Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Nell'appuntamento di oggi un libero assortimento di recensioni da titoli di recente produzione: Highschool of the Dead, Rock Lee no Seishun Full-Power Ninden e Tiger and Bunny.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Nell'appuntamento di oggi un libero assortimento di recensioni da titoli di recente produzione: Highschool of the Dead, Rock Lee no Seishun Full-Power Ninden e Tiger and Bunny.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
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Highschool of the Dead
7.0/10
Per quanto cerchi di ampliare il più possibile i miei orizzonti in fatto di anime e manga, ci sono generi che esercitano su di me ben poco fascino. Uno di questi è l'horror: eccezion fatta per quelli di carattere psicologico, infatti, vedere del sangue versato per il gusto di farlo non mi fa generalmente né caldo né freddo. Un altro è l'ecchi, non tanto per una questione di target, quanto perché la mia concezione di erotismo differisce da quella che caratterizza questo tipo di opere. Ne consegue che un'eventuale combo sia da considerarsi incompatibile con i miei gusti, ma più sento parlare male di un determinato titolo e più mi viene la voglia di scoprire se è veramente brutto come dicono, e pazienza se il prezzo da pagare per soddisfare questa mia curiosità è sorbirsi tot episodi di sangue e di cosce al vento. Il trucco per uscirne vivi sta nel non nutrire particolari speranze, anche se naturalmente anche non aspettarsi alcunché, in un certo senso, è una forma di aspettativa.
Ordunque, com'è andata? Ne sono uscita viva? Sicuramente più dei vari zombie - pardon, di loro, come vengono chiamati "in-universe" - uccisi nel corso di questa breve serie targata Madhouse, e devo dire che è stato più facile e perché no, anche più divertente di quello che credevo.
Appoggiato alla ringhiera di una scala antincendio della sua scuola, Takashi Komuro guarda i petali di ciliegio con la stessa predisposizione d'animo di Yves Montand quando cantava "Les feuilles mortes" - o di Takaki di "5 cm per Second", se vi intendete più di animazione giapponese che di chansons. Colei per cui si strugge è Rei, diventata da poco la ragazza del suo migliore amico Hisashi, ma visto che allo spettatore importa soltanto delle tette e degli zombie la sua opera di autocommiserazione viene interrotta per ben due volte nel giro di pochi secondi: la prima da Saya, tsundere occhialuta sputa-sentenze (tette, appunto), la seconda da parte dell'apocalisse, che pare aver scelto proprio quel momento manifestarsi in tutta la sua virulenta crudeltà all'interno dell'istituto (zombie). Nel tafferuglio che segue il ragazzo si ritroverà a capo di un gruppo di studenti superstiti che comprende le di cui sopra, il "gun nut" Kohta Hirano - qualcuno ha detto "Hellsing"? -, la campionessa di kendo Saeko e la sprovveduta dottoressa Marikawa, per poi scoprire che non esiste luogo al mondo in cui non sia avvenuta, o non stia per avvenire, la stessa mattanza da cui tutti e sei credevano di poter sfuggire una volta abbandonato l'edificio scolastico.
Voglio lasciarvi un po' di tempo per metabolizzare una trama così originale e ricca di contenuti, diciamo... tre secondi. Fatto? Naturalmente di per sé la sua pochezza non significa nulla, ma anche con un intreccio ridotto ai minimi termini "Highschool of the Dead" - la cui abbreviazione è un palese richiamo a un altro famoso franchise horror - è come un videogioco in cui, arrivati agli estremi confini di una determinata mappa, si va a cozzare contro lo skybox senza riuscire ad avanzare di un solo passo. Inutile dire che i rari, tardivi e inaspettati tentativi di darsi un tono con delle tematiche più impegnate, quantunque da apprezzare, sono lungi dal sortire gli effetti sperati. Non che ci sia granché da stupirsi, visto che il manga dei fratelli Daisuke e Shōji Satō, che all'epoca constava di cinque volumi, è in sospeso da aprile 2011 e presumibilmente ben lontano dalla parola "Fine", ma non sarebbe stato meglio desistere dal trasporre sul piccolo schermo il poco materiale a disposizione?
L'introspezione psicologica è chiaramente l'ultima delle priorità, ma dal momento che credevo di non trovarne traccia ho ritenuto di potermi accontentare delle poche briciole incontrate lungo il cammino, facendo, come si suol dire, di necessità virtù. I personaggi più riusciti sono senza dubbio Kohta, che vede nella situazione venuta a crearsi un modo per liberarsi dal suo personale giogo di repressione, e Saeko, un vero e proprio cocktail di coraggio, sensualità e follia. Tutti gli altri sono tristemente - quantunque non sorprendentemente - non pervenuti, a cominciare da Takashi che, vittima del suo ruolo di eroe per scelta altrui, manca di qualsivoglia profondità. Sarà questa sua vacuità ad attrarre tutte le donzelle dello show? Completamente inutili Saya, che non fa altro che vantarsi della propria intelligenza da mane a sera, la Marikawa e Alice, una bambina che i nostri, in uno slancio di dubbia umanità, salvano da loro. Rei, invece, viene rimandata a settembre perché incapace di decidere se passare la vita a farsi salvare da Takashi o se cominciare a salvarsi da sé e per sé.
Ma la vera star dell'anime è il fanservice, ivi portato a oltre novemila grazie alla regia a metà tra il virtuoso e il maniacale di Tetsuo Araki. Pensate di aver visto tutto in fatto di enormi seni simil-senzienti? Guardate l'ottavo episodio e poi ne riparliamo. Se non altro l'anime gode di un comparto grafico più che dignitoso, che grazie alle sue buone animazioni e all'intrigante fotografia ripagano almeno in parte lo spettatore del disturbo arrecato dalla totale mancanza di tridimensionalità di trama e personaggi. Ottimo il sonoro in tutte le sue ramificazioni, in particolare per quanto riguarda le musiche e il doppiaggio fin troppo espressivo per un'opera dai contenuti così modesti. Provate a chiudere gli occhi e a concentrarvi sui dialoghi: vi sembrerà di trovarvi di fronte a un prodotto di tutt'altra caratura.
Perché 7, allora? Perché non è cattivo, è soltanto poco ispirato e per nulla ardito a dispetto degli onnipresenti siparietti porno-soft. E perché se si è disposti a scavare qualche spunto valido c'è. "Highschool of the Dead" non è l'anime del secolo, ma neppure pretende di esserlo, anche se la sua ricercatezza stilistica può indurre a pensare il contrario.
Ordunque, com'è andata? Ne sono uscita viva? Sicuramente più dei vari zombie - pardon, di loro, come vengono chiamati "in-universe" - uccisi nel corso di questa breve serie targata Madhouse, e devo dire che è stato più facile e perché no, anche più divertente di quello che credevo.
Appoggiato alla ringhiera di una scala antincendio della sua scuola, Takashi Komuro guarda i petali di ciliegio con la stessa predisposizione d'animo di Yves Montand quando cantava "Les feuilles mortes" - o di Takaki di "5 cm per Second", se vi intendete più di animazione giapponese che di chansons. Colei per cui si strugge è Rei, diventata da poco la ragazza del suo migliore amico Hisashi, ma visto che allo spettatore importa soltanto delle tette e degli zombie la sua opera di autocommiserazione viene interrotta per ben due volte nel giro di pochi secondi: la prima da Saya, tsundere occhialuta sputa-sentenze (tette, appunto), la seconda da parte dell'apocalisse, che pare aver scelto proprio quel momento manifestarsi in tutta la sua virulenta crudeltà all'interno dell'istituto (zombie). Nel tafferuglio che segue il ragazzo si ritroverà a capo di un gruppo di studenti superstiti che comprende le di cui sopra, il "gun nut" Kohta Hirano - qualcuno ha detto "Hellsing"? -, la campionessa di kendo Saeko e la sprovveduta dottoressa Marikawa, per poi scoprire che non esiste luogo al mondo in cui non sia avvenuta, o non stia per avvenire, la stessa mattanza da cui tutti e sei credevano di poter sfuggire una volta abbandonato l'edificio scolastico.
Voglio lasciarvi un po' di tempo per metabolizzare una trama così originale e ricca di contenuti, diciamo... tre secondi. Fatto? Naturalmente di per sé la sua pochezza non significa nulla, ma anche con un intreccio ridotto ai minimi termini "Highschool of the Dead" - la cui abbreviazione è un palese richiamo a un altro famoso franchise horror - è come un videogioco in cui, arrivati agli estremi confini di una determinata mappa, si va a cozzare contro lo skybox senza riuscire ad avanzare di un solo passo. Inutile dire che i rari, tardivi e inaspettati tentativi di darsi un tono con delle tematiche più impegnate, quantunque da apprezzare, sono lungi dal sortire gli effetti sperati. Non che ci sia granché da stupirsi, visto che il manga dei fratelli Daisuke e Shōji Satō, che all'epoca constava di cinque volumi, è in sospeso da aprile 2011 e presumibilmente ben lontano dalla parola "Fine", ma non sarebbe stato meglio desistere dal trasporre sul piccolo schermo il poco materiale a disposizione?
L'introspezione psicologica è chiaramente l'ultima delle priorità, ma dal momento che credevo di non trovarne traccia ho ritenuto di potermi accontentare delle poche briciole incontrate lungo il cammino, facendo, come si suol dire, di necessità virtù. I personaggi più riusciti sono senza dubbio Kohta, che vede nella situazione venuta a crearsi un modo per liberarsi dal suo personale giogo di repressione, e Saeko, un vero e proprio cocktail di coraggio, sensualità e follia. Tutti gli altri sono tristemente - quantunque non sorprendentemente - non pervenuti, a cominciare da Takashi che, vittima del suo ruolo di eroe per scelta altrui, manca di qualsivoglia profondità. Sarà questa sua vacuità ad attrarre tutte le donzelle dello show? Completamente inutili Saya, che non fa altro che vantarsi della propria intelligenza da mane a sera, la Marikawa e Alice, una bambina che i nostri, in uno slancio di dubbia umanità, salvano da loro. Rei, invece, viene rimandata a settembre perché incapace di decidere se passare la vita a farsi salvare da Takashi o se cominciare a salvarsi da sé e per sé.
Ma la vera star dell'anime è il fanservice, ivi portato a oltre novemila grazie alla regia a metà tra il virtuoso e il maniacale di Tetsuo Araki. Pensate di aver visto tutto in fatto di enormi seni simil-senzienti? Guardate l'ottavo episodio e poi ne riparliamo. Se non altro l'anime gode di un comparto grafico più che dignitoso, che grazie alle sue buone animazioni e all'intrigante fotografia ripagano almeno in parte lo spettatore del disturbo arrecato dalla totale mancanza di tridimensionalità di trama e personaggi. Ottimo il sonoro in tutte le sue ramificazioni, in particolare per quanto riguarda le musiche e il doppiaggio fin troppo espressivo per un'opera dai contenuti così modesti. Provate a chiudere gli occhi e a concentrarvi sui dialoghi: vi sembrerà di trovarvi di fronte a un prodotto di tutt'altra caratura.
Perché 7, allora? Perché non è cattivo, è soltanto poco ispirato e per nulla ardito a dispetto degli onnipresenti siparietti porno-soft. E perché se si è disposti a scavare qualche spunto valido c'è. "Highschool of the Dead" non è l'anime del secolo, ma neppure pretende di esserlo, anche se la sua ricercatezza stilistica può indurre a pensare il contrario.
"Rock Lee no Seishun Full-Power Ninden" è uno spin-off del più famoso "Naruto" di Masashi Kishimoto e la trasposizione animata dell'omonimo manga di Kenji Taira, assistente del sensei Kishimoto.
Questo titolo vede come protagonista Rock Lee, un personaggio secondario nella serie originale, che ha la particolare caratteristica di essere un ninja che non sa usare le arti ninja, ovvero le "ninjutsu". A causa di questa sua particolarità nella storia originale ha passato molti momenti difficili ed è stato protagonista di episodi drammatici; ciononostante egli è fondamentalmente un personaggio positivo e allegro, che ha spesso contribuito alla comicità del manga.
Questo spin-off si basa proprio su questo suo lato comico, esagerandolo fino a renderlo ridicolo, sfruttando gag di ogni tipo e arrivando a un livello demenziale a cui la storia originale di Naruto non era mai giunta.
Non c'è una vera e propria trama, ogni episodio è composto da due storie, per lo più autoconclusive. In ognuna di esse vediamo Rock Lee, solitamente assieme ai compagni Neji e Tenten, affrontare i problemi quotidiani nella sua vita di ninja. Talvolta si tratta di missioni, altre volte di test o allenamenti oppure problemi adolescenziali, ma in linea di massima la struttura della storia si può riassumere così: c'è un problema da risolvere o uno scopo da raggiungere e Lee si impegna per riuscirci, ma con risultati quasi sempre disastrosi. Per colpa delle sue idee strampalate si creano situazioni assurde nelle quali viene spesso coinvolto il povero Neji, che in questo'anime è costretto suo malgrado a ricoprire il ruolo di travestito professionista. Tutto ciò scatena le ire di Tenten, che esasperata dall'assurdità della situazione e dalla stupidità degli altri personaggi, interviene con commenti o colpendo gli altri con un ventaglio di carta, come nella più classica commedia giapponese. Nel corso della serie compaiono anche gli altri personaggi della serie originale, in primis Naruto.
A evidenziare l'intento comico dell'opera i personaggi sono tutti disegnati nello stile "super deformed" o "chibi". Il design dei personaggi nell'anime è migliore rispetto a quello del manga e lo si nota soprattutto nei profili, che nel manga erano eccessivamente piatti, ma basta dare un'occhiata alla prima scena del primo episodio per rendersi conto che gli sfondi non hanno avuto altrettanta fortuna.
Il punto forte di quest'anime dovrebbe essere la comicità e il suo pubblico dovrebbe essere composto dai fan della serie "Naruto", in particolare i fan di Rock Lee, in quanto solo chi conosce la storia originale può comprendere a fondo il mondo e i personaggi di questo spin-off. Parlo al condizionale perché purtroppo ritengo che questo titolo abbia fallito nel raggiungere il suo scopo.
Per molto tempo sono stata una fan del manga "Naruto" e in modo particolare di Rock Lee, inoltre ho apprezzato il design super deformed delle cover dei CD di "Oo! Naruto Nippon!", che come stile è molto simile a quello usato in quest'anime, ma nonostante tutto questo non posso dire di aver gradito questo spin-off.
L'idea di creare uno spin-off serio su Rock Lee poteva essere buona, perché è un personaggio che ha saputo conquistare il pubblico e, pur non comparendo quasi più nella serie originale, avrebbe potuto dire ancora molto. Utilizzarlo per una serie comica poteva ancora andare bene: si sprecavano tante possibilità interessanti (un'eventuale scontro serio con il rivale Neji per esempio), ma poteva comunque risultare gradita. Il problema più grave di questa serie è che l'autore invece ha scelto di puntare su un livello demenziale davvero esagerato, che spesso ha reso i personaggi talmente diversi dalla loro versione originale da renderli ridicoli, quasi irriconoscibili.
Mi spiego. Come già detto, nella storia originale Rock Lee ha sofferto per la sua incapacità di utilizzare le ninjutsu, ma ha rimediato concentrandosi sulle arti marziali, nelle quali, grazie al suo impegno e ai costanti allenamenti, ha ottenuto risultati eccellenti. In questo spin-off invece Rock Lee non solo si dimostra spesso scarso nelle arti marziali, ma sembra soffrire di un eccessivo complesso di inferiorità che lo spinge a imitare le ninjutsu degli altri personaggi: se Naruto usa l'oiroke no jutsu (tecnica seducente) Rock Lee indossa prontamente un bikini, se Naruto usa la moltiplicazione del corpo Rock Lee inizia a correre velocemente in cerchio dando l'illusione che si sia moltiplicato, se il suo maestro Gai sa evocare una tartaruga con la tecnica del richiamo Lee costringe Neji a indossare un costume da tartaruga e finge di averlo richiamato. Tutto questo svilisce il personaggio di Rock Lee e per un fan sarebbe già abbastanza deludente, ma il peggio arriva quando vediamo il giovane ninja diventare una palla (non si capisce come, visto che non c'è alcuna trasformazione) e rotolare nel tentativo di imitare la caratteristica tecnica di Choji.
E che dire delle nuove tecniche apprese dal maestro Gai? Quando l'ho visto indossare un tutù da ballerina con una testa di cigno che sporgeva tra le gambe e colpiva gli avversari non volevo crederci.
Infine non dobbiamo dimenticarci delle caratteristiche folte sopracciglia di Lee, che in questa serie possono allungarsi di diversi metri e intrappolare gli avversari. La spiegazione è l'apertura di una delle porte difensive del corpo, argomento trattato anche nella storia originale, ma è una spiegazione che non convince affatto.
Da quanto ho visto, l'autore conosce bene le caratteristiche dei personaggi originali, ma a mio avviso questo non aiuta molto: per chi ha seguito e amato la versione originale di questi personaggi questo genere di comicità non solo non è divertente, ma risulta irritante e imbarazzante. Rock Lee non brillerà per intelligenza, ma in quest'anime si va decisamente oltre dipingendolo continuamente come uno stupido. E la situazione peggiora quando questa stupidità coinvolge anche i suoi compagni, soprattutto quando si tratta di personaggi come Neji, che nella serie regolare è sempre serio e agisce in modo razionale.
L'unica cosa che ritengo sia davvero di buona qualità in quest'anime sono le sigle: ho ascoltato con piacere le melodie delle varie opening ed ending, che forse non saranno eccezionali, ma se paragonate al resto dell'opera si distinguono nettamente. Inoltre si nota la cura nell'animazione, che appare evidente sia nel combattimento tra Naruto e Rock Lee nella prima opening, sia nella danza e nel labiale dei personaggi, che si coordina bene alla canzone nella prima ending.
In conclusione non consiglio la visione di questa serie: chi non ha mai visto l'originale Naruto forse potrebbe apprezzarne la comicità, ma non avrebbe le conoscenze per seguire la storia. Chi invece ha apprezzato l'originale difficilmente potrebbe gradire di vedere ridicolizzati i personaggi che ha amato.
Questo titolo vede come protagonista Rock Lee, un personaggio secondario nella serie originale, che ha la particolare caratteristica di essere un ninja che non sa usare le arti ninja, ovvero le "ninjutsu". A causa di questa sua particolarità nella storia originale ha passato molti momenti difficili ed è stato protagonista di episodi drammatici; ciononostante egli è fondamentalmente un personaggio positivo e allegro, che ha spesso contribuito alla comicità del manga.
Questo spin-off si basa proprio su questo suo lato comico, esagerandolo fino a renderlo ridicolo, sfruttando gag di ogni tipo e arrivando a un livello demenziale a cui la storia originale di Naruto non era mai giunta.
Non c'è una vera e propria trama, ogni episodio è composto da due storie, per lo più autoconclusive. In ognuna di esse vediamo Rock Lee, solitamente assieme ai compagni Neji e Tenten, affrontare i problemi quotidiani nella sua vita di ninja. Talvolta si tratta di missioni, altre volte di test o allenamenti oppure problemi adolescenziali, ma in linea di massima la struttura della storia si può riassumere così: c'è un problema da risolvere o uno scopo da raggiungere e Lee si impegna per riuscirci, ma con risultati quasi sempre disastrosi. Per colpa delle sue idee strampalate si creano situazioni assurde nelle quali viene spesso coinvolto il povero Neji, che in questo'anime è costretto suo malgrado a ricoprire il ruolo di travestito professionista. Tutto ciò scatena le ire di Tenten, che esasperata dall'assurdità della situazione e dalla stupidità degli altri personaggi, interviene con commenti o colpendo gli altri con un ventaglio di carta, come nella più classica commedia giapponese. Nel corso della serie compaiono anche gli altri personaggi della serie originale, in primis Naruto.
A evidenziare l'intento comico dell'opera i personaggi sono tutti disegnati nello stile "super deformed" o "chibi". Il design dei personaggi nell'anime è migliore rispetto a quello del manga e lo si nota soprattutto nei profili, che nel manga erano eccessivamente piatti, ma basta dare un'occhiata alla prima scena del primo episodio per rendersi conto che gli sfondi non hanno avuto altrettanta fortuna.
Il punto forte di quest'anime dovrebbe essere la comicità e il suo pubblico dovrebbe essere composto dai fan della serie "Naruto", in particolare i fan di Rock Lee, in quanto solo chi conosce la storia originale può comprendere a fondo il mondo e i personaggi di questo spin-off. Parlo al condizionale perché purtroppo ritengo che questo titolo abbia fallito nel raggiungere il suo scopo.
Per molto tempo sono stata una fan del manga "Naruto" e in modo particolare di Rock Lee, inoltre ho apprezzato il design super deformed delle cover dei CD di "Oo! Naruto Nippon!", che come stile è molto simile a quello usato in quest'anime, ma nonostante tutto questo non posso dire di aver gradito questo spin-off.
L'idea di creare uno spin-off serio su Rock Lee poteva essere buona, perché è un personaggio che ha saputo conquistare il pubblico e, pur non comparendo quasi più nella serie originale, avrebbe potuto dire ancora molto. Utilizzarlo per una serie comica poteva ancora andare bene: si sprecavano tante possibilità interessanti (un'eventuale scontro serio con il rivale Neji per esempio), ma poteva comunque risultare gradita. Il problema più grave di questa serie è che l'autore invece ha scelto di puntare su un livello demenziale davvero esagerato, che spesso ha reso i personaggi talmente diversi dalla loro versione originale da renderli ridicoli, quasi irriconoscibili.
Mi spiego. Come già detto, nella storia originale Rock Lee ha sofferto per la sua incapacità di utilizzare le ninjutsu, ma ha rimediato concentrandosi sulle arti marziali, nelle quali, grazie al suo impegno e ai costanti allenamenti, ha ottenuto risultati eccellenti. In questo spin-off invece Rock Lee non solo si dimostra spesso scarso nelle arti marziali, ma sembra soffrire di un eccessivo complesso di inferiorità che lo spinge a imitare le ninjutsu degli altri personaggi: se Naruto usa l'oiroke no jutsu (tecnica seducente) Rock Lee indossa prontamente un bikini, se Naruto usa la moltiplicazione del corpo Rock Lee inizia a correre velocemente in cerchio dando l'illusione che si sia moltiplicato, se il suo maestro Gai sa evocare una tartaruga con la tecnica del richiamo Lee costringe Neji a indossare un costume da tartaruga e finge di averlo richiamato. Tutto questo svilisce il personaggio di Rock Lee e per un fan sarebbe già abbastanza deludente, ma il peggio arriva quando vediamo il giovane ninja diventare una palla (non si capisce come, visto che non c'è alcuna trasformazione) e rotolare nel tentativo di imitare la caratteristica tecnica di Choji.
E che dire delle nuove tecniche apprese dal maestro Gai? Quando l'ho visto indossare un tutù da ballerina con una testa di cigno che sporgeva tra le gambe e colpiva gli avversari non volevo crederci.
Infine non dobbiamo dimenticarci delle caratteristiche folte sopracciglia di Lee, che in questa serie possono allungarsi di diversi metri e intrappolare gli avversari. La spiegazione è l'apertura di una delle porte difensive del corpo, argomento trattato anche nella storia originale, ma è una spiegazione che non convince affatto.
Da quanto ho visto, l'autore conosce bene le caratteristiche dei personaggi originali, ma a mio avviso questo non aiuta molto: per chi ha seguito e amato la versione originale di questi personaggi questo genere di comicità non solo non è divertente, ma risulta irritante e imbarazzante. Rock Lee non brillerà per intelligenza, ma in quest'anime si va decisamente oltre dipingendolo continuamente come uno stupido. E la situazione peggiora quando questa stupidità coinvolge anche i suoi compagni, soprattutto quando si tratta di personaggi come Neji, che nella serie regolare è sempre serio e agisce in modo razionale.
L'unica cosa che ritengo sia davvero di buona qualità in quest'anime sono le sigle: ho ascoltato con piacere le melodie delle varie opening ed ending, che forse non saranno eccezionali, ma se paragonate al resto dell'opera si distinguono nettamente. Inoltre si nota la cura nell'animazione, che appare evidente sia nel combattimento tra Naruto e Rock Lee nella prima opening, sia nella danza e nel labiale dei personaggi, che si coordina bene alla canzone nella prima ending.
In conclusione non consiglio la visione di questa serie: chi non ha mai visto l'originale Naruto forse potrebbe apprezzarne la comicità, ma non avrebbe le conoscenze per seguire la storia. Chi invece ha apprezzato l'originale difficilmente potrebbe gradire di vedere ridicolizzati i personaggi che ha amato.
Tiger & Bunny
7.0/10
La fenomenologia dei supereroi ha sempre seguito di pari passo le dinamiche della società di massa nelle sue più sottili evoluzioni. Questo perché il prototipo di avventura proposto dal genere è di semplicissima fruizione e si basa su personaggi inizialmente stereotipati, costruiti spesso su archetipi elementari: eroe buono e villain cattivo. Tale peculiarità ha fatto sì che il genere supereroistico abbia avuto un grande successo fin da subito e costituisca, a posteriori, una sorta di enciclopedia della cultura pop, di cui in seguito è entrato persino a fare parte.
Se non si può proprio parlare di specchio dei tempi, quantomeno è innegabile che i supereroi abbiano sempre seguito le mode ed espresso le caratteristiche peculiari del periodo in cui sono stati prodotti, dal forzato ottimismo della Golden Age all'eccesso kitsch degli anni sessanta, al nuovo Ultimate Spiderman afro-latino-americano, passando dalla destrutturazione degli anni ottanta. È seguendo questo processo di contestualizzazione che andiamo ad analizzare le ragioni di 'Tiger & Bunny'.
Seppur il mezzo più rappresentativo dei nostri tempi sia quasi indiscutibilmente internet, l'anime, prodotto nel 2011, si concentra piuttosto sul ruolo della televisione, il che non va scambiato per una disattenzione, ma è dovuto ai tempi fisiologici di realizzazione di una serie: le idee vanno di pari passo con il presente; la loro concretizzazione richiede anni. Ciò che salta immediatamente all'occhio, fin dal primo episodio, è infatti l'ostentata invadenza dei media nella vita dei supereroi protagonisti. La serie è ambientata in un futuro prossimo in cui alcuni umani dotati di superpoteri, chiamati Next, rivestono il ruolo di eroi a Sternbild City. In tutte le loro imprese sono poi seguiti da telecamere che trasmettono le gesta su un canale tematico dall'audience altissima. A ogni atto di eroismo corrisponde poi un punteggio e il supereroe che nel corso di un anno ha totalizzato in numero maggiore di punti viene nominato Re degli Eroi. Il protagonista Kotetsu "Wild Tiger" Kaburagi è purtroppo ultimo in classifica e non per mancanza di energie e determinazione, ma per una sorta di goffaggine cronica che lo contraddistingue. Il suo sponsor (sic), per risollevarne le sorti, decide di affiancarlo a un nuovo eroe, Barnaby "Bunny" Brooks Jr., perché costituiscano un duo, Tiger and Bunny, appunto. Le ragioni del collega vanno però ben oltre la fama e la gloria; egli infatti desidera vendicare la morte dei genitori avvenuta, quando era ancora bambino, per mano di un killer della misteriosa organizzazione criminale chiamata Ouroboros.
Se si ignorano alcuni topoi del genere (primo fra tutti l'orfano vendicatore), l'anime presenta una certa dose di originalità nel presentare i personaggi all'interno di una sorta di reality show, inseriti in un sistema a punteggi, costretti a portare sulla tuta i marchi degli sponsor, come le macchine di Formula 1. La cura per la costruzione dell'apparato mediatico lascerebbe pensare che esso rivestirà nel corso della storia un ruolo più incisivo rispetto a quello di semplice pretesto. Bastano pochi episodi per ricredersi e, giunti al termine, è impossibile ignorare che non c'è quasi la minima riflessione sull'ingerenza della televisione nella vita pubblica o sul rapporto tra reality e realtà.
Al di là della superficialità nello sfruttamento delle tematiche, l'anime rischia di scontentare pure chi cerca una serie di evasione. Il problema più grave di 'Tiger & Bunny' è che non si riesce a identificare il target a cui è rivolto: è troppo semplice per un pubblico che cerca profondità e troppo fiacco e ripetitivo per chi vuole semplicemente divertirsi; non sembra neppure adatto ai più giovani per la presenza di scene talvolta violente e di un protagonista adulto, per di più con una figlia - un aspetto che rende impossibile l'immedesimazione. Mescolando gli elementi, si è forse cercato di fare un prodotto per tutti, finendo per farne uno per nessuno.
Si tratta di una serie di venticinque puntate pressoché autoconclusive a struttura ripetuta tranne che per due cicli alla fine delle due metà dell'anime, le sezioni di certo più riuscite. Nonostante la lunghezza dell'opera, tutti gli altri episodi sembrano banali riempitivi durante i quali non si realizza mai un'adeguata caratterizzazione né dei comprimari (sei supereroi su otto totali, decisamente troppi), né del protagonista, in un anime in cui i personaggi dovrebbero essere la colonna portante - risultano riusciti e fanno invece eccezione il personaggio di Blu Rose, una giovane idol dal potere di creare il ghiaccio, Lunatic, il villain, e Bunny. Trattare superficialmente la psicologia di un supereroe perché è "solo" un supereroe non è una scusa valida almeno da Watchmen in poi.
Graficamente curato, elegante e coloratissimo, con una CG molto efficace, quando l'anime schiaccia sull'acceleratore a sufficienza diventa peraltro godibile, specialmente nella fase pre-finale. Il sospetto rimane però che ciò accada soprattutto perché l'azione finisce per distrarre dal resto. La ripetitività del sonoro, con opening e ending non memorabili, non aiuta.
In sintesi, se si ha del tempo libero 'Tiger & Bunny' può essere un mediocre diversivo, ma nulla di più.
Se non si può proprio parlare di specchio dei tempi, quantomeno è innegabile che i supereroi abbiano sempre seguito le mode ed espresso le caratteristiche peculiari del periodo in cui sono stati prodotti, dal forzato ottimismo della Golden Age all'eccesso kitsch degli anni sessanta, al nuovo Ultimate Spiderman afro-latino-americano, passando dalla destrutturazione degli anni ottanta. È seguendo questo processo di contestualizzazione che andiamo ad analizzare le ragioni di 'Tiger & Bunny'.
Seppur il mezzo più rappresentativo dei nostri tempi sia quasi indiscutibilmente internet, l'anime, prodotto nel 2011, si concentra piuttosto sul ruolo della televisione, il che non va scambiato per una disattenzione, ma è dovuto ai tempi fisiologici di realizzazione di una serie: le idee vanno di pari passo con il presente; la loro concretizzazione richiede anni. Ciò che salta immediatamente all'occhio, fin dal primo episodio, è infatti l'ostentata invadenza dei media nella vita dei supereroi protagonisti. La serie è ambientata in un futuro prossimo in cui alcuni umani dotati di superpoteri, chiamati Next, rivestono il ruolo di eroi a Sternbild City. In tutte le loro imprese sono poi seguiti da telecamere che trasmettono le gesta su un canale tematico dall'audience altissima. A ogni atto di eroismo corrisponde poi un punteggio e il supereroe che nel corso di un anno ha totalizzato in numero maggiore di punti viene nominato Re degli Eroi. Il protagonista Kotetsu "Wild Tiger" Kaburagi è purtroppo ultimo in classifica e non per mancanza di energie e determinazione, ma per una sorta di goffaggine cronica che lo contraddistingue. Il suo sponsor (sic), per risollevarne le sorti, decide di affiancarlo a un nuovo eroe, Barnaby "Bunny" Brooks Jr., perché costituiscano un duo, Tiger and Bunny, appunto. Le ragioni del collega vanno però ben oltre la fama e la gloria; egli infatti desidera vendicare la morte dei genitori avvenuta, quando era ancora bambino, per mano di un killer della misteriosa organizzazione criminale chiamata Ouroboros.
Se si ignorano alcuni topoi del genere (primo fra tutti l'orfano vendicatore), l'anime presenta una certa dose di originalità nel presentare i personaggi all'interno di una sorta di reality show, inseriti in un sistema a punteggi, costretti a portare sulla tuta i marchi degli sponsor, come le macchine di Formula 1. La cura per la costruzione dell'apparato mediatico lascerebbe pensare che esso rivestirà nel corso della storia un ruolo più incisivo rispetto a quello di semplice pretesto. Bastano pochi episodi per ricredersi e, giunti al termine, è impossibile ignorare che non c'è quasi la minima riflessione sull'ingerenza della televisione nella vita pubblica o sul rapporto tra reality e realtà.
Al di là della superficialità nello sfruttamento delle tematiche, l'anime rischia di scontentare pure chi cerca una serie di evasione. Il problema più grave di 'Tiger & Bunny' è che non si riesce a identificare il target a cui è rivolto: è troppo semplice per un pubblico che cerca profondità e troppo fiacco e ripetitivo per chi vuole semplicemente divertirsi; non sembra neppure adatto ai più giovani per la presenza di scene talvolta violente e di un protagonista adulto, per di più con una figlia - un aspetto che rende impossibile l'immedesimazione. Mescolando gli elementi, si è forse cercato di fare un prodotto per tutti, finendo per farne uno per nessuno.
Si tratta di una serie di venticinque puntate pressoché autoconclusive a struttura ripetuta tranne che per due cicli alla fine delle due metà dell'anime, le sezioni di certo più riuscite. Nonostante la lunghezza dell'opera, tutti gli altri episodi sembrano banali riempitivi durante i quali non si realizza mai un'adeguata caratterizzazione né dei comprimari (sei supereroi su otto totali, decisamente troppi), né del protagonista, in un anime in cui i personaggi dovrebbero essere la colonna portante - risultano riusciti e fanno invece eccezione il personaggio di Blu Rose, una giovane idol dal potere di creare il ghiaccio, Lunatic, il villain, e Bunny. Trattare superficialmente la psicologia di un supereroe perché è "solo" un supereroe non è una scusa valida almeno da Watchmen in poi.
Graficamente curato, elegante e coloratissimo, con una CG molto efficace, quando l'anime schiaccia sull'acceleratore a sufficienza diventa peraltro godibile, specialmente nella fase pre-finale. Il sospetto rimane però che ciò accada soprattutto perché l'azione finisce per distrarre dal resto. La ripetitività del sonoro, con opening e ending non memorabili, non aiuta.
In sintesi, se si ha del tempo libero 'Tiger & Bunny' può essere un mediocre diversivo, ma nulla di più.
Com'è possibile?
@hallymay: Planet Terror è unico nel suo genere XD Al primo impatto ti fa schifo, poi pensi all'insieme e... "Cos'ho appena visto? WoW"
Tarantino e Rodriguez insieme sono esplosivi. Nei loro film ci sono tette e culi, e, stranamente, sono riuscita ad apprezzarli. In HOTD no. Perchè il messaggio c'è (e lo so), ma non si vede. Il paragone non si può fare davvero, lo so, siamo su livelli e campi diversi... Ma per ma andava detto.
Penso che non riuscirò mai a recensire HOTD omettendo le parolacce.
@Kuroi Karasu
Se un'opera mi fa schifo non mi vado a cercare vita, morte e miracoli degli autori nè tanto meno la concludo guardando pure l'anime (o leggendo il manga in caso abbia scoperto prima la versione animata) mi limito a segnarmi il nome del autore o, in questo caso, di quello che ha scritto la "trama" così da poterlo evitare in futuro.
HotD è una serie insulsa senza nessun lato positivo creata solo per cavalcare la moda degli zombie, il fan-service viene usato per colmare le lacune della trama. Non è l'ecchi che lo rende stomachevole, le scene erotiche danno solo il colpo di grazia ad un'opera che non ha nè capo nè coda rendendola, oltre che pessima, anche squallida e patetica.
HotD non sarà mai da 7...al massimo potrebbe prendere un 10 seguendo i voti delle scuole tedesche.
Premetto che il film che mi hai spedito, non l'ho ancora visto, ma...in un film dove gli zombie mangiano le persone ( si questa è la mia idea di film zombie XD, non ne ho mai visto uno ), mi dici come fai in un film del genere a veicolare un qualunque tipo di messaggio o per lo meno, fare addirittura una critica alla società!!!
@ Lldenar
WD numero 3 è oggi uscito, e l'ho preso ^^, me lo leggerò stasera tardi o domani.
@Llednar Come sopra, non è il solo Naruto a farne le spese, e non è questione di schierarsi, trovo quella serie imbarazzante soprattutto perchè mette in ridicolo la serie originale, e credo sia così anche per tutti gli altri che la stanno schifando. Poi come dicevo a Musso, è proprio una piega che sta prendendo l'animazione giapponese negli ultimi anni... se prima si realizzavano features correlati alla serie (vedi i film di DBZ, sono tanti, ma stilisticamente sono attinenti all'opera), oggi si tende a creare features (film o serie) di dubbia discutibilità;
La storia di Dragon Ball in stile chibi? I pg di Saint Seiya in stile Shojo? I pg di OP che giocano a pallone? A questo punto mi aspetto i personaggi di Kenshiro che giocano a Yu-Gi-Oh! (e in quel caso sarei il primo a guardarlo u.u)
Vale lo stesso per sta serie assurda di Naruto, che a mio parere tocca il fondo più di tutti, perchè questo non è un corto, nè un film, ma una serie che attualmente conta un anno di programmazione televisiva.
a proposito se e sa più niente ? Di Bleach, intendo ..
Ha fatto bene a prendere il posto di Bleach.
Un Anime schifoso in meno!
Trovo veramente ridicolo che si vadano a cercare connotazioni politiche in HSOTD e trovo ridicolo e deleterio lamentarsi dell'ecchi che è un generre che esiste e va rispettato. Lo stesso discorso ovviamente andrebbe fatto per tutti gli altri generi.
Su questo sito alcuni si stanno battendo per difendere i "diritti" di chi vuole sentirsi libero di guardarsi uno yuri, uno yaoi o un hentai e poi si va a condannare l'ecchi neanche troppo spinto definendolo "porno soft"?
Si avete capito bene, "neanche troppo spinto" perchè questa è la verità dei fatti, in altre opere è trattato in modo più esplicito e talvolta anche più volgare.
Il connubio zombie - ecchi può piacere o non piacere, questo è un altro discorso.
Io alla fine l'ho apprezzato ma probabilmente avrei gradito maggiormente una trama che restasse seriamente fedele al tema "non morti" senza inutili divagazioni erotiche o comiche.
Poi c'è qualcuno che si stupisce che Tiger & Bunny e HSOTD abbiano lo stesso voto. Non c'entra niente, sono due generi completamente diversi quindi fare paragoni tra i voti dei due titoli è semplicemente insensato.
Se dessi 10 ad Excel Saga e 9 a Cowboy Bebop non significherebbe affatto che reputo Excel Saga più bello di CB, significa solo che, nel suo genere, Excel Saga (per me) ha espresso il massimo, tuttavia preferisco nettamente CB che, nel suo genere, magari non arriva ad ottenere l'eccellenza.
I titoli sono puramente casuali, è il concetto che vorrei fosse chiaro.
Sono generi diversi e vanno valutati con criteri diversi.
Ironic: non mi permetterei mai di paragonare anche solo l'unghia tagliata dall'allucione del piede sinistro di Horwell con un opera di Daisuke Sato! (Horwell ho intenzione di citarlo per un altro anime di cui, alla sua conclusione, sento il bisogno fisico di recensire)
Ritornando su HSOTD non capisco francamente l'aver tirato in ballo grandi autori-registi come Romero, Bava & co. a parte per il fattore Zombi...francamente sarebbe più appropriato fare, casomai, un possibile riferimento agli horror movie trash anni 70/80 che andavano per la stra-grande nei drive in americani cui per altro i grandi Tarantino e Rodriguez hanno reso omaggio con la "duo-logia" Planet Terror e Grind House: in questi film c'erano sempre belle e formose donnine praticamente sempre discinte, anche nelle situazioni più assurde, ma soprattutto tanto sangue e molto gore!
Revil-Rosa siamo praticamente agli antipodi ma comunque rispetto anche il tuo punto di vista, però vorrei farti una domanda anzi una richiesta: citami almeno altri 5 anime con Zombi degli ultimi 5 anni così da capire questa zombi wave di cui parli, perchè a me ne vengono in mente solo altri 2 ovvero Sankarea e Red Garden ( Resident Evil o Dead space non valgono perchè sono anime movie).
"HotD non sarà mai da 7...al massimo potrebbe prendere un 10 seguendo i voti delle scuole tedesche." ancora questa storia......
Kabutomaru: tutti i film della sga sui morti viventi di Romero contengono critiche su tematiche sociali e politiche; La terra dei morti viventi, il suo ultimo lavoro, ad es., mette in discussione il diritto di sopraffazione sui popoli più poveri, dell'aggressione verso i diversi, della lotta al terrorismo e del principio di globalizzazione. E in esso i veri "mostri" non sono gli zombi bensì i leader della grande corporazione che ha creato la città fortezza ove solo i ricchi e potenti possono vivere a discapito dei poveri costretti a lottare tutti i giorni per la propria esistenza di viventi.
Nyx ti adoro!!!!
del toro lascialo ai robottoni che è meglio.
P.s.
Adoro entrambi ma non so perchè ma li confondo sempre....
Non solo robottoni (non vedo l'ora di vedermelo quel film) ma come dimenticare Hellboy!!!
Il punto non è l'ecchi&splatter=brutto, il punto è che HotD in sè è un'opera insulsa che non trasmette niente se non una sensazione di già visto mista ad un'aura di pateticità.
Kabutomaru, ti ha risposto lui. Su Zombi in particolare i morti viventi anche nel loro status putrefatto non riescono ad abbandonare l'istinto di dirigersi verso i centri commerciali, è quella la graffiata politica del film.
Revil-Rose non puoi parlare di Zombi wave se poi la releghi solo al mondo videoludico! Per wave, senza specificarne il settore, si intende una moda, o genere, dominante che comprende molti aspetti dal cartaceo, al cinema e non solo, quindi dire che HSOTD cavalca l'onda è più che una forzatura! Poi dici che la serie sa di già visto ma non mi sai citare nemmeno un anime similare da cui quindi potrebbe aver preso spunto, ergo è originale!
Comunque liberissima di schifarlo quanto ti pare come per me di essermelo fatto piacere!
P.s.
Personalmente non dirò mai che una serie fa schifo ma piuttosto che non mi è piaciuta affatto almeno per rispetto della fatica di chi l'ha realizzata cui comunque va riconosciuto del merito.
Sono perfettamente conscio che ciò potrà sembrare un sofismo e magari anche un pò arrogante da dire ma la penso così.
Il 2012 è stato un'anno pieno di questi genere di anime e infatti le serie che si salvano sono veramente poche.
Se davvero a uno gli piace HOTD allora gli consiglio di guardarsi un Hentai, cosi avra la possibilità di gustarsi una trama migliore e tette e culi a volontà.
Confondere fan service sexy con Hentai denota un'ignoranza sui generi abissale!!!! E francamente la tua mi sembra una presa di posizione dettata puramente da una testardaggine alimentata da puri stereotipi!
Scopiazzare da altre opere (anche se queste non hanno la stessa nazionalità) non fa un'opera originale.
L'unico modo in cui puoi definire HotD originale è nel senso che il manga è stata la prima opera ad avere quel nome (o almeno me lo auguro).
Se poi ti piace contento tu; si vede che per valutare abbiamo priorità diverse.
Secondo me HSOTD è originale in quanto opera singola, sia nella sua veste cartacea che animata, trattante questo genere anche perchè le altre due opere che ho citato, ovvero Red Garden e Sankarea, hanno connotazioni nettamente diverse dal classico genere zombi: in Sankarea ad esempio non si potrebbe nemmeno parlare di zombi nel senso occidentale del termine perchè la protagonista è molto + simile a Frankenstein essendo un cadavere rianimato, mentre in Red Garden c'è una connotazione quasi onirica nel senso dell'incubo un pò alla Silent Hill.
In questo senso HSOTD è molto + vicino al classico e non mi stupirei se scoprissi che Daisuke Sato sia un fan dei film di Romero.
E come ho già detto in precedenza la presenza delle "pupe" mi fa in parte pensare che sia Daisuke che Shouji conoscano i film horror trash americani anni '70/80 cui anche grandi registi come Tarantino e Rodriguez ( adoro entrambi ma soprattutto il primo) hanno reso omaggio.
Revil-Rose non è giusto parlare di priorità diverse ma di gusti: de gustibus non disputandum est!
Non critico la tua opinione ma la scelta della terminologia usata.
Sankarea (e volendo anche Zombie Loan) sta agli zombie come Twilight sta ai vampiri...e con questo non intendo che le opere siano brutte, dico solo che stravolgono la figura in sè di zombie/vampiro (che poi il risultato finale sia positivo o negativo sta allo spettatore deciderlo).
@Krimen: spesso vengono confuse meccaniche simili con risvolti simili.
In uno shonen è normale che il protagonista parta da "utimo degli sfigati" per poi diventare "dio dei guerriri", ma se nel farlo ricorre ad una forza mistica che evoca delle poiezioni spirituali con poteri speciali allora si ha un risvolto simile ad un'altra opera. (JoJo, se qualcuno non lo avesse capito)
Se poi il risultato finale è gradevole si potrebbe anche passar sopra a questa mancanza di originalità, ma se invece ne esce qualcosa di così squallido (come con HotD) allora è giusto condannarlo.
Ma io vorrei entrare nello specifico della mancanza di originalità, perche tu porti avanti l'esempio degli shonen ma qui siamo in un survival con zombie, lo spazio di manovra lasciato all'originalità è di 1 mq. Si puo variaria sul gruppo di sopravvissuti, gli obbiettivi e il motivo del contagio ma li ci si ferma.
Non capisco cosi ti faccia dire che HotD è mal copiato, i titoli con zombie, se togli le tette, sono tutti cosi.
Se per forzare originalità sul tema doveva finire come i film di resident evil, cavolo preferisco HotD cosi com'è.
"Sankarea (e volendo anche Zombie Loan) sta agli zombie come Twilight sta ai vampiri..." Giusto.
P.s.
Twilight non ha solo distorto la figura nel vampiro ma l'ha praticamente distrutta: i vampiri swarosky.......a pensarci ancora piango!
Faccio presente una cosa: per i miti orientali gli "zombi" sono quei cretini saltellanti con il talismano sulla faccia e la pelle bluette ( può capire chi ad es. ha giocato a Night warriors o Dark Stalkers ).
Kuroi
Uno che considera un hentai alla pari di un ecchi o sta facendo il finto tonto o vuole trolleggiare.
La presunta originalità di HSOTD è l'accoppiata zombie -ecchi e il fatto che di opere fatte bene sui morti viventi non ce ne sono. Come scritto in precedenza l'ecchi può piacere o meno ma se si riuscisse a mettere da parte l'abbondante ecchi di HSOTD ci accorgeremmo facilmente che HSOTD attualmente rappresenta l'opera animata sui morti viventi meglio realizzata in circolazione. Da amante di questo genere (in primis cinematografico e letterario) posso dire che, togliendo le fasi ecchi, resta un ottimo anime sui non morti e resta l'unico che affronta la cosa in modo "serio".
Non ci sono certo riusciti Sankarea né Kore Wa Zombie Desu ka (addirittura comico) né tantomeno Zombie Loan nè Tokyo majin Gakuen Kenpuchu (che nessuno conoscerà) che da quel poco che ho visto rappresenta la cosa in modo imbarazzante.
Il genere "morti viventi" non ha bisogno di innovazioni e quando lo si cerca di innovare sin d'ora si son combinati solo pasticci. E' un genere che di base dovrebbe rimanere "classico".
Hsotd affronta il tutto coadiuvandosi con l'ecchi.
Scelta che può far storcere il naso o ci si può "abituare" ma non fa nulla per passare per qualcosa di diverso, dubito che chi si approcciasse alla serie non avesse ben chiaro che al suo interno avrebbe trovato questi due ingredienti mescolati.
Se parliamo di anime HSOTD resta il miglior esponente, tratta in modo "serio" il fenomeno dei non morti. A meno che non vi siano titoli validi dei quali non sono a conoscenza ma dubito... sarebbero di certo famosi.
Se parlassimo di manga invece il discorso potrebbe essere molto diverso con I'AM A HERO che si rivela molto intrigante e discretamente originale introducendo un tipo di non morti più "dinamici" e un protagonista abbastanza assurdo e ci sono altre opere ottimamente realizzate che da noi non sono mai arrivate e probabilmente mai arriveranno. Essendo appassionato del genere ne ho intravisti davvero tanti, terrificanti...morbosi. E quando mai qualcuno avrà il coraggio di portarceli? T_T
Difficile...
Nyx ti consiglio di vedere, se non lo avessi già fatto, Red Garden: anime piuttosto intrigante che ambienta le tematiche dei survival horror con zombi e affini ma in un contesto, scusate se mi ripeto, onirico e da incubo, a tratti allucinatorio.
Devo assolutamente leggere I'm a Hero!
@Krimen: ha scopiazzato un po' da tutte le parti, guardati i vari film di zombie e trova le differenze (che saranno meno numerose
@Nix:
"Se parliamo di anime HSOTD resta il miglior esponente, tratta in modo "serio" il fenomeno dei non morti."
Diciamo pure che, se va bene, è l'unico che li tratta in quel modo...ed è giusto così! Se un genere è così inflazionato da non poter creare qualcosa di diverso perchè forzarsi di sfruttarlo?
@Kuroi:
"Faccio presente una cosa: per i miti orientali gli "zombi" sono quei cretini saltellanti con il talismano sulla faccia e la pelle bluette ( può capire chi ad es. ha giocato a Night warriors o Dark Stalkers )."
Qualche volta appaiono (penso a Shaman King) ma non mi pare che quelli abbiano mai avuto serie dedicate, più che altro perchè vengono visti come "pedine sacrificabili" e non come minaccia di massa.
P.S. Tokyo Majin Gakuen Kenpuchu lo conosco anch'io! Scaricai tutti gli episodi e vidi il primo diverso tempo fa, poi li persi tutti per un problema al pc e me ne dimenticai completamente...fino ad oggi, quasi quasi me li riscarico, il chara-designe mi piaceva.
I am a hero è un'opera atipica, simile a tante altre a disposizione dei soli giapponesi ma che da noi non arrivano quasi mai. Vale davvero la pena seguirla, se si è amanti di questo genere.
revil
Diciamo pure che, se va bene, è l'unico che li tratta in quel modo...ed è giusto così! Se un genere è così inflazionato da non poter creare qualcosa di diverso perchè forzarsi di sfruttarlo?
No, non hai compreso affatto il punto focale.
Il genere (specialmente in Italia) non è affatto inflazionato (se parliamo di anime e manga) io precedentemente ho affermato che è un genere che ai puristi non piace affatto vedere "innovato". E' un qualcosa che quando resta ben ancorato ai canoni classici probabilmente si sta esprimendo al meglio delle sue possibilità.
Infine l'ultima parte della tua frase è anch'ella senza molto senso logico (senza offesa). Se anche un genere fosse inflazionato (e non è questo il caso) chiedi per qual motivo sforzarsi di sfruttarlo ancora e la risposta è essenzialmente duplice e inscindibile, ovvero, continua a creare nuove opere fin tanto che alla gente continuerà a piacere tale genere, finchè fa mercato produttori e autori si "sforzeranno" di creare nuove opere incentrate su quel genere. E' una legge di mercato, è la legge della domanda e dell'offerta.
E potremmo ricollegarci al fenomeno "moe" che va tanto di moda di questi ultimi tempi. A noi occidentali forse ci rende più contrari che contenti ma in madre patria (evidentemente) è questa la tendenza attuale. Mettiti nei panni di un autore eo di un produttore e saprai rispondere da solo alla tua domanda sul "perchè sfruttarlo"
Per quanto riguarda il mio riferimento all'iconografia degli zombi orientali era da riferirsi a Sankarea e Zombi load che credo abbiano preso più da lì che da quella occidentale.
si vede che non avete letto bene oppure fate i finti tonti. Ho scritto che in Giappone HotD potrebbe anche essere l'unica serie che tratta in quel modo gli zombie, ma in tutto il resto del mondo lo standard è quello perciò non è che un'opera diventa originale solo perchè scopiazza da serie di nazionalità diversa.
Ah no, non è scopiazzatura, non è mancanza di originalità, è solo che gli amanti degli zombie vogliono solo ed esclusivamente la stessa minestra senza nulla di nuovo...be' allora contenti loro, ma non andate in giro a dire che sono originali solo perché per vendere devono mantere gli stessi eventi con pochissime differenze.
Se questo dovrebbe essere il genere survivale-horror-zombie al massimo delle sue possibilità allora stiamo freschi...
Ho fatto confusione perchè Bava, Fulci e Deodato sono i progenitori del genere splatter e con gli zombi lo splatter va a braccetto saltellando tra i prati fioriti!
Mea culpa: mi cospargo il capo di cenere!
P.s.
Il mi piace al tuo commento è opera mia: ti ringrazio per avermi fatto notare la bestialità che ho scritto!
E' inevitabile che trattando il genere zombi a livello globale tu possa dire che è scopiazzato e questo non lo nego, ma l'originalità dell'opera sta nel fatto che sia nipponica! Sino ad ora ci sono stati altri anime e manga che trattavano la figura degli zombi ma (togliendo I'm a Hero che ho iniziato da ieri ) coma anime, e restringo il campo, HSOTD è l'unico a trattare l'argomento secondo canoni classici e consolidati e per questo ha la sua originalità!
Tutti gli zombi movie e survival game con zombi hanno bene o male le stesse identiche meccaniche perchè gli amanti del genere si aspettano quello e poi perchè lo spazio di manovra, come ha saputo dire benissimo Krimen, è ristrettissimo e il richio sarebbe uno stravolgimento in male del genere come Twilight lo è stato per i vampiri!
Se cerchi un'opera originale allora aspetta l'uscita nelle sale del film Warm Bodies dove gli zombi riacquistano la propria umanità.
Lo splatter lo ha inventato Herschell Gordon Lewis con Blood Feast del 62, divertente trashone
Comunque ti attendo sulla mia scheda, si parla spesso di film horror
In Giappone HSOTD non è affatto l'unica serie che tratta il tema in quel modo, lo è qui in Italia invece dove, a trattare l'argomento in modo altrettanto convincente (ma più serio) c'è solo il manga I am a hero, mentre di anime nemmeno l'ombra.
Io non ho mai detto che è originale. L'originalità dovrebbe essere nell'accoppiare ecchi e zombie? Se anche fosse è ciò che considero un'arma a dopoio taglio di quest'opera. E ti ripeto che questo genre (del quale penso tu non abbia grosse conoscenze, credo tu stia parlando di un genere che non è affatto nelle tue corde) non ha bisogno di particolari innovazioni per andare avanti. Per esprimersi al meglio deve restare ben aggrappato ai canoni classici che l'hanno sempre contraddistinto, quando si cerca di creare qualcosa di diverso, di solito, si creano delle ciofeche.
Ora questa vuol essere la mia opinione, l'opinione di un vero appassionato di questo genere che ne colleziona libri e film prim'ancora che anime e manga. Ovviamente non è l'opinione della "bocca della verità" ma l'opinione di una persona che conosce a fondo il genere e che lo ama. La tua sembra l'opinione di qualcuno che lo conosce poco, lo disprezza e lo critica per partito preso.
Con questa frase dimostri di non aver letto/capito il mio messaggio precedente, ho scritto che potrebbe anche essere l'unica serie, ovvero non è importante che lo sia o no, il punto è che si rifà troppo ai "classici" senza aggiungere niente di nuovo (apparte l'ecchi).
Io non giudico il genere survivale-zombie nella sua interezza, giudico solo HotD che probabilmente è uno degli esponenti peggiori, perciò avere o meno un'ampia conoscienza in materia è relativamente importante. Per inciso, non odio il genere, schifo solo HotD.
Credo che la tua passione per le serie di zombie ti stia accecando così tanto da non riuscire a capire quanto brutto sia HotD. Ti rifiuti di guardare i chiari riferimenti politici (fatti notare da Ironic), ignori le patetiche e forzatissime parti ecchi (le quali contribuiscono nel rendere HotD quello che è) e giustifichi gli aspetti negativi dicendo che sono caratterizzanti del genere...
Decisamente non siamo sulla stessa lunghezza d'onda, magari un giorno troveremo qualcosa su cui siamo d'accordo, ma ora come ora non ha più senso continuare questo discorso.
Solaris spiegami per bene perchè? Perchè l'hai deciso tu?
A parte il fatto che ne io ne Nyx stiamo cercando di nobilitare la serie, ma semplicemente, tramite argomentazioni per NOI più che chiare, di spiegare il perchè ci sia piaciuta ma evidentemente la cosa ti urta parecchio e di questo me ne dolgo.
Invito sempre a tener conto dell'ottica puramente Nipponica ( dato che gli anime sono un loro prodotto ): da questo punto di vista HSOTD ha la sua originalità per il modo in cui viene trattata un'invasione di zombi ovvero il modo classico (certo con molto e troppo ecchi ); certo con una visione globalizzata e mettendo allo stesso livello tutto lo scibile umano sugli zombi l'opera non è certamente originale, ma rimane il fatto che questo è un sito che tratta fondamentalmente di anime e manga (Giappone) non di cinema statunitense (dato che la quasi totalità degli zombi movie sono di loro produzione ) o di videogiochi.
Craddle of Monster è del 2010, mentre HSOTD del 2006: ci sono studenti che devono sopravvivere agli zombi....c'è molto ecchi che per tratti sfocia quasi nell'hentai......ergo COM secondo la tua logica sarebbe una scopiazzatura imbarazzante di HSOTD ma con una componente ecchi e anche splatter estremizzata.
In Kaibutsu Oujo sì ci sono gli zombi ma non fanno parte della trama portante compaiono solo in alcuni capitoli e se confondi i Blood Warriors con zombi significa che non ci hai capito una mazza dato che quelli sono "immortali" ma vivi.
Un manga quando raggiunge un alto consenso viene trasposto come anime ma in questo passaggio l'emittente che acquista il titolo per trasmetterlo lo fa quasi a busta chiusa perchè conosce il manga, per cui il tuo predicozzo sull'utilizzo dell'ecchi per "vendere" il titolo è forzato e sbagliato e denota anche una certa mancanza di conoscenza della versione cartacea superiore comunque alla trasposizione anime per atmosfere (spesso molto più cupe e a tratti asfissianti, in senso buono per un horror) e minor presenza di fanservice.
Inoltre ti contraddici pure mal citando 2 opere, che ahi te, conosco benissimo ovvero Kaibutsu Oujo ( forse capirai meglio se scrivo Monster Princess ) e Craddle of monster.
Come ho già scritto, nel primo gli zombi non sono parte fondamentale della trama ma un mezzo per uccidere Hime e questo avviene per pochi capitoli; se poi confondi i blood warriors con gli zombi allora non hai le idee confuse.
Trovi l'ecchi di HSOTD disturbante ma ti piace COM dove c'è ecchi molto più pesante che nel primo e infatti certe situazioni sono quasi hentai.
In HSOTD la nudità è accennata ( e infatti si parla di fan service sexy ), mentre in COM la nudità è palesata molto spesso, quasi sempre, a sproposito...però questo evidentemente ti va bene...
Inoltre non puoi fare il paragone tra l'anime di HSOTD e il manga COM, dato che la versione cartacea di HSOTD è nettamente migliore della versione animata: atmosfere più cupe e situazioni soffocanti. Il paragone lo puoi fare con i manga o quando a COM verrà dedicata una trasposizione anime (cosa che non penso, purtroppo, avverrà mai per i motivi che ho spiegato sopra).
Potendo rimuovere tutto il fanservice da HSOTD non è vero che non rimarrebbe nulla! Quel che resterebbe è un classico survival horror con zombi di stampo occidentale con un'ambientazione iniziale di tipo "scolastico".
p.s
Non credo che tu sia anti-ecchi a priori, dato che ho avuto modo di apprezzare la tua rece di Oda Nabuna: anime che contiene fanservice (sapientemente distribuito).
Avere ampia conoscenza e particolare interesse in materia è sempre importante per poter esprimere un giudizio con maggiore cognizione di causa. Poi ovviamente sarà questione di gusti, ma i gusti sono quasi sempre correlati alle nostre passate esperienze, è così che si vengono a formare.
Non sono affatto accecato, se così fosse mi piacerebbero tutti indistintamente invece quando mi trovo dinnanzi a operucole come Zombie Loan, Kore wa, Tokyo Gakuen MK il mio amore per questo genere viene a crollare totalmente. Anzi, divento ancora più severo del normale nel criticarli.
Chiari riferimenti politici? ma per favore... non cadiamo nel ridicolo. ^__^'
Le parti ecchi non le ignoro affatto, ho scritto che avrei preferito non fossero presenti ma ho saputo apprezzarle comunque perchè l'ecchi a me (generalmente) non dispiace affatto. E' vero che parecchie scene ecchi in HSOTD sono forzatissime, non posso darti torto. Ma tante altre sono tutt'altro che malvage, le ho trovate erotiche o divertenti al punto giusto.
Per aspetti negativi tu ti riferisci ancora alla mancanza di originalità immagino. Se si allora hai ragione, li giustifico e torno a ripeterti che un'opera sui morti viventi che sia anche innovativa molto probabilmente non piacerà né a me né ai puristi di questo genere.
Per il resto... non è importante essere sempre sulla stessa lunghezza d'onda, l'importante è dire quel che si pensa senza risultare offensivi verso il prossimo. E (se possibile) ricordarsi che l'obiettività pura non esiste quasi mai.
Ti saluto
Questo è il punto. Doveva essere così, invece hanno voluto inserirci per forza l'accento maniaco. Gli Zombi di HotD sembrano in calore invece che affamati di cervelli freschi. Il che è pure ridicolo, se vogliamo, o no?
Monster Princes o Kaibutsu Ojou che è la stessa cosa, utilizza il concept dello zombie per un capitolo, ma lo utilizza senza orpelli. Cioè non vedi gli zombi che si vogliono trombare Hime: Se la vogliono proprio mangiare, come da copione. In Hotd? Quando nell'anime di HotD gli zombi attaccano la gente, pare che abbiano la predilezione per il patè di poppe, il che toglie molto al lato horror, finendo per porre l'attenzione solo sul fanservice, risultando ridicolo. Chiamiamola 'autoironia' magari...
Craddle of Monster utilizza anche scene abbastanza ecchi, ma il focus è sempre sull'horror. Poi ok, concesso che anime e manga non si dovrebbero confrontare a priori, perché nei manga c'è più libertà di azione. Ma questo mi pareva di averlo già ribadito prima.
Per quanto riguarda gli zombi in calore......se intendi che iversi che fanno assomigliano effettivamente ad un maniaco che ansima attaccato ad una linea erotica o al Fantozzi stile "Togliti le mutande! Togliti le mutande!" A volte è vero, ma per quanto riguarda gli attacchi non è che cerchino di mangiarsi solo le femmine.....il problema è che quando queste scene capitano viene data l'enfasi sbagliata e può sembrare quasi un rito orgiastico, però questa cosa l'ho vista anche in altre opere di altri media, mi concedo questa generalizzazione, come ad esempio ne "la terra dei morti viventi".
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