Se amate gli shojo, DOVETE comprare Bokura ga Ita.
Mi va di iniziare questa opinione in modo chiaro e diretto, senza tanti giri di parole: questo manga è, nel suo genere, probabilmente il migliore fra quelli da me recentemente letti. Per cui amate gli shojo? Bene, vi consiglio di comprare Bokura ga Ita.
Probabilmente non sarà un breve riassunto della trama a spingervi ad acquistarlo, penserete: "Già letto". Né sarà il disegno, che pur essendo curato, efficace e pulito, non risulta tanto appariscente come quello di altre opere. Non c'è altro modo di apprezzare Bokura ga Ita se non quello di leggerlo. E vorrei allargare l'invito anche ai non amanti del genere, leggetelo, è uno di quei manga che vi farà riflettere, vi emozionerà e che ricorderete.

La prima cosa che mi ha colpito è l'efficacia con cui l'autrice presenta le situazioni. Pagina dopo pagina personaggi che inizialmente non sembravano possedere il carisma necessario a riuscire a supportare il manga guadagnano spessore: eventi della vita scolastica di tutti i giorni, episodi comuni e banali, riescono a trasmettere al lettore piccoli dettagli della personalità di ognuno. Ancor più sorprendente è che tali situazioni siano narrate con l'utilizzo di poche parole, i dialoghi sono in genere piuttosto leggeri, la lettura scorre senza che venga richiesta l'attenta lettura di pagine appesantite da troppi testi. Sono pochi gli autori che riescono a fare altrettanto, una scuola che personalmente apprezzo e che è al meglio rappresentata per esempio da Adachi, ma che poche volte ho visto così ben adattata alle esigenze di uno shojo. Metterla in pratica non è facile, è necessario riuscire a comunicare direttamente al cuore del lettore e coinvolgerlo emotivamente. A quel punto bastano poche parole, a volte non servono proprio...

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Il manga si sviluppa in modo naturale, senza far ricorso a forzature, non punta su gag e non cerca di creare situazioni al limite del paradossale. Il protagonista nasconde nel proprio passato eventi drammatici, ma l'autrice non li utilizza in modo sensazionalistico come scorciatoia per far provare al lettore sentimenti di pietà e compassione. Li usa come perno per renderlo più credibile, più umano e per spiegare gli aspetti più contraddittori del suo carattere.
Nanami, la protagonista, sembra invece un personaggio più lineare, meno ispirato e per banale: una ragazzina dolce e timida che si innamora del ragazzo più bello e in gamba della scuola e che lentamente lo conquista con la sua semplicità e la sua dedizione. Ma anche in questo caso la prima impressione si dimostra errata, Nana, come viene chiamata dagli amici, dimostra di avere personalità, di non accettare i fantasmi che popolano il passato di Yano. Quest'ultimo, pur apparendo agli altri come un ragazzo solare, spavaldo ed estroverso, si dimostra fragile, pieno di contraddizioni e incapace di iniziare e vivere un rapporto in modo maturo e sereno. Nanami è sinceramente innamorata di lui, è determinata a stragli vicino e a sostenerlo, ma non è disposta ad accettare compromessi, pretende altrettanta dedizione e non intende vivere nell'ombra o di essere un palliativo in grado di momentaneamente lenire le ferite che appesantiscono l'animo di Yano.

Questi elementi permettono al manga di non diventare melenso, di non perdersi in struggevoli e paranoiche situazioni di tira e molla. I problemi appaiono reali, i personaggi, compresi quelli secondari, umani. Bokura ga Ita va direttamente al sodo, non cerca di costruire appariscenti castelli di sabbia tanto per attirare il lettore. Le situazioni artificiose possono, se nate da una idea valida, dimostrarsi anche piacevoli e divertenti, tuttavia non possono eguagliare un'opera che riesce a comunicare in modo semplice e naturale con il cuore del lettore. Semplice ma efficace, questo è Bokura ga Ita.

Per tali motivi sono certo vi appassionerà, vi invito caldamente a leggerlo... e a scrivere la vostra opinione sulla nostra scheda manga.