Riportiamo dal sito di J POP una parte dell'intervista, curata da Paolo Gattone, Mariaelena Vazzoler e Chiara Antonelli, a Kohta Hirano, autore del vampiresco Hellsing:
"Per festeggiare l'uscita in Italia di HELLSING 7, il primo volume delle avventure inedite di Alucard & Co., abbiamo il piacere di presentarvi uno stralcio di un'intervista esclusiva a KOHTA HIRANO, prima di una serie di interviste e reportage che arricchiranno il nostro sito nelle prossime settimane.

Durante il recente JAPAN EXPO di Parigi (3-6 luglio 2008) abbiamo avuto il piacere di incontrare il sensei Kohta Hirano. Si è trattato di una piacevolissima cena in cui, tra una discussione di lavoro e tanto parlare dell'Italia, abbiamo potuto intervistare questo geniale mangaka, che ha manifestato tutto il suo apprezzamento per L'Italia e per i fan della nostra penisola
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PG: Lei è uno dei mangaka più conosciuti in Occidente. Ci può parlare dei suoi esordi... come ha deciso di intraprendere la carriera di fumettista?

KH: Perché ho deciso di diventare mangaka? Mah, non ero capace di fare altro (ride). Non avevo nessun altro talento. A dire il vero, penso che tra i mangaka siano molti quelli che non riuscirebbero a vivere se non disegnassero fumetti. Ci sono tanti mangaka capaci di fare solo questo. Io sono uno di loro (ride).

PG: Per arrivare al suo livello ci vuole una notevole dose di talento... Non è solo questione "di non saper fare altro", ma anche di bravura...

KH: Be', sì... però se non avessimo i manga, moriremmo (ride)... è proprio così! Sono molti quelli che pensano solo a diventare mangaka e non si preoccupano di altro. Un po' come i musicisti: tra di loro alcuni non hanno in mente alcuna occupazione a parte fare il musicista.

Hellsing 9

PG: Lei però sembra molto appassionato del mondo dei manga e dell'animazione...

KH: Be' in effetti a parte i manga non mi interessa altro. Anzi no, ci sono anche gli anime e i videogames.

PG: Infatti quando traduciamo i free talk o la postfazioni di Hellsing, ci sono spesso precisi riferimenti a manga e anime, la maggior parte dei quali sconosciuti in Italia...

KH: Perdonatemi (ride)! D'altronde si tratta di citazioni di facile "codifica" per i fan giapponesi, e non solo... Negli Stati Uniti gli anime vengono diffusi praticamente il giorno dopo essere andati in onda in Giappone, sottotitolati dai fan. In Italia non succede?

PG: In generale in Italia per i fan sub siamo un po' più lenti degli americani... Però è un fenomeno che esiste anche da noi.

KH: Che non abbiate la stessa diffusione degli Stati Uniti è una cosa positiva, veramente molto positiva. Negli USA i fan sub hanno dato un colpo mortale all'animazione giapponese. Spero che, per quanto possibile, in Italia l'animazione continui a essere trasmessa nel modo convenzionale. Io sono un mangaka, per cui non posso parlare per quelli che realizzano l'animazione, ma registi, direttori e produttori lavorano sodo per preparare i dvd, quindi vorrei che li comprassimo e li guardassimo! È il loro pane (ride). Poi, be', anche per le scanlation il discorso non è molto diverso. Posso capire la passione che anima i "subber", ma dovete comprendere anche le esigenze di chi fa del manga (e degli anime) una professione.

PG: C'è qualche serie (animata o manga) che ama particolarmente?

KH: Direi soprattutto la serie Kōkaku Kidōtai, Ghost in the Shell.

PG: Dal punto di vista delle inquadrature, dello stile del disegno...?

KH: Mi piacciono la storia e la struttura. Veramente innovativa.

PG: E può parlarci delle serie che l'hanno ispirata?

KH: Ce ne sono molte. In effetti un manga non nasce mai da zero, si è sempre influenzati da altre opere. Nel mio caso... be', c'è un'opera non molto famosa intitolata Jūbei Ninpūchō (in Italia "Ninja Scroll"). E poi anche il romanzo Vampire Hunter D. Diciamo che più che da altri manga sono stato ispirato da romanzi e film. Per esempio i film di John Woo e i film d'azione. Penso che siano molti i mangaka giapponesi che hanno preso spunto da John Woo, in particolare per l'importanza data alla costruzione delle scene. E poi ci sono i fumetti americani, per esempio Joe Madureira. Lo conoscete? E' veramente un grande autore.

PG: Hellsing è stato tradotto in mezzo mondo, e certamente, è una delle opere underground più apprezzate. Quali pensa che siano i motivi di tale successo?

KH: Non saprei proprio. Quando l'ho disegnato, non pensavo al successo tra il pubblico perciò non saprei spiegare le ragioni per cui è diventato così popolare.

PG: Hellsing è un manga ricco di citazioni e documentazione; sulle armi, sul nazismo e in generale sulla cultura europea. Qual è il suo rapporto con l'Europa? L'affascina, la incuriosisce?
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