Negli ultimi anni il mercato dei cosiddetti "cozy games" ha trovato un pubblico sempre più espanso, complice soprattutto il riuscire a proporre tante sfaccettature diverse di una formula semplice alla base. Considerata la premessa, non è neanche sbagliato tentare di recuperare titoli del passato che seguivano questo filone, ed è proprio questo il caso di Milano's Odd Job Collection, un titolo inizialmente pubblicato solo su territorio giapponese nel 1999 per la prima Playstation e che, grazie al lavoro svolto da XSeed e Marvelous, arriva finalmente anche sulle console moderne.
Noi abbiamo deciso di accompagnare la piccola protagonista nella sua impresa per diverse ore e oggi vi raccontiamo l'esperienza nella nostra recensione.
Noi abbiamo deciso di accompagnare la piccola protagonista nella sua impresa per diverse ore e oggi vi raccontiamo l'esperienza nella nostra recensione.

Per un titolo con delle premesse così simpatiche, la trama alla base di Milano's Odd Job Collection è piuttosto insolita (squisitamente giapponese si potrebbe dire): la mamma della piccola Milano deve essere ricoverata in ospedale per poco più di un mese per ragioni non ben specificate, così suo fratello (lo zio, per intenderci) si offre di ospitare l'adorabile nipote nella sua grande casa per tutto il periodo. Ciò che spiazza la ragazzina è che, una volta giunta a destinazione, si troverà di fronte un biglietto che l'avvertirà che lo zio è partito per un viaggio ed adesso sarà lei la donna di casa.
Da provetta donna indipendente (di meno di 10 anni), Milano decide dunque di tirarsi su le maniche, gestire la casa e trovarsi dei lavoretti part-time per racimolare quel gruzzolo che gli serve per tirare avanti fino al rilascio della madre.

Il gameplay del titolo ha due identità ben distinte: durante il giorno dovremo infatti scegliere uno degli otto lavoretti a disposizione per guadagnare soldi, mentre, una volta terminato il turno, torneremo a casa per occuparci di diverse faccende a nostra scelta, per poi addormentarci e ricominciare tutto il giorno dopo.
Nonostante si tratti di semplici minigiochi, i lavori riescono a diversificarsi in maniera più che sufficiente: potremo improvvisarci lavapiatti (schivando al contempo mestoli che vengono lanciati per la cucina), tentare di mungere delle mucche volanti mentre dei pestiferi pennuti si rincorrono per il ranch, o magari partecipare a una variante del match-3 per creare squisite torte. C'é veramente l'imbarazzo della scelta e le varie difficoltà disponibili rendono l'esperienza adatta a qualsiasi tipo di giocatore, sia che si voglia rilassare dopo una dura giornata di lavoro oppure che voglia mettersi a fare min-maxing per guadagnare quanto più denaro possibile.
Giusto a proposito del denaro, questo potrà essere utilizzato prima di andare a dormire tramite un apposito catalogo, per ordinare nuovi mobili e pezzi di arredamento con cui personalizzare la casa. È inoltre presente un sistema con tre statistiche, che permette di sbloccare nuove difficoltà e nuove opportunità di lavoro per Milano, anche se non lo abbiamo particolarmente apprezzato, in quanto non è ben spiegato quale azione alzi quale statistica e bisognerà andare per tentativi.

Dal punto di vista tecnico non c'é molto da dire: si tratta infatti di un vero e proprio porting più che una remastered (tanto che sono presenti anche i maledetti bordi personalizzabili) e il doppiaggio della piccola Milano risulta spesso esagerato, si potrebbe dire quasi "figlio del suo tempo", ma nonostante si stiano guardando dei pixel dell'era PS1, i colori riescono a risultare comunque vibranti e la produzione nel complesso molto ricca di personalità, non particolarmente lunga ma senz'altro piacevole.
Milano's Odd Job Collection fa parte di quelle operazioni di recupero che ci piacciono, un modo onesto di recuperare titoli del passato (soprattutto se mai usciti dal territorio giapponese). Probabilmente non si tratta di un'esperienza che andrà a genio a tutti, ma per il prezzo di a malapena 15€ al quale viene proposto su tutti gli store reputiamo sia un acquisto apprezzato, soprattutto in questo periodo festivo dove ci si vuole solo rilassare.
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Pro
- Una deliziosa fusione tra cozy game e raccolta di mingiochi
- Comparto artistico molto curato (soprattutto per un gioco della PS1)
- Prezzo budget
Contro
- Doppiaggio a tratti agghiacciante
- Sistema di statistiche non ben spiegato
- Si tratta più di un porting che di una remastered









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