Giappone: Le pubblicazioni di Doujin per adulti dovranno seguire nuove regole!
In questi mesi si fa un gran discutere in Giappone di nuove regole da applicare al mondo dei manga. Associazioni di genitori, UNICEF, magistrati, comitati per lo sviluppo e la protezione dell’infanzia, forze di polizia, si schierano sempre più apertamente contro un genere di “Pubblicazioni Dannose” ad alto contenuto sessuale di facile reperibilità presso librerie e rivendite, alcune rivolte direttamente ad un pubblico di giovanissimi. Tali pubblicazioni incriminate, comprendono shoujo manga magazine, contenitori di fumetti indirizzati prevalentemente ad un pubblico femminile, sotto processo per la sempre maggiore presenza rispetto al passato di contenuti sessuali espliciti, doujinshi, fanzine realizzate da appassionati (ma in qualche caso dagli stessi autori delle serie originali) che si divertono ad attuare parodie prevalentemente a luci rosse dei loro beniamini di anime e manga, e ovviamente i lolicon manga, pubblicazioni al limite della pedofilia. Va assolutamente specificato, però, che queste divulgazioni sono solo una categoria nella vasta produzione dell’editoria del Sol Levante: manga e anime non sono affatto sinonimo di porno, come ancora troppo spesso asseriscono con leggerezza fonti d’informazione ignoranti. Allo stesso modo, esistono anche in occidente pubblicazioni a fumetti per adulti a contenuti sessuali, ma certamente non potremmo dire che tutti i fumetti sono pornografici! Ugualmente, attenzione a non criminalizzare tutta una scuola di disegno basata sullo stile kawaii, "carino", evitandone l’associazione per sue certe particolarità rappresentative a produzioni pedo-pornografiche.
La questione si fa tuttavia sempre più scottante e urgente di giorno in giorno, soprattutto per l’enorme boom a livello mondiale avuto da manga e anime negli ultimi venti anni circa. Secondo il politico giapponese Seiko Noda, da sempre battutasi in prima linea verso lo sfruttamento sessuale minorile, i manga e gli anime, che sono in testa alle esportazioni industriali del Giappone, devono necessariamente adeguarsi agli standard morali occidentali. L’industria dell’animazione e del manga costituisce un importantissimo settore economico del Giappone, non più solo a livello interno, ma mondiale, come palesa la posizione del ministro giapponese degli Esteri Taro Aso, che spera di poter promuovere e rafforzare le relazioni diplomatiche, e quindi economiche, del Giappone con l’Occidente in particolare, facendo ambasciatori culturali nel mondo autori di manga e anime.
Tra gli ultimi provvedimenti presi in seguito alle polemiche scoppiate, c'è quello dell’Associazione Giapponese dei Tipografi di Doujinshi. Ecco quanto riporta il sito ‘ComiPress’:
Martedì 10 luglio 2007. Secondo quanto riferisce il sito ‘Canned Dog’, l’associazione dei tipografi giapponesi di doujinshi ha annunciato alcune nuove regole che queste pubblicazioni destinate ad un pubblico adulto dovranno seguire per essere accettate in stampa:
Essenzialmente, dovranno chiaramente riportare in copertina che si tratta di opera per un pubblico maturo e fornire sull’ultima pagina nome degli autori e circoli letterari, contatti, data di uscita della fanzine e denominazione della tipografia o società che ha effettuato la stampa.
Consiglio la lettura di questo recente articolo proposto su AnimeClick.it, che ripercorre i principali eventi che hanno portato all’approvazione in Giappone della controversa “Legge sulle Pubblicazioni Dannose”: Shoujo manga, lolicon, pornografia e Pubblicazioni Dannose.
Fonti:
ComiPress.
Canned Dog.
In questi mesi si fa un gran discutere in Giappone di nuove regole da applicare al mondo dei manga. Associazioni di genitori, UNICEF, magistrati, comitati per lo sviluppo e la protezione dell’infanzia, forze di polizia, si schierano sempre più apertamente contro un genere di “Pubblicazioni Dannose” ad alto contenuto sessuale di facile reperibilità presso librerie e rivendite, alcune rivolte direttamente ad un pubblico di giovanissimi. Tali pubblicazioni incriminate, comprendono shoujo manga magazine, contenitori di fumetti indirizzati prevalentemente ad un pubblico femminile, sotto processo per la sempre maggiore presenza rispetto al passato di contenuti sessuali espliciti, doujinshi, fanzine realizzate da appassionati (ma in qualche caso dagli stessi autori delle serie originali) che si divertono ad attuare parodie prevalentemente a luci rosse dei loro beniamini di anime e manga, e ovviamente i lolicon manga, pubblicazioni al limite della pedofilia. Va assolutamente specificato, però, che queste divulgazioni sono solo una categoria nella vasta produzione dell’editoria del Sol Levante: manga e anime non sono affatto sinonimo di porno, come ancora troppo spesso asseriscono con leggerezza fonti d’informazione ignoranti. Allo stesso modo, esistono anche in occidente pubblicazioni a fumetti per adulti a contenuti sessuali, ma certamente non potremmo dire che tutti i fumetti sono pornografici! Ugualmente, attenzione a non criminalizzare tutta una scuola di disegno basata sullo stile kawaii, "carino", evitandone l’associazione per sue certe particolarità rappresentative a produzioni pedo-pornografiche.
La questione si fa tuttavia sempre più scottante e urgente di giorno in giorno, soprattutto per l’enorme boom a livello mondiale avuto da manga e anime negli ultimi venti anni circa. Secondo il politico giapponese Seiko Noda, da sempre battutasi in prima linea verso lo sfruttamento sessuale minorile, i manga e gli anime, che sono in testa alle esportazioni industriali del Giappone, devono necessariamente adeguarsi agli standard morali occidentali. L’industria dell’animazione e del manga costituisce un importantissimo settore economico del Giappone, non più solo a livello interno, ma mondiale, come palesa la posizione del ministro giapponese degli Esteri Taro Aso, che spera di poter promuovere e rafforzare le relazioni diplomatiche, e quindi economiche, del Giappone con l’Occidente in particolare, facendo ambasciatori culturali nel mondo autori di manga e anime.
Tra gli ultimi provvedimenti presi in seguito alle polemiche scoppiate, c'è quello dell’Associazione Giapponese dei Tipografi di Doujinshi. Ecco quanto riporta il sito ‘ComiPress’:
Martedì 10 luglio 2007. Secondo quanto riferisce il sito ‘Canned Dog’, l’associazione dei tipografi giapponesi di doujinshi ha annunciato alcune nuove regole che queste pubblicazioni destinate ad un pubblico adulto dovranno seguire per essere accettate in stampa:
Essenzialmente, dovranno chiaramente riportare in copertina che si tratta di opera per un pubblico maturo e fornire sull’ultima pagina nome degli autori e circoli letterari, contatti, data di uscita della fanzine e denominazione della tipografia o società che ha effettuato la stampa.
Consiglio la lettura di questo recente articolo proposto su AnimeClick.it, che ripercorre i principali eventi che hanno portato all’approvazione in Giappone della controversa “Legge sulle Pubblicazioni Dannose”: Shoujo manga, lolicon, pornografia e Pubblicazioni Dannose.
Fonti:
ComiPress.
Canned Dog.
E questo a prescindere dall'evidente cattivo gusto di certe pubblicazioni e dalla legittimita' di un sistema di indicazioni anagrafiche. Questo riguarda una brutta tendenza generale. La stessa di sempre, la stessa volta a dare veloci spolverate per illudere il mondo che non sta affogando nel fango come invece sta facendo.
Fahrenheit 451. (In questa società viene assicurato l'ordine sociale con regole ben precise. Tutti i cittadini rispettosi della legge devono utilizzare la televisione per istruirsi, informarsi e per vivere serenamente al di fuori di ogni inutile forma di comunicazione. La televisione come elemento ossessivo della società viene utilizzata dal governo per definire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato).
spero di bagliarmi... visto il finale del romanzo...
La maggior parte di quelle pubblicazioni ha preso una parabola discendente nel buon gusto.
Doujinshi con disegni di bambini che fanno sesso,che vengono abusati,o torturati.
La pochezza (mentale)di gente che compra o si sente attratto da questo tipo di materiale e' molta,troppa.
Liberta' non significa anarchia,ma buon senso.
E chi compra quel materiale non e' sano di mente.
Non tutte le pubblicazioni sia ben inteso.Le pariodie ed altre forme sono ben accette,ma quando giri e vedi doujinshi con la bambina di Conan (detective) che viene svetrata o un piccolo Harry Potter che viene sodomizzato..bhe,vedete voi.
E invece ci stiamo arrivando... davvero...
Sono onestamente spaventato.
"Ugualmente, attenzione a non criminalizzare tutta una scuola di disegno basata sullo stile kawaii, "carino", evitandone l’associazione per sue certe particolarità rappresentative a produzioni pedo-pornografiche."
Mi fa MOLTO piacere che siano state puntualizzate queste due cose.
La mia paura è sempre quella che si comincia ad epurare i casi più estremi, e poi si finisce per mettere il bavaglio a tutto quanto. Oppure si usa direttamente la prima cosa come scusa per la seconda, senza neanche aspettare.
Per il resto, ho già espresso come la penso in altre notizie legate a questa, quindi non starò a ripetermi.
Decisamente la seconda ipotesi. Come ho già scritto, il guaio di queste "regolamentazioni" è che alla fine si va a colpire non tanto i casi estremi che ci si era prefissati come obbiettivo, ma opere molto più INNOCUE.
Alla fine lo si dice nemmeno troppo tra le righe anche nell'articolo più sopra. La preoccupazione è soprattutto rivolta verso ciò che bene o male viene commercializzato all'estero e credo che sotto questa denominazione non si stia parlando di chissà che fanzine autoprodotta. Qui si sta parlando di ben altro.
Lo ripeto, il mercato sotterraneo delle doujinshi più estreme continuerà indisturbato mentre per le opere prodotte alla luce del sole si inizierà la caccia alla strega.
Di fondo è questo il problema.
Saluti
E' l'arma moderna in mano ai demagogi politicanti:
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2047677
Ancora oggi mi capita di essere guardato *molto male* quando dico che leggo con piacere fumetti giapponesi... e quando mi azzardo a chiedere perché, ecco che mi sento rifilare i soliti luoghi comuni sui manga come concentrato di sozzerie e perversioni di ogni tipo.
La maggior parte della gente (parlo degli italiani comuni) vede manga e anime o come roba per bambini idioti o come roba porno disgustosa. Non esistono le vie di mezzo.
In un clima del genere, fatti come quelli riportati dalla notizia non aiutano affatto...
Ma non possono arrestare i 3/4 della popolazione di uno stato
Continuo a rimanere meravigliato quando ci sono appassionati di manga e anime che appoggiano censura e critiche di questo genere, se nemmeno noi capiamo l'enorme differenza che corre tra uno stupro disegnato e uno reale andiamo veramente male...
""Va assolutamente specificato, però, che queste divulgazioni sono solo una categoria nella vasta produzione dell’editoria del Sol Levante: manga e anime non sono affatto sinonimo di porno."
"Ugualmente, attenzione a non criminalizzare tutta una scuola di disegno basata sullo stile kawaii, "carino", evitandone l’associazione per sue certe particolarità rappresentative a produzioni pedo-pornografiche."
Mi fa MOLTO piacere che siano state puntualizzate queste due cose."
Come vedi, non sono il censore cattivo che credi, anzi censore non lo sono affatto. Tutto l'articolo stavolta riporta le mie riflessioni, non è una traduzione. Anzi, da disegnatore, mi preme molto difendere la libertà di poter disegnare con lo stile che credo, quindi la paura che tu manifesti, e anche Epicuro, mi pare, è anche la mia.
Tuttavia c'è una gran bella differenza disegnare personaggi kawaii e inserirli in un contesto equivoco o pornografico...
Pertanto, ribadisco la necessità di avere una destinazione d'utenza per fasce d'età, usando il buon senso.
Un'immagine che mi piace sempre evocare è l'utilizzo del bisturi per colpire quelle pubblicazioni chiaramente pedo-pornografiche, senza sparare nel mucchio con un cannone.
Poi, come Epicuro ha ben letto tra le righe, ma in realtà era detto abbastanza apertamente, si tratta anche di questioni economiche. Negli ultimi tempi, infatti, gli stessi giapponesi hanno cominciato a creare versioni di anime 'epurati' da quanto potesse disturbare la moralità occidentale, e vendere meglio all'estero tali versioni (non ne sono propriamente sicuro, ma credo che le tante censure idiote apportate al One Piece americano siano state commissionate direttamente al Giappone, ad esempio).
@Monchan:
Non condivido assolutamente nulla del tuo pensiero sempre troppo estremista, ma è giusto che ognuno abbia le sue posizioni. Comunque, il riferimento all'UNICEF lo trovi in <a href="http://animeclick.lycos.it/notizia.php?id=7389">questo articolo</a>.
E comunque sia, sarebbe il solito pretesto per poter epurare, come dici, tutto il resto (verissimo che molti anime vengono maltrattati nella trasposizione manga->anime, anche se spero che questo venga fatto solo per prodotti destinati all'estero o per la tv locale, in modo tale da potermi poi procurare la versione ufficiale senza censure, cosi' come era stata concepita in origine).
Basta vedere gli stacchetti delle veline di striscia ke si strusciano tra di loro sotto una pioggia d'acqua in studio o i servizi di Lucignolo e Studio Aperto!! O_O
Incomprensibile....
Sarebbero questi balletti al limite del porno???
Faccio notare comunque, dato che non so grazie a chi il discorso si è focalizzato solo sui lolicon, che nell'articolo di sopra oltre a questi, vengono attaccati(cosa ben più grave) anche gli shoujo-manga per il semplice motivo che in qualche rara occasione osano dirci che in amore c'è anche qualcosa al di la di un bacetto romantico...... oh poveri noi che trauma! (Tra quelle associazioni su citate mi delude particolarmente l'UNICEF, lo facevo un organismo più serio)
-_-
E' una associazione come tante altre che vuole la sua fetta di popolarità...
Quale sarà al prossima crociata? I liberticidi rating che le case cinematografiche impongono ai film?
-_-'
"ci si lamenti tanto del degrado etico della nostra cultura"
Io non mi lamento affatto del "degrado etico".
"quando si vive in una società caratterizzata dalla più ampia libertà mai esistita nella storia umana!"
Sono d'accordo. E infatti gradirei molto conservarmerla, questa libertà.
Anche contrastando chi vuole restringerla mettendosi a piangere o facendo leva sul (supposto) "degrado etico", e puntando l'indice contro facili capri espiatori (film, fumetti, videogiochi, internet, ecc.) che ancora molti sono disposti a condannare a priori (magari in buona fede) solo perché non li conoscono bene e non li frequentano.
"Sono d'accordo. E infatti gradirei molto conservarmerla, questa libertà"
quoto in pieno!
"I commenti iniziali, invece, erano orientati al 'a che serve preoccuparsi di queste piccolezze quando il nostro mondo va in malora?'"
A ognuno le sue opinioni, e anzi a me fa piacere siano diverse.
Io, personalmente, non parto da lamentele sul "degrado etico" del mondo. Gli altri, non so. Ognuno risponde delle proprie opinioni.
"La libertà è nelle regole, che definiscono i suoi confini.
Senza regole non può esistere una società"
Sono d'accordo.
Bada però che criticare regole eccessivamente rigide o regole inutili non significa non volere alcuna regola.
Io non accuso te di voler instaurare una dittatura, tu non accusare me di volere la legge della giungla, perché non la voglio.
Personalmente, ritengo che, per quanto riguarda la libertà d'espressione, sia inutile, pericoloso e dannoso porre dei limiti preventivi. E lo ritengo partendo da una prospettiva liberale.
Per quanto riguarda le *azioni* della gente, è un altro discorso. Puniamo gli omicidi, puniamo gli stupri, puniamo i furti. Ma le parole, i disegni, le idee, per me, sono un'altra cosa.
E se c'è da decidere tra spendere forze e denaro per perseguire dei crimini *concreti* oppure spenderli per immagini, idee e disegni che *forse magari potrebbero* portare effetti negativi... be', per me è chiaro quale sia la scelta più saggia e prioritaria.
Però c'è chi ha interesse a porre dei controlli anche su manga & anime, e quindi cerca di farli passare per indecenti, mostruosi e inaccettabili.
Massi Cadenti cito' il caso di Dragonball.
Il meccanismo è sempre lo stesso.
All'inizio c'è qualcuno che ha interesse (per fanatismo o per voglia di notorietà) a colpire un determinato oggetto, nel nostro caso Dragonball. Lo accusa delle peggiori nefandezze possibili, affermando appunto che Dragonball inciterebbe alla pedofilia, accusa assurda per chi l'abbia letto.
Ma la maggior parte della gente comune Dragonball lo conosce solo di striscio. Però quando sente che c'è chi lo accusa di qualcosa di orrendo non ha certo la voglia, il tempo o i mezzi per capire se Dragonball sia effettivamente qualcosa di pericoloso.
E allora tutti a dare addosso a Dragonball.
A questo punto arriva il politico che coglie la palla al balzo. Di Dragonball non ne sa nulla, ma vede che la gente è indignata e capisce che ha un'ottima occasione per far vedere ai suoi elettori che è "dalla parte del bene". E allora scattano le censure.
Tanto i suoi pochi lettori e il piccolo editore che lo pubblicano non hanno certo la forza di protestare!
Questo tu lo chiami "mettere delle regole per il bene della società"?
Io questo lo chiamo un metodo VIGLIACCO con cui rastrellare facili consensi sfruttando l'ignoranza generale e prendendosela con qualcosa che non può difendersi.
Ed è quello che mi sembra stia accadendo in Giappone, quando degli shoujo manga vengono accostati alla pedopornografia.
Qualcuno magari dirà "sì, ma sono solo fumetti, i problemi veri sono altri".
Ok, ma intanto, nel caso di Dragonball, oltre a umiliare i lettori e a dipingerli come dei pervertiti, oltre a contribuire alla demonizzazione di una cultura, si è arrivati a danneggiare economicamente e nell'immagine un editore che faceva il suo lavoro in tutta onestà!
E questo sistema è usato sia nei casi "piccoli", come quelli dei nostri fumetti, sia in casi molto più grandi e gravi.
La storia delle persecuzioni contro le minoranze razziali o religiose lo dimostra, funziona allo stesso identico modo.
E cioè, con gente che, per il proprio sporco interesse di potere ed economico, fa leva sull'ignoranza generale e attacca una minoranza che non è in grado di difendersi.
Per me questo non è mettere delle regole, ma è sfruttare la paura collettiva per permettersi di violarle.
mi pare che spesso si vada un pò troppo fuori dai binari in questa discussione. Mi rendo conto che è un argomento che può far scaldare gli animi, ma pensate forse realmente di poter imporre il vostro punto di vista, la vostra moralità, i vostri gusti agli altri utenti beccandovi ed insultandovi a vicenda?
Questo modo generale di affrontare il problema, seppur in queste misere pagine, è la prova che probabilmente non si arriverà mai ad una soluzione ragionevole.
Per questo motivo, e per tutelare anche il sito, visto l'argomento delicato, cancelleremo senza esitazione ogni commento che riterremo inopportuno. Liberi di pensarla come credete.</b>
Sono al 100% daccordo con te.
"E, per l'appunto, per i suoi contenuti sulla copertina di Berserk è scritto a chiare lettere "Fumetto per adulti", che è esattamente quello che si propone di fare per le Doujinshi."
Io ho sempre visto il bollino "VM18" nei caso in cui fossero per adulti. Vabbeh che a me non mi interessano molto e per quei pochi che ho visto, mi sono capitati a tiro solo albi monografici da uno, massimo 2 tonkobon, quindi immagino che il riferimento sia per i contenitori, in cui sono mischiati con diversi generi.
Per gli shoujo manga mi sembra assurdo doverne anche solo discutere, il sesso esiste e puo' essere rappresentato come meglio crede l'autore/autrice.
Ma su raga, arrivare all'insulto per ste cazzate, arrabbiatevi su fatti di cronaca veri e non su dei disegni, siamo seri per favore e ricordatevi di cosa si discute, di semplice intrattenimento!
Sì, ma questa è stata una scelta libera e quindi legittima della casa editrice di Berserk, la Panini, non un'imposizione di un'autorità statale, di un qualche esperto che, magari senza saper nulla di fumetti e del mercato dei fumetti, basandosi chissà su quali principi "universali" ha deciso che Berserk è per adulti.
O magari per nessuno.
Che la Panini metta il bollino "per adulti" su Berserk è una cosa (che a me sta benissimo); invece è un'altra cosa (che ovviamente a me non sta per niente bene!) che si cominci a dire che Berserk incita alla violenza, che è causa innegabile di stupri e omicidi, e che quindi nessuno lo deve leggere.
Fantascienza? Non direi. E' successo con Dragonball, e la Star Comics ci è finita di mezzo suo malgrado.
Ed è successo, purtroppo, anche con dei videogiochi: Rule of Rose e Manhunt 2, dove si è tentato di proibirli a TUTTI, poppanti, adulti e vecchi compresi!
Boogiepop
"Per gli shoujo manga mi sembra assurdo doverne anche solo discutere, il sesso esiste e puo' essere rappresentato come meglio crede l'autore/autrice."
Io, sinceramente, sarei molto curioso di vedere questi shoujo manga accusati di essere troppo spinti.
Vorrei innanzi tutto vedere quanti sono: se è una tendenza generale, o se si tratta solo di due o tre titoli, magari persino poco popolari.
Vorrei vedere poi *quanto* sono spinti, perché certe persone arrivano a scandalizzarsi anche se due personaggi si baciano un po'... intensamente, o se si lascia intendere che, fuori dalla vignetta, finiscono a letto. Anche perché faccio fatica a credere che degli shoujo manga facciano scene di sesso esplicito e disegnato in tutti i dettagli per pagine e pagine! ^^
E poi vorrei sapere l'età media delle lettrici di questi shoujo manga: se si tratta di ragazze di 12 anni o di 16 o che altro, perché la differenza non è da poco.
Insomma, vorrei sapere se questi politici che se la prendono col "troppo sesso" negli shoujo manga stanno facendo la stessa cosa di chi lanciava accuse assurde a Dragonball.
Perché prima di dar loro ragione e di dire "sì, è vero! gli shoujo sono diventati perversi! al rogo al rogo!!", vorrei vedere coi miei occhi com'è davvero la faccenda.
Comunque trovo giusto il bollino per autoregolamentazione!
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