Questa estate, trovandomi in Giappone, ho avuto la possibilità di visitare personalmente il Museo Ghibli. Di seguito riporto l'esperienza che ho vissuto, condita dalle considerazioni su quanto ho visto e su quanto non ho visto, ma speravo di vedere.

Biglietto Museo GhibliVa prima di tutto premesso che se intendete visitare il museo dovrete prenotare la visita e quindi acquistare i biglietti in un qualsiasi negozio della catena di market Lawson, molto diffusa su tutto il territorio giapponese. Non potrete acquistare il biglietto direttamente al museo. La procedura automatica presso i negozi Lawson richiede un certo impegno visto che è in giapponese e sebbene le istruzioni siano ben spiegate alla sezione inglese del sito della Lawson, si può dimostrare un po' macchinosa. Noi ci siamo per esempio bloccati al passo 3: la macchina non accettava nessun codice del mese che abbiamo provato a inserire e la commessa ha eseguito un'altra procedura per la prenotazione. Per cui, se volete un consiglio, chiedete sin da subito ad un commesso.
In alternativa è possibile acquistare il biglietto anche dall'estero, Italia compresa, presso alcuni siti accreditati elencati sul sito del museo, pagando un sovrapprezzo di circa 10 euro, oltre al costo del biglietto di 1000 yen (circa 6 euro).

Al momento della prenotazione dovrete scegliere il giorno e persino l'orario della visita: gli orari previsti sono le 10:00, le 12:00, le 14:00 o le 16:00 e non potrete tardare molto, massimo mezz'ora, che comunque vi sarà sottratta dal tempo a vostra disposizione, ovvero due ore, giusto il tempo che intercorre tra un turno e l'altro.

All'ingresso il vostro biglietto verrà cambiato con un altro composto da alcuni fotogrammi di un film dello Studio, di cui riportiamo nell'articolo la scansione.

Il museo è composto da una struttura situata in mezzo a un giardino alberato e in parte ricoperta dal giardino stesso. Sfortunatamente non è possibile fotografare gli interni, per cui dovrete accontentarvi delle foto di questa parte esterna.

L'interno lo si potrebbe definire composto da un blocco a torre di tre piani, vuoto al centro con le varie stanza poste ai lati. Ogni stanza, ogni soffitto, e comunque ogni cosa che vedrete, è curata nei minimi particolari e riporta immagini, raffigurazioni o sculture riconducibili a qualche film dello Studio Ghibli. Una vota entrati si capisce subito che il luogo è stato progettato pensando sopratutto ad un pubblico di famiglie e bambini. Quest'ultimi infatti scorrazzano ovunque salendo piccole scale o uscendo da altrettanto piccoli anfratti, inoltre alcune delle attrezzature che si trovano nelle varie sale, come ad esempio una macchina per visionare la pellicola, sono poste ad altezza bambino.

Cartolina Museo GhibliVenendo alla parte che può risultare più interessante ad un pubblico più cresciuto, mi duole segnalare solo le tre o quattro stanze adibite a ricostruzione degli uffici del maestro Hayao Miyazaki e degli altri collaboratori dello studio d'animazione: qui potrete vedere un’infinità di oggetti vari utilizzati per ispirarsi alla creazione dei lavori e una buona quantità di disegni tratti dalle medesime opere.
Molto bello è anche il negozio “Mamma Aiuto”, presente all'interno del museo stesso, dove potrete acquistare svariati gadget, alcuni dei quali in realtà veri e propri gioielli realizzati in materiali preziosi. La maggior parte degli oggetti in vendita li potrete trovare anche in altri negozi, ma ad un prezzo maggiorato.
Altri luoghi che meritano di essere menzionati sono un piccolo museo egizio costituito da due o tre piccolissime sale ed infine il Gattobus, ovvero un gigantesco autobus tratto dal film di Totoro. E' ovviamente realizzato in peluche ed è invaso da un numero non quantificabile di bambini, ma guardando bene tra di essi si può riconoscere anche qualche fortunato adulto. Noi non eravamo tra di loro, siamo stati ritenuti troppo alti e poco è servito cercare di entrare inginocchiati, se non a far scoppiare di risate le inservienti.
Tornando all'esterno vi segnalo un bar dove è possibile acquistare la gazzosa in bottiglia con le palline dentro (che poi purtroppo va restituita). Inoltre troverete la ben più importante statua del robot di Laputa e la pietra di controllo della “Città Volante”. E' infine presente un pozzo a pompa perfettamente funzionante, ancora una volta per la gioia dei più piccoli.

Nel complesso sono rimasto un po' deluso da questa visita, mi aspettavo qualcosa di più. In particolare mi aspettavo di trovare molto più materiale, la quantità mostrata si dimostra a conti fatti troppo limitata per poterlo veramente definire un museo. Si tratta più che altro di un parco divertimenti a tema, tra l'altro principalmente orientato verso un pubblico molto giovane.
Le due ore a disposizione sono abbondantemente sufficienti per visitarlo, abbiamo infatti passato una buona parte del tempo rimasto nei negozi.
D'altra parte è innegabile che entrarvi ti porta subito in un mondo di fantasia, ma prima di andarvi non aspettatevi un vero museo e siate ben consci che il target non siete voi, ma i bambini e le loro famiglie.