al capolinea.

Il declino ha colpito tutti i sistemi di gioco: Xbox Series X|S è crollata del 70% rispetto a novembre 2024, PlayStation 5 del 50%, mentre le vendite combinate di Switch e Switch 2 sono risultate inferiori del 10% rispetto all’anno precedente. Uno dei fattori principali indicati da Piscatella è l’aumento dei prezzi: il costo medio di una console è passato da 235 dollari nel 2019 a 439 dollari nel 2025, quasi raddoppiato.

Anche i videogiochi fisici subiscono una contrazione significativa: le vendite a novembre 2025 sono calate del 14% rispetto allo stesso mese del 2024, raggiungendo i livelli più bassi dal 1995. A sostenere il mercato, in parte, ci pensano le sottoscrizioni digitali (+16% rispetto all’anno scorso) e il mobile gaming (+2%).

Il mercato videoludico americano, spesso specchio del resto del mondo, si presenta quindi sempre più polarizzato: I giocatori casual comprano meno giochi, e molti non ne acquistano affatto; I blockbuster come Call of Duty e Battlefield dominano le vendite; Le console soffrono un calo storico, soprattutto Xbox e PS5; L’industria continua a essere sostenuta dagli appassionati hardcore e dai servizi in abbonamento, o in alternativa dal mobile.

L'unico settore redditizio sembra quindi essere quello dei free-to-play o, per meglio dire, dei pochissimi ftp che detengono quasi tutte le quote di mercato, rendendo di fatto impossibile l'ingresso a nuovi competitor (come ci ha insegnato la fallimentare strategia Sony degli scorsi anni). Sicuramente per alcuni osservatori, l'anno in conclusione è indice di allerta tuttavia, come i goty di quest'anno insegnano, i videogiocatori non sono indifferenti alla qualità e non sono necessarie produzioni da centinaia di milioni per creare capolavori che restano nei cuori dei fan: anziché tentare di sviluppare il nuovo Fortnite, il ridimensionamento dei costi ed una maggiore attenzione all'arte ed alla creatività, potrebbero essere gli ingredienti per una ripresa più sostenibile.

Fonte Consultata
Fonte Consultata 2
Fonte Consultata 3

 

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