Abbiamo esaurito l’analisi dei sei, e tuttora unici, gold proposti in Italia da Giochi Preziosi. Prendiamoci dunque una pausa e dedichiamo un articolo ai cinque cavalieri di bronzo. Oggi parliamo dei capisaldi di ogni serie, i veri protagonisti.

I bronze sono i primi modelli in assoluto nella serie dei Myth Cloth. Non andremo a descriverli uno per uno, ma ci soffermeremo più che altro sulle qualità e i limiti di questi esemplari, delle versioni uscite in tutto il mondo e le differenze fra di esse.

Chiariamo subito cosa si intende con la sigla bronze V seguita da un numero tra 1 e 4:

V1, sono le prime armature, conosciute in due diverse versioni, quella basata sull’anime e quella sul manga;
V2, sono le armature utilizzate nella saga di Asgard, creata appositamente per la versione animata, e in quella di Nettuno;
V3 e V4, sono le armature della serie Hades.

Le V2 dei cinque bronze sono i primi Myth ad essere stati prodotti e anche i primi ad arrivare in Italia tramite Giochi Preziosi. Modelli semplici, suscitarono comunque grande scalpore nonostante l'unico punto a loro favore fosse un buon livello di dettaglio della corazza, mentre il resto scemava tremendamente. Corpo del tipo G1 (di prima generazione) con già grandi difetti, snodi non belli esteticamente, volti e capelli poco fedeli alle controparti disegnate.
Le cloth, invece, non furono un totale scempio. Le scelte tecniche erano pregevoli, anche se ovviamente non al passo con le uscite future. Le forme e i dettagli erano ben curate e apprezzabili, ma senza un corpo che le potesse sostenere degnamente. Ecco quindi nascere la modalità upgrade delle comuni V2. Di cosa parliamo? Di un cambio di corpo, necessario in seguito all'uscita delle spettacolari V3, le armature nate dal sangue della dea Atena.

Si tratta di un corpo G2, molto più snodabile grazie a giunture sferiche posizionate nella spalla, nel busto (compreso addome) e nella parte inferiore del bacino; sicuramente l'evoluzione più grande che ha subito l'intera serie passando da un corpo non statico, ma ostico da posizionare, a un corpo con posabilità ben maggiore e spettacolare. Eppure gli inconvenienti non mancano mai. Il passaggio di armatura non è così immediato, il corpo G2 risulta più longilineo in diversi punti e ha nessi e dimensioni ben diverse, anche se il risultato è sorprendente.


SirioV2- CignoV2-

PegasusV2-

AndromedaV2- PhoenixV2-


Quali sono questi inconvenienti, come affrontarli e abbatterli? Non tutti e cinque i cavalieri di bronzo presentano gli stessi problemi, analizziamoli uno per uno:

Pegasus, tutte le parti coincidono senza problemi a parte le ginocchiere, che risultano strette. Provate a spingerle leggermente, se entrano e si incastrano il problema è superato, ma il movimento dello snodo d'ora in avanti sarà difficoltoso: non forzare mai la mano!
Dragone, senza alcun problema potrete fare il cambio d’armatura ma, piccolo consiglio, sostituite la cintura con quella della versione Plain Cloth (personaggio con vestiti), sicuramente più proporzionata dell'originale.
Cigno, per le ginocchiere forzate leggermente, ma adottate le stesse accortezze consigliate per Seiya. Le spalline invece non avranno punto d'aggancio, unica soluzione è il Patafix, una pasta adesiva solitamente utilizzata per affiggere poster sui muri senza sporcare; fatene una pallina e appoggiatela sopra lo snodo della spalla, calzate sopra la spallina dell'armatura e avrete un’ottima tenuta grazie a un materiale e un espediente assolutamente innocuo per il vostro Myth.
Andromeda, richiede anche lui un po’ di Patafix per far aderire le ginocchiere. Inoltre la cintura non è abbastanza ampia per il corpo G2... poggiatela leggermente sopra e il gioco è fatto, ma non forzate o c'è il rischio che la fibbia di plastica si rompa o che i perni di contatto si deformino.
Phoenix, Patafix per le ginocchiere, mentre la cintura non si chiuderà perfettamente (poiché la cerniera è posteriore il problema non risulterà evidente). Molta accortezza per il busto invece, leggermente stretto: con molta attenzione va centrato perfettamente per poi poter chiudere con la pettorina.

Circa la terza versione, si tratta in sostanza di un recolor con le stesse vernici utilizzate sulle armature V3. Le prime V2 hanno colori più opachi o lievemente diversi, come possiamo notare fortemente su Shiryu e Ikki.

Il Boxset V2 contiene i cinque bronze più una serie di piedistalli blu trasparenti, un set di colletti, e diademi differenti in dimensione da quelli comuni, utilizzabili sulle teste delle terze versioni dei cavalieri di bronzo.
Una soluzione per la quale Bandai ha optato per un upgrade non perfetto ma sicuramente piacevole dei modelli. I corpi e i volti contenuti nel Box presentano anch'essi una maggior cura nei dettagli, per esempio nella resa degli occhi e della bocca... insomma un’accortezza non dovuta ma interessante per chi desidera possedere anche una versione un po’ retrò di questi modelli.


BoxetV2-2-


Per finire alcune precisazioni sulla produzione Giochi Preziosi. Si tratta degli stessi identici modelli della versione originaria, ma si differenziano nella colorazione delle parti in plastica. Questo fenomeno si accentua soprattutto in Hyoga e Seiya, che presentano spalline e diademi talvolta giallognoli, come se la vernice primaria scelta non fosse della tonalità adatta da accostare all'argento delle loro cloth; sono inoltre visibili delle leggere sfumature, in particolar modo sull’armatura di Pegasus, come se questa fosse stata sporcata appositamente. Fortunatamente con un prodotto detergente la brutta verniciatura superficiale scomparirà.

Possiamo dire che l'acquisto è d'obbligo ma appaga veramente solo in caso venga effettuato un improve come spiegato sopra. Tuttavia anche la modifica resa possibile dal Boxset V2 non è il massimo per un vero collezionista: è ben evidente la differenza di qualità fra un corpo longilineo come quello G2 e un corpo di prima generazione come il G1, senza contare che nonostante la presenza di colli sostituibili mancano i pernini fondamentali per montare le teste...

Come sempre Bandai trova il modo per reindirizzarci verso la soluzione più costosa, cioè l’acquisto delle V3 doppie per poter scambiare completamente corpi e volti, guadagnando però un piccolo e sontuoso spettacolo visivo.


V3-


Al prossimo appuntamento con l’universo dei Myth Cloth in collaborazione con Myth Cloth Passion!