
Non conto neanche più le volte che, da quando frequento il fandom in maniera così diretta, ho sentito questa frase : "il mio sogno è aprire una fumetteria"!
Un pensiero che, siamo sinceri, almeno una volta ha sfiorato anche solo leggermente buona parte di noi, compreso il sottoscritto.
La realtà però, da quanto mi è dato capire, è ben diversa e molto lontana dai castelli in aria che si tendono a costruire non sapendo come stanno le cose.
La settimana scorsa mi sono trovato a parlare con un ragazzo che con i fumetti ci vive e mi ha fatto un quadro davvero poco roseo.
Non si vende!
Non fosse per i gadget, i giochi e tutto il materiale che esula dal prodotto meramente cartaceo un negozio specializzato nella vendita di fumetti vedrebbe la sua serranda chiudersi per sempre, cosa che in certi casi purtroppo sempre più frequenti succede davvero.
Come sempre utilizzo questo spazio per un confronto diretto tra noi appassionati e non solo. Ho chiesto infatti a varie fumetterie piuttosto famose sparse per l'Italia di descriverci le loro realtà, il modo in cui vivono i cambiamenti e il perchè di una crisi che non sembra essere legata solo alla triste realtà di una crisi economica che sta distruggendo ogni piccola e media attività.
Il luogo, dove prima l'appassionato di fumetti soleva trovare conforto da un certo tipo di ghettizzazione che subiva da amici e parenti, sembra non attrarre più come prima, sostituito dal web.
Il virtuale ha davvero rimpiazzato il confronto faccia a faccia tra un volumetto di One Piece e l'altro?
Le scan, gratis e immediate, il piacere di comprare e possedere un'opera?
La vendita on line è diventata il fornitore numero uno di chi acquista manga?
Sentiamo cosa ci hanno risposto da Palermo:
Ciao Alessandro. Beh, la risposta non è delle migliori, ma è presto detta.
E' quasi un anno che Altroquando Palermo ha chiuso come fumetteria. La scorsa estate siamo stati costretti a vendere la licenza di libreria. Questo perché la situazione economica era pessima, e su un humus già pesante si sono innestati fattori personali che hanno tagliato la testa al toro e hanno reso palesemente inutile un'ulteriore resistenza. Altroquando, a Palermo, si è trasformato in un'associazione culturale che continua a occuparsi di fumetti, ma in termini più divulgativi. Continuamo a venderne ai nostri soci iscritti (tra l'altro praticando uno sconto interessante), non siamo più però esattamente dei commercianti, ma operatori culturali. Almeno queste sono le intenzioni. Organizziamo mostre, presentazioni, eventi legati al mondo del fumetto e cerchiamo di sfruttare il media per dire la nostra anche sul piano sociale. Un po' come facevamo anche come fumetteria. L'orizzonte per le librerie specializzate non è roseo. E non soltanto per la crisi economica che distoglie dall'acquistare il superfluo (come i fumetti, per l'appunto). Non voglio neanche puntare il dito su Internet e le sue trappole. Dico semplicemente che la mentalità e le abitudini dei consumatori sono cambiate. La rete ha progressivamente dissolto il senso di appartenenza a un luogo, il piacere di frequentarlo per cercare, scegliere e comprare. Oggi si fanno ricerche su Google, si clicca, si ordina, si acquista una copia (magari scontata) che viene spedita direttamente a casa.
Non mi aspetto che le librerie specializzate continuino a esistere ancora per molti anni. Probabilmente si trasformeranno in qualcos'altro, o diventeranno un settore annesso agli ipermercati. Già oggi, a Palermo, stanno fiorendo ludoteche che vendono ANCHE fumetti. Ma esclusivamente su ordinazione da catalogo, non ne tengono gran che su banco.
Questa la storia, questa la nostra visione. Spero di essere stato in qualche modo utile.
Comunque, per ulteriori informazioni su Altroquando di Palermo, ora associazione culturale che si occupa della nona arte, il nostro blog è questo: http://altroquandopalermo.blogspot.it
Un saluto da Palermo.
E' quasi un anno che Altroquando Palermo ha chiuso come fumetteria. La scorsa estate siamo stati costretti a vendere la licenza di libreria. Questo perché la situazione economica era pessima, e su un humus già pesante si sono innestati fattori personali che hanno tagliato la testa al toro e hanno reso palesemente inutile un'ulteriore resistenza. Altroquando, a Palermo, si è trasformato in un'associazione culturale che continua a occuparsi di fumetti, ma in termini più divulgativi. Continuamo a venderne ai nostri soci iscritti (tra l'altro praticando uno sconto interessante), non siamo più però esattamente dei commercianti, ma operatori culturali. Almeno queste sono le intenzioni. Organizziamo mostre, presentazioni, eventi legati al mondo del fumetto e cerchiamo di sfruttare il media per dire la nostra anche sul piano sociale. Un po' come facevamo anche come fumetteria. L'orizzonte per le librerie specializzate non è roseo. E non soltanto per la crisi economica che distoglie dall'acquistare il superfluo (come i fumetti, per l'appunto). Non voglio neanche puntare il dito su Internet e le sue trappole. Dico semplicemente che la mentalità e le abitudini dei consumatori sono cambiate. La rete ha progressivamente dissolto il senso di appartenenza a un luogo, il piacere di frequentarlo per cercare, scegliere e comprare. Oggi si fanno ricerche su Google, si clicca, si ordina, si acquista una copia (magari scontata) che viene spedita direttamente a casa.
Non mi aspetto che le librerie specializzate continuino a esistere ancora per molti anni. Probabilmente si trasformeranno in qualcos'altro, o diventeranno un settore annesso agli ipermercati. Già oggi, a Palermo, stanno fiorendo ludoteche che vendono ANCHE fumetti. Ma esclusivamente su ordinazione da catalogo, non ne tengono gran che su banco.
Questa la storia, questa la nostra visione. Spero di essere stato in qualche modo utile.
Comunque, per ulteriori informazioni su Altroquando di Palermo, ora associazione culturale che si occupa della nona arte, il nostro blog è questo: http://altroquandopalermo.blogspot.it
Un saluto da Palermo.

Le fumetteira non spariranno mai, anzi, secondo me potrebbero anche aumentare in futuro, semplicemente troveranno attività più redditizie da abbinare alla mera vendita di fumetti.
La vendita online ha senso solo per volumi singoli (qua infatti il successo di Zerocalcare dimostra ciò), ma già ordinarsi una serie di tanti volumi su internet...non credo lo facciano in molti.
È un vero dispiacere, io amo andare in fumetteria perché è un luogo totalmente incentrato sulla mia passione e con cui magari scambiare quattro chiacchere sull'argomento.
Certo però è anche vero che la vendita online diventa sempre più conveniente, amazon su tutti offre molti prodotti scontati e se come me hai anche amazon prime con la spedizione gratuita capisco che per molti possa essere molto conveniente.
Le scan invece non mi sembrano un problema molto grosso, anzi direi quasi che aiutano in un certo qual modo, molti si avvicinano a questo mondo proprio tramite queste e di seguito comprano i volumi e penso che non sparirà mai la gente a cui piace leggere qualcosa di fisico su carta.
Non so cosa pensino le nuove generazioni, ma io sono tra quelli a cui non piace leggere manga in scan perché non è nemmeno lontanamente la stessa cosa che aver l'opera fra le mani e poterla sfogliare. Già a leggere due capitoli consecutivi in scan io faccio fatica, figuriamoci se dovessi leggere intere serie. No non se ne parla proprio, fumetto cartaceo tutta la vita.
Inoltre per me la fumetteria è molto di più che un semplice negozio dove acquistare fumetti, ma è anche un luogo di ritrovo dove confrontarsi con altri ragazzi con la mia stessa passione. Io ormai sono 20 anni che vado nella stessa fumetteria e ho fatto amicizia sia con i proprietari ma anche con altri clienti e se dovesse mai chiudere mi dispiacerebbe moltissimo.
Prima non era così e ormai acquista solo sul venduto e quindi questo è indice del fatto che il mercato sia ancora in crisi, ma credo anche che noi clienti fissi riusciamo a tenerla ancora degnamente a galla e, ripeto, voglio credere che sia così anche per il futuro...
Dimenticavo.. la fumetteria doveva vado io vende fumetti, ma anche qualche DVD o il libro, ma il 90% dell'entrate è garantito proprio dai fumetti...
Io sinceramente continuo ad andare alla mia fumetteria di fiducia almeno una volta alla settimana per raccattare le novità che arrivano settimanalmente. Ma non nascondo il fatto che, di recente mi stia orientando maggiormente verso siti come Amazon, ecc...che fanno sconti ben maggiori di quanto faccia la fumetteria in questione. O ancora meglio, se si parla di arretrati consistenti, sfruttare i vari negozi di compravendita online che dovrebbero conoscere tutti. Se posso avere il medesimo prodotto, ma spendendo meno (a volte molto meno) per forza di cose faccio a meno della fumetteria.
Poi, va bè, c'è il problema scans su cui preferisco non dire niente, sarebbe un discorso infinito.
Però la mia fumetteria si è ampliata 2 anni fa, ha aperto un nuovo locale anche più grosso, come mai? Perché vende di tutto, dai comics, ai gadget, ai dvd ecc e li si guadagna.
Uno dei miei amici con l'edicola si è messo a vendere anche le carte di yu-gi-oh e mi ha fatto vedere quanto guadagna: be si campa meglio di carte che di giornali.
La fumetteria per me non scomparirà mai, o almeno non adesso, ma di sicuro si amplierà e cercherà di vendere di tutto e diversificando, perché è vero che di soli fumetti non si vive.
Non si può nemmeno chiedere alle fumetterie di fare tanti sconti, perchè poi avrebbero un margine di guadagno troppo piccolo e il problema resterebbe uguale.
Quindi ce ne dobbiamo fare una ragione: di soli fumetti non si campa, è necessario integrare con moooolto altro... fino a quando il negozio diventerà più una giocattoleria a 360° che una fumetteria.
Come chiudono le Librerie, anche le fumetterie non hanno destino diverso. Lo dicono tutti e lo ripeto anchio : si spende meno e si comprano meno cose che fuoriescono dal circolo del "mi serve veramente ?", poi naturale anche la rete è un ostacolo alle vendite, ma come ho detto prima, bisogna guardare in faccia alla realtà, non ci sono i sordi, e anche i giovani se ne stanno accorgendo.
Mi ero scordato... ma vogliamo parlare poi della situazione di qualche anno fa, dove non c'era ancora la legge che limitava lo sconto sui libri ad un massimo del 15%? Su Amazon si facevano affari assurdi, ho comprato tanti libri/fumetti al 40% di sconto... se non fosse uscita quella legge le fumetterie se la sarebbero vista ancora più brutta. Dai che una legge decente questo Stato ogni tanto la fa uscire.
Ho comprato via ordinazioni online, ma erano serie lunghissime con sconti che capitano raramente. L'ansia fino al giorno d'arrivo è stata immensa, e lo faccio solo in caso di offertone.
Non penso di essere la sola a fidarsi più di andare di persona a prendere ciò che vuole, perciò negozi che vendono fumetti ce ne saranno sempre. Le attività chiudono in ogni settore, la crisi sta colpendo l'editoria in maniera pesante; i libri ormai digitalizzati ne sono una prova. Ma vedo che con un rinnovamento, vendita di vari gadget, integrazione di giochi et similia, si può portare avanti un'attività. Questo è uno dei momenti più splendenti per i fumetti, gli appassionati sono cresciuti, non siamo assolutamente in calo da questo punto di vista, e le fiere e vari eventi aiutano a catalizzare attenzioni, pubblicizzare ancor di più i prodotti che poi verranno venduti in fumetteria e seguiti.
A differenza dell'animazione, non la vedo male, anzi!
Tuttavia spero che le fumetterie in generale non spariscano mai, perché ok che c'è chi compra online e chi preferisce leggere solo tramite scan, ma chi come me è un vero appassionato e adora recarsi in negozio e spulciare le novità, oltre che chiacchierare e conoscere altri appassionati, è un posto speciale. Quindi ho votato per "Non spariranno ma cambieranno: la fumetteria che conosciamo noi non ci sarà più.." nel senso che in futuro penso che le rivoluzioneranno un po', magari spaziando e integrando con altre cose, tipo il bar e una zona per potersi rilassare leggendo ciò che si vuole e conoscendo altri lettori.
Insomma, la situazione attuale non la vedo così grigia come per gli anime!
Purtroppo è una lotta troppo impari
Scherzo ovviamente le fumetterie hanno bisogno del reso innanzitutto e i fumetti devono essere considerati beni culturali ergo Iva al 4%. Finché ci saranno questi distinzioni tra libri e fumetti sarà dura per i fumettari. Se poi arriva il digitale legalizzato o meglio prende ancora di più piede peggio ancora. Serve un cambiamento e serve che tutti noi ci facciamo sentire. Esistono associazioni che si occupano di questo. Supportiamole e aiutiamo le fumetterie comprando più possibile da loro.....
Concordo con il tuo discorso, però sono poche le persone che pensano a supportare le fumetterie. Al 90% dei lettori interessa soltanto leggere tanto, spendendo meno.
Non credo che le fumetterie spariranno mai dalla circolazione, non credo che il digitale rimpiazzerà mai il cartaceo (al massimo potrà riuscire ad affiancarlo) e non punterei affatto il dito contro internet se attualmente si vende molto meno, la verità va ricercata invece nella crisi economica che costringe un po' tutti a tirare la cinghia e che allo stesso tempo ha portato anche a rincari esorbitanti. Meno possibilità economiche abbinate a forti rincari ammazzerebbero qualunque mercato in breve tempo. Resto dell'opinione che tanti di questi rincari non siano pienamente giustificati e giustificabili da chi li sta attuando. Sono convinto che sia questo il vero problema, molti editori stanno affrontando la crisi nel modo più sbagliato possibile, aumentando i prezzi ad oltranza si sopravvive solo fino a "domani" e si va a minare il futuro del mercato a medio lungo termine.
Ma è più comodo pensare solo al "domani".
Scherzi a parte ormai guardando al mio caso, iniziai a frequentare una fumetteria (e in effetti mi manca non poter più andare fisicamente in quel luogo) ed era bello spendere tot soldi uscire alleggeriti, ma con il peso fisico di TOT volumetti!!
A volte trovavi anche serie o volumi "rari" a prezzo di copertina, ma il punto è proprio quello...
Quando ti fai due conti e la fumetteria NON ti fa nessun genere di sconto, una volta che provi a fare un acquisto su internet (sia da privato che da una fumetteria che fa SCONTI) e resti soddisfatto...
Beh pensi al GUADAGNO!
Così iniziai con il mio primo abbonamento online con una fumetteria che mi faceva il 20% di sconto (altro che il prezzo di copertina!!) e a volte faceva promozioni varie scontando serie complete o così via...
D'altro canto anche il canale di acquisti/vendite tra privati apre un mondo... Si possono trovare serie RARE, ESAURITE da ANNI, in condizioni perfette e CON UN PO' DI FORTUNA e TANTA PAZIENZA trovarle a un buon prezzo o a volte capitano occasioni più uniche che rare!
Sarà brutto da dirsi, ma con quel che costano i fumetti di copertina e con quello che fanno pagare i volumi in prima edizione o esauriti le fumetterie o alle fiere... TUTTA LA VITA INTERNET !!
Capisco anche il fatto che se tutti fanno così le serie non finiranno mai perché non vendono ma, beh, io faccio così per molte...
E sono l'esempio vivente che con la pazienza e la solerzia si riescono a recuperare serie esaurite da anni, in prima edizioni anche a prezzi ragionevoli...
Ormai non c'è serie rara che io non abbia recuperato (per poi magari in seguito separarmene per varie ragioni) o che abbia paura di recuperare visto che gli anni di compravendite mi danno ragione...
Che si tratti di Lupin serie I o II, Akira, Naruto prima edizione numero Nero, la prima edizione di Hunter x Hunter, la serie di Dogs, Lovely Complex o quella serie che volete...
EDIT: il mio commento può sembrare un po' Off Topic, ma è comunque il mio percorso di allontanamento dalla fumetteria "fisica" (con motivazioni) e immagino molti abbiano fatto così
Il problema dei prezzi è dovuto alla crisi, e alla gente che è piena di tasse e manco arriva a fine mese. Ma questo non è un problema di fumetterie, ma a livello globale, compresi i negozi online.
Credo piuttosto che i fumettari indipendenti inizieranno a fallire miseramente, ma le grandi catene si svilupperanno sempre più e già sono incredibilmente prolifere. Questo di certo appiattirà la scena, ma di qui a dire che le fumetterie scompariranno del tutto... Mah, spero di non sbagliarmi!
Comunque ogni tanto è capitato pure a me di cogliere qualche occasione online per recuperare qualche manga, però vogliamo mettere la figata di andare in fumetteria di persona, girare fra gli scaffali,sfogliare e magari scoprire pure qualche manga figo??? Io ci starei le ore in fumetteria se non fosse per i miei amici che rompono X3
La fumetteria che frequento io ha avuto un'ottima idea: bar + fumetteria e all'occorrenza musica dal vivo (o dj) ed eventi vari settimanalmente nella piazzola adiacente diventando un bel punto di ritrovo, e sta avendo un discreto successo. La cosa mi fa molto piacere.
Ovviamente però ogni città è una realtà diversa.
Prenotazione? ORRORE! Io voglio scegliere la mia copia, non prendere quella che capita...
Più che la fumetteria, secondo me, fallirà qualche casa editrice, che non sa stare al passo coi tempi, e che la clientela deve "rincorrere" per prendersi i suoi volumi...
Certo, i rapporti sociali che si instaurano nelle fumetterie non si discutono, però il discorso prezzo rimane un grosso deterrente per molti.
@TheOXO1979
Sicuramente le fumetterie più grosse non moriranno tanto facilmente
Avendone una nelle immediate vicinanze, non c'è dubbio che mi rifornirei da li.
Spero passi al più presto questo triste periodo di crisi!
Il problema non è Amazon, è che i distributori facevano scontistiche troppo differenti in base al numero di copie vendute.
Così Amazon o grandi distributori potevano permettersi sconti che le piccole librerie non erano assolutamente in grado di fare.
Il problema era tutto di case editrici/distributori però, non mettiamo in mezzo Amazon, che semplicemente comprava roba ad un certo prezzo e rivendeva facendoci comunque utili.
Il problema stava tutto nel fatto che altri erano costretti a vendere a cifre non competitive per non andare in perdita.
Poi vabbè, dei problemi della distribuzione se ne potrebbe parlare per giorni, e senza dubbio sono uno dei mali del fumetto (facciamo un esempio concreto, obbligare una fumetteria a comprare volumi che sa di non vendere è un costo inaccettabile quando i margini di guadagno e le vendite non sono così alte, e purtroppo alcuni distributori hanno politiche basata sull'acquisto dell'intero catalogo, anche della roba che non vende), ma è un discorso un po' tangenziale.
Per quanto vedo io, già si sono evoluti vendendo di tutto.
Giochi da tavolo, Gadget, Warhammer, ma sopratutto dove frequento credo che gli introiti maggiori siano sui giochi per console nuovi e usati.
Esattamente.
Aprire un attività in italia significa: tasse,tasse,tasse...
Ok la comodità di comprarsi il fumetto su internet, magari scontato/usato, e farselo recapitare direttamente a casa, ma personalmente le scan le leggo solo in casi estremi.
Ho bisogno proprio di sentire il "feeling" con il fumetto prendendolo in mano e sfogliandolo, altrimenti può essere pure il fumetto più bello del mondo ma non lo comprerei così a scatola chiusa su ebay/amazon se prima non me lo sono passato tra le mani.
Stessa cosa vale con i libri.
È vero che le fumetterie non se la passano bene e se vendessero solo fumetti soccomberebbero, me lo conferma il mio fumettaro di fiducia e lo vedo anche nelle altre fumetterie che mi capita di frequentare. tutte quante hanno un buon 70% di fumetti, circa, ma poi implementano con gadget, manuali di gdr e giochi di carte vari (Muchkin e Squillo, per dirne due) più gadgettistica varia legata agli anime.
Ma da qui a scomparire totalmente, non penso proprio. (lo spero, quantomeno. O_O)
Per cui spero davvero le fumetterie non spariscano, è per me sono luogo-rifugio dove rilassarmi e far emergere il mio lato "otaku" senza sentirmi un'aliena fuori posto o un'appestata XD
Guardarli uno ad uno scegliendoti quale portarti a casa. Il profumo della carta,la sensazione nel sfogliarlo, le chiacchierate con il fumettaro e le persone che ci trovi dentro, le discussioni sulle serie che si seguono che da normali scambi di opinioni si trasformano in dibatti quasi politici?
Poi diciamoci la verità, le scan sono un ottimo rimedio per le serie che non vengono importate, ma una volta acquistati i diritti,quante persone vanno realmente a comprarle? e invece quanti continuano ad andare a scrocco??? Per poi lamentarsi con frasi del tipo "Qui da noi non importano più nulla!"
In circa un anno ha dovuto chiudere tutto per fallimento, le spese per mantenere il tutto erano troppo elevate rispetto alle misere vendite effettuate (qualcosa avevo preso anchio, ma limitatamente, a causa delle tasche sempre vuote...).
Di sicuro la nota crisi ha contribuito a peggiorare tutto ciò, ma non c'è dubbio che le cose non andrebbero bene anche senza crisi. Non so che dire, ci vorrebbe una soluzione intelligente, un colpo di genio, per rilanciare le fumetterie. Non è impossibile, ma comunque rimane molto difficile, ed io non sono ottimista al riguardo.
Riguardo al sondaggio non saprei che votare, non vado molto in fumetteria, ma tuttavia ritengo che vedere esposti i manga, è qualcosa che trovo molto bello da vedere, esteticamente, e nonostante non sia un gran lettore di cartaceo, mi dispiacerebbe molto vedere sparire tutto ciò.
Detto questo, forse fare i tragici è un po' esagerato. Non so se spariranno o cambieranno, sicuramente potranno calare drasticamente come numero, ma per sparire del tutto ci vorrà molto tempo, quindi dire nessun futuro e che non spariranno mai, sono entrambe due opzioni troppo estreme per me ("mai" e "sempre" sono due parole che non mi piace molto usare). Forse la cosa più probabile è che cambieranno...vedremo.
Dispiace invece che cominci a prevalere la vendita per ordinazione, ma del resto ormai per capire che fumetti ci possono piacere si tende a vederlo su internet.
Paradossalmente sul circuito delle edicole la situazione e' ribaltata. L'edicolante prende fumetti e quelli che non riesce a vendere li rida' al distributore senza perderci niente.
Vi sembra normale tutto cio' ? E facile dare la colpa alle scans, alla pirateria, a pincopallino ma le cause vere stanno in alto. Sono gli editori e distributori che hanno portato a cause delle loro scelte scritteriate alla morte delle fumetterie. Entrate in una fumetteria qualsiasi e guardate quanti pochi fumetti espongono. E semplicemente ridicolo.
In effetti penso che il guadagno maggiore ormai gli derivi non dai fumetti nè dai gadget di questi quanto da giochi di carte (Magic, Yu-Gi-Ho) e da tavolo, tipo Krosmaster, per dirne uno.
A me personalmente piace ancora un sacco andare in fumetteria, così come in libreria, anche se non ho niente da comprare e girare per gli scaffali; e mi piace avere il fumetto cartaceo in mano e prenderlo direttamente, ma è anche indubbio che compro molto di meno rispetto al passato (sia per l'aumento dei prezzi, sia per mancanza di fondi mia) e che internet e il digitale offrono possibilità e vantaggi che non si possono ignorare per aspetti affettivi, altrimenti saremo ancora con le macchine da scrivere.
Credo sia quindi indispensabile, per la loro sopravvivenza (e io me lo auguro), che le fumetterie, così come librerie/biblioteche, trovino un nuovo modo di collocarsi nel mercato, che offra cosa complementari ad internet/digitale. Quello che stanno facendo a Palermo mi pare un'ottima cosa in quest'ottica.
Come molti hanno detto, di soli fumetti non si tira avanti, infatti ho saputo di ciò anni fa da una casuale conversazione con un amico dei proprietari della fumetteria della mia città che li stava sostituendo. Mi diceva che loro reggono più sulle carte da gioco come YGO!, Magic, ecc. che sui manga, dove il guadagno è di appena circa 20%... Personalmente non credo proprio che spariranno, perché di negozio che vende fumetti ce ne sarà sempre qualcuno, ma per andare avanti avranno bisogno di qualche altro supporto meglio se inerenti al settore. Infatti nella mia fumetteria ho visto aumentare la quantità di gadget come figure, più che altro One Piece ma vabbe, e modellistica, specie robot e Gundam. Da qui la mia decisione, ci saranno sempre, ma cambieranno perché allargare il campo di vendita è pur sempre un cambiamento anche se di poco.
Le case editrici "importanti" poi, gonfiano i prezzi (ricordiamoci che un tempo si spendevano 3300 lire per 128 pagine, adesso la media è 4.30 euro ad andare bene), riducono o addirittura tolgono gli sconti (mentendo sugl'impegni presi con i rivenditori sulla conservazione degli sconti nonostante si raggiunga il format), smettono di fare magazzino, spesso sottopagano dei traduttori (con chissà quale competenza...) proponendo spesso degli strafalcioni assurdi (emblematico l'esempio di Medaka Box), e ultimo, ma non per gravità, affogano il mercato proponendo una marea di titoli senza attendere che altre pubblicazioni in corso terminino. Quindi, anche se una persona fosse interessata a dei titoli nuovi, è costretta a rinunciarvi perché spesso non può permettersi nuovi acquisti e quando saranno terminate alcune opere, probabilmente non riuscirà a trovare tutti gli arretrati.
Insomma, si fa di tutto per affossare l'acquisto dei manga anziché promuoverlo, è ovvio che una fumetteria dovrà cambiare, magari orientandosi maggiormente verso i gadget o proponendo altro.
Il problema di molte fumetterie è che sono aperte da ragazzi molto volenterosi, ma IGNORANTI. Ignoranti perchè spesso non sanno nemmeno cosa vendono: un appassionato di manga che apre una fumetteria, saprà a malapena qualcosa dei manga più moderni (forse) perchè è ciò che ama, ma se gli arriva il cliente che chiede informazioni sul multiverso Marvel già sono guai, così se si ritrova il cliente che "non sa cosa prendere" e non fa NULLA per fargli ampliare i suoi orizzonti. Se ci fate caso, in queste fumetterie sì, trovate anche fumetti americani e qualcosa di italiano, ma mai i volumi unici Vertigo, che sono ottimi per avere un volume unico con una storia matura a prezzi tutto sommato decenti. Ma un appassionato di manga mica conosce The Invisibles o L'alcolista, come non ha idea di che legame ci sia tra Martin Mystere e Squadra Speciale Alfa (ecco, ai fans di Ghost in the Shell sarebbe l'ideale consigliarlo, se solo sapessero che diavolo è).
Altro errore tipico delle fumetterie, COMPRENSIBILE MA NON ACCETTABILE, è quello di buttarsi sul guadagno facile a capofitto. Fin qui nulla di male, se NON SI TRASCURASSE IL RESTO. Perchè DA SEMPRE il grosso delle vendite lo fa il card gaming (soprattutto Magic), ed è vero che Warhammer appena lo proponi vende, idem Krosmaster, ma... anche qui, se ti butti sul mercato della ludoteca, IMPARA A CONOSCERLO! Se vedi che tutti giocano a Magic, proponi Android Netrunner, che essendo un gioco di carte (sempre di Richard Garfield, quello di Magic) con espansioni ma NON collezionabile (insomma, senza buste singole ma solo con set interi) la spesa sarà contenuta per il cliente finale, fai vedere che ESISTE, fagli vedere le carte, digli che su Youtube si trova un tutorial in italiano e consigliagli di dare un occhio pure a tutto il canale... Che rischi pure che ti vengono a chiedere Ticket to Ride e King of Tokyo.
Poi di nuovo, i modellini son belli... hai in vetrina un RX 78-2, hai mai pensato di consigliare la visione di Gundam Build Fighter a qualche cliente che sembra interessato? In fondo è in streaming legale su Youtube... E riguardo ad altro... MA CHI TI COMPRA MENMA A 80€? E ringrazia l'Evangelion Night se hai smazzato via un po' di roba...
Poi vedi questi falliti prendere i resti e aprire un'altra attività: standista alle fiere. Bravo, ma se fai come facevi con le mie richieste di fumetti (trascurarle perchè pensavi troppo alle nuove regole di Krosmaster) ti auguro di fallire di nuovo in fretta. E già c'è il disappunto della signora che ha chiesto il plush degli Avengers su Facebook e tu dopo 2 mesi ancora non gliel'hai procurato... cominciamo bene!
Insomma, le fumetterie possono esistere solo se capiscono che non sono fatte solo dei gusti personali di chi le gestisce, è questo il punto fondamentale. E se si concentrano troppo su ciò che gli dà il grosso del guadagno, passata la moda non sapranno più come recuperare il passo con ciò che si son persi nel frattempo, e addio attività.
Lo stesso, secondo me, vale per le fumetterie; anzi, c'è da dire che forse le fumetterie sono più "agevolate" perché già non vendono solo fumetti, ma anche action figures, fanno tornei e quant'altro.
Leggevo che la copertura nazionale nelle edicole è del 30%. Quindi ecco spiegato perchè si vendono meno riviste. poi c'era un discorso sui pagamenti che non effettuano che però non ho capito. a farla breve: anche le fumetterie pagano colpe di questai miserabili accattoni.
È inoltre opinione comune che di tanto in tanto esse debbano reinventare i rispettivi spazi perché se molti anni fa potevano permettersi di essere settoriali ora il lettore medio ha interessi molto più diversificati: si passa dal comics al manga, dall'indipendente europeo al classico italiano, dalle graphic novel d'importazione sino alla Disney.
Il bacino d'utenza inoltre ha evoluto il proprio target, se molti anni fa i fumetti si pensava che fossero rivolti esclusivamente ad un pubblico di bambini e ragazzi per ammissione stessa degli addetti ai lavori, le passioni ora non svaniscono nel tempo e forse perché si è 'sdoganata' la passione grazie ai cinecomic, gli eventi in cosplay e le convention SEMPRE in aumento, ora ci sono anche molti più adulti lettori.
Conoscevo fumetterie che oggi non esistono più? Assolutamente, ma per quante altre attività è possibile affermare esattamente lo stesso? E siccome molte delle quali frequento esistono florenti da anni, sinceramente non mi sento proprio di definirla "crisi" del settore.
Questa che vi ho riportato è la realtà di Milano, dove le fumetterie stanno cominciando addirittura ad aprire nei piccoli paesi di provincia -cosa anni fa impensabile per l'appassionato che doveva obbligatoriamente spostarsi "in trasferta" nella grande città- magari in altre città o regioni la situazione è differente.
Per chi lo ama, la fruibilità fisica del media "fumetto" non potrà essere sostituita dalla forma digitale a pc o tablet che sia.
Non è assolutamente la stessa cosa.
L'immagine stereotipata del giovane iperconnesso, fruitore di informazioni solo su piattaforma digitalizzata; che costringe l'intera società a chinarsi alle peggiori peripezie acrobatiche, per soddisfare le "obbligatorie" necessità di una generazione digitale; è solo un incubo da virtual boy d'epoca.
Le arcade sono state costrette alla scomparsa per la scomodità generale, la creazione di nicchie percepite come "oscure" quali i giocatori di picchiaduro, e l'inevitabile trasformazione della piattaforma di gioco, da scatolone per pochi ad oggetto comune da produzione di massa.
Il fumetto cartaceo vede in se' lo stesso problema che attanaglia il cinema e la discografia in generale: Case madri che riversano sul mercato tanta spazzatura ad alto costo, teorizzando di poter coprire i gusti variegati della società, così da far fronte al calo di vendite.
E' ovvio che, analizzando solo l'enorme quantitativo di uscite, e le vagonate di resi, si possa facilmente ricadere nella demonizzazione dei media digitali. Visti non solo come ladri di lavoro, ma anche come tiranni insondabili; per soddisfare i quali si è costretti ad insani aggiornamenti, alla velenosa ricerca costante del Trend.
Il boom del media fumetto è ovviamente passato, percepito non più come una novità di nicchia, ma quanto parte normale della vita comune. Ora sarebbe unicamente necessario mettere le produzioni più scrause nel luogo a cui appartengono - i secchi dell'immondizia -, volgendo invece lo sguardo ad autori emergenti con idee non malsane e non avvelenate dai Trend comuni.
Aprire una fumetteria, come qualsiasi altra attività, è una scommessa. Ma ovviamente quando si allestisce un bancone di verdure, vendendo prodotti non nostri, non si può certo essere demonizzati per la scarsa qualità del venduto; ne' allo stesso modo si può pensare di doversi asservire alle peggiori politiche mediatiche, per poter vendere ciò che è e rimarrà sterco.
Non ho chiesto al fumettaro come vanno gli affari per non essere troppo invadente, però gli ho chiesto se gli rende di più la vendita di manga o di gadget. In soldoni ha detto che il pane gli proviene assolutamente dalla vendita dei manga mentre i gadgets sono un di più e -se vendesse solo questi ultimi- non riuscirebbe a campare.
Io abito in provincia e mi reco sempre alla fumetteria Acme di Ancona, a 20 km da casa. Prima ce n'era un altra ma ha chiuso; anche al mio paese ce ne è stata una per un breve periodo, un paio d'anni, ma poi a chiuso anch'essa.
L'Acme è molto rifornita e vende bene, ci vado una volta al mese e trovo sempre tutte le novità, ho anche una tessera per lo sconto del 10% con gli accumuli di spesa.
La vendita online funziona alla lunga solo per i volumi singoli, o per serie complete in offerta (ma da questo punto di vista nessuna novità, vendite del genere son sempre esistite).
Una cosa che ho notato è che quasi tutte le fumetterie della mia zona (in Romagna) sono rimaste solo fumetterie, cioè non vendono carte da gioco tipo Magic né organizzano tornei, e riescono ad andare avanti lo stesso.
Il problema principale per me è che in Italia si legge poco, penso che pure le librerie siano in difficoltà e per i fumetti, che sono più di nicchia dei libri, la situazione può essere solo peggiore.
La prima fumetteria che ho scoperto mi sembrava fantastica, poi hanno iniziato a ridurre lo spazio per i manga e i dvd anime e allargare quello per videogiochi e dvd di film "normali", oltretutto chi ci lavorava penso fosse più competente nel campo videoludico perché quanta ignoranza ho visto sulle testate e uscite manga!
Adesso frequento una fumetteria di fiducia, specializzata in manga, si vede che il proprietario è appassionato e competente e credo che questo venga ripagato da clienti fedeli (non sono così in confidenza da chiedergli come vanno gli affari, però il cliente lo sente quando è in "buone mani" e come lo sento io, lo sentiranno pure gli altri suppongo). Nonostante sia a 40 Km da casa mia, non proprio dietro l'angolo, non so pensare alla mia passione per i manga senza visite periodiche in fumetteria.
Sarà che la realtà che vivo io è quella dello Starshop di Napoli, la fumetteria più importante nel circuito partenopeo, con un comparto arretrati valido per tutte le case editrici, con una precisione anche fin troppo puntuale, con uno staff preparato di appassionati, con una varietà di fumetti che spazia da quelli italiani, agli americani, ai giapponesi, più gadget e materiale per cosplay, non sento che la crisi sta colpendo proprio tutte le fumetterie, ma che quelle grandi già avviate, riescono a mantenersi sulla cresta. Perciò voglio puntare sul fatto che c'è una speranza.
Sicuro è che, se i soldi non ci sono, non si va da nessuna parte. Ormai i manga sono quasi un bene di lusso per i prezzi che hanno.
Qui a Roma la situazione è decisamente migliore. Di negozi ce ne sono almeno una mezza dozzina (sicuramente di più, ma non li conosco tutti), due volte l'anno c'è il Romics e poi varie fiere minori di tanto in tanto. La mia fumetteria di fiducia è sempre frequentatissima, visto che si trova anche in una posizione molto favorevole, e non mi ha mai dato problemi. Ogni tanto qualche locale chiude, ma ne aprono altrettanti. E' un peccato che abbia chiuso il Kokoro Café, un raro caso di fumetteria+bar, perché era simpatico.
Io ho votato per "Le fumetterie esisteranno sempre", magari sì, trasformandosi in ludoteche (una cosa come il vecchio Technodrome di Palermo, che era fighissimo, quando frequentavo le medie, magari) o vendendo anche costumi, pupazzetti, dvd oltre ai fumetti, ma spero davvero di non vederle mai sparire, anche perché io non faccio acquisti online e la bellezza di entrare in negozio e trovare il gestore che parla di Touch con un cliente e di infiltrarti nella conversazione, fermarsi a chiacchierare col gestore e parlare di Lucca, fiere, Giappone e affini o anche solo della calura estiva, trovare un gigantesco lottatore di wrestling che viene in negozio a comprare i fumetti (storie di vita vissuta!), schizzare in fumetteria durante la ricreazione o nel percorso scuola-palestra o fermarsi a consigliare a qualche cliente alle prime esperienze quale manga acquistare è davvero unica e irrinunciabile.
Oddio... Capisco chi sia fisicamente impossibilitato ad andare in una fumetteria, ma anche solo l'idea ordinare i fumetti da un sito anonimo come amazon mi mette una tristezza assurda :/
Personalmente continuerò ad andare in fumetteria finchè esisterà. u_u detto questo, sta ai gestori trovare la strategia per combattere questa crisi, aspettare immobili che passi non è la soluzione. E noi clienti dovremmo fare il più possibile per sostenerli >.>
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