Mad Bull 1Ricordate i film americani degli anni ’80? Quelli in cui non c’era metropoli che non fosse abitata da teppisti punkettoni con creste colorate, giubbotti di pelle, borchie e catenacci, motociclisti con gli occhiali da sole, agenti di polizia (magari in stile Village People), lottatori di wrestling dalla stazza di armadi a due ante, uomini d’azione sempre col sigaro in bocca e la pistola alla mano, gang mafiose, guerrieri della notte, spacciatori, fascinose ragazze dai capelli in stile Jem & le Holograms che portavano vistosi orecchini o tinture particolari, camionisti esperti di braccio di ferro, pugili immancabilmente appartenenti alla categoria dei pesi massimi, criminali con la benda sull’occhio, o a cui mancassero graffiti sui muri, grattacieli, lerci localacci dove si beveva, si giocava d’azzardo o assisteva a spogliarelli, sparatorie, esplosioni, crimini di ogni genere, magari accompagnati da una bella colonna sonora rock eseguita dal Kenny Loggins di turno?
Sono stereotipi ormai inscindibili, radicati nella mente di chiunque e resi reali da molteplici produzioni.
Mad Bull 34 non fa eccezione e ci mostra una New York degli anni ’80 che presenta gran parte di queste caratteristiche, in particolar modo quelle più negative come teppisti e criminali di ogni genere, rapinatori, stupratori, spacciatori, prostitute, assassini, drogati, uomini corrotti e mafiosi, concentrati maggiormente nel trentaquattresimo distretto, il più pericoloso di tutti.
A far fronte alla malavita, fortunatamente, c’è un duo di poliziotti d’eccezione.
Uno, Daizaburou “Eddie” Ban, è un giovanotto di origini giapponesi entrato da poco nel corpo di polizia dopo un brillante esame. E’ un ragazzo semplice, impacciato, con saldi principi e che crede fermamente in valori come la giustizia, il matrimonio o l’amore.
Il suo partner, invece, come spesso accade, è a lui diametralmente opposto.
John Estes, noto come “Sleepy” agli amici e “Mad Bull” ai nemici, è una montagna di muscoli dal carattere irruento e dai modi poco ortodossi. Ha una forza erculea e il grilletto facile, nonché un certo appeal sulle ragazze. Ferma i criminali con una violenza inaudita e frequenta spesso un giro di prostitute dalle quali si fa cedere del denaro.
A dispetto dei suoi modi così bruschi e violenti, tuttavia, Sleepy è una persona allegra e dai buoni principi, che dona parte dei suoi "guadagni" agli ospedali affinché possano occuparsi delle cure mediche delle suddette prostitute, prevenendo la diffusione di malattie veneree, e proteggere queste donne dai molti malintenzionati che gravitano loro intorno.
Dopo i burrascosi primi tempi, in cui il buon Daizaburou rimarrà più volte inorridito di fronte alla fredda violenza del collega, i due impareranno a conoscersi un po’ meglio, apprendendo anche le ragioni, spesso radicate in tragici eventi passati, dei rispettivi caratteri e comportamenti, e scopriranno di essere diventati ottimi amici e inseparabili compagni nella lotta contro il crimine.
Nel corso della vicenda si unirà ai due agenti anche la bellissima ed esperta detective Perrine Valley, che li aiuterà nei casi più pericolosi e farà battere il cuore a Daizaburou, inserendo nella storia un risvolto sentimentale che renderà la trama meno pesante, smorzando un po’ il grosso carico di crimini e violenze che questa presenta.

Mad Bull 3Mad Bull 34 nasce dal lavoro congiunto dell’acclamato sceneggiatore Kazuo Koike (Crying Freeman, Lone Wolf & Cub, Samurai Executioner, Hanzo: La via dell’assassino, Hanappe Bazooka, Offered) e del disegnatore Noriyoshi Inoue (Yaoh, Koryu no mimi).
La serie esordisce sulle pagine di Young Jump della Shueisha nel 1986 e dura con successo fino al 1990, anno in cui si conclude col ventisettesimo volumetto.
E’ un manga molto particolare e quasi profetico, Mad Bull 34, che riesce ad incarnare alla perfezione tutti gli stereotipi che la cinematografia del periodo attribuiva alle grandi metropoli americane e a crearne di nuovi che faranno scuola negli anni a seguire regalandoci grandi opere.
La storia si compone di molteplici casi in cui i due poliziotti saranno coinvolti, crimini spesso di una violenza inaudita, dove non mancano scene molto forti, splatter o di sesso esplicito. Si riesce, tuttavia, a riconoscere, fra i vari casi autoconclusivi che compongono la vicenda, una linea guida che li unisce, spesso legata all’apparizione di personaggi ricorrenti come il bizzarro “Nickel l’elettricista”, stravagante assassino e arcinemico di Sleepy, o i vari capi e agenti del dipartimento di polizia, quando non al passato dei protagonisti stessi.
Fra i molti temi trattati dalla storia, quello preponderante, che sarà approfondito lungo tutto il percorso, è il rapporto fra i due protagonisti, che dall’iniziale convivenza forzata si trasforma in una splendida amicizia e collaborazione, in cui il limpidissimo Daizaburou imparerà a crescere e maturare come uomo, talvolta anche sporcandosi un po’ le mani e scendendo a compromessi ma rimanendo sempre puro di cuore, e il violento Sleepy rimarrà colpito dall’innocenza e dalla purezza interiore del compagno addolcendosi un po’ e mettendo la sua forza e le sue doti al servizio della giustizia e per proteggere gli amici e gli indifesi civili. Inoltre, entrambi troveranno l’uno nell’altro un ottimo compagno e un fedele amico, e scopriremo che quello che agli esordi ci pareva un mostruoso gigante è in realtà una persona allegra, simpatica e dal cuore d’oro.

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