
Oggi riportiamo di seguito alcune dichiarazioni fatte da Mandy Mometti di Dynit a Punto Informatico:
"La denuncia alla Polizia Postale di Milano è partita da noi - spiega a Punto Informatico Mandy Mometti, di Dynit (uno dei denuncianti) - e risale al giugno del 2007: il sito in questione era conosciuto da molto tempo, da noi come da altre aziende del settore assieme a cui abbiamo fatto la denuncia". Secondo quanto riferito da Mometti, i titoli a disposizione provenivano dal catalogo dei principali distributori italiani, tutti danneggiati dal business portato avanti in Puglia da non meno di un paio d'anni.
Il sito era noto e monitorato dalle Forze dell'Ordine - conferma la squadra TLC della PolPost di Milano - e offriva download a pagamento attraverso una ricarica su carta di debito intestata ad un terzo soggetto [...]
Secondo Mometti, la perdita subita dalle aziende coinvolte non sarebbe soltanto pecuniaria: "Ci sono anche altri siti che fanno streaming e downloading dei nostri titoli, ma in questo caso venivano messi in vendita DVD masterizzati copiati dagli originali con tanto di copertina. A prima vista potevano quasi sembrare un titolo stampato da noi, ma di qualità minore: un danno di immagine oltre che economico". Quantificare una cifra al momento sembra difficile, ci dice, ma considerato che ogni disco veniva venduto a 5 euro contro i 20 di prezzo medio di copertina, moltiplicando questa cifra per almeno 2.600 supporti il totale cresce notevolmente.
Le chiediamo se non sarebbe possibile accorciare la forbice tra il prezzo degli originali e quello delle copie contraffatte per diminuire l'appetibilità per il pubblico della pirateria: "È quasi impossibile - spiega a Punto Informatico - Per noi ci sono dei costi fissi come l'acquisto dei diritti, che è la parte più impegnativa, poi ci sono la traduzione, l'adattamento, il doppiaggio, il lavoro interno. C'è la SIAE da pagare, è tutto collegato: col mercato di oggi è impossibile praticare prezzi differenti, anche se cerchiamo di arrivare in edicola con titoli di qualche anno fa anche con offerte da 9, o anche 5 euro".
Non sarebbe possibile contrastare questi fenomeni anche con offerte concorrenziali magari in streaming o download? "A fare certe scelte siamo quasi costretti dalla pirateria: di cose online ce ne sono molte, e ne nascono sempre di più - racconta a Punto Informatico - Lì dove riusciamo proviamo a far qualcosa, questo sito sequestrato era forse il più importante: comunque le aziende ci stanno pensando, e presto speriamo di riuscire ad offrire qualcosa che convinca le persone a scaricare, ma a farlo in modo giusto".
[...]
E i distributori come vedono invece quei fenomeni in crescita che vanno sotto il nome di fansub? "Per noi rimane un elemento di disturbo - spiega a Punto Informatico Mometti - che in qualche modo comunque inquina il mercato: concludere l'acquisto di una licenza non è sempre immediato, e c'è il rischio che se le persone hanno già visto un titolo poi non siano disposte a comprare il DVD in seguito".
[...]
Per quanti invece avessero scoperto una passione e un talento per l'adattamento, la porta per passare al lato chiaro della traduzione è sempre aperta: "Siamo sempre in cerca di persone che hanno voglia di lavorare - conclude Mometti - Ci è impossibile assumere tutti, ma diamo sempre un'occhiata ai curriculum che ci mandano attraverso il nostro sito: cerchiamo sempre di dare una possibilità a tutti".
Update: Ne abbiamo discusso in redazione e deciso di aprire ai commenti. Visto l'argomento piuttosto caldo, che porta a confronti facilmente degenerabili in flame, vi invitiamo a evitare insulti, alla casa editrice e ad altri utenti, giustificazioni alla pirateria e le solite polemiche sul fansub. Siamo pronti a chiudere la discussione in qualunque momento!
considerato che quelle persone NON avrebbero mai speso 20 euro per un originale, la perdita della Dynit è pari a 0,00.
Riguardo al signore della Dinit che come evidenziato su punto-informatico che dice I CURRICULUM anziché I CURRICULA mi auguro che lui non si occupi di traduzioni altrimenti si capiscono le critiche alle traduzioni degli anime in Italia
D'altro canto, e lo dico con tutta sincerità, sentire che il fansub "è un elemento di disturbo", un qualcosa che "inquina il mercato" è avvilente.
Basti vedere come in America con Naruto Shippuden si è mossa la Viz insieme a Tokyo TV per fornire sub ufficiali a pagamento (subito) e non (dopo una settimana).
Forse, anche per gli operatori del settore, proprio per contrastare la delinquenza che danneggia sia chi possiede i diritti, sia chi come noi ama l'animazione giapponese, dovrebbero studiare nuove forme di mercato, maggiormente dinamiche e legate al mondo di Internet.
Molto spesso, sopratutto negli ultimi tempi, è proprio grazie al fansub e al tam tam sul web che svariati anime giungono a noi, per poi essere acquistati dalle ditte; sicuramente l'acquisizione non è mai cosa semplice ma, a mio parere, spesso lo stesso fenomeno del fansub viene usato come "bussola" per capire quale prodotto può essere interessante o meno per il pubblico.
Concludendo: No alla Pirateria e No ad una mentalità commerciale che non tiene conto degli appassionati.
Come spesso accade la via migliore da seguire è quella che sta in mezzo...
PUNTO.
ma quoto in pieno trip, "considerato che quelle persone NON avrebbero mai speso 20 euro per un originale, la perdita della Dynit è pari a 0,00."
il calcolo matematico usato per calcolare le perdite dal signore della dynit, è patetico....
Hanno però due grandi svantaggi rispetto all'edizione nazionale ufficiale: le tempistiche di uscita,per così dire,perchè molto spesso i fansubber si fanno prendere la mano e mettono troppa carne al fuoco,non riuscendo più a seguire tutto quello che propongono,oppure sono dei maniaci perfezionisti che vogliono vincere l'Oscar del fansub e passano settimane davanti a karaoke e sottotitoli che non li soddisfano,per poi far accumulare episodi su episodi.E' un circolo vizioso.
E' verissimo che grazie a queste persone di buon cuore,visto che il loro operato è assolutamente volontario,cioè non remunerato,che possiamo gustarci anime pressochè in contemporanea con il Giappone,ma è anche vero che una serie alla volta oppure se il karaoke non è da Golden globe,credo faccia lo stesso,visto sempre che è gratuito.
Il secondo svantaggio è che,mentre un'opera regolarmente licenziata ha una vita quasi certa in uscite e in numero di episodi,un fansub potrebbe anche terminare dopo soli due episodi per questioni di diritti d'autore che legittimamente i proprietari degli stessi potrebbero far valere sugli autori dei fansub per chiederne la cessazione immediata e,secondo le leggi internazionali sul copyright,assolutamente leggittime.
Per cui è meglio acquistare prodotti licenziati e usare il fansub per quello che dovrebbe essere,un sample.
chi acquista opere apparentemente originali a prezzi palesemente sotto il valore di mercato,commette il reato di incauto acquisto.
E' pur vero il contrario però, non è detto che uno spenda dei soldi a scatola chiusa.
Io per esempio l'ho fatto spesso per i film ma:
1) costano di meno
2) non sono lunghi come una serie (ovviamente)
Piuttosto mi chiedevo, ma invece, appena acquistati i diritti, stampare direttamente la serie in cofanetto senza far uscire i dvd uno per uno, come fanno in genere per le stagioni dei telefilm, facendo risparmiare al cliente soldi, tempo e spazio?
Anche perchè se uno la inizia una serie credo voglia anche concluderla, quindi vendere tutti gli episodi in blocco non lo vedo un dramma.....
Certo, i guadagni sarebbero minori (a fronte però di un incasso iniziale più sostanzioso), ma adesso non bisogna sostenere le spese per la seconda stampa, il design del nuovo cofanetto, il nuovo mastering, authoring, insomma tutto il lavoro per una nuova edizione completa ed economica? Ne vale la pena?
Forse, però perchè non provare a fare il contrario?
Secondo me il lavoro che la Exa sta facendo con i cofanetti è ottimo, e sarà ben ripagato (almeno da me).
2) si parla sempre di distribuzione alternativa e download legale ma poi non c'è mai l'idea che consenta di avere la qualità
cioè io compro un dvd ho custodia, dvd stampato, copertina e brochure.
poi questi download si prestano ancora più facilmente alla pirateria o allo sharing
3) per ridurre i costi si potrebbe abolire la siae finalmente e qualcuno se non sbaglio ha una proposta di legge in merito
4) il fansub è scomodo perchè si vede come è in realtà l'opera originale rispetto a quella edulcorata in immagini e dialoghi che passa in tv da noi
non credo poi il fansub faccia perdere interesse per titoli che risulterebbero già visti perchè altrimenti non avrebbero venduto nulla dei titoli storici anni 80 e via a seguire
5) sono a favore di cofanetti salvaspazio
se non fanno uscire la serie intera subito, diano con il primo dvd il cofanetto e le volte dopo solo il dvd in busta
Ditelo alla Beez Entertainment che ha avuto i miei soldi per i 7 DVD di .hack//SIGN (col cofanetto in versione extralusso con la statuetta, manco quello "normale" senza...) dopo che me l'ero guardato, e tutto, fansubbato, e dopo che avevo visto il primo episodio doppiato su MTV, visto che volevo accertarmi prima che le voci e l'adattamento italiano non avessero snaturato la serie come avviene spesso, cosa che in quel caso non è avvenuta e sono stato quindi ben lieto di pagare per una serie che ho apprezzato in precedenza fansubbata.
Ditelo alla stessa Dynit... all'epoca ancora Dynamic Italia... che ha avuto i miei soldi per i DVD di Evangelion...
E mi fermo qui perché se dovessi continuare scriverei un commento lunghissimo... a cominciare dai DVD giapponesi (e non cinesi/HK, ma *giapponesi*).
In conclusione: fate bene il vostro lavoro e sarò felice di pagare, indipendentemente dall'aver visto o meno il fansub. Fatelo male e almeno da me non avrete una lira, sempre a prescindere dal fatto che ho visto o meno la versione fansubbata.
Mi autocensuro e non dico altro, se no giustamente mi censurerebbero gli altri...
Tanto il 95-96% degli adetti ai lavori della SIAE riscaldano solo la poltrona.
Ne fece un servizio report, quando ancora dava delle belle "mazzate" ai furboni/sistema.
Forse e meglio che si cominci a farsi sentire anche l'appasionato sulla questione SIAE, e non soltanto lamentarsi per i vari prezzi.
Vadete voi ragazzi!
Alla prossima!
Premesso che ritengo che è giusto arrestare chi vende a scopo di lucro, al di là del discorso sulla pirateria, che i dischi masterizzati sian più delicati ok, ma se uno li tratta decentemente non durano certo pochi mesi, poi che rovinino il lettore scusa ma è proprio una fregnaccia.
Tuttavia sul discorso della perdita economica, l'analisi è errata. La perdita non è quantificabile dato che diversi studi di settore negli hanno dimostrato come il successo della pirateria sia nel fatto che riescono a offrire beni al massimo prezzo che la maggior parte dell'utenza sarebbe disposta a spendere per quei beni. In soldoni, se 20 persone acquistano DVD pirata a 5€, la perdita per la DynIt è di soli 20€ in quanto appena il 5% degli utenti che hanno acquistato i DVD pirata in assenza di questi avrebbe acquistato i DVD a pagamento.
Mi è piaciuta la scelta di termini per indicare i fansub: "elementi di disturbo".
I fansub sono strumenti utilissimi per gli utenti e per la diffusione della cultura, in quanto permettono di conoscere opere che probabilmente non vedremo mai in Italia. Sono uno strumento contro la censura è uno dei più alti progetti per la libera circolazione delle idee. I fansubbers sono persone che dedicano tempo e risorse per divulgare opere al solo scopo di svolgere un servizio per la comunità, senza ottenere nulla in cambio.
I fansub sono anche uno strumento utile per le case di distribuzione italiana come la DynIt: la capillarità della loro diffusione nel tessuto peertopeer offre una fedele cartina al tornasole di quello che sarebbe proporzionalmente l'interesse del prodotto una volta eventualmente pubblicato.
Non solo: i fansub creano o contribuiscono massivamente a creare interesse intorno a titoli che, altrimenti, rimarrebbero sconosciuti ai più e la cui pubblicità richiederebbe investimenti da parte di aziende come la DynIt.
Infine, il codice di condotta e autoregolamentazione dei fansubbers fa si che questi interrompano la produzione di fansub una volta reso noto l'acuqisto dei diritti di distribuzione del prodotto nel nostro paese.
Certamente i fansubbers hanno insegnato agli italiani ad apprezzare un'opera in lingua originale, aiutando anche molte persone a migliorare la loro conoscenza di una lingua straniera, rendendo per alcuni utenti meno interessante l'acquisto di un'opera doppiata in lingua italiana. Allo stesso modo, se i diritti di un'opera vengono acquistati molto in là nel tempo, magari a distanza di anni dalla sua diffusione e distribuzione, la curiosità verso l'opera sarà già molto ridotta.
Guai però ad accostare fenomeni come il fansub alla pirateria: il pirata è una persona che guadagna denaro vendendo cose non sue, opere che non ha contribuito a creare e dei quali non detiene i diritti di distribuzione.
Il fansubber non ha diritti di distribuzione e appena questi vengono acquistati interrompe l'opera (anche se sarebbe preferibile che questi continuassero il loro lavoro fino alla DISTRIBUZIONE dell'opera, perché molti distributori truffaldini, approfittandosi del codice di condotta dei fansubbers, acquistano diritti di distribuzione per opere che non intendono pubblicare nell'immediato). Contribuisce a creare l'opera con il suo intervento di traduzione e adattamento, editing audio e video. Non guadagna un centesimo dalla diffusione del suo contributo, nonostante investa tante ore del suo tempo libero per realizzarlo, a volte ben più del tempo dedicato dai professionisti del settore e con risultati talvolta superiori. Lo scopo del fansubber non è nemmeno il generale "profitto" dello scambio di contenuti, tipico degli sharers (che contribuiscono certamente alla diffusione), ma solo quello di fare si che un'opera d'ingegno, un tassello di cultura, venga diffuso, che nuove idee siano messe in circolo.
E' vero: i fansub sono elementi di disturbo. Benvenuti, necessari, importanti e mai sufficientemente elogiati.
Mi spiego: il vero problema, ciò che causa l'insorgere spesso e volentieri di queste "assurde web realtà", è l'incapacità di tante aziende serie e mature di essere al passo coi tempi, nel caso di DYNit di aver dato fin da subito la fantastica possibilità LORO di downloadare al costo di 5 euro i propri dvd!!!
Che si sbrighino a farlo! Se è vero il danno da DYNit reclama mi domando perchè chiedono i soldi ora di risarcimento ora... perchè non lo hanno fatto LORO un sito così due anni fa se potevano guadagnare così tanto? facile esigere DOPO i soldoni!
Il rischio, come sempre accade su internet, è che qualcuno, stufo della mancanza di questo o quel servizio, si arroghi il diritto di farlo in prima persona... solo per emergere, o per farsi due soldini alle spalle delle major.
Io però penso che le cose siano da considerare in quest'ottica: i ragazzini, si sa, vivono le loro giornate a 5cento all'ora ed in 3/4 anni fanno, per pura passione, il lavoro di dieci anni di un impiegato regolare, oltre a ciò la maggiore dimestichezza con gli strumenti offerti dalla modernità attribuisce loro la capacità di sfruttare la rete internet con agilità e destrezza.. arrivando a volte a fare cose ILLEGALI solo per avere "cinque minuti di celebrità" o semplicemente "perchè le major non lo fanno"...
Facile, quindi, che in un mercato in cui le aziende ragionano con crismi antiquati, ragazzini dotati e "avanti", abbiano avuto l'idea realizzare un sito di download di anime in un qualunque bar una sera.
In definitiva è giusto punire chi ha sbagliato, ma bisogna andare a fondo della questione e soprattutto, consigliare alle case editrici di essere un po più avanti di quanto sono ora e di cominciare a ragionare con crismi e dinamiche più moderne. Magari servendosi di consulenti più giovani, invece che limitarsi ad assumere solo le ragazze con cui bombano!
Saluti
Parlate di cultura, ma vi comportare più come dei consumatori bulimici di prodotti di consumo.
Il discorso che le persone non spenderebbero 20€ per l'orginale perciò il danno a Dynit è zero non regge perchè per usufruire quel prodotto licenziato devono comprarlo al prezzo stabilito dal licenziatario, l'unica alternativa è non acquistarlo
Per quanto riguarda il discorso fansub, il fatto che sia un elemento di disturbo è innegabile. In effetti fa pubblicità alla serie, portando il cosumatore a una sorta di 'preview' e poi decidere nell'acquisto una volta licenziata la serie, ma quante persone che seguono abitualmente opere sottotitolatete una volta visti i fansub acquistano i Dvd licenziati? A mio parere pochi, molto pochi
L'offerta di download a pagamento sul web da parte dei distributori potrebbe essere una soluzione, ma potrebbe sorgere il problema dei software p2p
Il problema è molto più complesso di quel che sembra e l'unica soluzione è quella di tutelare sia i licenziatari che i consumatori e non mi sembra facilmente attuabile
Personalmente ritengo che - e davvero - le societa che considerino il fansub come un "disturbo" e basta stiamo commettendo un profondo errore di prospettiva,economica innanzitutto.
Non si accorgano del ruolo promozionale che svolgono i fansubber...e guardino solo al risultato economico spicciolo..
Alcuni hanno spiegato molto bene i motivi per i quali è un errore e grande,equiparare fansub a vendita ddei DVD taroccati non li ripeterò....la Dinyt - anzi lasciamola stare questa societa TUTTE le società a fini di lucro,tutte,si appellano alle spese al MANCATO GUADAGNO dovuto alla pirateria ..però vorrei sapere quanto sarebbe il loro mercato senza il fansub che mantiene alto l'interesse degli appassionati,meglio LO CREA ..quanti di voi sarebbero qui ad leggere di animazione nipponica senza i fansub ? Bastano i manga ? Bastano quelle poche opere che si possono acquistare durante l'anno in originale ?? Considerando i costi delle prime uscita ??
Vi è qualcosa di sbagliato..in alcuni discorsi....l'appassionato che durante l'anno si informa dall'estero e vede sfilare di fronte a se miriadi di opere cosa dovrebbe fare ??? Aspettiamo,speriamo,ed impariamo il nipponico - e magari ce li compriamo dal Giappone i DVD..l'edizione nipponica di Millenium Actress è straordinaria...vale tutti i soldi che bisogna spendere. Personalmente se i DVD nipponici avessero una tracci in francese li acquisterei...da diverso tempo stò pensando di acquistare molti DVD della Beez..solo la speranza di vederli in Italiano mi stà frenando...
Se io fossi nelle varie societa cercherei alleanze con i vari gruppi fansubber - invece di considerarli "un disturbo"...e rafforzerei il dowload legale..che è la vera via da perseguire e sollecitare.....delle serie nuove ma anche di quelle vecchie...
Altro è affermare l'opportunità di dare maggiore attenzione alla storia dell'animazione ma questo non è compito dei gruppi fansubber,non solo loro. - a parte che spesso si hanno grandi sorprese -
Si fà cultura con i fansub,affermare il contrario vuol dire avere uno strano concetto di cultura...
....Si creano idee.che nel tempo si sviluppano.Si sedimentano..e si rafforzano...Una volta - personalmente - neppure sapevo dell'esistenza di serie come Moribito oggi vorrei tanto vederla e bene...
Certo c'è il fansub...se qualcuno,però,ne facesse un dowload legale tranquillamente lo seguirei...
@Debris: 10 anni fa il fenomeno fansub era molto più limitato (quasi nullo) ma l'animazione homevideo faceva cifre che oggi ci si sogna...
@Tutti
Da come si volge l'intervista mi pare ovvio che Dynit mette i fansub e le edizioni pirata su 2 piani ben differenti. Chiaro che chi vende a scopo di lucro va punito e qui non c'è tolleranza che tenga.
Per il discorso fansub, anche io ritengo che siano un elemento di disturbo.
Una volta il fansub era più "onesto"... si è passati da "ecco un sample di questo anime" di una volta a "ecco la puntata HD, prima degli altri gruppi fansubber, compressa in maniera super in x264 con audio 5.1 e traduzione fedele ai copioni giapponesi. Siamo il gruppo migliore in Italia e siamo fichi!" attuale. Si fanno tante di quelle "fregnacce" per risaltare sulla scena italiana dei fansubber e far vedere "chi ce l'ha più lungo". Se lo scopo reale (almeno, ipoteticamente) è quello di promuovere una serie, che senso ha farla in HD stra-pulita magari prendendo il BD-rip come sorgente e cose simili? Basta un video discreto con sottotitolazione comprensibile e basta. Tutto il resto è solo per emergere e glorificarsi nell'ambiente fansub.
Il discorso che "i fansub permettono di vedere serie che probabilmente non arriveranno mai" lascia il tempo che trova perchè se fosse vero al 100% gli editori di anime sul suolo italiano non esisterebbero. Anche qui un conto è fansubbare una serie di 4-5 anni fa (che *molto probabilmente* non verrà più editata), un altro è fansubbare la serie in corso in giappone attualmente (che comunque si potrebbe ancora "tollerare" se il video fosse discreto giusto per avere un test sulla serie)
Poi Mi associo anche a Jerushalaim:
I veri Funsupper sono elementi di disturbo. Benvenuti, necessari, importanti e mai sufficientemente elogiati.
I fansub sono strumenti utilissimi per gli utenti e per la diffusione della cultura, in quanto permettono di conoscere opere che probabilmente non vedremo mai in Italia. Sono uno strumento contro la censura è uno dei più alti progetti per la libera circolazione delle idee. I fansubbers sono persone che dedicano tempo e risorse per divulgare opere al solo scopo di svolgere un servizio per la comunità, senza ottenere nulla in cambio.
Certamente i fansubbers hanno insegnato agli italiani ad apprezzare un'opera in lingua originale, aiutando anche molte persone a migliorare la loro conoscenza di una lingua straniera, rendendo per alcuni utenti meno interessante l'acquisto di un'opera doppiata in lingua italiana. Allo stesso modo, se i diritti di un'opera vengono acquistati molto in là nel tempo, magari a distanza di anni dalla sua diffusione e distribuzione, la curiosità verso l'opera sarà già molto ridotta.
Guai però ad accostare fenomeni come il fansub alla pirateria: il pirata è una persona che guadagna denaro vendendo cose non sue, opere che non ha contribuito a creare e dei quali non detiene i diritti di distribuzione.
Il fansubber non ha diritti di distribuzione e appena questi vengono acquistati interrompe l'opera (anche se sarebbe preferibile che questi continuassero il loro lavoro fino alla DISTRIBUZIONE dell'opera, perché molti distributori truffaldini, approfittandosi del codice di condotta dei fansubbers, acquistano diritti di distribuzione per opere che non intendono pubblicare nell'immediato). Contribuisce a creare l'opera con il suo intervento di traduzione e adattamento, editing audio e video. Non guadagna un centesimo dalla diffusione del suo contributo, nonostante investa tante ore del suo tempo libero per realizzarlo, a volte ben più del tempo dedicato dai professionisti del settore e con risultati talvolta superiori.
Lo scopo del fansubber non è nemmeno il generale "profitto" dello scambio di contenuti, tipico degli sharers (che contribuiscono certamente alla diffusione), ma solo quello di fare si che un'opera d'ingegno, un tassello di cultura, venga diffuso, che nuove idee siano messe in circolo.
QUOTO QUOTO QUOTO: Anime come Death Note ,Aika,Ayashi no Ceres
Li abbiamo conosciuti anni prima che sbarcassero in Italia. Tutta la produzione nipponica all'anno costa di oltre 90 serie. Non potranno uscire mai... "Senza" il successo dei fun subber...Chi conosce il mercato... si fà un giro su internet per capire e proporre ai distributori...anime che in italia hanno successo grazie ai Funsubber!!
Che poi gli editori abbiano le loro colpe e' fuori discussione ma non c'entra nulla con tutto questo.
Chi spende 5 € per un prodotto pirata non e' certo un consumatore consapevole rimasto scottato perche' la sua serie preferita e' stata lasciata incompiuto oppure e' terminata con anni di ritardo.
Il target tipico di questi podotti sono i genitori che vogliono fare un regalo al figlio piuttosto, chi ha difficolta' col computer e/o l'inglese o chi e' talmente squattrinato da non potersi permettere un'ADSL flat.
Concordo comunque con chi sostiene che ogni DVD pirata non e' un mancato acquisto per gli editori legali, specialmente quando la differenza di costo e' talmente elevata (75%-83%).
Ci sono infatti persona che senza la pirateria non acquisterebbero semplicemente nulla, mentre altre che hanno un budket fisso e quindi senza pirateria acquisterebbero si' prodoti legali ma in quantita' inferiore.
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