I dati rilasciati dall’Istituto di Ricerca Giapponese per le Pubblicazioni mostrano che nel 2006 le vendite di manga in Giappone sono cadute a 481 miliardi di yen (circa 4,1 miliardi di dollari USA), un calo di circa il 4% rispetto all’anno precedente. Questo segna il quinto anno consecutivo del calo delle vendite. Il volume delle vendite dei Magazine di manga è passato da 1,34 miliardi di copie nel 1995 a soli 754 milioni nel 2006!
I ricercatori giapponesi e americani che studiano il trend avanzano diverse spiegazioni per il crollo delle vendite. Tra queste l'invecchiamento della popolazione giapponese, la semplice perdita d’interesse alla lettura e, secondo l'esperto e traduttore di manga Matt Thorn, una crescente insoddisfazione per la mancanza di originalità riscontrata in molti titoli.
Contemporaneamente, l’Istituto di Ricerca nota invece che le vendite di manga per cellulari sono in crescita, vicino alla cifra di 4,6 miliardi di yen (39 milioni di dollari USA) nel 2005, addirittura due volte quella dell’anno precedente.
A lato vediamo la cover di Monthly Shonen Jump di settembre 2006, glorioso magazine nipponico edito da Shueisha, che ha chiuso definitivamente le pubblicazioni il 6 giugno 2007 in seguito alla crisi delle vendite.
Fonti: ANN, Research Institute of Publications, USA Today.
I ricercatori giapponesi e americani che studiano il trend avanzano diverse spiegazioni per il crollo delle vendite. Tra queste l'invecchiamento della popolazione giapponese, la semplice perdita d’interesse alla lettura e, secondo l'esperto e traduttore di manga Matt Thorn, una crescente insoddisfazione per la mancanza di originalità riscontrata in molti titoli.
Contemporaneamente, l’Istituto di Ricerca nota invece che le vendite di manga per cellulari sono in crescita, vicino alla cifra di 4,6 miliardi di yen (39 milioni di dollari USA) nel 2005, addirittura due volte quella dell’anno precedente.
A lato vediamo la cover di Monthly Shonen Jump di settembre 2006, glorioso magazine nipponico edito da Shueisha, che ha chiuso definitivamente le pubblicazioni il 6 giugno 2007 in seguito alla crisi delle vendite.
Fonti: ANN, Research Institute of Publications, USA Today.
In fondo il Giappone non è diverso dal resto del mondo, dove le nuove generazioni crescono con la tecnologia a portata di click. Anzi, il Giappone ne è la patria.
E' semplicemente una crescente e dilagante ozietà mentale o, semplicemente, un'evoluzione del modo di leggere e di tramutare i mezzi mediatici in sub-cultura.
Perchè checchè se ne dica niente è meglio dello sfogliare un buon libro o, in questo caso, di un buon manga.
Tuttavia definirlo mostruoso è un po' troppo sensazionalistico (spero il newser non si offenda di questa affermazione, so che è stato fatto per attirare gente a leggere il testo, ma mi aveva spaventato), dal titolo pensavo di molto peggio, tipo che fossero dimezzate o anche di più!. 4% in un anno, e anche se fosse per 5 anni di seguito, 20% in 5 anni (mo non lo dice e non credo sia così) non lo trovo così mostruoso, per cui non mi preoccuperei troppo.
Il calo è dato dal supporto cartaceo, mentre come scritto anche nell'articolo altre forme media in aumento. Poi nonostante la carta sia un po' in crisi, intorno a ange e anime girano sempre più soldi in tutto il mondo, io non mi preoccuperei affatto.
Mi preoccuperei invece più della qualità... forse... sarebbe meglio un calo netto di qualche anno, meno prodotti così poi purgheremo magari un po' ma magari nel frattempo verrebbe fuori qualche buona idea, che sono sempre più rare.
Poi ci sono stati molti anni in cui il fenomeno è stato in forte aumento, più nell'animazione che nei manga, come dice Boogiepop escono un sacco di anime all'anno, un numero molto superiore a quello di molti anni fa, per cui vuol dire che di soldi ne girano comunque un sacco. Poi ovviamente c'è spostamente da media a media, è l'evoluzione.
Per le idee non è che poi in passato ci siano sempre stati periodi rosei e non generalizzerei, ci sono buone serie anche ora, sono la minoranza, ma non potrebbe essere altrimenti, ovviamente molti producono sono per fare cassa.
Anch'io leggendo "calo mostruoso" pensavo a un crollo del 50%...
Le vendite delle riviste e dei volumi sono scesi e saliti nel corso degli anni. Oggi stanno scendendo. Un domani potrebbero di nuovo salire.
E non scordiamoci che stiamo parlando di vendite in Giappone... se in Italia un manga vendesse anche solo un decimo di quanto vende in Giappone sarebbe un megasuccesso.
Sulla storia dei cellulari, mi sembra solo un nuovo mezzo, non ci vedo nulla di triste, anzi. Tantomeglio per gli alberi e la carta risparmiati. Magari tra una decina d'anni i manga li leggeremo in treno sugli ebooks o sugli "schermi piegevoli" per PC. A quel punto però il problema sarà la pirateria... un volumetto non lo puoi piratare facilmente, un volume elettronico sì... E questo può portare a un aumento della diffusione ma a un crollo dei guadagni per gli editori e anche dei mangaka...
Sono dell'opinione che tale calo ci può stare, e ha coinciso con un progressivo imporsi del mezzo televisivo. Anche le compagnie avranno puntoto più sulla TV, visto che è una fonte di guadagni maggiore e crea fenomeni più velocemente, predisponendo lo spettatore all'acquistoo di gadgets e affini.
Quindi altre alle ragioni sopra dette, aggiungerei anche quelle commerciali
Ma torno dal limbo dove sono venuto visto che non scrivo mai e leggo le notizie da 'parassita', mi spiace aver creato scompigno, volevo solo dare un consiglio da rompiscatole su una cosa che ho visto ogni tanto proprio perchè ci tengo e penso che fate un grande lavoro. Ma ci tengo a precisare che voglevo essere costruttivo, perchè anche così siete molto utili per chi non avrebbe la voglia e la possiblità di cercare informazioni vistando decine di siti!!! Approfitto per ringraziare proprio Antonio, senza il quale non noterei tante cose che succedono in giro. Ora non rompo più, vi lascio continuare a scrivere dell'articolo.
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P.S.: di lavoro leggo e segnalo rassegne stampa per una agenzia (in pratica leggo i titoli di giornali e riviste e li invio agli abbonati), e forse per questo notavo la cosa dei titoli, probabilmente è una deformazione professionale.
Da 1.340.000 copie a 754.000 in 11 anni.
Significa un calo del 45%
Per qualsiasi settore vedere il proprio giro di affari ridursi del 45% in 10 anni significa profonda crisi.
Anche perchè il trend è costante, non si parla di un crollo del 20% in un anno per poi riprendersi.
E niente (per ora) sembra ipotizzare un cambiamento di rotta.
Comunque per capire bene le cose andrebbero valutati anche i dati prima del 95, se c'è stato un boom negli anni 80 il ridimensionamento odierno sarebbe meno grave.
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Ops, ho dimenticato tre 0 nelle due cifre, ma i conti non cambiano.
Però in caso la prossima volta usa la mail, è fatta apposta, anche perchè la discussione rischia altrimenti di spostarsi dall'argomento principale.
Questa crisi appare anche più negativa se consideriamo che all'opposto l'industria dell'animazione gode ancora di ottima salute: soprattutto nel 2006 si è conosciuto un boom delle serie televisive (il numero più alto di sempre) senza precedenti, e il mercato dell’animazione è cresciuto del 220 percento dal 1990 e del 150 percento dal 2000 (Fonte: Japan's Media Development Research Institute). In flessione, invece, il mercato degli anime in DVD, specie il settore del noleggio, mentre quello delle vendite si mantiene ancora grazie a titoli mainstream.
Da cosa può dipendere questa opposizione?
Come nota l'articolo, credo anch'io che pesi particolarmente il fattore invecchiamento della popolazione - il paese ha un tasso di natalità vicino allo 0 - e un impigrimento delle abitudini sociali: vedere un anime è un comportamento passivo e comodo, leggere un manga implica l'impegno di farlo.
Trovo molto valide anche le altre due motivazioni, che non vanno prese singolarmente, ma insieme hanno il loro gran peso: diffusione delle nuove tecnologie, di nuovi e comodi media con relativa perdita d'interesse per la lettura, magari legata anche a scarsa originalità dei numerosissimi titoli.
Sicuramente come dice Tacchan, ci sono dietro anche motivi economici, e attualmente il mercato dell'animazione è ancora più vantaggioso di quello del manga (o almeno sembra).
In ogni caso, se pure questa crisi fosse anche più "mostruosa", non vedo il perché preoccuparsi, pensando che qui in Italia i titoli che arrivano sono una percentuale davvero minima rapportata all’enorme produzione giapponese.
Di titoli sensazionalistici da "Studio Aperto" non ne ricordo francamente. Quando si pensa un titolo per una news è ovvio che si debba fare in funzione del potenziale pubblico di lettori, ma quelli che ho sempre scelto non sono mai stati ingannevoli. Nello specifico, intitolare questa notizia "...continuo calo dei manga..." come suggerivi, non avrebbe rispecchiato la reale entità del fenomeno.
Ciao
Che badate, sono lecite e fate bene a farle, le critiche fanno crescere, ma non nelle notizie, mettetevi nei nostri panni, li' si dovrebbe parlare dell'argomento, farle pubbliche in modo che le leggano tutti non mi pare troppo carino
Anche in italia ormai i ragazzini di 13-14 hanno un interesse per la lettura pari a quello che un cane ha per un paio di scarpe...non dico di leggere il giornale tutti i giorni come facevo io, ma c'è gente che ha problemi seri nel leggere un testo semplice...figuriamoci un libro od un fumetto con una trama complessa...
E se qui va così male, in giappone nella migliore delle ipotesi saranno aumentati gli incollati al pc e alle console, ma il risultato non cambia.
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