Speed Racer poster 'BadTaste.it' e 'Cineblog.it' hanno messo online due recensioni di Speed Racer, il film dei fratelli Wachowski prodotto da Warner Bros e ispirato all’anime Mach Go! Go! Go! (in Italia Superauto Mach 5) di Tatsuo Yoshida, fondatore dello studio d’animazione giapponese Tatsunoko Production.

Il film hollywoodiano, completamente girato in green-screen, tecnica che non ha totalmente convinto i commentatori di BadTaste, sarà proiettato nei nostri cinema a partire da oggi:

Diciamolo subito: Speed Racer non è un film riuscito. Per ogni pregio, il film che segna il ritorno dei Fratelli Wachowski (che peraltro nei titoli di coda si fanno chiamare Andy e Larry, sfatando forse il rumor del cambiamento di sesso di quest'ultimo) ha un difetto, e questo non va bene.

Iniziamo dall'idea di girare un film con una tecnologia rivoluzionaria. Speed Racer è stato girato quasi totalmente in green screen, con le ambientazioni realizzate al computer partendo da una base fotografica. Nel processo finale di realizzazione del film è stato poi deciso di stratificare i piani visivi in modo da mantenere una messa a fuoco costante dal primo piano allo sfondo: l'effetto finale è lo stesso dei cartoni animati, in particolare degli anime dai quali il film è tratto (la popolare serie Mach Go! Go! Go!). Il problema è che gli attori in carne e ossa vengono inevitabilmente percepiti come 3D - sebbene vengano molto de-contrastati - e quindi il risultato non sempre funziona, e la sospensione d'incredulità si scioglie tanto da ricordare alcuni esperimenti low-cost di Robert Rodriguez (Spy Kids in primis), soprattutto nella prima parte - la meno curata dal punto di vista degli effetti, come purtroppo spesso accade.

Rimanendo sul piano estetico - che è il primo impatto dello spettatore con il film - lascia quantomeno interdetti il contrasto tra le raffinatissime citazioni visive (penso, ad esempio, alle zebre in movimento di Muybridge durante la corsa finale, o alle animazioni a mano del primo flashback) con cui i Wachowski infarciscono numerose scene e i momenti di vero trash (affidati principalmente alla figura del fratellino Spritle, un insopportabile Paulie Litt, e della scimmietta Chim Chim) che compaiono qua e là (vedi la corsa pazza dentro all'industria Royalton, un momento evitabilissimo). [...]
”.

Continua su BadTaste.it.


Più soddisfatti i recensori di Cineblog:

Speed Racer (Speed Racer, Usa, 2008) di Andy Wachowski, Larry Wachowski; con Emile Hirsch, Susan Sarandon, John Goodman, Christina Ricci, Matthew Fox, Hiroyuki Sanada, Ji Hoon Jung, Richard Roundtree, Roger Allam, Benno Fürmann.

Speed Racer è un talento naturale sulle quattro ruote. Sogna le corse automobilistiche da quando è nato, grazie ad un padre che costruisce auto da una vita e ad un fratello che al volante è semplicemente imbattibile. Peccato che un incidente finisca per portarglielo via, facendo correre a Speed una corsa perenne, con il ricordo del fratello precocemente scomparso.

Ma il talento di Racer è sotto gli occhi di tutti, compresa la Royalton Industries, che offre a Speed un contratto milionario per correre con il proprio marchio. Rifiutando la ricca offerta, che palesava l’illegalità nel mondo delle corse, con gare truccate e pilotate, Racer si mette contro il ricco e perfido proprietario della Royalton, che minaccia di distruggere lui e l’intera famiglia. Solo gareggiando, aiutato dal misterioso X Racer e dalla sua Mach 5, Speed potrà superare la linea del traguardo, onorare il fratello e correre verso la gloria!

Folle, adrenalinico, psichedelico, innovativo, futuristico, vintage, fumettistico, banale, fastidioso, pop, warheliano, rivoluzionario, tutto e molto di più è questo incredibile Speed Racer, pronto a dividere critica e pubblico, tra chi lo odierà e chi lo amerà follemente. Dopo 5 anni di silenzio, i fratelli Wachowski sono tornati, portando in sala un mito dell’animazione televisiva degli anni 60, ovvero quello Speed Racer che ha cresciuto intere generazioni.

Per farlo hanno semplicemente reinventato un genere, spalancato un portone al mondo della Live Action e della CGI, mai visti con tali risultati in una sala cinematografica. Se la storia, infatti, è quanto di più banale e stucchevole ci possa essere, con la solita famiglia alla ‘Mulino Bianco’ e il solito melassoso buonismo, con tutto ciò che può essere previsto pronto a capitare, lasciando i colpi di scena a qualche altra pellicola, gli effetti speciali e l’azione sono qualcosa di veramente sensazionale. [...]
”.

Continua su Cineblog.it.

La sigla di Go Speed Racer Go